il gattopardo regia di Luchino Visconti Italia, Francia 1963
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il gattopardo (1963)

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locandina del film IL GATTOPARDO

Titolo Originale: IL GATTOPARDO

RegiaLuchino Visconti

InterpretiBurt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Romolo Valli, Terence Hill, Pierre Clémenti, Lucilla Morlacchi, Giuliano Gemma, Ida Galli, Ottavia Piccolo, Carlo Valenzano, Brook Fuller, Anna Maria Bottini, Lola Braccini, Marino Masé, Howard Nelson Rubien, Tina Lattanzi, Marcella Rovena, Rina De Liguoro, Valerio Ruggeri, Giovanni Melisenda, Carlo Lolli, Franco Gulà, Vittorio Duse, Vanni Materassi, Giuseppe Stagnitti, Carmelo Artale, Olimpia Cavalli, Anna Maria Surdo

Durata: h 3.25
NazionalitàItalia, Francia 1963
Generedrammatico
Tratto dal libro "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Al cinema nel Settembre 1963

•  Altri film di Luchino Visconti

Trama del film Il gattopardo

Sicilia. La fine di un epoca e l'arrivo di nuove realtà, visto attraverso lo sguardo del principe Salina, molto peoccupato con l'arrivo dei garibaldini, di mettersi al riparo da ogni cambiamento.

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Voto Visitatori:   8,16 / 10 (65 voti)8,16Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Migliore produttore
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore produttore
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su Il gattopardo, 65 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

BigHatLogan91  @  27/08/2024 11:14:04
   8 / 10
Film con un'estetica e una storia affascinante. L'unica pecca sta nel ritmo.

topsecret  @  11/09/2023 15:58:55
   6 / 10
La delusione per questo film di Visconti è inversamente proporzionale alla fatica fatta (parecchia) per trovarlo e vederlo.
Inutilmente prolisso, con scene dilatate oltre misura, al limite della sopportazione personale, la storia che si snoda offre molto poco in termini di emozioni, curiosità e coinvolgimento. Apprezzabile invece la confezione: una realizzazione sontuosa, visivamente appagante, grazie ad ambienti, costumi e regia. Non male il cast e la performance offerta, tanto quanto il doppiaggio e la fotografia.
Oltre 3 ore di durata che, però, si sentono tutte e a fatica.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  16/08/2023 23:55:26
   9 / 10
Quel desiderio di immobilità voluttuosa, desiderio di morte che aleggia lungo tutta la poderosa durata di questo affresco storico e sociale che Visconti ha tratto da un capolavoro della nostra letteratura.
Arte pura! La lavorazione di questo inestimabile capolavoro della nostra cinematografia meriterebbe un film a parte ma, signora, questo è Cinema! Parliamo di una cura estetica che non vuol dire solamente attenzione al dettaglio ma vero e proprio restauro di casolari e ripristino di piazze e paesi, per una magnificenza visiva che è un quadro a ogni sequenza. In più c'è il grande senso dei corsi e ricorsi storici, quel "se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi", pronunciato dal giovane idealista e opportunista Tancredi, che si risolve nell'affondo critico di Don Fabrizio di Salina "e dopo sarà diverso, ma peggiore". Straordinariamente moderno per concezione e messaggio, Visconti verso l'infinito della settima arte, che addirittura tira fuori dal baule un valzer inedito di Giuseppe Verdi per farne l'emblema del crollo di un'intera società. Indimenticabile Lancaster, così come tutto il cast impiegato, con note di merito per Valli, Stoppa e Morelli, la scuola del grande teatro italiano. Un film che è leggenda.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  31/01/2022 19:26:55
   8½ / 10
Ottima trasposizione del (altrettanto) celebre romanzo omonimo di Tomasi di Lampedusa, che a livello stilistico si sposa benissimo con lo stile raffinato e attento ai dettagli di Visconti, che qui realizza una delle sue opere che ho apprezzato di più, e che a onor del vero non ho nemmeno sentito così pesante.

peppe87  @  19/12/2021 00:18:20
   7½ / 10
è tutto su livelli astrali ma non mi ha emozionato come speravo

cort  @  28/01/2021 22:33:17
   7 / 10
Il racconto del tempo che passa, delle ere che nascono come gli uomini e muoiono con essi. Delle cose che rimangono che non muoiono. Il film attraversa e assimila una miriade di riflessioni, da scoprire dalle immagini o spiattellate in frasi brevi e concise ed altre che fanno da sfondo ma ci sono.

Regia e fotografia ottime cosi come i costumi. Attori ben inseriti. La durata di tre ore lascia spazio a lunghe scene di grande impatto ma spesso troppo lunghe, "sfarzose" che appagano l'occhio ma addormentano il ritmo(un ora in meno avrebbe giovato).

Dom Cobb  @  19/01/2020 19:31:44
   7½ / 10
Anno 1860. Sullo sfondo dello sbarco dei garibaldini a Marsala si consuma il muto e quieto dramma del nobile Don Fabrizio di Salina, che in disparte assiste al lento ma inesorabile declino di un'intera epoca e all'ascesa di una nuova realtà sociale, caratterizzata dall'avvento della borghesia...
Dopo aver sentito parlare tanto di un'opera, letteraria o filmica che sia, ritenuta da tutti un capolavoro e osannata come tale, come approcciarsi ad essa nel modo migliore? Com'è possibile moderare le proprie aspettative in modo da non restare delusi, magari ritrovandosi a guardare un film totalmente diverso da quello previsto? E, più importante ancora, se al termine della visione il godimento e la soddisfazione per l'esperienza audiovisiva appena vissuta non sono a livelli massimi, vuol dire che è colpa del film, che non ha saputo rivelarsi per l'impeccabile capolavoro che doveva essere, o colpa dello spettatore? Magari perché non possedeva la pazienza necessaria per scoprire ed assorbire i vari livelli di lettura della vicenda, o magari perché, a dispetto dei suoi sforzi, le aspettative erano comunque troppo alte o le speranze troppo rivolte a un film diverso da quello che poi si è guardato?
Per favore, qualcuno mi faccia domande più semplici.
Penso di aver già accennato al mio rapporto un po' complicato con un certo tipo di cinema, quello che oggi verrebbe definito d'essay e di cui un'opera come questo Gattopardo o qualsiasi altro film di Visconti o Fellini verrebbe considerato una parte. Per dirla in parole povere, non lo odio, ma allo stesso tempo ammetto che non mi coinvolge come fa con molti altri. C'è da dire poi che Visconti non mi aveva fatto una grande impressione a suo tempo con il suo "Rocco e i suoi fratelli", dove mi ci è voluta più di un'ora per rendermi conto con assoluta sicurezza chi di quella cricca fosse Rocco, tanto per cominciare.
Fortunatamente, qui siamo su livelli diversi, senz'altro migliori dal mio punto di vista; ma anche così, non so se sia il caso di strapparmi i capelli e unirmi al coro giubilante delle masse, visto che per quanto il film sia una gioia per gli occhi, raramente posso dire che mi abbia veramente interessato. D'altra parte, sarebbe interessante sapere quanta dell'ammirazione e dell'affetto nei confronti del film deriva dagli stessi provati nei confronti dell'omonimo libro di Tomasi di Lampedusa, che probabilmente molti avranno letto.
Ma sto divagando: l'essenza della mia recensione è che "Il Gattopardo" non è per quelli che preferiscono trame dense e personaggi che interagiscano tra di loro in continuazione, anzi; è l'esatto opposto. Il modo migliore per parlarne è come di un lungo e trasognato affresco, la descrizione di uno stato d'animo ed emozionale catturato tramite lunghe scene in cui ci si limita a osservare con un certo distacco pittoreschi eventi che vanno dal mondano al quotidiano; a tale proposito, le sfarzose scenografie e i costumi sgargianti, nonché la colorata e spettacolare fotografia sono dei punti a favore.
Al centro di tutto vi è una solidissima interpretazione di un Burt Lancaster sul viale del tramonto, ulteriormente impreziosita dalla voce deliziosamente rauca di Corrado Gaipa: il loro Don Fabrizio di Salina è un concentrato di malinconia, nostalgia e resilienza che rimane impresso, mentre per gli altri comprimari non vale la pena spendere molte parole. La Cardinale illumina lo schermo con la sua sola presenza, e si segnalano i brevi cammei del semisconosciuto Giuliano Gemma e di un assolutamente sconosciuto Mario Girotti; apparizioni che per un cinefilo rappresenteranno la ciliegina sulla torta.
Per il resto, non c'è molto da dire; fortunatamente sapevo già a che genere di film andavo incontro, per cui il ritmo lento e la sostanziale mancanza di trama non mi hanno infastidito in modo particolare; l'unica eccezione è la sequenza finale del ballo, la cui lunghezza davvero eccessiva (parliamo di un buon tre quarti d'ora) viene esasperata dall'inedito valzer di Verdi ripetuto all'infinito, al punto da risultare quasi irritante.
Forse non il più memorabile prodotto cinematografico di sempre, ma in ogni caso un'opera notevole, nella forma se non nel contenuto, che ad alcuni potrebbe apparire un po' vuoto. Personalmente, mi ha dato abbastanza momenti di puro piacere visivo e rilassatezza da convincermi che ne è valsa la pena. Ma solo per questa volta.

