furia regia di Fritz Lang USA 1936
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furia (1936)

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locandina del film FURIA

Titolo Originale: FURY

RegiaFritz Lang

InterpretiBruce Cabot, Walter Brennan, Walter Abel, Sylvia Sidney, Spencer Tracy

Durata: h 1.34
NazionalitàUSA 1936
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1936

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Trama del film Furia

Joe Wilson va a trovare la fidanzata che vive in un paesino del Sud degli Stati Uniti. Scambiato per un delinquente, rischia il linciaggio e si salva soltanto perché tutti lo danno per morto nell'incendio della prigione in cui è stato rinchiuso. Tornata la calma, Joe denuncia i suoi assalitori.

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Voto Visitatori:   8,48 / 10 (22 voti)8,48Grafico
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Voti e commenti su Furia, 22 opinioni inserite

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  24/09/2020 15:41:47
   8 / 10
Sempre impeccabile Lang nelle sue riflessioni sull'animo umano e sulla sottile linea di demarcazione tra innocenza e colpevolezza. RIflessioni tra l'altro che brillano per modernità, come se le avesse partorite Taylor Sheridan l'altro ieri invece che un transfugo tedesco oltre 80 anni fa.

Perfetti poi sia il giovane vecchio Spencer Tracy che l'incantevole Sylvia Sidney.

3 risposte al commento
Ultima risposta 27/09/2020 18.36.11
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  30/08/2015 00:10:52
   8 / 10
Riflessioni del transfuga Lang sul potenziale assassino nascosto in ogni essere umano, sul linciaggio come forma di lucida follia, sul covo di malvagità che si cela nella provincia americana perbenista. Oggi si grida facilmente al capolavoro per dei filmetti dalla minima sociologia, "Furia" è datato 1936 e potrebbe ancora dare lezioni su come si fa un film di denuncia. Vedere la sequenza del chiacchiericcio maligno o quella devastante del rogo alla prigione per credere. Se la grammatica cinematografica del regista tedesco è sbalorditiva, la scrittura mostra oggi i limiti delle imposizioni produttive, soprattutto nella seconda parte ed, evidentemente, nel finale, definito "sdolcinato" da Lang stesso, alla sua prima prova in suolo statunitense. Con un grande Spencer Tracy.

JOKER1926  @  08/10/2014 16:50:36
   7 / 10
Le rappresentazioni degli anni trenta del novecento hanno goduto di firme importanti. Fritz Lang, autore di tanti film in quel periodo, è risultato con certezza, con nitidezza, una delle menti più operose. Lang è stato almeno quattro o cinque decenni sopra i suoi contemporanei. La forza e la lucidità dei suoi film si riscontra ancora oggi, a voce robusta.

Le macchinazioni avvolgenti di questa regia austriaca risiedono nel fatto che i film svolgono funzioni ampie; insomma sono una lettura sul mondo che ci circonda, ossia parliamo con Fritz Lang di questioni imperniate nella fattispecie del sociologico e del politico. "Metropolis" lo faceva in modo artistico, "M. il Mostro di Düsseldorf" in maniera più cinica, e forse più totale.

"Furia" sembra, sotto tantissimi punti di vista", avere qualcosa della pellicola del 1931. Può cambiare la storia e i personaggi ma il succo, in questi frangenti, ha lo stesso aroma, la stessa amarezza.
L'etichetta ("Furia") è già abbastanza evidente, la pellicola è un percorso e un gioco a triangoli fra la giustizia e la vendetta. Si intrecciano problemi sociali e problemi individuali, questi ultimi poi sono i condottieri del concetto espresso sopra, ossia quello della vendetta.
"Furia" come le altre svariate produzioni della regia austriaca prevede un'altalena di situazione e cose. I personaggi cambiano umore, prima sono buoni, poi sono cattivi, poi ritornano alla loro originalità morale. Insomma questa baldanzosa giostra emotiva è una costante della regia, potrebbe alle volte sembrare spiazzante. Ma l'idea di spiazzante naviga fra il sublime e l'inopportuno. La scelta del giusto allo spettatore attento. Ma alle volte non esiste oggettività per finalizzare e impacchettare una idea.

