il gatto a nove code (1971)

Bel thriller firmato Dario Argento: ne facessero ora in Italia di film così!

Dopo "L'uccello dalle piume di cristallo", Dario Argento si conferma, dirigendo un altro giallo a tinte forti con un paio di scene indimenticabili: quella del cimitero e quella finale. Bravi gli interpreti.

Grande giallo

SPOILER
Comunque un bel giallo,con quell'atmosfera poliziesca anni 70 sempre affascinante

meglio di quattro mosche di velluto grigio ma siamo comunque ancora lontani dal vero genio di dario argento. buon giallo, ma non raggiunge neanche lontanamente l uccello dalle piume di cristallo

FILM IN PARTE SOPRAVVALUTATO, LA SCENA PIU' BELLA E' SICURAMENTE QUELLA DEL CIMITERO, MA PER UN BUON TRILLHER RESTA TROPPO POCO.
I COLPI DI SCENA NON MANCANO ANCHE SE MI ASPETTAVO MOLTO MA MOLTO DI PIU'.

Di tensione ce n'è poca (tranne nella famosa scena del cimitero col grande Karl Malden), ma come giallo non è affatto male e l'opporre la cecità del personaggio di Malden all'occhio dilatato e onnisciente dell'assassino è una trovata decisamente acuta.

C'era una volta un enigmista che assieme a un giornalista decise di sapere perché certa gente muore così enigmista e giornalista finirono anche loro sulla lista"

Spinto dal successo del precedente capolavoro "L'uccello dalle piume di cristallo", Argento compie un ulteriore passo verso il suo stile personalissimo e irriconducibile a qualsiasi corrente culturale.
E' proprio in questo film che assistiamo alla prima soggettiva dell'assassino, mi sembra addirittura la prima nella storia del cinema, e l'insistente occhio che guarda e uccide sarà ripetuto e copiato in tutto il mondo.
Ma chi vede muore e qui il regista si diverte a creare un associazione tra il non-vedere e il vivere; chi decide di non parlare garantisce la propria pelle, ma chi non vede riesce sicuramente a vivere. Lo stesso tema sarà ripreso in Suspiria, dove atmosfere del tutto horror colpiscono chi ha il coraggio di guardare il male negli occhi.
"Il gatto a nove code" è un film molto scuro, le atmosfere cupe caratterizzano interni ed esterni; alcune scene sono troppo in penombra e rischiano di rendere troppo evidente una generica lentezza.
La scena del cimitero , pur essendo molto amata, non mi ha mai colpito per l'indugio con cui il regista rappresenta l'oscurità. Un oscurità insistita anche nel finale che forse meritava un po' di lavoro in più.
In complesso però pur essendo un giallo di genere, e pur scontando qualche piccolo errore nella sceneggiatura, il film si fa vedere con molto interesse e tra i gialli a struttura è uno dei migliori per logica narrativa, fotografia e originalità.
Da vedere.

Secondo film del maestro Dario.Trama coinvolgente e ben strutturata, qualche scena di splatter in piu' rispetto al film precedente ma nn è ancora l'argento di profondo rosso e di tenebre. Buon finale, di stampo enigmatico come d'altronde lo è tutto il film. Niente da dire anche stavolta: buon thriller, anche se leggermente inferiore al precedente

non male, ma si poteva fare di più, la trama è buona, ma un po' forzata, il finale poi non è granchè, in ogni caso alcune scene sono state veramente ottime. non di certo il miglior film di Dario, ma è saputo rifare alla grande.

discreta prova di un Draio Argento che non convince troppo ma che si fa notare. da antologia la scena del cimitero che è carica di suspance e tensione e che sembra scissa dai ritmi e dalle atmosfere presenti nel resto del film.

Dopo il semi-cult de L'uccello delle Piume di Cristallo, Dario fa un passo indietro.
Chiariamoci, il film non è male, il budget è ridotto all'osso, ma a me non ha fatto interessare più di tanto. Questo è un semplice giallo, nulla di più, le musiche di Morricone carine, i personaggi sono ben delineati e la figura di un cieco che sente gli assassini è interessante, ma è tutto qui.
Dario Argento non è al meglio in questo film, però è comunque da vedere almeno una volta.
La sufficienza meritata!
P.S. la media del "quasi otto" è esagerata!

