Da una sceneggiatura di Dennis Paoli che reinventa il racconto di E.A. Poe all'insegna di un compiaciuto raccapriccio e che S. Gordon mette in immagini.
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Un film pregno dell'estetica del regista Stuart Gordon, la sceneggiatura del fido Dennis Paoli unisce sia la storia cardine "Il Pozzo e Il Pendolo" assieme al suo altro racconto "Il barile di Amontillado". Notare pure la figura mitologica di Damocle che viene unita a quella dell'inquisitore Torquemada. Il ristretto budget lo fa sembrare una versione depotenziata di "Flesh+Blood" di Verhoeven e di "L'armata delle Tenebre" di Sam Raimi, ma nulla toglie che la messa in scena è molto evocativa e funzionale al racconto. In cui spiccano attori di grosso calibro come Lance Henriksen, Mark Margolis, Oliver Reed e Jeffrey Combs, l'attore feticcio del regista da sempre. Un film Imperfetto senza dubbio, ma ha dalla sua un modo di mostrarsi molto accattivante.
film da vedere in mancanza di altro, scarso dal punto di vesta della sceneggiatura si regge tutto su una regia ottima e sulla recitazione di Lance Henriksen, che dona al cattivo il giusto spessore e le giuste sfaccettature e la descrizione (forse fin troppo maniacali) delle torture dell'inquisizione, ma daltronde il racconto di Poe da cui si è preso spunto punta proprio su questo aspetto.
Non scontenterà sotto l'aspetto grafico in quanto Gordon, altro big del genere scomparso di recente, proprio non si risparmia nel mostrare torture ed efferatezze varie per accentuare la mentalità del periodo. Fa leva, a volte con troppo compiacimento, principalmente su nudo e violenza; aldilà di questo, può contare sulla performance del sempre ottimo Henriksen nei panni del sangunario inquisitore Torquemada, che dona un pochino più di classe a quello che sarebbe altrimenti un disgustoso filmaccio horror e basta.
Prodotto dalla Empire e girato in Italia con crew quasi tutta italiana.
Da segnalare la presenza nel cast di Jeffrey Combs e Tom Towles, due attori cult del genere,
Un onesto e tranquillamente vedibile B-movie diretto da un vero e proprio maestro del genere, Stuart Gordon. La trama come si può facilmente intuire dal titolo è liberamente (ma proprio molto liberamente) tratta dal celebre racconto di Poe,e devo ammettere che tutto sommato si è rivelata meglio di quello che mi aspettavo,è piuttosto lineare e riesce a farsi seguire senza troppi problemi fino al finale (naturalmente non mancano momenti assurdi o un po ridicoli,però dai è un film a basso budget e non mi sembra il caso di fare troppo il pignolo). Quello che invece convince pienamente è invece l'ambientazione, un oscuro castello con le sue prigioni e le sue terrificanti sale di tortura dove gli uomini dell'inquisizione torturano coloro che sono accusati di essere streghe od eretici...... tutto questo è ricostruito molto bene ed in modo terribilmente realistico (anche le torture logicamente). Abbastanza credibili anche i personaggi,discretamente caratterizzati (anche se si poteva fare di meglio) parecchio inquietante l'inquisitore Torquemada. Regia meno convincente del solito,Gordon mi è parso abbastanza spaesato in questo film non riuscendo a mantenere sempre costante il ritmo (con questo naturalmente non voglio dire che la pellicola annoia),alquanto inespressiva l'attrice che interpreta Maria. Questi difetti fanno calare di mezzo punto il voto a questa pellicola che anche se una delle meno riuscite di questo bravo regista,si rivela sempre meritevole di una visione.
