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Uno spaccato della realtà afgana pre-post invasione russa e pre-attentato alle torri gemelle da parte della comunità talebana. Mette in risalto i valori dell'etnia di riferimento, forse in maniera un po' troppo evidente, ma credo più per tempistiche di montaggio che altro. La storia può o non può piacere, ma sicuramente è qualcosa di già visto, solo che proiettato in una realtà che comunque noi "pensiamo" di conoscere. Ho letto molti commenti e alcuni parlano di questo film come manifesto ruffiano, stereotipato e immorale. Forse alcuni non sono mai stati in quei luoghi, se me lo descrivono così e non ci sono andato, un minimo devo crederci. Sarò io stesso a smentirli testimoniando ciò che ho visto, un giorno. Ma fino ad allora non si può associare a questo film i valori suddetti, oltre che legami politici e perbenisti. E' una storia, scritta da Amir in persona, abbracciata da una realtà difficile e a noi sconosciuta.
Unica delusione è la presenza tra i talebani del ragazzino che aveva stuprato Hassan da piccolo. Semplicemente avrei evitato di chiudere il cerchio della storia in un triangolo.