Fritz Lang depone nel suo prodotto cinematografico tante chiavi di letture, da una parte le crepe della politica e i pregiudizi di una società; dall'altra la vendetta di un calmo , cioè di un uomo accusato a priori.
"Furia" ha tante belle cose da mettere in scena, è un film che si fa apprezzare per la propria compattezza e per uno stile, quello del grande Lang, di avanguardia cinematografica, all'epoca poche regie potevano avvalersi della forza espressa e mostrata dal regista in questione.

A voler essere maniacali ed esigenti, ma lo facciamo perché amiamo Lang, è che "artisticamente" con il film del 1936 manca quell'espressionismo chimerico presente in altre produzioni; ma questa è una critica d'amor.

Goldust  @  21/10/2013 09:49:52
   7½ / 10
Primo film di Lang in terra americana, pesantemente contaminato dal suo odio per il nazional-socialismo che si stava facendo strada in Germania. La rappresentazione della folla in rivolta, manipolata dalla mala informazione, è inquietante, così come lo sono l'odissea dell'uomo comune che cerca giustizia e l'omertà degli abitanti della cittadina di campagna nei confronti della legge. Il finale è comunque meno funereo e pessimista di quanto ci si potesse aspettare, mentre Tracy ( a proposito, ma è mai stato giovane? sembra sempre lo stesso! ) dà il suo meglio nei ruoli brillanti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  07/05/2013 10:27:57
   8 / 10
Lang al suo primo film americano mette in moto una riflessione mai semplicistica o banale, specie se contestualizzata al periodo, sul potere della massa e il fanatismo collettivo. Certo dopo settant'anni e passa non si può che sorridere di fronte a quelle che oggi chiameremmo ingenuità nella trama ma è una magistrale ed intelligente critica peraltro impreziosita da invenzioni visive da parte di un autore che ha contribuito a rinnovare la tecnica cinematografica. Non parliamo poi delle connessioni politiche, comunitarie e le riflessioni sui sensi di colpa: attualissimo in modo sbalorditivo e mai pomposo.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  12/01/2013 19:58:37
   7 / 10
Film importantissimo (all'epoca) per tensione morale e descrizione impietosa delle mediocrità umane, della labilità della giustizia e degli ingranaggi della legge.

I decenni trascorsi mettono in risalto i difetti didascalici, e la parte giudiziaria non è riuscitissima. Paragonarlo al capolavoro di Lang M - il mostro di Dusseldorf è ingiusto, ma consequenziale. Impossibile però, ancora una volta, non applaudire Lang per le sua coerenza morale e bravura estetica.

gianni1969  @  03/01/2013 18:12:51
   9½ / 10
ennesimo capolavoro di fritz lang, grande storia,cast e regia,ti tiene incollato per tutta la visione. a mio avviso tra i tanti capolavori del maestro,inferiore soltanto ad M

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/12/2012 23:28:20
   8½ / 10
Non avrei mai pensato di amare cosi tanto un Tedesco...Fritz Lang ,al suo primo film Americano, mostra la sua conosciuta arguzia nell'affrontare temi delicati e sempre al passo con la storia.
Siamo nel 1936 e il Nazismo sta prendendo strada in tutta Europa plagiando molte menti...proprio come la notizia di un assassinio trasforma un intero paese in una folla inferocita decisa a farsi giustizia da se...
Tracy è quell'uomo comune travolto dagli eventi e anche lui subira' una trasformazione che lo portera' molto vicino ai suoi carnefici...
Finale obbligato...e se fosse stato un altro?
Quasi capolavoro...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  14/11/2011 22:23:33
   9 / 10
Le stesse dinamiche della vendetta, che conducono sia a livello collettivo, sia a livello individuale quella ricerca di giustizia che non è altro, appunto, una cieca vendetta che azzera ogni coscienza. I pericoli del nazismo e della giustizia sommaria si annidano anche in luoghi pervasi dalla democrazia, messa da parte per lasciare il posto alla capacità di manipolare a proprio piacimento un'intera collettività di persone a commettere atti bestiali contro propri simili. Da transfuga tedesco Lang riconosce questi segni: vedere l'incendio della prigione può riportare, nella perversa maestosità, al ricordo dell'incendio realmente accaduto del Reichstag tedesco.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  08/07/2011 01:27:49
   7½ / 10
La tematica dell'isteria collettiva tanto cara a Fritz Lang è qui affrontata per la maggior parte con acutezza, rigore, ritmo incalzante. Peccato che il finale sia del tutto inopportuno, falso, costruito. Soltanto dopo, lo sottolineo nel caso mi si ritenesse prevenuta, ho scoperto che fu il produttore Mankiewics ad imporlo. Si vede, eccome se si vede. Lang che rompe in maniera tanto brusca e banale un cinismo altrimenti lucidissimo e risoluto è poco credibile. Il successivo e consimile "Io sono innocente" fu anch'esso tagliato e censurato pesantemente. Ciò nonostante resta una pellicola più efficace e di sicuro più distintiva del regista.