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7219415  @  21/08/2017 15:06:34
   8 / 10
Faticoso ma indubbiamente un ottimo prodotto

Goldust  @  01/05/2017 12:34:03
   7 / 10
L'amara presa di coscienza del tramonto di un'epoca, in cui a seguito dello sbarco di Garibaldi in Sicilia la nuova borghesia nascente soppiantava a poco a poco l'aristocrazia fino a quel momento in voga in un affascinante affresco storico di indubbio fascino. Per quanto ambiziosa ed a tratti ridondante è l'opera forse più celebre del regista, come al solito maniacale nella cura dei dettagli e dell'ambientazione. Perfetto Lancaster, principe disincantato e malinconico.

ZanoDenis  @  04/06/2015 21:55:17
   8 / 10
Gran film in costume di Visconti, probabilmente il suo lavoro più famoso, e anche uno dei migliori. Trasposizione del famosissimo romanzo (che non ho letto) racconta le vicende di una casata nobiliare siciliana durante il periodo dell'unità d'Italia. Il film mette molto in risalto i cambiamenti che avvengono, si concentra sui protagonisti, tra cui Lancaster, anche qui ottimo, ma non come in "Gruppo di famiglia in un interno" che rappresenta il capo famiglia e probabilmente la personalità più rappresentativa e carismatica della vasta gamma di personaggi che ci viene presentata.
La messa in scena è fantastica, come ogni colossal che si rispetti, Visconti aveva gia ottenuto ottimi risultati sotto questo punto di vista su "Senso" e qui il risultato è molto simile, sia in esterni che in interni è una goduria visiva, in esterni risaltano splendidamente i paesaggi siciliani, le piccole vie della sicilia, ancora ai tempi una società contadina, in interni, specialmente nel palazzo, mostra tutto il lusso del ceto nobiliare del periodo, quasi mettendo in contrapposizione tutto questo, ovviamente anche riguardo ai costumi c'è poco da dire.
Visconti riesce a toccare molti temi, tra cui quello del cambiamento, delle due epoche che in quegli anni venivano divise, sull'unità d'Italia, cerca di rievocare anche la memoria storica e allo stesso tempo tenta di fare un indagine sul ceto nobiliare che dovrà pian piano decadere e lasciare i suoi ideali alla convenienza, per una questione più che altro economica. Insomma si riesce a trovare un buon rapporto tra la narrazione e la messa in scena, cio lo rende un colossal decisamente interessante e che raramente annonia nonostante le oltre tre ore di durata. Sicuramente un ottimo film.

Pashat97  @  01/05/2015 12:34:45
   8 / 10
"Se vogliamo che tutto rimanga com'è,bisogna che tutto cambi",film magnifico,c'è poco da fare o dire.Con Alain Delon e Burt Lancaster,e un giovane Terrence Hill ancora alle prime armi,questo film si propone di mettere in chiaro quello che è stato un momento storico italiano,"L'unificazione D'Italia",con tutte le sue luci ed ombre.
Film piacevole e di un alto contenuto culturale,anche se forse la durata eccessiva e alcune scene particolarmente "lente" rendono il film in alcuni tratti noioso.

alex94  @  16/06/2014 11:15:45
   7 / 10
Altro buon film visto al cinema con la scuola.
Il film è caratterizzato da un ottima regia,delle scenografie stupende e da attori bravissimi.
Anche la trama è buona e nonostante in alcuni momenti sia eccessivamente lenta si segue con piacere ed interesse fino alla fine.
Secondo me non è un capolavoro ma è sicuramente un film da vedere.

Oskarsson88  @  25/05/2014 00:29:54
   8 / 10
molto estetico anche se a tratti un po' lenti, buono ma mi aspettavo un qualcosina in più

lukef  @  06/10/2013 12:48:26
   8 / 10
Kolossal made in Italy tratto dall'omonimo romanzo che per molti aspetti si può considerare il "Via col vento" de' noantri.
Lunghissimo ma scorrevole, recitato benissimo (su tutti Lancaster) e ambientazioni splendide.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  22/07/2013 16:31:14
   9 / 10
Immenso, non si possono esprimere molte parole per un film di questa portata, probabilmente uno dei tre film italiani più belli di tutti i tempi.
Il Gattopardo racconta la storia dell'unità D'Italia, storicamente lascia un po' a desiderare, ma a livello artistico e visivo lascia stupefatti, con delle bellissime immagini e una fotografia bellissima!
Il film si concentra maggiormente sui personaggi e sui sentimenti dei personaggi, il principe Salina si trova di fronte alla fine della sua epoca con l'arrivo di una nuova epoca storica, la lunghissima scena del ballo e la scena essenziale del film per capire alcuni concetti: nella scena del dipinto la morte del giusto di Greuze, si nota non solo la morte fisica, ma anche la morte sociale, la morte di un epoca che lascia spazio a una nuova epoca di personaggi mediocri, avidi e senza morali, il Principe Salina assiste alla fine degli ideali morali del suo mondo.
La lunghezza del film personalmente non l'ho sentita, forse nella scena del ballo si poteva tagliare qualcosina per rendere il tutto molto più semplice da seguire! il resto del film è un affresco maestoso di un epoca.
Gli attori sono stati tutti bravissimi! Lancaster nella parte del principe è stato eccezionale, bellissima e accattivante invece come sempre la Cardinale.
Infine, possiamo assolutamente considerare il film di Visconti un capolavoro del cinema italiano ma anche mondiale, un film quasi perfetto e di grande valore!


Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  14/04/2013 16:15:18
   8 / 10
Ancora persiste nell'indagine accurata sul decadimento nobiliare, qui più che sul medio borghese di "Notti Bianche" torna a una dimensione più aristocratica quale fu "Senso", nella quale si scorge il cambiamento di una messinscena sempre più votata all'eleganza, alla decorazione, all'estetismo, si avverte nell'ultima ora (rasentando il formalismo) una sequenza di mondanità "ballo alla Cimino" ove probabilmente ha anche attinto il regista newyorkese.Rievoca i bei tempi alla "Via col Vento" in cui ad essere colpita dalla guerra civile è la classe agiata che ne porterà alla loro dipartita, si respira un clima malinconico 'proustiano'; sentimento e politica si combinano in una struttura paratattica.Il resto ce lo mette il cast, dovizioso, talmente curato che neanche i ruoli marginali vengono lasciati al caso.Un peccato che la collaborazione con Delon si esaurisca qui.

Fifì  @  28/03/2012 22:36:08
   7½ / 10
Come tutti i film di Visconti è un film curato in ogni dettaglio, ogni particolare, ogni costume e ogni oggetto che è nel campo visivo. Tutto è estremamente preciso, pittorico e perfetto. L'unico difetto, a mio parere, è che è interminabile non arriva mai la fine, fino ad arrivare alla scena del ballo, che se non sbaglio nel libro occupa un intero capitolo se non di più, che potremmo definirla come l'essenza del film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  04/03/2012 20:05:19
   8 / 10
Vero e proprio kolossal italiano, uno di quei film che verrà sempre celebrato anche se pochi lo vedranno o magari riusciranno a comprenderne la portata politica e sentimentale se non hanno letto l'imprescindibile romanzo.
Ed è la trasposizione che funziona in modo particolare, dove Visconti segue il percorso più complesso per far sì che questa sua opera potesse essere un successo immediato: non è un film romanzato pur essendo tratto da un romanzo, anzi è preda di un'estetica che lo ingabbia e lo limita ma allo stesso tempo lo rende indimenticabile. Il suo difetto è anche il suo maggior pregio...
Certo è uno spettacolo visivo con una fotografia meravigliosa e gialla ocra, sequenze di battaglia (che nel libro mancano totalmente, mi pare) e altre fedelissime alle pagine vivide di Tomasi di Lampedusa; fedele è soprattutto rendere il principe Salina l'unico vero protagonista di un affresco corale ma poco chiaro sull'Italia. Quindi il Gattopardo cinematografico funziona meno sotto il profilo storico essendo invece più sbilanciato su quello dei sentimenti dei suoi protagonisti, Salina in primis.
Visconti è aiutato da un cast fantastico con un Lancaster monumentale e senza il quale con ogni probabilità il film non avrebbe avuto tanta bellezza straziante.
Una bellezza che nell'epilogo lunghissimo del ballo (praticamente l'ultima ora di film) si dilunga fino all'inverosimile, si fa gioco di sguardi ed allusioni, festa di morte... Con una mossa geniale, Visconti tronca l'ultimo capitolo del romanzo evocando in quello precedente del ballo la morte di Salina, il suo fallimento e tutto il decadentismo. Dopo di questo non ha alcun bisogno di mostrarlo morente, ha già detto tutto.
Si potrebbe timidamente affermare "un lavoro di sintesi" e lo è rispetto al romanzo, ma sintesi non è proprio il termine adatto a descrivere il Gattopardo di Visconti...

Una cosa è certa: se una prima visione stordisce per la bellezza estetica, dalla seconda in poi bisognerebbe (per chi il romanzo non l'ha letto) intuire attentamente la trama che parla non solo di un'epoca ma della nostra epoca. E forse riabilitare in questo modo anche il Gattopardo film come romanzo storico, perché tale dovrebbe essere...

gemellino86  @  02/01/2012 08:51:08
   8 / 10
Un interessante affresco dell'unità d'Italia con grandi attori che all'epoca erano il meglio che si poteva avere. L'eccessiva durata penalizza un po' il contenuto ma è un film ben diretto con dialoghi che non smettono di entusiasmare. Ho apprezzato molto la scena della riunione di famiglia con la richiesta di Cavour. Un classico del nostro cinema che a quei tempi era tutta un'altra cosa.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  01/01/2012 23:08:49
   9 / 10
Capolavoro di Visconti.Ottimo cast(Lancaster,Valli,Stoppa,Morelli,Cardinale,Delon)
Bellissima scenografia e bellissimi costumi

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/12/2019 23.24.02
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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  26/10/2011 22:03:08
   10 / 10
Il più grande e riuscito adattamento della storia del cinema!sarà che il caro Visconti era un maniaco del perfezionismo ma ragazzi questo é un Capolavoro!Tutto é un maestoso affresco di una società in movimento, che cambia. Magnifica la frase "Se vogliamo che tutto rimanga com'é bisogna che tutto cambi". La festa da ballo é un classico, chiunque l'abbia vista non se la può di certo scordare!un chef d'ouvre di fotografia che rileva la maestosità del palazzo Salina, della regia che mette in scena la metafora centrale del soggeto, dei costumi e della scenografia con uno stile raffinato sia in senso visivo che cromatico. La metafora non é unica, ma il film viene continuamente tempestato da metafore espresse con un linguaggio da pelle d'oca. I simboli Gattopardo e Sciacallo (si ricorda il celebre discorso di Lancaster) vengono celebrati nell'unione sacra nascosta dall'evento del matrimonio. Gli ambienti signorili e i costumi "da favola" nascondono invece la non lontana fine di un'epoca, enfatizzata dai leggeri amorfi componenti della famiglia opposti alla vitalità delle ormai prossime classi dominatrici. Inoltre, nascosti sono pure i riferimenti autobiografici dello stesso Visconti, compatibile per alcuni tratti (la paura della morte e la ricerca di tutti i suoi possibili segni premonitori, l'essere aristocratico,..) con il personaggio interpretato da Lancaster. Lancaster, per di più, diretto come mai prima: Visconti riesce a tirar fuori tutto l'arstocratico che c'é nell'attore, mettendolo nelle condizioni in cui poter vantare il doppio-carattere (tanto caro al pubblico) della persona distinta ma contemporaneamente molto umana. Insomma la figura del principe Fabrizo di Salina é divenuta una figura classica cercando di non omettere le altrettanto grandi interpretazioni della Cardinale e di Delon. Visconti é stato semplicemente un genio, girando, nello stesso tempo, un film d'autore di tutto rispetto e un film maledettamente fortunato commercialmente!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  16/09/2011 11:17:25
   6½ / 10
Bellissima scenografia e bellissimi costumi… la fotografia produce veri e propri quadri in movimento, tra l’altro pezzo forte nei film di Visconti.
Per il resto non è un film che fa per me: troppi discorsi politici per i miei gusti.
Probabilmente se avessi letto il libro mi sarebbe piaciuto di più, come successo con Morte a Venezia.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  23/08/2011 22:37:08
   9½ / 10
Una maestosa ed imponente ricostruzione storica e sociale della Sicilia al tempo dell'Unità d'Italia, diretta in modo splendido e visionario da Luchino Visconti, con interpreti magistrali, guidati da Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale.
Quantunque la pellicola abbia un durata complessiva di circa tre ore, e, sebbene non abbia un ritmo rapido e dinamico, la storia scorre via alla perfezione, intrattenendo lo spettatore in modo sublime, anche per via dell'ottima colonna sonora di Nino Rota (con l'aggiunta di un valzer inedito del grande Giuseppe Verdi), ed anche per via delle meraviglisoe scenografie e dei pregiati costumi, ben riprodotti dalla troup filmica.
Si tratta di un film veramente ben invecchiato (per essere del '63), diretto splendidamente da Visconti, molto significativo e toccante in alcune scene, e riflessivo e malinconico in altre.
Buonissime le prove attoriali di altri giovani caratteristi che hanno preso parte al film in ruoli di comparsa e secondari, tra cui citerei Mario Girotti (Terence Hill), Giulianno Gemma, Romolo Valli (straordinario nel ruolo di Padre Pirrone), Rina Morelli, Serge Reggiani e Paolo Stoppa.
Un piccolo gioiello della cinematografia italiana.

