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Bell’esempio di cinema classico che segna il ritorno su ottimi livelli di P.T. Anderson dopo il sopravvalutato “Ubriaco d’amore”. Forte di una colonna sonora eccellente e di una fotografia altrettanto buona “Il petroliere” è la storia di Daniel Plainview,interpretato da un monumentale Daniel Day-Lewis,spietato cercatore d’oro nell’Ovest degli U.s.a. di inzio novecento. Il film gira intorno alla prepotente figura di quest’uomo,il cui unico scopo è quello di trovare l’oro nero misurandosi in una continua sfida con la terra,in una metaforica battaglia che pare non aver altro obiettivo se non quello di trivellare e pompare quanto più petrolio possibile.I proventi del suo lavoro passano in secondo piano,Daniel non sa quasi che farsene ed il suo unico sogno è quello di costruirsi una casa accogliente.Dietro quello che potrebbe apparire come un uomo umile ed ingenuo,si nasconde invece un grande affabulatore,privo di coscienza e pronto sfruttare chiunque possa aiutarlo nell’impresa di trovare nuovi pozzi.A farne le spese è soprattutto il figlio,con il quale l’uomo vive un rapporto finalizzato allo sfruttamento del ragazzo che verrà allontanato nel momento in cui non tornerà più utile. Anderson analizza il coinvolgimento della religione nell’ambito dell’economia attraverso la figura di un predicatore squilibrato(il bravo Paul Dano) che prima attira il petroliere nelle sue terre, ma poi non riuscendo più a controllarlo ne rimane atterrito.Il loro incontro/scontro si risolverà nel finale,sicuramente molto teso ma che personalmente ho trovato come la cosa meno riuscita di tutta la pellicola. Importante sottolineare anche la mancanza di figure femminili di rilievo e di conseguenza di un nucleo famigliare,Daniel è infatti un misantropo,odia il prossimo e la sua famiglia è costituita da un figlio,di cui tra l’altro non è neppure il padre naturale,preso a carico solo per addolcire i proprietari terreni nelle sue trattative di affari e un fratello che si rivelerà essere un impostore. La regia di Anderson è davvero eccellente, divisa tra primi piani di rara intensità ed inquadrature ad ampio raggio sui suggestivi paesaggi rurali e desertici.Alcune sequenze sono da antologia,bellissima quella iniziale in cui senza proferire parole vengono illustrate la caparbietà e la determinazione di Daniel,altrettanto notevole quella dell’incendio al pozzo petrolifero. Film interessante che nonostante un ricercata lentezza narrativa coinvolge abbastanza,la pellicola è tratta da un romanzo di Upton Sinclair intitolato “Oil!” e si ispira alla vita del magnate petrolifero Edward Doheny.