Un giurato in un processo per omicidio si rende conto che potrebbe aver causato la morte della vittima e deve lottare con il dilemma se manipolare la giuria per salvare se stesso o rivelare la verità e consegnarsi.
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Buon film del vecchio Clint che tiene alta la tensione dello spettatore dall'inizio alla fine. Il film si basa su un'idea di partenza non molto realistica ma sicuramente originale e che stranamente è già stata spoilerata da questo sito nella presentazione sintetica del film su in alto. Poi il film si sviluppa sempre con una trama poco credibile (nel senso di rispondenza a ciò che può succedere realmente nella vita) ma che tiene sulle spine lo spettatore, il tutto sorretto da un'interpretazione secondo me notevole del protagonista e da un'ottima regia di Clint, con riprese e primi piani sempre molto efficaci. Come già ricordato da qualcuno nei commenti, il film riprende un po' certi temi de "la parola ai giurati" di Lumet (capolavoro immortale con Henry Fonda) o di "Crimini e misfatti" di Woody Allen. Il finale aperto non del tutto convincente, tra l'altro con un passaggio improvviso al verdetto finale quando ancora i giochi nella giuria sembravano aperti. Comunque lo consiglierei senza dubbi.