massapucci  @  20/05/2011 15:10:48
   8½ / 10
bellissimo film, pietra miliare del nostro cinema, non sembra neanche duri così tanto. assolutamente da vedere e far vedere (visto che quest'anno si festeggia il 150° dell'unità d'italia).

draghetta1989  @  02/05/2011 21:51:58
   8 / 10
che splendore di scenografie, costumi e colori... immenso!! un affresco della sicilia di metà ottocento talmente ben riuscito da togliere il fiato in certi punti, pittorico ed elegante, la maniacalità di Visconti sarà anche stata semi-folle ma ha dati buoni frutti. attori memorabili e ottima sceneggiatura, solo una certa pesantezza in alcune parti non porta il voto oltre l'otto, secondo me il romanzo è più scorrevole.

ValeGo  @  21/11/2010 23:06:45
   8 / 10
Un grande libro trasposto in un grande film che è diventato un classico del nostro cinema.

atramblog  @  07/04/2010 08:43:10
   10 / 10
Film da vedere soltanto dopo aver letto il libro, vi permetterà di apprezzare al meglio entrambi. Visconti è un maestro, straordinario nella sua maniacalità. Bravissimo padre Pirrone/Romolo Valli, mirabile nella scena del dialogo tra Don Fabrizio e don Calogero che si accordano per il fidanzamento di Tancredi e Angelica. Ogni gesto è importante, pieno di sfumature, il film va seguito con attenzione, e forse è realmente poco adatto ad esser propinato alle medie; molto meglio almeno in 4° superiore: credo la conoscenza del periodo storico possa assolutamente aiutare ad apprezzare meglio l'opera.

edmond90  @  11/03/2010 12:19:14
   9 / 10
Monumentale viaggio nell'epopea della famiglia Salina,guidato dal principe Fabrizio,un Burt Lancaster eccezionale,che assiste quasi indifferente alla fine di un epoca e si dà da fare affinche la propria condizione non muti nonostante tutto.Film eccezionale:raramente ho visto una fotografia cosi bella e ricercata,le scenografie sono maestose e la regia è impeccabile.Forse è un tantino troppo lungo ma resta un classico imprescindibile del nostro cinema.

pinhead88  @  26/02/2010 23:53:49
   5 / 10
Belle ambientazioni,bei paesaggi e buone le scenografie barocche,ma è un film che non riesce a trasportare minimamente.non possiede quel fascino necessario capace di ipnotizzare e incantare lo spettatore così che prosegua beato nella visione.questo penso che dipenda molto anche dalla fotografia,colori pesanti e monotoni,e dall'eccessivo romanzamento farcito da dialoghi politici e storici poco interessanti.sarà pure un classicone,ma ci si può benissimo rinunciare.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/02/2010 02.59.39
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crimal9436  @  02/11/2009 14:07:32
   8 / 10
Ottimo film, ottima trasposizione in cui rimangono le frasi più belle e rappresentative del libro

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/09/2009 13:05:36
   8 / 10
Un vero e proprio Kolossal Italiano che ricorda i tempi dell'Unita' del nostro paese...al centro della storia la trasformazione dell'aristocrazia!
Un grandissimo Lancaster è l'immenso protagonista che ci accompagna per tre ore lungo gli avvenimenti importanti che decideranno il futuro del suo casato!
Un film decadentista realizzato con la solita cura comune a Visconti (Peccato ci sia un cadavere che apre gli occhi)!
Solo un po' troppo allungato nella lunga sequenza del ricevimento finale...

dobel  @  24/08/2009 00:13:47
   10 / 10
Eccomi di fronte ad uno dei miei film preferiti e a quello che secondo me è il capolavoro di Visconti. Una delle riflessioni sulla morte più liriche e struggenti a cui ci sia dato di assistere. Il film è sicuramente un grande affresco storico, la ricostruzione è curata come sempre in Visconti, la fotografia fantastica e gli interpreti indimenticabili. Poi c'è la musica, ed ecco che qui siamo di fronte ad uno dei più alti esempi di melodramma del novecento. Si, si tratta prorprio di melodramma; la musica di Rota e di Verdi entra nel racconto con una potenza pari a quella di un'opera lirica. E se il cinema ha soppiantato nella propria funzione sociale il melodramma ottocentesco, ecco che qui ci viene proposta una sintesi fra le due forme espressive di livello mai più eguagliato se non da altri lavori di Visconti (non a caso uno dei massimi registi lirici di sempre).
Un film da pelle d'oca, con scene e dialoghi indimenticabili ed una delle trasposizioni cinematografiche più riuscite da opera letteraria. Una meditazione sulla morte, dicevo: infatti la riflessione che sta alla base della pellicola è quella sul cambiamento. Il cambiamento come unico mezzo per rimanere ciò che si è. Il cambiamento delle forme esteriori per salvaguardare la sostanza. Ma il cambiamento per il principe Fabrizio non è soltanto sociale, bensì individuale e personale. La sua è la comprensione che il mondo sta mutando e che lui è incapace di mutare con esso se non nella forma più radicale: morendo. L'accettazione serena e fiduciosa della morte, la rende quasi un'amica e un rifugio. Il valzer della scena finale è in questo senso il valzer della vita: per un attimo si è al centro della pista, poi d'un tratto senza accorgersene si deve lasciare posto all'altro, al nuovo, al futuro '...ed è subito sera'.
Diversamente dagli eroi di Ford o di Peckinpah, che non possono adattarsi al nuovo e lo combattono restandone inesorabilmente sconfitti, il Principe Fabrizio accetta il nuovo pur non potendone farne parte. Comprende con serenità che opporsi al futuro è non solo inutile, ma anche patetico. Sa fin troppo bene che tutto cambierà per restare sempre uguale. Ha cinquemila anni di esperienza sulle spalle... lui e la sua gente ne hanno viste troppe per illudersi di cambiare il mondo o di tenerlo ancorato alla loro concezione della società. Niente di nuovo sotto il sole, tutto è già stato visto e vissuto. Si tratta solo di morire perché altri vivano, cosa c'è di più naturale! Ma la bellezza della vita che si trasforma in questo film è lancinante. Ogni personaggio ( tutti interpretati egregiamente da Lancaster, Delon, Valli, Morelli, Stoppa, Cardinale, Morlacchi, Gemma, Reggiani...) viene reso con quella verità che solo la finzione può regalare.

Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  28/07/2009 12:37:12
   9 / 10
Non sono un grande appassionato di Cinema storico ,ma questofilm mi ha appassionato ed è fatto veramente divinamente. Grandi scenografie, grandi costumi, grande fotografia, grande sceneggiatura, grandi interpretazioni [e tanti soldi spesi] ; tre ore che tuttosommato passano piacevolmente e con ammirazione. Un masterpiece del cinema Italiano.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/06/2009 23:14:35
   9½ / 10
Uno dei classici del cinema italiano, perfetto nella rappresentazione estetica della messa in scena, curata nei minimi particolari e un personaggio memorabile come quello di Lancaster, dolente e amaro. In effetti in qualche punto si lascia andare a qualche prolissità e lungaggine di troppo, ma è un film che aldilà di tutto deve essere visto una volta.

VikCrow  @  11/06/2009 01:07:41
   8 / 10
Questo è il film che più di qualsiasi altro incornicia la figura di Visconti. Seppur eccelso dal punto di vista registico e fotografico, è davvero estenuante seguirlo.
L'ho visto due volte e penso proprio che non lo rivedrò una terza, per il semplice fatto che mi prosciuga sistematicamente.
Indipndentemente da ciò è davvero stupendo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  19/05/2009 18:21:57
   7½ / 10
Luchino Visconti da una grande prova di regia mostrando le sue doti davvero pazzesche creando un affresco neorealista, colorato e ben fotografato, che è divenuto una pietra miliare del cinema. Nonostante tutto ciò io non ho mai apprezzato appieno questo film. Lunghezza a parte, che di suo è straziante, trovo che in alcuni punti sia troppo complicato, che voglia esprimere magari un concetto semplice che si poteva benissimo realizzare con minor tempo, in pochi secondi. Detto questo comunque non posso non riconoscere la vistosità di questo filmone che ha fatto storia. C'è, tra gli altri, anche Terence Hill.

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Ultima risposta 20/05/2009 13.40.11
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paride_86  @  13/10/2008 18:30:09
   8 / 10
Un bel film, molto curato nei costumi e nelle scenografie. Gli attori sono ottimi e il periodo risorgimentale è ricostruito benissimo. L'unica cosa che non mi è piaciuta è il finale: quello del libro è decisamente migliore ai fini della storia.

manganellate  @  03/09/2008 15:41:45
   4 / 10
l'ho visto alle medie,o meglio,mi hanno costretto a vederlo....ricordo solo una grandissima lenteza nelllo svolgersi della storia ed una gran noia....

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Ultima risposta 11/09/2008 10.51.48
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vitocortesi  @  04/08/2008 22:57:22
   8 / 10
Film bello per la scenografia i costumi e la bellezza dei protagonisti veramente
nel pieno dello splendore in paricolare Delon la Cardinale e Burt Lancaster.

The Monia 84  @  31/03/2008 22:54:18
   9 / 10
Manifesto importantissimo e fedele al romanzo incompiuto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La splendida fotografia di Rotunno (che richiama alla memoria quella di Via col vento), fatta di un uso particolare del colore e di sapienti tagli di luce, ricostruisce perfettamente l’inizio della decadenza del regno borbonico (la scena del ballo, per esempio, è ambientata in una casa in pieno stile barocco, ma ogni particolare ci trasmette il senso dell’ imminente disfacimento…..); e le musiche di Rota, perfette, ci fanno rivivere la foga dei diversi e contrastanti sentimenti che dalla storia traboccano: amore, passione, gelosia, rimpianto, compassione…..consapevolezza che non ci potrà essere cambiamento e che nessuno - nemmeno “gli sciacalli e le iene che si sostituiranno ai gattopardi ed ai lupi e che come questi ultimi si crederanno il sale della terra” - sarà mai in grado di “incanalare la Sicilia nel flusso della storia universale”.
Splendido Burt Lancaster.

serrano  @  17/03/2008 02:12:26
   9½ / 10
ho letto tutti i commenti a questo capolavoro (che in realtà sono ben pochi, visto ke il primo è stato scritto 4anni fa...ma si sa ke i bei film son quelli di nikkia)....e li ho letti tutti xké sto facendo una mini tesina sull'unità d'italia, e credevo quindi potessero essermi utili.

cmq, non ho trovato nessun che dicesso, manco nella recensione, che esponesse, o accennasse ad almeno 2temi fondamentali che velatamente e meno sono chiave di volta in questa storia:

1-il tema della mentalità siciliana,
2-il tema della mafia.

Volgio dire, questo è definito un "quasi romanzo storico", non tanto xké narra esaustivamente la scenario storico del tempo (ke effettivamente è appena accennato), quanto perché è illuminante nell'aspetto culturale della sicilia di quel tempo (e per certi versi attuale).
il succo del film secondo me sta nei due maestrosi dialoghi di Don Fabrizio:
il primo nella splendida campagna siciliana con il fattore e l'altra con il piemontese nella sua villa.
in ambedue si evincono gli aspetti cruciali e drammatici della realtà siciliana e
delle ragioni per le quali questa terra è sempre stata così difficile:
"secoli di dominazione straniera e di feudalesimo". Come dice lo stesso Don Fabrizio. E poi altre numrose perle di saggezza sui siciliani e la mentalità locale.
Infine...sempre nel primo dialogo nella campagna col fattore, a mio avviso l'uomo, nel rivelare al nobile la caratterstiche di Don Calogero, non fa altro che descrivere i lineamenti del "mafioso borghese", personaggio tipico ed in ascesa in quel periodo.
La stessa borghesia mafiosa che del resto aiutò Garibaldi nella spedizione dei 1000....
cmq questi son tutti argomenti che il film accenna appena e lascia molto all'immaginazione....e lo fa con estrema bellezza e raffinatezza!

per un commento sul film di per se, niente da dire se non eccezionale...
Lancaster è il migliore, Delon ****ccione e promettente, e la Cardinale bella da far paura.

purtroppo non ho letto il libro...ma dovrò provvedere assolutamente!!!!

