graveyard of honor regia di Takashi Miike Giappone 2002
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graveyard of honor (2002)

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locandina del film GRAVEYARD OF HONOR

Titolo Originale: SHIN JINGI NO HAKABA

RegiaTakashi Miike

InterpretiNarimi Arimori, Yoshiyuki Daichi, Hirotarô Honda, Harumi Inoue

Durata: h 2.11
NazionalitàGiappone 2002
Genereazione
Al cinema nel Novembre 2002

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•  SPECIALE GRAVEYARD OF HONOR

Trama del film Graveyard of honor

Shimatsu Rikuo è un giovane barista, del quale poco è dato sapere. Quando salva la vita al boss di una famosa gang, dall'aggressione di un pericoloso killer in un ristorante cinese, riceve subito la proposta di unirsi al clan...

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Voto Visitatori:   8,18 / 10 (19 voti)8,18Grafico
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Voti e commenti su Graveyard of honor, 19 opinioni inserite

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alex94  @  12/05/2016 09:40:09
   8 / 10
Remake di una pellicola del 1975 che non ho visto (ma che sicuramente recupererò).
Miike dirige un altra storia di malavita giapponese,anche se bisogna ammettere che il contesto yakuza appare più di contorno,Miike infatti, si concentra sopratutto sul suo personaggio protagonista, un folle che corre sulla strada dell'autodistruzione,uno dei personaggi più disgustosi e grotteschi che siano mai apparsi sullo schermo.
Un film duro e forte ben diretto e ben interpretato,da vedere.

Neurotico  @  30/12/2014 18:46:24
   8 / 10
Inutile approcciare un film di Miike sperando in una comprensione completa, razionale, soddisfacente. Qualcosa sfugge sempre, e ti ritrovi spiazzato, oltrechè stravolto da storie di violenza di personaggi perduti e autodistruttivi. Il remake di Miike (di un film che non ho visto) è poetico con quella musica pianistica e jazz che fa da contorno alla narrazione di una vita, quella del protagonista, assurda e all'insegna della violenza. Ispira compassione Shimatsu Rikuo, un boss sprezzante delle regole, anarchico e brutale.
Parafrasando il finale, Shimatsu è un personaggio senz'anima, morta da tempo, che attende di morire col corpo, come se questo non avesse controllo e vagasse in cerca della fine con qualunque mezzo possibile, senza paura, senza coscienza, senza razionalità, senza interesse per la propria vita o morte, e la scena del volo risulta coerente con quest'ottica nichilista.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/03/2013 11:20:28
   7 / 10
Le ferree regole della Yakuza mal si adattano ad un individuo a sua volta diventato uno yakuza in maniera casuale. Ciò che caratterizza essenzialmente il personaggio protagonista è l'assenza di ogni regola. Un puro vortice istintivo che distrugge ogni cosa davanti al suo cammino e distruttivo verso sè stesso. Un uomo a cui Miike cela il suo passato, che non ha motivazioni razionali o che coscientemente va contro regole e codici definiti. Semplicemente regole e codici è come se non esistessero.
Ci sono riferimenti alla crescita e conseguente caduta economica del Giappone (bella la sequenza con Ishimura coperto dalla bandiera nipponica) e tutta l'ultima parte c'è un'atmosfera di riflusso che viene evidenziata oltre che dalla musica, anche dall'oblio della droga. Bravissimo il protagonista e molto buona la regia di Miike.

Gabo Viola  @  24/07/2012 02:46:53
   7½ / 10
Da questo film emerge tutta la disperazione del protagonista, ormai privo diqualsiasi centro tanto da scagliarsi indifferentemente contro fazione yakuza differenti. Bello, anche se ho trovato il graveyard of honor originario decisamente superiore (ok è diverso ma i voli di genio del film anni '70 mancano in questo). Buona prova di Miike

