drive in 2000 regia di Brian Trenchard-Smith Australia 1986
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drive in 2000 (1986)

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locandina del film DRIVE IN 2000

Titolo Originale: DRIVE IN 2000

RegiaBrian Trenchard-Smith

InterpretiNed Manning, Natalie McCurry, Peter Whitford, Wilbur Wilde

Durata: h 1.32
NazionalitàAustralia 1986
Generefantasy
Al cinema nel Luglio 1986

•  Altri film di Brian Trenchard-Smith

Trama del film Drive in 2000

Un giovane scopre che è facile entrare in un certo drive-in, solo 10 dollari, ma poi è impossibile uscirne.

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Voto Visitatori:   6,42 / 10 (6 voti)6,42Grafico
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Voti e commenti su Drive in 2000, 6 opinioni inserite

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Evarg Nori  @  24/09/2021 10:10:21
   6½ / 10
Sulla scia di "Mad Max" e con rimandi a "1997-Fuga da New York",un classico esempio di "Ozploitation"(exploitation australiana) e di b-movie che sa intrattenere senza pretese.La satira politica spicciola,il simpatico ritratto della gioventù scalcinata cui non si risparmiano frecciatine sociali(punk ebeti,consumismo,razzismo)le ambientazioni post-apocalittiche e ovviamente una buona dose di stunt a base di inseguimenti in auto il tutto in puro stile anni'80 garantiranno il divertimento per i fan.Considerato un cult da Quentin Tarantino.La curiosa idea del Drive-In come luogo di reclusione verrà utilizzata un paio di anni dopo dallo scrittore horror Joe R Lansdale per una spassosa trilogia.

DankoCardi  @  07/04/2019 23:06:09
   5½ / 10
Nonostante (come il suo connazionale Interceptor-Mad Max) l'ambientazione futuristica, questa pellicola è anni '80 al 100%. Le scenografie, le capigliature e la cultura punk imperante sono quelle! E' interessante che il film anticipi la crisi economica globale che avrebbe colpito, tuttavia la sceneggiatura è alquanto sconclusionata e va avanti per forza di inerzia. Solo nel finale si assiste ad un pò di azione ma tutto il resto non si capisce se intenda essere una metafora sulla povertà, il divario sociale ed il razzismo. Qualche spiegazione in più avrebbe solo giovato; così invece abbiamo un filmetto pseudo-fantascientifico che avrebbe potuto dare tanto e invece risulta riuscito solo a tratti.

BlueBlaster  @  01/04/2015 01:43:13
   6½ / 10
Bella l'idea, poi il film lascia abbastanza a desiderare essendo un puro B-movie per di più australiano.
Le influenze di "Mad Max" (ed anche "1997 - Fuga da New york" come giustamente detto da Angel) sono palesi a partire dal soggetto...tutto si ambienta in una società distopica, la fotografia accesa e le location degradate ricordano i più famosi film post-apocalittici.
Purtroppo il cast è appena accettabile a differenza di altri filmetti americani, o dello stesso "Mad Max", che magari potevano contare su volti noti...cioè sti attori fanno il loro dovere ma i limiti ci sono e proprio a partire dal protagonista, non fatevi ingannare dalla locandina in cui sembra Brendon Lee ne "Il Corvo" perché il suo carisma non è esaltante.
Davvero gustosa la colonna sonora...Lisa Edwards - Playing With Fire, Machinations - My Hearts on Fire pezzi dei "Kids In The Kitchen" ecc...
Le scenografie sono senza dubbio una delle cose migliori a livello tecnico, pi l'action non è malaccio anche se io nella frenetica parte finale mi sono un pochino perso.
Il ritmo è discontinuo con momenti di noia e alcuni dialoghi ripetitivi quando non irritanti causa anche personaggi comprimari sciocchi...insomma se il soggetto era valido la sceneggiatura zoppica vistosamente.

Al di là della riuscita scenica sono interessanti le analisi che si possono fare guardando la pellicola...come la società "normale" ed il governo cerchino di isolare i giovani disagiati come fossero un virus in modo che non possano nuocere alla stabilità mantenendoli in una sorta di cattività, i ragazzi qui vivono una vita sicura e controllata in cui possono oziare come gli pare ma senza danneggiare nessun altro che non sia un loro "simile".
Ma alla fine non è quello che comunque i governi hanno sempre cercato di fare in passato (e perché non anche ora)? Si dice che addirittura la diffusione della droga sia supervisionata da enti governativi per assoggettare alcune generazioni....tutti quei film e quella musica che un tempo (anni 60 e 70) venivano sottoposti a censura o "limati" in modo da non influenzare le menti ed intaccare l'ipocrita cultura del buonismo.
Da questo pretesto di critica alle istituzioni si scorge poi con piacere l'intenzione di analizzare la reazione dell'individuo quando imprigionato contro sua volontà...in particolare ci si concentra sui due protagonisti nuovi a questo "campo di concentramento lussuoso" e come uno di loro accetti di buon grado una vita imposta ma tuttavia piacevole mentre l'altro cerchi con tutte le forze di evadere e riconquistare la libertà.
Le ragazze chiacchierano facendosi manicure e pettinature...i ragazzi barcamenano in piccole gang bevendo birra, guardando film e frequentando bar...vitto e alloggio sono assicurati senza bisogno di lavorare.
Insomma un carcere bello e buono in cui si mangia, ci si droga e si creano rivalità e non ultime razziali.
Finchè sono giovani ok ma quando passeranno decine di anni la mente ed il corpo resisteranno all'usura della monotonia?
Meglio una vita facile imposta in cattività con i propri simili o una vita magari più difficile e meno sicura ma frutto di scelte autonome?
Sta qui il punto forte di un film che a primo aspetto ha l'apparenza di un classico action modaiolo per teenager ma che nasconde temi importanti.