Macs  @  23/02/2008 22:37:22
   8½ / 10
Sono quasi completamente d'accordo (e non a metà) con la recensione di Kowalsky (temo però che nel suo testo confonda il personaggio di Concetta con Mafalda): c'è molta ideologia in questo film, un po' scolastica nella sua realizzazione letterale. Forse è proprio per questo che il film viene proiettato spesso in scuole medie e licei. Non sono invece molto d'accordo riguardo la scena interminabile del ricevimento: se è vero che è lunga e tediosa, è altrettanto vero che sintetizza mirabilmente il modo di fare cinema di Visconti. Elaborato, sfarzoso, curato in ogni dettaglio, ma anche introspettivo e "artificioso", costruito e non spontaneo (dopo gli esordi neorealisti, Visconti se ne distaccò totalmente e più degli altri "padri" De Sica, De Santis e Rossellini). Può non piacere - è materia di gusto personale - ma dal punto di vista strettamente tecnico, come disse Moravia, la lunga sequenza del ricevimento è la summa dell'arte di Visconti. Ho preferito "Senso", per le tinte fortemente melodrammatiche (quasi sadiche) della storia d'amore: nel "Gattopardo" il fin troppo delicato (artificioso) triangolo Tancredi-Angelica-Concetta non riesce ad appassionare né tantomeno a sconvolgere come facevano la contessa Serpieri e il suo bell'austriaco. Insomma, se Visconti nel "Gattopardo" intende riproporre la sovrapposizione estetica fra sentimento e ideologia (presente al massimo grado in "Senso"), non ottiene gli stessi esiti del film precedente. Questo parziale insuccesso è però controbilanciato dall'eccellente prova di Lancaster e di Valli, e dalle sequenze puramente "politiche" come il confronto con l'emissario torinese Chevaller. Insomma, nel complesso un ottimo film sul piano estetico e tecnico-recitativo, che sintetizza al meglio la poetica di Visconti, pur peccando di eccessivo manierismo quando il regista calca le tinte del suo manifesto cinematografico dell'anti-spontaneità.

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Ultima risposta 24/02/2008 13.50.18
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castoro79  @  06/01/2008 01:47:39
   10 / 10
Mi ero ripromesso di non dare 10 facilmente. Ma credo che questo film possa considerarsi un vero e proprio capolavoro. Un termine di paragone che merita il massimo dei voti.
Sono da notare la perfezione della fotografia e le scene curate fin nei più minimi dettagli con un senso del Gusto che non ha confine! Mai il livello scende. In 3 ore non una scena, un' inquadratura che non sia eccellente!! Mai un movimento sulla scena che non sia perfetto, anche quando ad essere coinvolti sono decine di attori.
La musica è anch'essa di un livello stratosferico... a tratti sfiora l'operetta.... e anch'essa emana un gusto estetico che mai ho trovato prima espesso a questi livelli. Il film è un film "Bello", nel vero senso della parola. La prova degli attori è ottima... B.Luncaster riesce a trasmettere l'eleganza, il capriccio e la disillusione della classe nobiliare meridionale ottocentesca. Alain Delon è perfettamente calato nella parte del bel ragazzo donnaiolo di nobile famiglia e nobili ideali romantici. Claudia Cardinale...bellissima! Sullo sfondo la Storia d'Italia, le profonde riflessioni sull' Unità e sul costume della società Italiana e,soprattutto, Siciliana tratte dal libro di Tommasi di Lampedusa.
Ma il pregio assoluto del film resta la bellezza estetica... un vero tripudio per gli occhi che merita un bel 10!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  23/10/2007 22:26:48
   10 / 10
io ce l'ho messa tutta ma questo film non riesco a seguirlo,mi perdo nella sua lunghezza..3h25? io ho una versione di 2h57,non so se è l'unica esistente.
Non ho alcuna conoscenza di nobiltà e storia italiana forse per questo mi risulta così facile perdermici dentro,poi io credo un'interesse maggiore possa nascere prima con una lettura dell'omonino romanzo..
Detto questo comunque questo film che ho appena terminato l'ennesima visione è veramente fantastico,la grande fotografia con la bellissima cura scenografica,la classe di delon nell'uscire dalla stanza subito prima dell'arruolamento,con le tende che entrano nell'enorme stanza e seguito dalla musica di nino rota..l'incredibile carrellata di primi piani o meglio mezzi busti in chiesa sul principe e tutta la famiglia,il fasto degli ultimi 45 minuti,quella meravigliosa festa splendidamente coreografata sempre con le musiche di rota..un film di un fascino indescrivibile,mi è sfuggito qualcosa,sarebbe un nove ma voglio dare 10 per non pentirmene poi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  11/10/2007 14:10:09
   9 / 10
Visconti traspone il celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa in modo estremamente fedele (salvo il tanto citato finale, che per certi versi delude chi ha letto il libro, ma rimane meraviglioso): dialoghi, scenografie, situazioni e atmosfere sono riprodotti con cura maniacale. D'altronde per Visconti non dev'essere stato difficile riprendere lo spirito decadente del romanzo, così in linea con la sua poetica postneorealista, inoltre l'identificazione col personaggio di Don Fabrizio è notevole (come nel romanzo con Tomasi di Lampedusa) e può sembrare insolito per un membro del partito comunista condividere in parte lo sdegno culturale e intellettuale di un nobile per gli altri uomini comuni. E' una cifra stilistica questa contraddizione che attraversa gran parte del cinema di Visconti. E forse un difetto notevole del film può essere il trattare alcuni personaggi di contorno senza l'obiettività che sarebbe necessaria; mi viene in mente in particolare il personaggio di don Calogero interpretato dal bravo Paolo Stoppa: rappresentato un po' troppo come uno stupido, non sottolineando la sua importanza e sagacia da uomo d'affari che, guarda caso, viene solo sottolineata dallo stesso don Fabrizio. Particolari che, comunnque, non tolgono molto a questo accuratissimo affresco storico sull'immobilità della storia e sulla malinconia della raffinatezza e della grazia, elementi labili e caduchi, che lasciano presto spazio a ciò che di più decadente e sfatto c'è nel corpo, ma non nell'intelletto.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  29/06/2007 19:55:27
   9 / 10
ieri sera comincio curiosissimo la visione de Il Gattopardo, film molto lungo, ma non per questo lento. se posso dare un consiglio a quelli che vogliono vedere questo film è di leggere prima il libro, sarà molto meno pesante vedere il film e soprattutto si capiranno certe cose che vi faranno leggere in chiave meno superficiale di ciò che ho letto nei commenti ossia "gran affresco di un epoca"...NO!!! quello è solo il pretesto, di epoca c'è ben poco e qualsiasi ******** riuscirebbe a ritrarre un epoca, qui si parla di Luchino Visconti e un regista come lui non si limita a scontatezze così, ma va più profondamente.
prendiamo Don Fabrizio Salina: la coralità siciliana e nobiliare che è ripresa in questo grande personaggio è magistrale, geniale, ineguagliata...un personaggio così profondo e umano, moderno e antiquato non può che catturare l'anima dello spettatore (chi dice che questo film è freddo deve valutare se il cinema è la sua strada)...la scena in cui piange è trascendentale e oso dire che Burt Lancaster è tra i quattro attori migliori del Cinema, la sua interpretazione è FENOMENALE. che roba ragazzi...che potenza espressiva si muoveva, ardeva in quegli occhi!
perchè non ho dato 10? per il finale: ho avuto l'impressione che Visconti dopo aver ripreso ogni piccolo dettaglio della prima parte del libro nel film, poi la seconda che è la più importante e commovente ovvero la morte del Principe è stata troncata di netto....che peccato.

