bereavement (2010)

E' un horror del sottogenere survivor/torture-porn, influenzato dal Capolavoro di Tobe Hooper. Il regista non ci risparmia scene truculente, immerse in una periferia americana oscura, in cui un sadico serial killer, dopo averlo rapito, insegna lo sporco lavoro da psicopatici a un ragazzino, un aiutante con un handicap particolare: è incapace di sentir dolore, una prerogativa che lo rende molto vulnerabile. C'è anche Michael Biehn nei panni dello zio della protagonista, un'impressionante Daddario, capace di essere un'ottima scream queen, credibile, coraggiosa, e incredibilmente sexy.
Un'ora e quaranta per un horror abbastanza convenzionale, seppur diretto, interpretato e fotografato molto bene, sono un pò troppo. Ma ciò che conta è l'atmosfera sudicia e malata che riesce a evocare dall'inizio alla fine, con dei poveri ragazzini protagonisti sia come vittime che come carnefici.
L'insensibilità al dolore sarà affrontata due anni dopo anche dal regista Juan Carlos Medina nel suo Insensibles, contestualizzato però in un ambiente meno horror/torture, e con una cornice storica.