Sicilia, prima metà del Settecento. La vita della famiglia palermitana degli Ucrìa, è un susseguirsi di matrimoni, di balli, monacazioni e impiccagioni. Ad una di queste esecuzioni la dodicenne Marianna viene portata dal nonno con la segreta speranza che lo shock possa guarirla dal suo mutismo. Protetta dalla nonna, avvolta dall'amore di una madre disperata e taciturna, la ragazzina è costretta a sposare all'età di tredici anni il vecchio Duca Pietro che è anche il fratello della madre. Diventata una donna apprende da un istitutore francese, il linguaggio dei segni e il piacere della letteratura.
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