3 risposte al commento
Ultima risposta 19/03/2008 18.48.37
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Vegetable man  @  26/05/2007 15:51:01
   8½ / 10
Sontuoso affresco di un'epoca, tratteggiato con la consueta maestria da Visconti attraverso bozzetti degni di un quadro macchiaiolo. Regge il confronto impari col romanzo, ma dura troppo: la parte finale andava un po' tagliata.

Lory_noir  @  27/01/2007 13:51:44
   4 / 10
Con due ore in meno per me avrebbe raggiunto la sufficienza! Ho letto il libro e il film è fedelissimo ma dura trp e fa stanzare chi lo guarda in una maniera incredibile! Ancora una volta il libro riesce meglio a raccontare rispetto al film!

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  23/01/2007 12:43:21
   10 / 10
Il fenomeno, nostro di Kolossal che ancora oggi fa notizia, malgrado che i vari bachecari non sanno di che cosa parliamo e loro pretendono di saperne di più e di arricciare il naso, non essendo neanche a conoscenza dell'esintenza di certo cinema, come se fossimo nati da Tarantino in su. Ho detto Kolossal, ma non dal lato qualitativo solo di spesa, dato che Lombardo sborsò così tanto da non recuparare mai le spese, d'altra parte il mercato si riduceva alla sola Europa, di fronte ad un no massiccio degli Usa, che con la scusa del doppiaggio, dico .. scusa...!! non vogliono i nostri films.. io dico invece per paura.. molta paura.. e noi come pecore adoriamo nei vari templi inventati, i loro films!! Tornando al film fu una vera e propria rivoluzione anche
temeraria, del best seller dell'epoca ed oggi classico, facendo una prima parte difficilissima che riesce a non far sfogliare le pagine nello schermo, cosa ardua per la maggior parte dei registi che affronta capolavori, e lavorando di fino nella sceneggiatura e con una regia scrupolosa ed attenta, ma non immune dalla passione; un cast vero e proprio di sceneggiatori che hanno lavorato in una maniera forse unica: Medioli, collaboratore vicinissimo a Visconti,e senza dimenticare che è stato collaboratore anche di Leone in C'era una Volta in America; Suso Cecchi D'Amico altra fidata e fedele collaboratrice; Festa Campanile, ottimo sceneggiatore e scrittore molto meno come regista men che meno commerciale(Celentano/Pozzetto/Montesano/Buzzanca); Franciosa, anche lui ottimo sceneggiatore e mediocre regista (quando si dice che regista è un altro mestiere!!) e lo stesso Visconti. Dicevo, dopo una prima parte bellissima che riesce a ricreare le pagine del romanzo come in un affresco,ma anche farle vivere realmente ed a farcele assaporare, con dialoghi giusti e mai riassuntivi o telefonati, viene la famosa seconda parte con un ballo viene trasmesso tutto uno stato d'animo di una generazione e di un'epoca in maniera formidabile. Si narrano tante verità e tante leggende che sono sorte durante la lavorazione, ma certamente, per chi ha frequentato un po' del cinema di Visconti, non possiamo essere non immaginosi nel vedere una ricchezza per gli occhi come in questo film. Le ricerche di verità sofisticate che il regista ha rincorso e voluto ad ogni costo, sono state lo stimolo giusto per un cast così eterogeno, ma che fin dall'inzio ha capito il grande disegno a cui si assoggettava. Chi credeva a Lancaster come Gattopardo? nessuno.. in assoluto, neanche Visconti, che inizialmente si rifiutava persino di rivolgere parola, eppure fu tanta la voglia di creare e forse anche la sfida stessa, che l'attore riuscì a convincere Visconti, e poi da questo film in poi, l'attore, non fu più lo stesso, rinunciando alla grande Hollywood e facendo scelte diverse e non abbandonando mai il suo rapporto con l'Italia. Un grazie, anche se a malincuore, lo dobbiamo dire a Lancaster, morì in tempo per non cadere nell'errore di fare il continuo con Delon/Cardinale e la regia di Bolognini. Giuseppe Rotunno ha fatto di tutto e di più, in armonia completa con il regista creando dlle immagini mirabili, come d'altra parte Piero Tosi (mio concittadino) a cui si devono dei costumi costosissimi che oggi nei musei fanno agare per fare esposizioni. Musica di Rota, che in quel perido di divise in due parti lavorando con Fellini in 8 e 1/2.. vengono i brividi a snetire certi nomi.. almeno a me, ed in più si assommò un valzer inedito di Verdi, oggi famosissimo, ritrovato dal regista nella biblioteca sua. Grandi Premi, tutti europei non a caso, ma riconoscimenti tutti meritati ed anche di più Si deve ricordare il cast, qui inespresso: Rina Morelli e Paolo Stoppa, fidatissimi di Visconti in teatro, qui in due mirabili ruoli che assorbono come carta assorbente pura e fancedoli suoi; la grande Lucilla Morlacchi (che ho conosciuto di recente e posso dire davvero grande..!!) che ha fatto di Concetta un personaggio sensibile e caparbio allo stesso momento, un ruolo non facile, specialmente (come ho detto per Valli) per un'attrice di teatro, ma evidentemente Visconti sapeva ben scegliere dal suo pascolo. Serge Reggiani, grande attore e poi anche cantante Italo francese nel ruolo di Don Ciccio;uan giovanissima Ottavia Piccolo, ma con il volto di sempre e quindi riconoscibilissima; Pierre Clementi adottato poi dal nostro cinema e faendolo diventare una delle icone della contestazione, attore fine e sensibile, un po' troppo dimenticato; e poi mario Girotti/Terence Hill Giuliano Gemma in due ruoli brevi, ma evidenti, Lou castel piccolissimo ruolo,ed Ivo Garrani, davvero magistrale nel ruolo del generale Pallavicino.
Una regia che fa rimane sconcertati: dopo un Visconti melò e grande di Rocco, ecco che abbiamo un affresco di un'epoca degno di un grande pittore che senz'latro rimarrà come grande opera d'arte.
Burt Lancaster.Una vera rivelazione, non diciamo che prima non era grande, lo era eccome, ma qui la sorpresa è stata enorme addirittura uno shock, dato che per certa critica a priori era stato definito come un Gattopardo-western. Sappiamo che fu doppiato, ma qui il discorso è diverso dalla Cardinale, per lui non era solo questione di immagine, ma di espressioni e sottiogliezze che un dialogo non può regalare, pur rimanendo il problema annoso del doppiaggio con cui si può essere daccordo o dissentire, dato che le tipologie di approccio sono diversissime.
Claudia Cardinale.Sostituì Marisa Allasio che non accettò per motivi privati, perché infatti Angelica nel romanzo è bionda. La Cardinale agli ordini stretti del regista riesce a dare la figura necessaria che oggi rimane nell'immaginario di questo film, naturalmente fu ampiamente doppiata, ma non si può negare che questa attrice, allora e solo allora era una bellissima figura che diversi registi hanno adoperato (con pressioni forti di Cristaldi!), ma che in quanto a recitazione era solo un optional, lo si può vedere anche oggi, che affronta malamente le tavole del palcoscenico con drammi demodé appartenuti a grandi stars del palcoscenico, con la regia di Squitieri, per il solo richiamo del suo nome.
Alin Delon. Dopo Rocco, ecco un personaggio che sembra pensato per lui e fu anche l'ultima collaborazione con Visconti, un vero peccato di presunzione
Romolo Valli. Padre Pirrone, la figura riadattata di Don Abbondio, un attore grandissimo di teatro che però è sempre stato grande anche al cinema, cosa più unica che rara per un attore italiano, che si porta sempre dietro la polvere del palcoscenico anche senza volerlo
Nino Rota è grande ed è entrato nello spirito perfetto dell'ideologia di Visconti

