Recensione barton fink regia di Joel Coen, Ethan Coen USA, Gran Bretagna 1991
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione barton fink (1991)

Voto Visitatori:   7,91 / 10 (91 voti)7,91Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
Migliore attore straniero (John Turturro)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore attore straniero (John Turturro)
Palma d'oroMiglior regia (Joel Coen, Ethan Coen)Miglior attore (John Turturro)
VINCITORE DI 3 PREMI AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro, Miglior regia (Joel Coen, Ethan Coen), Miglior attore (John Turturro)
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film BARTON FINK

Immagine tratta dal film BARTON FINK

Immagine tratta dal film BARTON FINK

Immagine tratta dal film BARTON FINK

Immagine tratta dal film BARTON FINK

Immagine tratta dal film BARTON FINK
 

Perplessità... questo è quello che si prova appena finito il film, un senso di incompiutezza, di fatti il quarto film dei Coen - divisi uno alla regia e l'altro alla produzione, ma creatori pari merito dei loro film - ha da sempre diviso la critica: chi ne elogia la perfetta tecnica da una parte, chi ne denuncia la mancata riuscita dall'altra.

La prima parte del film è chiarissima e scorre via a meraviglia, Barton Fink giovane scrittore di teatro della NY anni '40, dopo un clamoroso successo a Brodway viene convinto ad andare a Hollywood per "fare quattrini", un passaggio molto comune per grandi artisti e intellettuali (forse anche per gli stessi Coen), vendendo il proprio talento.
Proprio il talento dei Coen fa si che una storia che in mano a qualsiasi altro regista sarebbe rimasta piatta e lineare si trasformi in un vortice sublime e grottesco.
Il punto X, quello della svolta è da inserire appena Barton si trasferisce e accetta il nuovo incarico, raffigurato con una potente onda che si frantuma su uno scoglio. Il protagonista viene catapultato in un hotel fatiscente in cui dovrà vivere e lavorare.
Immaginiamo che l'hotel Earle sia un limbo, o ancora peggio l'anticamera dell'inferno, in cui a Barton viene dato l'onore di vivere per un certo periodo, alla reception infatti Buscemi entra in scena da una botola... lo sguardo vispo e un po' matto dell'ottimo caratterista riflette l'atmosfera surreale della hall e ricorda uno spiritoso diavoletto, che chiede in maniera insistente a Barton se deve alloggiare per un breve o lungo periodo (limbo o morte), paragone che viene valorizzato anche quando viene inquadrato il blocnotes dell'hotel in cui c'è scritto a day or a lifetime, Barton, che è una persona colta ma sempre sulle nuvole, viene condotto nella sua stanza prendendo un ascensore guidato da un vecchio, più morto che vivo, una sorta di Caronte traghettatore.

La stanza, cupa e malsana, sembra quasi morente, ovvero, qualcosa che un tempo fu un rispettoso alloggio ora pare una catapecchia che cade a pezzi, infestata da insetti, soprattutto zanzare che succhiano il sangue, la carta da parati si stacca sudando un liquido colloso e dove l'unico oggetto positivo è un quadro appeso sopra la scrivania che ritrae un paesaggio marittimo con una donna di spalle, quasi come un agognato traguardo. I registi mostrano ancora una volta la loro alienazione nei riguardi delle sensazioni che vogliono offrire allo spettatore, curando ogni inquadratura nel minimo dettaglio.
La vena autobiografica dei Coen si trasmette ancora una volta nel personaggio di Barton Fink, che come la maggior parte degli artisti ha il cosiddetto blocco creativo e non riesce a scrivere quello che lo strano editore gli ha richiesto, ovvero una banalissima storia di wrestling, quasi un insulto per che come lui era abituato a descrivere la vita delle persone comuni, appartenenti alla classe lavoratrice, che vivono nei loro drammi quotidiani.
Dalla sua stanza, Barton, sente diversi lamenti provenienti dalla stanza affianco, come se fossero i luoghi in cui qualcuno tenta di redimersi dai peccati, ne salta fuori un simpatico e goffo vicino, Charlie Meadows. Nasce una bellissima amicizia, il magro colto scrittore e il grosso stupido assicuratore, il primo cerca risposte impossibili, l'altro vuole giocare al wrestling.
Barton, come Charlie, non è vincolato all'hotel infatti può uscire da questa specie di loggia infernale, incontra uno stimato scrittore, oramai succube dell'alcool, una figura secondaria ma di grande importanza nel film, soprattutto per quel che raffigura, la decadenza e la falsità.