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/06/2012 18:28:39
   7½ / 10
Piaciuto anche se all'inizio, dopo lo splendido incipit, proprio non riuscivo a raccapezzarmi. Mi ero perso come al solito nei meandri della storia Yakuza che Miike ha affrontato tantissime volte in maniere sempre folli e disparate. Poi sono entrato in contatto con il protagonista e sono stato maluccio; la disperazione alla Cattivo Tenente di Ferrara, l'autodistruzione e il nichilismo di un film forse non tra i capolavori di Miike, ma di certo un remake di un certo livello, mi ha conquistato.
Resto perplesso su tutto il resto, sul mondo al di fuori del protagonista e la sua donna che mi ha lasciato freddo e trovo troppo lontano dalla comprensione.
Ma vedendolo avrete la rarissima possibilità di vedere un'opera su uno zombie tra le migliori mai fatte. Esatto, proprio alla Romero. O alla Ferrara, fate voi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  16/10/2011 14:50:01
   6 / 10
L'ascesa al potere di un sadico che ha la "fortuna" di salvare la vita ad un potente boss della Yakuza...
Per due ore siamo costretti a seguire la sua strada fatta di stupri e omicidi,si perche è lui il protagonista e Miike con il suo solito sadismo non ci risparmia questa ennesima crudelta'...
Comunque non lo considero tra i suoi migliori film perche le due ore di durata sono eccessive vista soprattutto la ripetitivita' di alcune scene...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  20/01/2011 03:11:37
   9 / 10
Splendido. Io sono un profondo ammiratore di Miike e devo dire che in questo film egli ha raggiunto delle vette davvero notevoli. Non è il mio film preferito (amo di più il Miike folle di Gozu, Ichi o Visitor Q), ma da un punto di vista oggettivo è difficile trovargliene uno qualitativamente superiore all'interno della filmografia del regista. Tutta la pellicola è permeata di cattiveria, disperazione, angoscia; sicuramente si tratta dell'opera per così dire più marcia di Miike, rancida come il latte che Ishimatsu si costringe a bere per poter venire portato in ospedale e uscire così dal carcere.

La parabola discendente del protagonista ripercorre quella del Giappone, al punto tale che non è esagerato dire che Ishimatsu è l'antropomorfizzazione del Giappone stesso, ripercorrendone in modo simbolico le tappe della sua storia moderna. Innanzitutto, l'ascesa ai vertici della società yakuza è improvvisa e velocissima: da semplice lavapiatti passa nel giro di una sera a diventare uomo di fiducia di un potente capo-clan, il che ricorda il miracolo economico giapponese che nel giro di qualche decennio ha portato il Sol Levante tra le primissime potenze mondiali. Ciò però ha un prezzo, e così come lo scoppio della bolla economica fa sprofondare il Giappone in una recessione senza via d'uscita svegliandolo bruscamente da un bel (o brutto?) sogno, anche Ishimatsu scoprirà che il mondo intorno a sé è cambiato. La sua indole folle e inadattabile, tipica dei personaggi miikiani, fa il resto e così dopo aver tentato di uccidere il suo boss, egli si trova solo, senza speranza e via d'uscita con tutto il clan yakuza alle calcagna. Uniche consolazioni sono per lui la droga e l'amore per la moglie, altro personaggio tanto interessante quanto disperato e maledetto, quasi contaminato dalla natura e dal destino di Ishimatsu (a questo proposito è splendida la scena del bacio in cui le mani di lui le sporcano tutto il viso di sangue).

Quindi l'Ishimatsu disperato, senza possibilità di risalita e al degrado morale più totale è metafora del Giappone post-bolla, un Giappone dove più che crescere si cerca di non cadere troppo in basso, dove il sogno del miracolo economico si è infranto e al suo posto non vi è nulla. E significativo è il fatto che Ishimatsu decide di togliersi la vita, dato che nel Giappone contemporaneo l'alto tasso di suicidi, cresciuto esponenzialmente a fronte delle difficoltà economiche, è diventato uno dei problemi sociali più importanti. La scena del suicidio, poi, è forse la più bella di tutto il film: la scelta di dividerla in due e mostrare la prima parte all'inizio e la seconda alla fine del film è quantomai azzeccata, rendendo la pellicola ancora più chiusa e maledetta, privando protagonista e spettatore di qualsiasi speranza verso il futuro. Lo strabordamento di sangue, miikianamente assurdo, esagerato e surreale, rimane impresso perché in contrasto con i toni relativamente realistici del film; ed è altamente simbolico, come se con l'impatto Ishimatsu perdesse il sangue anche di tutte quelle persone morte per mano o per colpa sua.