Finchè lo guardavo non mi aveva preso ma riflettendo sulle intenzioni bisogna proprio dargli dei meriti, un giorno lo rivedrò con più convinzione...comunque merita un'occhiata sicuramente nel suo genere ma ricordiamoci che è un B-movie ottantino (neanche troppo di serie B).

phemt  @  28/01/2011 08:53:22
   6 / 10
Si dice che le idee sono nell'aria alla portata di tutti e a volte la differenza non la fa chi riesce per primo a farle sue ma il modo in cui le sviluppa… Drive in 2000 ne è un buon esempio!

Più o meno nello stesso periodo a metà degli anni 80 a due persone viene in mente la stessa idea: quella di ambientare una storia all'interno di un drive in dal quale non è possibile uscire!
La differenza però la fa, appunto, il modo in cui l'idea viene poi sviluppata…

Uno, Lansdale, ne farà un best-seller (a cui seguiranno un sequel notevole e un terzo pessimo capitolo) fanta-horror-commedy con uno stile irresistibile così addentro alle logiche eighties ma allo stesso tempo così lontano, citazionista ma innovativo, punto di lancio per una carriera di grandi soddisfazioni personali…
Altri (lo sceneggiatore Peter Smalley e il regista Brian Trenchard-Smith) ne faranno un film del filone post-apocalittico con uno stato totalitario e bande di tizi strambi come negli anni 80 andava per la maggiore…

E non è certo un caso se Lansdale (grazie anche e soprattutto a La Notte del Drive in) è diventato uno degli scrittori più apprezzati nell'immaginario collettivo mentre Smalley e Trenchard-Smith se li ricordano in venti (malgrado la carriera trentennale di quest'ultimo in giro per il mondo e malgrado l'apprezzamento di Tarantino)…

Il film di fatto non è certo malaccio e non manca un'interessante critica sociale ad un futuro tutto sommato plausibile… Difetta però in scene action (se non negli ultimi 15 minuti) e di caratterizzazioni psicologiche fatte con l'accetta… In realtà Trenchard-Smith dirige con piglio e il film scivola via che è una bellezza ma non rimane impresso e da l'impressione che la notevole idea di base non si sia stata sfruttata a dovere (sensazione che nasce anche senza aver letto La Notte del Drive in)…

Comunque gli si può tranquillamente dare un'occhiata in attesa che qualche temerario decida di adattare lo scritto di Lansdale… Si parla di un progetto con Nicotero alla regia pronto a passare dagli effetti speciali alla macchina da presa ma sarebbe un grosso errore e il modo peggiore (o quantomeno il più difficile) per il buon Nicotero di cominciare una carriera registica…
Allo stato attuale negli USA un solo regista è in grado di portare La Notte del Drive in sullo schermo ed è Rob Zombie…
Speriamo in bene!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  06/01/2011 20:00:31
   6 / 10
Adventure di serie B a metà strada tra "Mad Max" e "1997: Fuga Da New York". Idea carina (drive-in trasformato in un lager dominato da polizia e violenti punk), ottimo scenario post-atomico (molto ben ricreato), colonna sonora eccellente. Peccato però che di azione ce ne sia veramente poca o niente (il massimo è una rissetta a metà pellicola), e che la storia si movimenti solo ed esclusivamente negli ultimi dieci minuti finali con il disperato tentativo di fuga da parte del protagonista (che assomiglia tantissimo a Costantino Vitagliano). Se teniamo conto del buon materiale a disposizione e del periodo di realizzazione del film (nel pieno degli anni 80), questi difetti non passano certo inosservati.
Carino, ma poteva essere migliore. Sullo stesso genere, consiglierei "Classe 1999" piuttosto.

DarkRareMirko  @  10/08/2010 16:03:44
   8 / 10
In assoluto il miglior film del Trenchard-Smith di Occulte presenze e de La banda della BMX.

L'ispirazione è palesemente Mad max, l'atmosfera è postatomica, ecc. ma il film riesce comunque a trovare una sua originalità (bella difatti l'idea del "lager" per giovani, lager in cui comunque non si uccide nessuno, ma si tiene soltanto in isolamento un certo tipo di persone); la regia ha più di un brio, gli interpreti sono ok, ed il tutto scorre e diverte sino all'abbastanza spettacolare fuga finale.

Non dimostra nemmeno 25 anni a dirla tutta; film moderno e riuscito.

6 risposte al commento
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