detour - autostrada per l'inferno regia di Edgar G. Ulmer USA 1945
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detour - autostrada per l'inferno (1945)

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locandina del film DETOUR - AUTOSTRADA PER L'INFERNO

Titolo Originale: DETOUR

RegiaEdgar G. Ulmer

InterpretiTom Neal, Ann Savage, Edmund MacDonald, Claudia Drake

Durata: h 1.07
NazionalitàUSA 1945
Generenoir
Tratto dal libro "Detour - Autostrada per l'inferno" di Martin Goldsmith
Al cinema nell'Aprile 1945

•  Altri film di Edgar G. Ulmer

Trama del film Detour - autostrada per l'inferno

Un viaggio in autostop verso Los Angeles si trasforma in un inferno (con due cadaveri). Agghiacciante film dalle atmosfere kafkiane, in cui a partire da un inizio casuale (l'uomo a cui il protagonista dà un passaggio muore in macchina) si scatena una serie implacabile di eventi. Narrato in flash-back dalla voce fuori campo del protagonista, uno dei capolavori assoluti del B-movie, che trasforma in punti di forza tutte le carenze economiche e produttive

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Voto Visitatori:   8,29 / 10 (34 voti)8,29Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Detour - autostrada per l'inferno, 34 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  07/02/2022 23:08:13
   8 / 10
Un road movie noir davvero notevole, forse non ai livelli dei migliori capolavori dello stesso genere noir, ma il livello non è eccessivamente inferiore. Funziona praticamente tutto, dall'intreccio alla messa in scena al ritmo, chi apprezza il genere noir è molto probabile che apprezzerà anche questo "Detour".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/12/2019 00:46:12
   8½ / 10
Questo noir è piu' che altro l'antenato dei road-movie moderni caratterizzati da lunghe fughe in auto e inseguimenti.
I protagonisti sono 4 canaglie alle prese con i propri peccati passati o futuri.
Il regista Ulmer in soli 6 giorni di riprese e con pochi spiccioli di budget certo non puo' pensare che il suo film diventera' un cult imperdibile per ogni cinefilo.
Un film emozionante e imprevedibile con continui colpi di scena.
Uno dei migliori nel suo genere.

VincVega  @  10/04/2019 17:35:14
   7 / 10
Personalmente, un buon noir, ma non il capolavoro di cui parlano. Certo siamo nel 1945 ed erano altri tempi, ma non l'ho trovato credibile nella sua interezza. Certo coinvolge e nonostante il budget bassissimo impiegato, la pellicola vale la visione, ma 70 minuti sono davvero troppo pochi per dipanare la vicenda nella sua interezza.

Goldust  @  21/06/2016 16:28:31
   7½ / 10
Raccontato dalla voce off del protagonista attraverso un profondo flashback, un noir kafkiano sull'ineluttabilità del destino, ancorché manifesto delle debolezze umane ( in particolare quella maschile, incapace di tenersi al riparo da micidiali tentazioni quali donne e denaro). Girato in economia ( non si direbbe ) e fulmineo nei suoi 70 minuti scarsi di durata, è un "nero" che nobilita, e di molto, la categoria un pò sottovalutata dei B-movie. Da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  04/12/2014 16:14:47
   7½ / 10
Disilluso ma non definitivamente arreso davanti ad una vita mediocre, Al Roberts intraprende un viaggio che, invece di rendergli la serenità perduta, gli imporrà l'amara legge del Destino.

"Detour" (noto in Italia anche coi titoli di "Autostrada per l'inferno" e "Deviazione per l'inferno") è un B-movie con tutti i limiti implicitamente contenuti nella sua stessa definizione: un cast ridotto all'osso, effetti al limite della decenza, ambientazioni insignificanti. Questo non inficia la qualità di una pellicola ben vivace, dinamica e sorprendente per essere figlia dell'immediato dopoguerra (1945).
In mezzo ad una filmografia che non ha minimamente scalfito la storia del cinema, Ulmer colpisce nel segno con "Detour": un risultato importante con un minimo sforzo. Attraverso i decenni, il ritratto dei personaggi non si sbiadisce affatto: cambiano i modi e i nomi, ma l'allibratore, la giovane che sogna il successo mediatico, l'arrivista imbroglione non sono mai spariti.
Paradossalmente, il protagonista Al non è più protagonista della sua vita di quanto possa esserlo una marionetta: sotto i suoi modi burberi galleggia una dubbiosa fragilità davanti agli eventi, fragilità di cui si alimenta un Destino avverso, che pianifica la vita dello stesso Al facendone le veci, assumendo di volta in volta forme diverse (un colpo di sfortuna, un incontro casuale, un evento indesiderato).
Questa abulia porta a deviazioni inattese e indesiderate, in una storia on the road che non può sorridere all'uomo che cede la penna al Destino perché sia questo a scrivere i capitoli della sua vita.