è di sicuro il meno interessante della trilogia ma è comunque guarabile..vale la pena di visionarlo

il dario argento che piace a me,buon film che ti tiene incollato.nel rapporto affettivo tra il non vedenta e la bambina c'e' molta poesia,mitica la frase "biscottino"

Un giallo veramente ben architettato e come dicono giustamente alcuni, con la giusta punta di splatter. Sì forse la trama è piuttosto convenzionale, tipica del giallo, con matasse da sbrogliare ed enigmi da risolvere, la si può ritrovare simile in un altro thriller come "Non ho sonno" (l'investigatore che va in cerca di un serial killer... alla fine si scopre che non è come si pensava...) però in questo film eccelle la regia in maniera stupefacente, certe riprese sono da manuale ed anche il montaggio è fatto molto bene.
Oltretutto è il secondo film di Argento e raggiunge già livelli alti.

il secondo della trilogia animalesca che ha fatto di dario argento il maestro indiscusso dei film gialli/splatter.
la storia è qustosa e la regia è ovviamente fantastica.
un film da non perdere
VEDETELO e W DARIO ARGENTO, sempre e comunque

un thriller dalla trama classica e molto ben architettata... la "trilogia degli animali" meriterebbe assolutamente una visione!

che thriller bellessimo, chissa' se riusciremo a rivedere film di quello livello.
grandioso.

Forse il film meno interessante della prima parte della carriera registica di Argento, ma cmq superiore ai suoi ultimi film. "Il Gatto a nove code" è probabilmente il suo giallo più "convenzionale" e dalla struttura più tradizionale, con un colpevole che agisce con delle motivazioni al posto del consueto squilibrato. E' anche un giallo relativamente sobrio (rispetto allo stile di Argento, ovviamente). Da ricordare la sequenza nel cimitero.

Carino, ma nn esageratamente… Valido qnd si ha voglia di vedere un film con un assassino misterioso.

altro film incredibile,la figura del cieco impressionate il movente stupendo,beh del resto e DARIO

Se già avevo criticato gli altri due film sugli "animali" di Dario Argento, figurarsi questo. Ben caratterizzato l'uomo cieco, non si può dire altrettanto per gli altri personaggi. A parte questo, il problema principale sta nel finale, poco interessante. Per come vedo io i gialli, il bello è capire chi è l'assassino con pochissimi indizi a disposizione... ma gli indizi sono indispensabili.

SPOILER

E FA ANCORA CENTRO DARIO ARGENTO , SECONDO ME UN GRAN FILM LO CONSIGLIO A TUTTI

Mi è piaciuto di più di "Quattro mosche di velluto grigio".. Bel film.

Tra i primi film di Argento è sicuramente quello che mi è piaciuto meno. Cala vertiginosamente nel finale pur essendo a tratti godibile. Dei due protagonisti m'è piaciuto il ruolo del cieco mentre non mi ha convinto molto il giornalista. Intrigante invece la figlia del direttore dell'istituto.

NON LEGGERE SE NON SI è VISTO IL FILM!


Mah... Questa volta Argento ha esagetato!
Ha fatto girare il film su una storia inutile, solo per far sospettare su di una persona sbagliata! di solito giocava sulle frasi apparentementi banali o sui piccoli particolari per scoprire l'assassino, ma questa volta il film è tutto una falsa!
Tuttavia non è brutto anzi... Ci sono i soliti colpi di genio alla Dario Argento! La trama e il movente dell'assassino sono abbastanza buoni e reggono fino alla fine molto bene! a... proposito anche il finale è il solito di Argento cioè Figo e quasi a bocca aperta!
Comunque io della trilogia animalesca ho preferito su tutti 4 mosche di velluto grigio( dal finale spettacolare )!

BELLO MA NON A LIVELLO DI PROFONDO ROSSO

Discreto thriller del primo Argento, molto inferiore all'esordio "L'uccello dalle piume di cristallo", ma pieno di tensione e con delle belle scelte registiche.