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Ultima risposta 08/07/2011 02.01.14
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topsecret  @  03/06/2011 09:54:05
   9 / 10
Un altro ottimo film di Fritz Lang, dotato di grande tensione, inquietudine e feroce determinazione nel raccontare le follie omicide di gente comune pronta a trasformarsi arbitrariamente in giustizieri e carnefici di un uomo innocente, che a sua volta riprenderà a farà sua quella stessa follia, guidato dalla cieca furia della vendetta.
Pathos, forza interpretativa, regia brillante e finale, forse troppo frettoloso, ma intriso di un certa umanità, ne fanno un prodotto decisamente consigliabile a quanti vogliono riscoprire il cinema classico di una volta.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  11/04/2010 23:52:56
   9 / 10
"La folla non pensa"

Come in Sono Innocente e L'Alibi Perfetto, Lang si scaglia coraggiosamente verso il sistema politico americano, verso la relatività della giustizia.
Crudo e di forte impatto, Furia è uno spaccato della manipolabilità sociale e del suo agire d'istinto. Ma anche del dolore associato alla colpa e al rimorso.
Un tentativo trasversale di fare del male, in una desiderosa volontà di fare giustizia da sé.
Una terribile riflessione sociale, matura e assai interessante che Lang sfornò nella sua prima e folgorante esperienza americana.
Film storico e di rara bellezza.

pinhead88  @  01/04/2010 17:01:03
   7½ / 10
Buon film di Lang,anche se un tantino sopravvalutato.

dave89  @  23/02/2010 23:41:04
   8½ / 10
gran film di fritz lang...assolutamente da non perdere

gei§t  @  29/09/2009 00:23:13
   8 / 10
Che gran film! Inizialmente sembrava la solita commedia romantica ma ben presto viene fuori il vero tema centrale del film.
Stupenda la scena del linciaggio e del rapido spandersi della follia della massa.
Ben fatta anche la parte del processo, con i sentimenti che pendono in equilibrio fra vendetta e gustizia.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  12/09/2009 20:34:04
   8½ / 10
Un film sempre attuale. Summa del pensiero langhiano, delle teorie mabusiane che vede il Male come protagonista, "Furia" si colloca tra "M" e "Sono Innocente", fondendo il labile senso di giustizia del primo con il confine tra innocenza e colpevolezza del secondo; e il Fato (essere un divoratore di noccioline salate, il biglietto da 5 dollari del riscatto, avere dei fratelli e una giovane fidanzata da chiamare). Questa volta l' aula del tribunale è vera, non cambia invece la denuncia di Lang che vede una folla inferocita (che sia a Dusseldorf o in America) assetata di notizie, non curante delle attendibilità delle informazioni, tra quarto, quinto potere e passa-parola gonfiati. Grande interpretazione di Spencer Tracy, c' è anche un irriconoscibile futuro veterano Walter Brennan. Degno dell' espressionismo il cappotto di Joe Wilson impigliatosi alla stazione, chiaro segnale per il dopo.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  21/09/2008 21:35:33
   9 / 10
"Perchè non ti sei portata due violini per accompagnamento?". Che attore Spencer Tracy , che regista Fritz Lang, che film.
Ossessionato da sempre dal delicato rapporto tra il male e la giustizia magistralmente descritto in quello che è considerato il suo capolavoro assoluto "M il mostro di Dusseldorf", cinque anni dopo questo straordinario film e soltanto un anno prima del bellissimo "Sono innocente" altra drammatica storia di un errore giudiziario, il grande regista austriaco regala agli spettatori un ennesimo gioiello anche questo improntato sul rapporto tra la legge e la morale, sulla giustizia sommaria, sull'atroce bestialità che può scaturire quando gli individui si uniscono e si trasformano in folla perdendo il barlume della ragione, sull'incontrollabile pulsione della vendetta; "Furore" è un film che può essere visto e rivisto, non si corre il rischio di annoiarsi, godetevi i dialoghi nell'aula di tribunale, la bravura degli attori, la bellissima scena del tentativo di linciaggio, l'espressione di Spencer Tracy mentre ascolta sulla radio il processo ai suoi "assassini". Tutto bello, un grande film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/08/2009 19.54.59
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Sestri Potente  @  11/11/2007 09:24:03
   10 / 10
Un grande film: forse dovrebbero guardarlo tutti quei giornalisti a cui piace "sbattere il mostro in prima pagina".