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/01/2007 21:48:58
   8 / 10
Non entro nelle spire del romanzo, che ritengo fondamentale per comprendere le contraddizioni storiche del nostro paese ma che non è mai riuscito a entusiasmarmi piu' del dovuto, mi soffermo brevemente sul film, e sui pochi ricordi che ne conservo: straordinario nella ricostruzione storica, nei costumi, nelle interpretazioni (Lancaster in part. - la classe non è acqua - e la fulgida, bellissima, Cardinale), un trionfo del fasto e dello stile assoluto che - ho un dubbio - deve aver incantato molti americani (Cimino vs. heaven's gate). Efficace nella resa psicologica dei personaggi. Un po' traballante come affresco ideologico e decisamente tedioso nei momenti piu' introspettivi.
Verso il finale, in effetti, si direbbe che in fase di montaggio qualcosa non è andato per il verso giusto e 20 minuti in meno sarebbero stati perfetti.

Riserve a parte, resta un grandissimo film storico.

Da sottolineare la presenza di Mario Girotti (poi Terence Hill), Giuliano Gemma e (guardacaso) Carlo Pedersoli (poi Bud Spencer) in ruoli da comprimari.
Il nome di quest'ultimo è segnato nella sua filmografia e io, giuro, non lo ricordo: curiosità e beffa, sembra proprio che sotto la regia di Visconti si attribuisca il primo film della coppia Spencer-Hill, senza che i due ne fossero (o ne siano oggi) consapevoli

Vedi recensione

devis  @  09/12/2006 01:35:30
   5½ / 10
Una noia mortale. Questo film poteva durare tranquillamente un'ora in meno e avrebbe raccontato le stesse cose.

HATEBREEDER  @  12/09/2006 17:20:07
   4½ / 10
Eh no, scusate, ma non ce la faccio! Questo film è un pacco pazzesco, ma veramente pazzesco! Oltre alla cura maniacale delle ambientazioni e dei costumi, non ti lascia assolutamente niente: si limita a raccontare una storia fredda, inutile e di cui non può fregare di meno a nessuno (perlopiù è in siciliano... AAAAAAAGH!!!).
Voglio dire che secondo me un film può essere 'scusato' di essere un pacco se ha dei contenuti, dei significati (qualcuno ha detto 2001 odissea nello spazio?), ma questo cosiddetto film 'storico' non ha nessuno scopo secondario, se non quello di annoiare a morte i bambini delle elementari/medie.
I poveretti, infatti, da anni si devono sorbire a scuola queste inenarrabili rotture di palle, che possono piacere solo alle maestre di italiano vecchie come il cucco. Aggiornatevi! proiettate film come "Crash Contatto fisico", cose che possono veramente insegnare qualcosa ai fanciulli, e non queste noiosissime sbobbe per Matusa. Un pò di pietà, che diamine!

9 risposte al commento
Ultima risposta 16/03/2008 23.29.19
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la mia opinione  @  16/08/2006 20:57:29
   10 / 10
Opera d'arte, capolavoro, pezzo da maestro, straordinario film, storia del cinema, grandissimo cast, ottima regia, fotografia meravigliosa, tutto, proprio tutto, Quando il cinema era tale. Fantastico Luchino Visconti

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  31/07/2006 15:24:15
   9 / 10
Meraviglioso spaccato culturale di una terra e di un'epoca ricca di fascino e di contraddizioni, che spicca il volo anche grazie ad un cast eccellente ed al rassegnato decadentismo di cui è pervasa la narrazione.

Anders Friden  @  17/06/2006 23:49:31
   10 / 10
Chi ama i primi film in top ten e quelli di leone non puo' dimenticarsi di questo grande capolavoro di Visconti.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  14/06/2006 13:11:29
   8 / 10
dò solo 8 per due motivi:

il finto siciliano è davvero irritante e soprattutto per come viene snaturata la figura di Concetta rispetto al romanzo (da cui viene fuori con prepotenza come sia l'unica di "razza Salina" e non una zitella presa d'aceto come viene ritratta nel film).

Fatte queste considerazioni, va detto che il film è magnifico, sontuoso nelle ambientazioni e accurato nella ricostruzione.
E' chiaro che i personaggi cari a Visconti sono altri... di certo lo è Don Fabrizio,impersonato da un ottimo Burt Lancaster, il suo dialogo con Chevalley è reso benissimo nel film.
splendidamente tratteggiato è anche Tancredi, ma Angelica non può che rubargli la scena.

Visconti è attento al declino dei vecchi signori, lo sottolinea con la sua ricercatezza... la sua unica pecca è non essere siciliano, è per questo che il romanzo è e resta superiore.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/08/2006 10.40.37
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pabren  @  03/05/2006 23:42:50
   10 / 10
bello bellissimo un classico,elegante sontuoso...il crepuscolo di un mondo tra nostalgia rimpianto e sana volgare giovinezza...

ricky999  @  25/02/2006 00:46:29
   8 / 10
è maestoso, imponente.grandi interpreti...Burt Lancaster, bravissima Claudia Cardinale, bravo Alain Delon.però nonostante l'ottima regia di Visconti il capolavoro di G.T. Di Lampedusa è un altra cosa....

tavullia86  @  18/12/2005 15:23:30
   2 / 10
Mi hanno obbligato a vederlo a scuola.....che noia che barba che noia.....buono terence hill però....

5 risposte al commento
Ultima risposta 23/10/2007 22.34.05
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  01/12/2005 19:28:24
   9½ / 10
Il più bel film di Visconti, con un interpretazione magistrale di Burt Lancaster e Alain Delon. La ricostruzione della Sicilia è perfetta, e il film è una gioia per gli occhi. L'unica pecca è che questa pellicola è un po' troppo lunga. Comunque rimane un capolavoro della Storia del Cinema

Guy Picciotto  @  25/08/2005 13:17:38
   10 / 10
il film italiano piu importante (non ho detto il più bello) di tutti i tempi, Visconti amava il barocco e le scene parossistiche.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  25/07/2005 08:56:33
   9 / 10
Epico.
Ambientazioni e scenografie eccezionali per un film da gustare, magari dopo averne letto il libro.
Grandi interpretazioni di tutto il cast.

KANE  @  15/07/2005 13:25:17
   9 / 10
filmone cult!!
ritmo lento come si usava allora, ma cmq denso di valore cinematografico!!
bellissima la fotografia, un pò "accademica" la recitazione.
bellissima la cardinale! chicca: piccola presenza di un giovanissimo ternce hill!

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/11/2004 10:16:58
   9 / 10
Un grande affresco cinematografico

dragonfly  @  26/11/2004 14:38:45
   10 / 10
Il vero capolavoro di Visconti. Affascinante cura del dettaglio in una delle punte più alte del grande cinema italiano.

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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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