Per finire, oltre alla regia perfetta e di alta classe di Miike, si fanno notare in positivo sicuramente le interpretazioni, su tutte quella da brividi di Goro Kishitani dal volto e dall'espressione perfetta per il ruolo, e la poetica e malinconica colonna sonora, con pianoforte, tromba e contrabbasso che ci accompagnano costantemente in questo lugubre percorso intriso di morte e disperazione.

BlackNight90  @  11/08/2010 03:07:18
   9 / 10
Poesia dell’autodistruzione di Miike, piena del calore della disperazione e della glacialità di un fato segnato da molto tempo, uno dei migliori film del regista.
Rispetto all’originale di Fukasaku, Miike accentua in qualche modo i lati più umani del suo personaggio (Goro Kishitani strepitoso!): prima di tutto perché sceglie di affidare la storia di Ishimatsu alla voce narrante dell’unico dei suoi fratelli e sottoposti yakuza col quale abbia avuto un rapporto di fedeltà, quasi di amicizia come si vede alla fine; e non tutte le sue azioni sono dovute SOLO alla sua volontà auto-distruttrice (ad esempio l’attentato al suo boss è frutto di un malinteso); ma soprattutto, la relazione con Chieko (la bellissima Narimi Arimori) è qualcosa che si avvicina veramente all’amore, qualcosa di intenso, straziante e doloroso, da tenere stretto e portare nell’abisso in cui entrambi sprofonderanno.
E’ un film molto diverso dall’originale, quasi non sembra un remake, a cominciare dalla regia lenta e sicura, quasi statica, di Miike, che sceglie di ambientare la storia nel Giappone di fine anni 80’ in piena crisi economica: come se volesse dirci in modo caustico che non è solo l’occidente ad essere in decadenza.
Nel film di Fukasaku il volto di Ishikawa prima della fine è feroce in un ultimo gesto di sfida contro il mondo; nella versione di Miike lo yakuza è solo con se stesso, e forse per la prima volta nella sua vita, affiora un sorriso: la differenza è tutta lì.
P.S. per chi non l’avesse riconosciuto, Miike è il sicario all’inizio!

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  02/06/2010 19:02:50
   7½ / 10
Film particolare, originale e coinvolgente, ottimamente recitato.

Ciaby  @  28/08/2009 12:01:51
   9½ / 10
Meravigliosa e lirica litania sull'autodistruzione, cammuffata da film sulla yakuza. Miike scardina un po' le convenzioni del genere senza mai troppo addentrarsi nel suo solito, disarmante estremismo, ma riesce comunque a colpire grazie a geniali trovate e ad esplosioni di violenza sempre ai confini del realismo. Siamo lontani dai fasti completamente grotteschi e surreali di un capolavoro dell'estremo come "Gozu", ma "Graveyard Of Honor" si stabilisce come un film degno di nota, d'alto valore, in grado di colpire.

Nonostante sia un remake (dell'omonimo, celebre film del geniale Kinji Fukasaku, datato 1976), Miike affascina grazie ad una regia mai così ispirata e ad un degno studio dell'immagine che barcolla tra pianosequenza illuminanti e scene con macchina a mano.
"Graveyard Of Honor" è uno di quei rari e felici casi in cui l'opera è talmente girata bene e con coinvolgimento da lasciarci entrare all'interno dell'anima dei personaggi... che non vuol dire "personificazione dell'attore", ma proprio "entrare nei panni di chi vive una cruda vicenda, provandone il dolore e la ricerca di una felicità effimera attraverso la droga". A questo, oltre che la regia di Miike e la sua maestria dietro la camera, hanno senza dubbio contribuito le straordinarie performance degli attori; In particolare parlo di Goro Kishitani, nei panni di Rikuo: freddo, ma anche disperato al punto giusto. Ma parlo anche della straordinaria Narimi Arimori, la moglie sommessa, timida e silenziosa di Rikuo, sull'orlo del collasso nervoso e alla ricerca della beata calma. Il viaggio dei due coniugi ha come destinazione la felicità, ma sono destinati ad un triste, doloroso oblìo diventato sin troppo grande per entrambi.

Poetico, vitale, crudo carillon sulla disperazione.

Meraviglioso l'immenso finale, che come in ogni film di Miike, chiude al meglio una girandola fatta di anime perdute in un mondo impazzito ed epilettico.

