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Nella settimana di Pasqua ci sta di rivedere tutto il "Gesù di Nazareth" di Zeffirelli, un vero e proprio kolossal televisivo che traspone su celluloide (quasi) l'integrità dei Vangeli. Si tralascia leggermente la parte mistica in quanto Zeffirelli compie la iconica scelta di rappresentare il Nazareno più come uomo e rapporta tutte le vicende al concreto ed al realistico -come ad esempio la scena dell'annunciazione a Maria- E' un film religioso dove gli insegnamenti di pace e di fratellanza del Cristo vengono ben evidenziati con alcuni passaggi che portano anche alla commozione ma è pure un film storico con una rigorosissima ricostruzione dell'epoca ed uno studio approfondito sugli usi, i riti e le consuetudini del popolo ebraico ancora legato al Vecchio Testamento; di conseguenza scenografie e costumi a dir poco perfetti. Vi è da dire che, proprio per via della durata, mi aspettavo un maggior approfondimento di alcuni personaggi come quello della Maddalena o di Barabba...(ed a volerla dire tutta, ci sono troppi attori biondi e con gli occhi azzurri) ma noi siamo solo uomini ed in Vangeli sono un'opera immanente e transumana! La regia è poco iconografica e molto concreta...ma un plauso va obbligatoriamente ad un cast pressochè infinito dove è impossibile lodare tutti per la bravura. Dico solo che Peter Ustinov è chiamato ad un ruolo che ricorda quello già ricoperto in "Quo vadis?" di LeRoy. Il mai abbastanza osannato Robert Powell ci presenta un Cristo consapevole, severo, magnetico...non molto buonista; personalmente mi rimane difficile immaginarmi Gesù con un volto diverso dal suo. Opera imprescindibile!