blue movie (1978) regia di Alberto Cavallone Italia 1978
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blue movie (1978)

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locandina del film BLUE MOVIE (1978)

Titolo Originale: BLUE MOVIE

RegiaAlberto Cavallone

InterpretiClaude Maran, Danielle Dugas, Joseph Dickson, Dirce Funari, Leda Simonetti, Giovanni Brusatori

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1978
Generethriller
Al cinema nel Giugno 1978

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Trama del film Blue movie (1978)

Una ragazza viene violentata ma riesce a sfuggire al proprio assalitore uccidendolo. Mezza nuda e percossa pesca il ragazzotto di turno e si fa dare un passaggio fino alla dimora di questi. Qui si scoprirà che il ragazzotto, un fotografo che ha capito il segreto di come trattare donne e modelle, ha intenzione di tenere rinchiusa la ragazza dopo averla, apparentemente, salvata..

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Voti e commenti su Blue movie (1978), 12 opinioni inserite

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Ciaby  @  11/06/2016 18:03:44
   7 / 10
Sconnesso, malsano, libero, provocatorio, disturbante, malatissimo.
Cavallone. <3

valis  @  25/02/2016 16:52:03
   7 / 10
bel film di Cavallone, di cui avevo già visto l'uomo, la donna e la bestia.
evidenti le citazioni di Salò, come pure la critica al consumismo, già quarant'anni fa.
Non a caso i prodotti di massa (nel film pacchetti di sigarette e bevande di note marche) contengono escrementi.
L'uomo e la donna ridotti alla stregua di contenitori vuoti, cui fa da contraltare la ferocia e la bestialità del potere.
I limiti del film si ritrovanio soprattutto nello scarso budget, nella pochezza degli attori, che comunque nulla tolgono alla potenza della critica di Cavallone.
secondo me un buon film, da riscoprire.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  07/12/2014 13:29:36
   5 / 10
Film "surrealista" molto particolare che però non sono riuscito ad apprezzare appieno.

alex94  @  24/07/2014 15:42:22
   6½ / 10
Strano ed inquietante film diretto da Alberto Cavallone nel 1978.
La trama è molto particolare sviluppata in maniera lenta e in alcuni momenti anche un po noiosa ed è per di più ricca di situazioni surreali.
Ottima la regia,piuttosto mediocre invece la recitazione.
A me alla fine è piaciuto abbastanza comunque non è un film che consiglierei a tutti visto che è molto particolare.

JOKER1926  @  27/08/2013 17:26:23
   6 / 10
"Blue Movie" , come una stazione vecchia e abbandonata , usurpata dai processi evolutivi del tempo , si presenta, agli occhi del ricercatore del genere, nelle vesti quasi di un pezzo di antiquariato, sporco e consumato.

La fotografia del prodotto di Alberto Cavallone (1978) è il primo segnale di una confezione, quella tecnica, davvero impresentabile, ma tutta questa dirompente artigianalità rappresenta una sorta di autenticità e di pregio.
Il problema, comunque, non nasce e non muore nella fattispecie tecnica, anzi. I film improntati su determinate circostanze sceniche vivono di alcune approssimazioni, ricordate gli attori di "Suspiria"?
Non sempre il cast fa (e deve fare) la differenza, sono altre le cose nevralgiche. Con ciò, quindi, abbiamo appena detto che "Blue Movie" ha nel suo ventre una schiera di attori improvvisati, prestazioni sulla linea della modestia.
Il film italiano di fine anni settanta viene invece a scontentare nell'elaborazione della narrazione.
Con "Blue Movie", mancano parecchie cose. Anzitutto la storia attraverso un montaggio audace , ma alla lunga disastroso, non fa che confondere le idee al pubblico. Ma i guai non finiscono qui; la stessa sceneggiatura vive in un contesto assurdo, ovvero i personaggi e tutte le dinamiche che albergano nel corpo elaborativo del film vertono in circostanze surreali. Il surrealismo è un ente squisito del Cinema, ma esso ha bisogno di particolari sviluppi, "Blue Movie" non promette affatto alcuna "lavorazione" e introspezione delle cose e dei protagonisti. Aumenta la noia e le situazioni non sono nemmeno tanto estreme. Il film fu bandito ai "piccoli" più per le situazioni porno che si ripropongono sempre che per le sequenze di sangue o simili.
Certo, esiste in "Blue Movie" qualche sequenza più forte ma siamo ancora nei limiti.
Volendo, infine, dare una sorta di "logicità" al film, in senso assoluto, potremmo dire che quello di Alberto Cavallone è una specie di critica all'uomo (maschio o femmina che sia) sulla sua "decomposizione" spirituale; un po' come le lattine che non hanno un'anima, esse sono vuote. Il richiamo va dritto, fra simbolismo e personalismi, all'oggetto che identifica, a sua volta, l'uomo attratto da faccende quanto mai trasversali (esser stanchi di se stessi). Insomma tutte teorie interessanti ma terribilmente abbozzate fra tantissima superficialità e tracolli di indeterminatezza. "Blue Movie" è stato scordato, resta un titolo degno di riscoperta ma lontano, troppo lontano dalle lodi che hanno segnato il genere Horror (d'autore).

sweetyy  @  09/10/2012 03:12:09
   6 / 10
Film di Cavallone estremamente bizzarro e zeppo di surrealismo, non mi ha convinta moltissimo.
Ottima comunque la colonna sonora.