Tom24  @  09/04/2009 00:18:15
   8½ / 10
Ritratto spietato e immortale. Ai livelli dell'originale, anche se stilisticamente differente e diverso nei contenuti. Totale.

phemt  @  06/08/2007 12:50:47
   8 / 10
Non ho visto l’originale ma questo remake firmato Miike è indubbiamente un ottimo prodotto… Yakuza movie su ascesa e caduta (anzi “volo”, scena sublime) di un uomo che non riesce ad autocontrollarsi e che ha l’autodistruzione nell’indole, non per nulla esploderà in un vortice di violenza, sangue e droga…
La trama è buona e ben portata avanti malgrado qualche lentezza di troppo, la regia di Miike è come sempre ottima e l’istrionico protagonista riesce a reggere sulle sue spalle tutto il film (notevole la performance sul balcone)…
Graveyard of Honor è un gran film dove Miike (con stile rigoroso) mischia amore, violenza e azione regalandoci tra l’altro alcune scene davvero stupende…

Guy Picciotto  @  14/07/2007 16:46:32
   9 / 10
devastante capolavoro, un film che fa male, tra i migliori di Miike, se credete di aver visto in Kahihara il sadico masochhista di ichi the killer l'affresco più violento dell'essere umano aspettate di vedere il protagonista di questo film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  16/03/2007 21:01:29
   7½ / 10
Il graveyard of honor di Miike riprende la linea generale di quello di Fukasaku, cambiandone il contesto storico (differenza principale) e alcuni particolari senza comunque stravolgere la storia.
Entrambi rappresentano la parabola di Rioko, un gangster violentissimo che va contro la regola base degli yakuza: la fedeltà assoluta al proprio boss.
Qui siamo a cavallo degli anni 70 e 80: Miike ha deciso di far coincidere l'ascesa e la successiva caduta del gangster con l'andamento dell'economia giapponese (la bubble economy) dello stesso periodo.


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Forse in questo la parabola del protagonista è più accentuata (nell'altro, Rioko non aveva proprio un'ascesa marcata): quello che comunque pervade lo spettatore e un senso di amarezza e di compassione per la sua violenza, non di condanna.
Se non avessi visto quello di Fukasaku il mio voto sarebbe stato più alto: Graveyard of honor è un ottimo film diretto da un ottimo Miike ma non offre tanto di più rispetto all'originale di quasi trenta anni prima.

valerio.v  @  10/01/2007 23:18:11
   9 / 10
Un ottimo film, con un'atmosfera cupa ed angosciante, che cresce minuto dopo minuto ed alla fine ti entra dentro, anche grazie al ritmo non troppo sostenuto degli eventi, che ti lascia il tempo di fissare il vuoto interiore del protagonista.

La trama del film alla fine si può riassumere con la bella frase ad effetto: L'anima di Ishimatsu era morta da tempo, solo il suo corpo non voleva morire.

Takaeshi Miike ai suoi massimi livelli, per il modo in cui delinea i personaggi e per come racconta gli eventi, sempre con il suo stile ricco di realismo e privo di ogni forma di retorica.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  29/12/2006 23:44:41
   9½ / 10
...Una delle meravigliose perle di Takashi Miike... Un grande regista che, a mio parere, ha come unico limite il voler fare troppi film... Questo è bellissimo, un yakuza-movie bello come pochi... A me è piaciuto di più perfino rispetto all'ottimo Ichi the killer... Ottima trama, ottimi attori e grande regia...
Consigliatissimo, nn a tutti perchè è un tantino violento...

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2007 21.13.43
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lupin 3  @  30/04/2006 17:43:35
   7 / 10
Non si discute che il miglior film di gang di Miike è "ichi the killer" , ma questo a differenza di "ichi" anche se non è un capolavoro bisogna prenderlo in considerazione.

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  28/04/2006 14:56:14
   9 / 10
mi associo a bungle, un capolavoro semisconosciuto e spesso sottovalutato.
lento, opprimente e "sporco", estremamente fastidioso. Mike sceglie di stare sino all'ultimo con il suo sgradevole personaggio, fin nell'ultimo momendo del suo poderoso e spettacolare "volo".

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  28/04/2006 13:44:03
   9 / 10
Un film disperato e crudo... e forse uno dei Miike più cattivi... il che è tutto dire... uno dei miei Miike preferiti!!! Un film che ti segna e ti lascia una sensazione tremenda dentro...

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/01/2007 14.52.28
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