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Personaggio particolare Brian Clough, odioso finchè si vuole ma dotato di una genuinità fuori dal comune unita ad un'ambizione smodata tipica dei vincenti. Vera icona del calcio britannico, viene analizzato in particolar modo nel periodo buio della sua carriera, i 44 giorni al Leeds United. Vngono mostrati i limiti di un'ambizione che diventa ossesione, fa terra bruciata intorno al protagonista prigioniero del proprio narcisismo e al brusco "ridimensionamento" di poggiare di nuovo i piedi per terra. Bravissimo Michael Sheen, diventato una sicurezza, ottimi comprimari come Colm Meaney e Timothy Spall che sono il perno di un film ben ricostruito scenograficamente, lasciando le partite a filmati d'epoca e con pochissime sequenze sul rettangolo di gioco. Eppure di personaggi carismatici il calcio italiano ne ha avuti in grande quantità. Possibile che, salvo casi rarissimi al cinema (Ultimo miinuto di Avati), il cinema italiano non possa attingerne senza lasciare spazio a delle scialbe fiction?