In "Detour" si fanno apprezzare l'intelligenza della narrazione e la vivacità della storia, che beneficia di una durata limitata ma adeguata alla pellicola.
Un manifesto del B-movie.

vieste84  @  01/12/2013 21:04:04
   8 / 10
Una sorta di trattato sul fato e sul destino avverso, considerato molto probabilmente a ragione il migliore b movie di tutti i tempi, ha la capacità di non annoiare e possiede nel modo originale di raccontare la vicenda il segreto del suo fascino........

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  16/01/2013 19:57:19
   8 / 10
Una pietra miliare del b-movie d'autore Detour è una tappa obbligata per ritrovare le radici di tante idee e atmosfere sviluppate (a volte meglio, a volte davvero peggio) nei decenni successivi.

On the road con tinte di noir che è un vortice nel fallimento e nelle beffe del Caso, dove anche la più piccola variante può trascinarti in un girone infernale.

Seminale e diseguale. Uno di quei film che ogni volta che lo rivedi ti andrebbe voglia di rifarlo oggi, aggiungendo idee e sottraendo alcune ingenuità. E questo è un pregio non da poco. Da vedere!

Oskarsson88  @  07/03/2012 22:28:22
   7 / 10
non male nonostante qualche pecca nella credibilità del protagonista che da una parte ha un comportamento da vero duro e dall'altra fa cose piuttosto insensate..belle le atmosfere in particolar modo..e la ragazza antipatica fa la sua buna parte..b movie più che guardabile

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  17/11/2010 05:06:48
   6½ / 10
Pianista mezzo fallito si dirige in autostop verso Hollywood dove lo attende la sua amata. L'ultimo uomo che lo carica in macchina si addormenta e muore di colpo. Da li' in poi, per il protagonista avranno inizio una serie di disavventure assurde e allucinate.
Dai commenti di critica e pubblico sinceramente mi aspettavo meglio.
La sceneggiatura e' buona ed efficace, e un paio di colpi di scena (specie il finale) lasciano letteralmente a bocca aperta. Il guaio e' che per gran parte della pellicola il ritmo spesso arranca, non succede mai niente di cosi' cattivo o particolarmente interessante (come da premessa), e il protagonista Neal, per quanto bravo, a volte si comporta in maniera troppo insensata per risultare credibile e poter coinvolgere. La controparte femminile invece, e' brutta, antipaticissima, fastidiosa ed esasperante come non mai.
Tutto sommato, vista la scarsa durata, si lascia comunque guardare fino alla fine senza il rischio di annoiarsi particolarmente. Ma ha i suoi anni, e si vede...
Un buon filmetto (e nulla piu') da cui, a parer mio, sono state tratte troppe fantasie e significati infondati.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  27/10/2010 23:30:42
   8½ / 10
Ottimo noir, disilluso e senza speranze.
Il suo incedere tragico è coinvolgente e teso. Un film molto bello, un road movie raffinato che fa dei dialoghi acuti e della torbida atmosfera i suoi punti di forza.

pinhead88  @  22/08/2010 00:13:22
   6 / 10
Abbastanza ingenuotto per essere classificato come noir e piuttosto piatto e noioso nel proseguire della vicenda, nonostante la pellicola duri soltanto poco più di un'ora.
Capolavoro assoluto? no, semplicemente un discreto film, ma con un protagonista piuttosto scemo. un uomo che, senza aver commesso il benchè minimo reato, si imbarca in una serie di azioni del tutto irreali e demotivate, il che non è cosa da poco visto che viene a mancare gran parte dell'immedesimazione con questo personaggio.
I dieci minuti finali rimangono la parte migliore, un totale smarrimento che annovera anche le famose atmosfere kafkiane di cui tanto si parla. purtroppo però, il problema rimane l'intera ora che li precede.