Il primo Argento comunque funzionava egregiamente.

diciam che non è il migliore di Argento, ma è decisamente un buonissimo thriller. Storia molto valida, belle alcune scene. Da vedere assolutamente se avete apprezzato gli altri thriller by Argento. Da darci un'occhiata lo stesso se vi piace il genere ;)

altro capolavoro di argento che dimostra che sa fare grandi thriller anche senza l aiuto del sangue. bella la storia molto bravi gli attori sicuramente dario ha saputo fare meglio infatti 4 anni dopo usci profondo rosso ma resta comunque un gran film

Un film veramente carino...
Riesce a tenerti sulle spine fino alla fine!!
Una pecca: finisce troppo bruscamente....per il resto lo consiglio a tutti coloro a cui piace il genere di film che fa Dario Argento!!

trama carina; comunque mi ha deluso perchè tutti quanti mi dicevano fosse un film che facesse paura e invece...
Vediamo un Dario Argento alle prime armi (non che le migliori in fatto di trame), le interpretazioni dei personaggi secondari sono veramente pessime. Nel complesso è un film carino sul modello creato da sir Alfred Hitchcock (nettamente superire).

Che bel thriller!! Mi è piaciuto molto, anche perchè parla di genetica!
Figura interessante quella dell'uomo cieco
I tocchi di classe di Argento si vedono eccome: l'occhio, le mani fumanti sui cavi...
Divertente la scena dal barbiere

un thriller di qualità.
Karl Malden è un fuoriclasse. James Franciscus convincente. La piccola De carolis insopportabile.
Scene girate con classe, un ottimo finale.
Certo 30 anni sono tanti, talvolta un leggero senso di noia pervade la pellicola (soprattutto a causa del ritmo un attimino lento), ma rimane un classico da vedere e rivedere, soprattutto se paragonato al livello (medio basso) della maggior parte dei gialli italiani (e non) degli ultimi dieci anni.

I film di una volta targati Dario Argento...
Rimpianto

la trilogia degli animali argentiana merita 8.

Ben congeniato, vale la pena vederlo. Ottima cornice di Torino.

Un gran bel giallo, dario argento è un maestro. Una domanda: perchè è indicato come genere horror? è un giallo puro!

dunque, il film è molto lento, ma cm tt i gialli , difatti la trama è complessa xo totalmente logica. nn c è un sonoro adatto e la scenografia nn è perfetta anke se bisogna considerare i tempi in cui è stato girato. ad ogni modo un ottimo giallo dv nn riesci mai a scoprire l assassino. da manuale la scena finale . bravo argento.

Della trilogia animalesca è quello che mi è piaciuto di meno.

Dopo "L'uccello dalle piume di cristallo" (che ottenne in Italia un discreto successo, soprattutto in provincia, mentre negli Stati Uniti rimase due settimane ai vertici della classifica dei blockbiìuster) Argento girò "Il gatto a nove code", il film meno amato dallo stesso regista nonché dai suoi fan. Eppure è un giallo come si deve, che segue tutte le strutture del thriller moderno (scene d'azione, colpi di scena, colpevole insospettabile...), interpretato da due bravi attori americani (Franciscus e il grande Karl Malden) e girato in una Torino da incubo. Inoltre Argento inserì la soggettiva dell'assassino, tecnica che verrà copiata successivamente dai registi di mezzo mondo. Un pò fiacca invece la musica di Morricone.

Il primo Argento, il migliore.

estremamente ben fatto, anche se po a ben vedere non mette tanta paura. bella la cornice di torino, discreta la musica di morricone. bravi i due protagonisti americani (malden e franciscus) mentre la spaak e le sue tette deludono assai.

mi assecondo al commento di maremare

non mi ha colpito più di tanto. comunque meglio degli ultimi.

Il primo Argento, il migliore.

argento e sempre grande in questo genere.anke questa volta fa scalpore kon il gatto a nove code,una storia ke ti tiene kol fiato sospeso x vedere fino alla fine chi è il colpevole.non è sikuramente all'altezza di profondo rosso,ma kmq e 1film più ke guardabile.le scene di violenza ci sono ma si vede meno sangue.bravo argento