Tra il 1980 e il '90 un serial killer, in Russia, massacrò cinquantadue persone (di cui trentacinque sotto i 17 anni). Nel 1982 a Rostov furono trovati i primi otto cadaveri, orribilmente mutilati. Il medico legale Viktor Burakov parlò subito di un pericolosissimo serial killer, ma il capo della commissione investigativa sostenne che queste deviazioni erano un fenomeno esclusivamente occidentale. Intanto i ritrovamenti di cadaveri si moltiplicavano. Burakov decise di proseguire da solo le indagini. Il mostro fu arrestato nel novembre del 1990. Solo grazie alla perestrojka di Gorbaciov si poté risolvere il caso: la soluzione fu a lungo impedita dalle autorità del Pcus perché il sospettato era un fedele sostenitore del Partito.
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