Gabo Viola  @  22/02/2010 21:25:53
   6 / 10
Delusione, lo trovo valutato in eccesso...non mi ha colpito

Dr.Orgasmatron  @  13/01/2010 18:05:02
   9 / 10
Quando un perdente inontra un avvoltoio travestito da donna...Detour è un b-movie noir realizzato interamente in neanche una settimana di lavoro e che si caratterizza per un pessimismo quasi ridondante che caratterizza l'intero svolgersi della pellicola. Gli eventi sono narrati dalla voce fuori campo. Il b-movie che preferisco in assoluto

Sestri Potente  @  26/03/2009 18:27:29
   7 / 10
Detour narra della crudeltà e dell'imprevedibilità del destino: un po' prolisso in alcuni punti ma tutto sommato un buon prodotto. Considerando l' anno in cui è stato prodotto ('45) è tanta roba!

7 risposte al commento
Ultima risposta 26/03/2009 21.41.06
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marfsime  @  13/01/2009 11:31:22
   8 / 10
Gran bel noir..forse meno conosciuto di altri ma sicuramente di gran valore. La sensazione che si ha sin dai primi minuti è di sprofondare in una serie di eventi via via più drammatici e senza via d'uscita. Bellissime angoscianti e claustrofobiche le scene all'interno della stanza di hotel con quei dialoghi fitti e a tinte drammatiche..azzeccata anche la voce fuori campo che racconta la vicenda. Bel noir..consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  30/12/2008 18:44:03
   8½ / 10
Mamma mia che genialata! Film godibilissimo traumatico e agghiacciante! Non vi dico di più tranne che per me è consigliatissimo per tutti!

Dan of the KOB  @  19/09/2008 22:47:59
   9 / 10
Geniale!
Noir tanto breve quanto intenso! Semplicemente fantastica la costruzione della storia, nella quale ha un ruolo predominante il destino! Destino avverso del nostro protagonista che si ritroverà senza volerlo in una situazione drammatica e più grande di lui, dalla quale non riuscirà a salvarsi!
Torbido e spietato, girato con pochi dollari, questo è uno dei migliori noir che la storia del cinema ricordi! Applausi per Ulmer!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  12/09/2008 20:25:47
   10 / 10
L' ho visto tre volte di fila. Si tratta di un filtraggio e di una compressione dei più importanti stilemi psicologici del genere noir, spogliati all' essenza ma in grado di mantenere quel carattere suggestivo, e di soggezione nello spettatore, da rendere "Detour" un capolavoro angosciante. Resta un road-movie nella mente, un doppio viaggio (il protagonista assomiglia a Charles Jr, porta lo stesso cappello, Suy assomiglia a Vera) torbido dalle referenze espressioniste, dove anche il protagonista mette in dubbio la possibilità di essere creduto tanto si è dovuto immedesimare nell' identità del truffatore e dell' assurdità degli eventi; una funzionalità narrativa, quella del flashback in questo caso specifico, che tanto si confà al mondo fittizio e al confine labile della verità di un racconto cinematografico. Una vena struggente ed un senso di pericolo percorre tutta la pellicola, frutto anche della macchina da presa che spesso parte in modo aggressivo, mantenendo sempre però una certa distanza. E si pensa ancora che il Cinema non sia una scienza esatta.