Dick  @  11/06/2007 12:16:16
   9 / 10
Coinvolgente film ispirato ad un fatto di cronaca che mostra a cosa può portare l' isterismo della giustizia fai da te e come un uomo che crede nella legge ed è fiero di rispettarla una volta che si sente tradito da essa, diventa una specie di carnefice che riuscirà a riprendersi solo grazie all' amore e ad una presa di coscienza anche che dopo quella notte tragica in cui dentro di lui sono cadute delle cose in cui credeva non riuscirà più ad essere completamente lo stesso.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/08/2006 15:06:20
   9 / 10
Primoi film americano di Lang, rappresenta, insieme al successivo "sono innocente" (che gli è persino superiore) un'apologo spietato sulle contraddizioni della giustizia.
Al personaggio di Joe Wilson, cittadino comune ingiustamente accusato e rinchiuso in un carcere, Lang connette sfumature incredibili, fino a trasformare l'uomo mite da vittima a spietato persecutore delle stesse persone che l'hanno condannato e successivamente tentato di ucciderlo.
Assolutamente memorabile la scena del linciaggio nel carcere, ma ancor di piu' se si pensa che, attraverso l'ispirazione espressionista ancora intatta del grande regista tedesco, quelle stesse immagini vengono riproposte - con una capacità innovativa fuori dal comune . durante il processo degli "imputati", rei di aver distrutto la prigione.
Ci sono diverse sequenze che lasciano nello spettatore un senso di smarrimento, di rabbia, di frustazione: la conversazione del perfido Walter Brennan da un barbiere, che si vanta di aver "pescato un pesce grosso", la follia della sommossa popolare che incendia il carcere (sconvolgente e intelligente anelito del razzismo in America, con un vago presentimento di kkk e affini), le drammatiche fasi di un processo, fino all'apoteosi dell'arrivo di Joe Wilson atto a proclamare, con dei concetti liberal ma tutt'altro che retorici, il suo bisogno di "scendere in campo per difendere la propria visione di onesta'".
Strepitosa l'interpretazione di Spencer Tracy, emblema di un'ingiustizia piu' che mai allarmante e deviata.
Sylvia Sydney inaugura film dopo film una serie di eroine indimenticabili, sempre nei panni di donne vicine al proprio uomo a qualsiasi prezzo: un'attrice che ha segnato un'epoca, ben prima di diventare l'adorabile vecchietta di tanti film degli anni ottanta e novanta ("Hammett" - "Una gelata precoce", "Mars Attacks")

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Ultima risposta 07/04/2007 18.00.17
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  24/04/2006 18:01:36
   9 / 10
Il primo (e anche il migliore) film americano di F. Lang.
La vendetta e il rancore trasformeranno un uomo. Geniale sceneggiatura, ottima regia e immenso S. Tracy!
Un film attualissimo e incredibilmente avvincente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  14/10/2005 19:09:34
   10 / 10
Primo film americano di Lang.
Ed è un capolavoro. E' il classico film Langiano sulla giustizia, con la folla che vuole linciare chi ritiene (a torto) colpevole.
Interpretato da un memorabile Spencer Tracy.

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