Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
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Il cinema di Von Trier, per chi ancora non lo sapesse, è crudeltà allo stato puro: prima ci presenta l'angelica eroina, poi comincia il calvario senza limiti di sofferenze a base di inganni, stupri, incatenamenti, e dopo due ore e mezzo (!) di magone allo stomaco, senza una spiegazione LINEARE ma francamente solo effettistica, ribalta la situazione, trasformando la vittima in carnefice. Allo spettatore medio non arriva affatto il senso di quest'operazione svilente e disturbante, salutata come miracolo cinematografico da buona parte della critica, che ha applaudito una messa in scena gratuitamente scarnificata della scenografia stessa, e così dando man forte al misogino e psicolabile regista per operazioni successive. Va comunque ammesso che lo stile sembra leggermente più raffinato di prima, sicuramente aiutato da un girato tutto in interni. Resta il fatto che questo tipo di cinema palesa una voglia di intellettualismo rancido che mette i brividi! Degne di nota le musiche maestose e soprattutto il cast (che all'unisono ha giurato vendetta al regista, reo di aver credibilmente reso la lavorazione un incubo nerissimo), fatta eccezzione proprio per la Kidman, che sul finale perde di intensità, forse confusa dal repentino cambio di registro della sua Grace. Film irrisolto, assurdo, sopravvalutato.