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/09/2008 20.46.36
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popoviasproni  @  19/06/2008 21:11:46
   8½ / 10
Torbido e spietato noir impreziosito (o avvelenato) da una provincia americana disperata e disillusa.
Storia che sembra tanto una delle fatiche dei fratelli Coen.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  07/05/2008 10:56:51
   9 / 10
Straordinaria metafora della vita, la quale ci viene presentata come qualcosa di prestabilito e dominata da forze superiori che ci impediscono di fare ciò che vorremmo. Sì in questo il film è molto kafkiano: il desiderio di Albert è quello di raggiungere la sua donna a Los Angeles (luogo dell'apparire per eccellenza, ma dietro la cui patina tutta specchi e lustrini si cela una realtà di sofferenze e umiliazioni), ma la sua volontà verrà puntualmente frustrata da eventi esterni che muteranno il corso della sua esistenza facendogli imboccare -materialmente e idealmente- strade diverse da quelle desiderate fino a determinare l'annientamento del sè. Albert si troverà a perdere la sua identità ed a vivere la vita di un'altra persona: tutto ciò che gli capita è il frutto di qualcosa imposta dall'alto, da un Destino che si configura quasi come entità astratta onnipresente e onniscente; le proprie scelte e i propri intendimenti non assumono più alcun peso, in quanto non sono essi a determinare il corso della propria esistenza: è la non-volontà che riesce a sopraffare la volontà fino ad annichilirla del tutto. La forza di questo indimenticabilie noir sta proprio in questo: nel trasmettere il senso di impotenza che pervade la vita dell'uomo dall'inizio alla fine.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  03/05/2008 16:48:43
   9 / 10
Ci sono film che posseggono nella loro essenza un concetto; il concetto è la cosa più importante; tutto si esaurisce nel concetto; un concetto può essere pluripartito, ovvero può stimolare varie riflessioni perchè riconducibili a tematiche diverse, ma ugualmente pesanti nell'economia teorica del prodotto.
In sè Detour è un film normale, ma sviluppando un concetto filosofico/esistenziale ne racchiude uno profondissimo, uno metacinematografico, ecco spiegato il senso di un' affermazione veritiera come "il film che ha ispirato maggiormente David Lynch". Nessuno come Lynch infatti è riuscito a intrecciare una trama concettuale così profonda e conforme in ogni film, una trama esistenziale, ma fortemente ancorata al mezzo cinematografico, forse l'unico vero filosofo del Cinema.
Ma molto nasce da Detour.
Il viaggio "sfortunato" del giovane Al è una parabola discendente che di casuale ha ben poco; la strana Morte di Heskell sembra essere l'unica forma di incrinazione del concetto di responsabilità del nostro destino (atavicamente insito nella nostra cultura)- ma sorge un dubbio: cosa sarebbe successo se?
il ragazzo alla vista dell'orrido, salta alla conclusione peggiore, quella di impossibilità di assoluzione, rivelando in verità meno ingenuità di quanto il suo aspetto lasci intendere. Dunque se la morte è casualmente principiatrice di un'ondata di sfortunati eventi, il ragazzo sicuramente ne dà la svolta meno comoda. Siamo sicuri veramente che è il mondo a essere cinico e cattivo o ad esserlo è solo la nostra interpretazione di esso? Come si spiega altrimenti la continua acredina fra lui e la ben poco reale figura di Vera?
Un passo indietro: è ovvio che la morte di Eskell (la cui naturalità è peraltro facilmente dimostrabile) non è opera di Al, ma il ragazzo si convince di avere una percentuale di responsabilità nella sua Morte e acconsente a continuare il viaggio con una creatura che rappresenta il suo senso di colpevolezza. è chiaro che non mancano elementi di incongruenza nel film come l'effettiva possibilità che la ragazza potesse denunciare Al, o comunque il fatto che si sia trovata kilometri più avanti di dove Eskell l'aveva scaricata. e forse è proprio questa la chiave del film, l'intervento di una quarta dimensione e di un mezzo particolare: Il Tempo e il Cinema.
ed è un caso che la meta da raggiungere sia la ragazza a HOLLYWOOD?
e che il film sia un B-Movie riuscitissimo in barba a tutte le più grandi produzioni della dreams factory americana?
riflettete gente...

7 risposte al commento
Ultima risposta 14/09/2008 09.29.26
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xxxgabryxxx0840  @  12/03/2008 14:51:05
   8½ / 10
Grande noir con protagonista assoluto il destino invincibile. Un gran film

Max78  @  28/02/2008 17:11:47
   8½ / 10
"L'ottimismo è il profumo della vita!"

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  08/02/2008 22:45:54
   9 / 10
Nerissimo, Mulholland Drive ante-litteram.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/12/2007 20:50:21
   8½ / 10
Atmosfera da incubo per questo noir teso dagli esiti tragici. Il destino che si diverte beffardamente a condannare un uomo innocente, a farlo precipitare in situazioni sempre più assurde e senza uscita. Attori sconosciuti, ma perfetti nelle loro parti. Un gioellino imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  26/11/2007 22:39:53
   9 / 10
Affaffino... che parola terribile.

Una sola parola: F I G H I S S I M O. Grande noir, la situazione precipita vertiginosamente quando il giovane protagonista decide di attraversare l'America in autostop per raggiungere la donna amata. Questo è un classico del genere noir, imperdibile, il protagonista è sempre mosso da buoni propositi ed è fondamentalmente onesto, ma una serie di circostanze lo portano a sacrificare la propria onestà pur di ottenere ciò che vuole, raggiungere la sua donna. I buoni propositi però finisco per trascinarlo in una situazione paradossale e assurda. genialoide.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2007 21.35.57
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  06/11/2007 19:57:43
   9 / 10
Noir on the road che vede come protagonista principe il destino, ironico quanto beffardo burattinaio che prende a cuore le vicende di un ordinario fallito, un pianista il cui unico desiderio è quello di ricongiungersi con la propria ragazza ma che invece si ritrova travolto dagli eventi.
Straordinari i dialoghi, brillanti e sempre tesissimi, e l'intreccio ad orologeria orchestrato da Ulmer.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  21/09/2007 21:20:54
   9 / 10
un capolavoro noir molto psicologico con 2 personaggi caratterizzati perfettamente, a pensare alla maggior parte dei film odierni con personaggi spessi come un foglio di carta...interessantissimo il triangolo tra il fallito Al, l'arrivato Haskell e la instabile vera