Oskarsson88  @  23/07/2012 14:02:24
   7 / 10
trama molto sconnessa, film malato in cui nessuno dei personaggi è realmente normale. un quadretto interessante e piuttosto duro, anche se trovo spiacevole il fatto che non si ritrovi poi una vera logica lineare nella storia, almeno io non sono riuscito a trovarla...

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/05/2012 09:49:39
   7½ / 10
Il Blue movie di Cavallone per qualche spunto è derivativo dal Salò di Pasolini, ma rispetto a quest'ultimo film è meno politico e più virato verso un punto di vista sociologico. La mia impressione è la trasformazione della nostra società operata dalla cosidetta civiltà dei consumi, dove uomini e donne sono sottomessi a dei puri simboli che al loro interno nascondono pura immondizia che continuamente rigeneriamo e di cui ci nutriamo. Il pessimismo estremo di questo film particolare, senza una vera linea narrativa convenzionale, si esplica anche nel confronto/scontro fra i due sessi, finalizzato al puro dominio e alla sottomissione dell'altro. Perde senso quindi il concetto di maschilismo e femminismo, per Cavallone hanno lo stesso volto e le stesse finalità. E' una pellicola girata con un budget ridicolo, che riesce comunque a dare un'atmosfera malata, di un percorso inevitabile e senza ritorno. Gli attori non sono certo il massimo, ma non influenzano negativamente i buoni spunti di riflessione di questo film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/06/2014 15.29.29
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lupin 3  @  09/08/2011 20:08:00
   7½ / 10
Soddisfacente film di Alberto Cavallone, mi ha ricordato un pò Salò o le 120 giornate di Sodoma.
Non per tutti.

Guy Picciotto  @  28/02/2010 17:58:18
   8½ / 10
Attacco frontale di Cavallone alla "cultura di massa", ovvero ad una omologazione che realizza quasi miracolosamente il sogno interclassista dei vecchi fascisti, e del vecchio potere. Evidentemente è un nuovo potere, che già dominava stabilmente nel 1978 e c'è tutt'ora, più che mai. Cavallone oppone a questo nuovo potere imperscrutabile un sistema di segni speculari a quelli della società dell immagine e dei consumi, quindi troviamo echi pasoliniani (la scatologia), eros e thanatos, trattati in chiave derisoria, la macchina fotografica vista come attentato feticista al culto dell'immagine. L'identikit di questo nuovo potere ha dei tratti "moderni" dovuti alla tolleranza (falsa), e a un ideologia edonistica perfettamente autosufficente, si tratta quindi di un omologazione repressiva ottenuta attraverso l'imposizione dell'edonismo e della joie de vivre, dell'ottimismo sempre e comunque e del sorridi sempre anche se stai morendo dentro.
Le umiliazioni continue mostrate nel film dell'uomo maschera del potere sul servo/a kharmico/a sono il baricentro di un opera squilibrata e furiosamente nichilista, Cavallone ha dimostrato di prevedere il futuro decisamente bene, ben sapendo che la cultura genera codici e che i codici producono il comportamento, e che il comportamento è un linguaggio, e che in un momento storico in cui il linguaggio verbale è tutto convenzionale e sterilizzato (tecnicizzato) il linguaggio del comportamento (fisico e mimico) assume una decisiva importanza.
Una parola sul montaggio: è quello che fa la differenza e che fa emergere Cavallone rispetto ai tanti dilettanti borderline : disorganico ma pienamente incisivo, squinternato ma organico, sempre ad un pelo dall hardcore ma senza mai tuffarcisi dentro.
Masterpiece

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/07/2012 23.56.26
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  31/08/2009 19:18:39
   7 / 10
Buon film di Cavallone; credo. Perché, incomprensibile sì, sconnesso altrettanto, sfido chiunque a rimettere insieme i pezzi, ma "Blue Movie" ha il pregio di rompere una narrazione convenzionale con una specie di astrazione della focalizzazione (sui personaggi), mescolando curiosamente spazio e tempo. Non ho visto gli altri due omonini titoli, ma questo film ricorda molto il Pasolini di "Salò", con tanto di mer.da a go-go.

DarkRareMirko  @  09/04/2009 18:08:30
   7 / 10
Cavallone, col titolo di questo film, fà sia il verso a Verstappen che a Warhol, con un film che ha tematiche più o meno simili con gli omonimi film dei 2 registi citati, anche se intenti totalmente diversi (e pure più nobili,a nche se un pò più triti).

Qua si critica il consumismo, la mercificazione del corpo umano, ecc. chiamando come presenza in certe sequenze la solita ***** Pasoliniana (Salò è di 3 anni prima di questo discreto film di Cavallone, ricordiamolo).

Brava e davvero bellissima, con un sedere veramente da manuale, la Funari (Porno Holocaust di D'Amato), regia controllata e sapiente di Cavallone, per 80 minuti che non stancano.

Non mi pare comunque, checchè altri dicano, di aver visto fantomatiche scene hardcore; qua c'è sì molto sesso, ma mi pare che si stia sempre in ambiti softcore.

Cavallone (Spell dolce mattatoio) è un regista davvero sapiente ed interessante, da recuperare e riscoprire.

5 risposte al commento
Ultima risposta 08/09/2012 14.15.53
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