Il secondo punto X del film lo si inconta quando l'insicuro Barton deve fare i conti con una morte quasi sovrannaturale. Ma proprio questo dramma nel dramma da la forza a Barton per finire il suo lavoro ed ispirato da un passo della Bibbia crea un capolavoro.

In questo inferno terrestre fanno la comparsa anche due agenti, che dovrebbero essere qualcosa di vicino ad angeli, in quanto rappresentanti della giustizia, ma la vena satirica dei Coen li tramuta in persone cattive, che deridono Barton per la sua inutilità e per la sua fede ebraica, accennando ancora una volta all'interno del film il delicato tema dell'intolleranza razziale/religiosa nell'america degli anni '40 e di oggi.
A questo punto con maestria e con ironia i Coen mostrano allo spettatore una sequenza chiarificatrice e sorprendente inserendo il "sovrannaturale" dando cosi numerose risposte a sequenze quasi prive di senso viste precedentemente, e lo fanno sconvolgendo lo spettatore che fino a quel momento era passivo.
Questa furia ha una ragione, un errore commesso da Barton, quello di essersi lamentato, cosa insignificante nel mondo esterno, ma non nell'hotel dove tutti cercano pentimento, questa cosa assume tutto un altro valore.
Sul fronte lavorativo Barton soffre quanto nella vita di tutti i giorni, la bocciatura del suo lavoro, il suo capolavoro, poiché troppo ricercato.
Il fatto che il produttore sottolinei sempre la sua supremazia rispetto agli scrittori, ma che sappia anche baciare i piedi quando vede un profitto, la scelta di un prodotto scarso anche quando si è consapevoli di poter avere prodotti ricercati e particolari, è senza dubbio la critica più forte verso lo show business hollywoodiano presente nel film.
Il finale è per Barton l'avverarsi di un sogno, una bellissima donna in una spiaggia che in maniera identica al quadro che tanto ha osservato mentre scriveva, la sua meta.

I Coen inseriscono come consapevoli di creare un piccolo cult un MacGuffin, infatti il contenuto del pacco donato a Barton dall'instabile amico Charlie non viene svelato nemmeno nel finale, scelta che fa storcere il naso allo spettatore, ma sicuramente in linea con la storia, chiunque altro avrebbe fatto lo stesso nei panni di Barton, ora ha trovato la sua meta, la pace, per nessun motivo al mondo aprirebbe il contenitore dei suoi mali, una specie di vaso di Pandora, pacco che lo farebbe ripiombare nell'incubo da poco superato.

Tecnicamente i Coen si divertono ad inserire sequenze da manuale o clichè dei film ambientati negli anni '40, che impreziosiscono ancora di più il lungometraggio, il quarto del duo, acclamato dai critici e premiato sia in America che in Europa.
Gli attori (i fedelissimi) sono ottimi, soprattutto Turturro e Goodman che riescono nel difficile compito di dare sostanza agli insoliti personaggi tratteggiati dai Coen.
Il film tratta molte tematiche, alcune ricorrenti nei film dei Coen, come l'importanza basilare di dare sostanza ai sensi, l'olfatto, l'udito, la vista, il tatto e il gusto vengono valorizzati ad ogni inquadratura, soprattutto quelle che in apparenza sembrano estranee al film, inoltre la pellicola viene utilizzata come strumento di satira per quel mondo di cui ormai i Coen fanno parte, di fatti sono chiari anche svolte autobiografiche nel personaggio interpretato da Turturro.
Concludendo è chiaramente un'opera complessa, visionaria e allucinante come un quadro metafisico, dove si riconoscono facilmente alcuni oggetti e situazioni ma che messi in quel contesto assumono un valore unico e personalissimo.

Commenta la recensione di BARTON FINK sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Andre85 - aggiornata al 18/09/2007

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net