Ulmer si dimostra capace anche dietro la macchina da presa con numerose scene bellissime.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/09/2007 00:01:51
   8½ / 10
Ho avuto finalmente modo di vedere questo strepitoso noir dal clima allucinato, e devo dire che corrisponde esattamente alle mie aspettative.
Un film memorabile, decisamente kafkiano, sul senso della Vita e della Morte o, semplicemente, sulle modalità avverse del Fato.
Fin dalle passeggiate del protagonista in una cittadina di provincia avvolta nella nebbia, il film cattura lo spettatore con una storia che sembra uscita da "Twilight zone" tanto è incredibile, e ricchissima di sequenze memorabili (tipo i virtuosismi tecnici della mdp che riprende a più angolazioni le pareti e il sentore soffocante della stanza di un'albergo).
Forse i dialoghi non sono sempre all'altezza, ma gli interpreti davvero credibili: la "falsa" Vera accentua quello stile sgualdrinesco tipico delle dark-ladies à la Ida Lupino (anzi persino ci assomiglia) e il misconosciuto Tom Neal, incrocio tra John Garfield e Paul Muni, nelle ultime sequenze sembra davvero uscito dal set di "I am a fugitive" di LeRoy.
Un film girato in pochi giorni, con due dollari, e paradossalmente più ricco di contenuti di tanti altri celebrati effords

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Ultima risposta 03/05/2008 16.23.47
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  31/07/2007 22:28:11
   9 / 10
Il destino è ineluttabile. Sappiamo quello che ci è successo ieri, ma non sappiamo quello che può accaderci domani.
La decisione di fare l'autostop per raggiungere la fidanzata a Los Angeles attraversando gli Stati Uniti da est ad ovest si rivela fatale per Al Roberts che con una serie di flash-back raccontati dalla sua voce fuori campo ci narra la sua allucinante avventura.
Trama molto avvincente e buona prova degli attori che nonostante fossero sconosciuti al panorama Hollywoodiano offrono una più che dignitosa prova.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  20/01/2007 00:10:03
   10 / 10
Un capolavoro assoluto della cinematografia americana e mondiale. Anche se non è famoso come altri noir americani, rimane comunque altrettanto bello.

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Ultima risposta 12/05/2008 22.10.57
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  16/11/2006 22:48:02
   9 / 10
Una visione del fato cinica, irriverente e a tratti surreale;
Le situazioni che continuano.. ehm come dire.. a presentarsi dinanzi (penso sia il modo migliore per esprimersi relativamente a questa pellicola) al protagonista toccano il confine tra l'assurdo e il verosimile.. e nel caso del secondo "omicidio" vanno tranquillamente oltre.
Le atmosfere sono tanto cupe quanto angoscianti ma, al tempo stesso, di un fascino ammaliante.
I dialoghi sono veloci e le riflessioni del protagonista che raccontano il film sono incalzanti e minuziose nel descrivere le sensazioni dello stesso Roberts; è, infatti, il racconto di un incubo.

Geniale, nel '45, sostanzialmente geniale.

Crimson  @  26/04/2006 00:18:29
   7½ / 10
'Detour' è un film amaro sull'ineluttabilità del destino. E' un noir sempre imprevedibile, con un paio di scene geniali (in particolare il secondo omicidio, definibile come 'colposo', è assolutamente incredibile!) anche se non sempre entusiasmante; mi riferisco alla parte finale. Il personaggio della ragazza è volutamente irritante e antipatico, ma spesso i dialoghi (le liti più che altro) con il protagonista sono estenuanti e esageratamente protratti nel tempo.
Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  11/04/2005 20:52:09
   10 / 10
Il Capolavoro.
Questo è l'unico termine con cui si può definire questo film. Uno dei migliori noir anni '40, solo che a differenza di molti altri, "Detour" è un B movie, fatto con due lire, ed è una parabola indimenticabile sul destino, un viaggio che si trasforma in un vero e proprio incubo.
Praticamente 1.07 minuti di sequenze da antologia, ed è forse la pellicola che + ha influenzato David Lynch.

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