Dopo essermi rivisto l'omonimo film di Roger Corman ho voluto dare un occhiata anche a questa versione del 1991 diretta da Stuart Gordon per rendermi conto di quanto fosse più fedele al racconto originale di Edgar Allan Poe, dato che la pellicola del 1961, per quanto ben girata, ne traeva solo ispirazione per lo strumento di tortura e li finiva.... Codesto film esce totalmente fuori dai canoni anni 60, quindi con uno stile completamente diverso da quello adottato in quell'epoca; meno romanzato e più vicino ai B-movie; d'altronde Stuart Gordon è principalmente rinomato per i film a basso costo, nonostante alcuni di essi acquisirono una tale popolarità da essere considerati come dei piccoli cult di genere(Re-animator su tutti). Infatti "Il pozzo e il pendolo", per quanto non splendido nella fotografia e nella sceneggiatura, non è un film totalmente da buttare....forse i personaggi non hanno un grande carisma e alcune situazioni sono buttate un pò alla cazzò di cane, però tutto sommato si fa seguire discretamente bene rispetto a tanti low budget usciti nello stesso periodo; inoltre Lance Henriksen mette molto del suo, riuscendo a far guadagnere un altro punticino al film. Per quanto riguarda il confronto con il racconto assistiamo ancora una volta ad una storia inventata di sana pianta, ma senz'altro più vicina allo spirito adottato da Poe nella sua opera; anche qui c'è di mezzo la chiesa, la stregoneria e le inquisizioni, quindi da una parte Gordon è stato anche un pizzico più rispettoso.... Comunque non è un filmone; in termini cinematografici la pellicola di Corman risulta senz'ombra di dubbio superiore, però se si vuole vedere una versione alternativa accettandone i compromessi da film di serie B, anche questo del 91 può risultare piacevole da vedere... Godibile via....
Non capisco l'eccessivo accanimento verso questo onesto b-movie di Gordon. Tratto dal celebre racconto di Poe , del quale però ripropone solo la tortura finale, il film è un horror/storico ambientato durante l'inquisizione spagnola e che ricorda per stile e genere il recente Black death. La prima parte di stampo nettamente storico è di gran lunga la migliore. La storia prende ,l'ambientazione oscura pure e la cattiveria della Chiesa e del grande inquisitore sono rese alla perfezione grazie ai toni cupi dell'atmosfera e alle scene di tortura, crude e infami. Nella seconda parte entra in gioco il sovrannaturale e il titolo unisce agli elementi storici venature horror e fantasy e questa scelta non giova al prodotto: la sceneggiatura inizia a scricchiolare , la logica si perde e bisogna fare affidamento ad una buona dose di sospensione dell'incredulità per accettare certi snodi narrativi. Non mancano passaggi trash ed altri quasi comici per completare il non esaltante quadretto della seconda fase. Tecnicamente il titolo nonostante gli scarsi mezzi si difende bene , spiccano le scenografie e gli effetti. Male invece gli attori protagonisti , mentre convince Henriksen nel ruolo del malefico inquisitore(anche in questo caso non capisco le critiche).
Dunque un film non perfetto che perde punti dopo un grande inizio;tuttavia non è la schifezza da altri descritta e nel complesso il Pozzo e il pendolo è un discreto intrattenimento senza impegno.
Diciamo che se da un lato le ambientazioni gotiche e gli squallori morali e della carne sono riusciti e fanno la giusta impressione, dall'altro la trama si abbandona a leggerezze inguardabili, non ultimi i momenti ironici e comici che stonano terribilmente in una rilettura del capolavoro di Poe da parte di un regista di b-movie comunque capace e che qui purtroppo delude. Henriksen è un Torquemada terribilmente attratto dalla carne (e fin troppo esagerato): preferisco il Bardem de L'Ultimo Inquisitore di Forman. La coppia di protagonisti è di una banalità sconcertante; le torture ogni tanto fanno raccapriccio, ma il pozzo e il pendolo del titolo compaiono unicamente in un finale abbastanza telefonato e ridicolo.
Concordo con il geniale commento sottostante, Reed qui fa un cameo inquietante: nel senso che si fa ricordare per l'inutilità del suo personaggio e la sua estraneità assoluta al contesto. Come se il papa volesse fermare la follia evidente di un Torquemada... Non trovo difficile immaginare il contrario.
Uno fra i film più brutti che ho mai visto. DVD pessimo pagato 1,90 euri in un cestone dell'ipercoop. Un cult, da vedere per ridere/vomitare. Tutto parte da un fornaio e dalla sua donna che non sa farsi i caz.zi suoi (VEDERE PER CREDERE). Lance Henriksen nella parte nientemeno di Torquemada. Oliver Reed, visibilmente ubriaco, in un cameo di 2 minuti nella parte di un cardinale (probabilmente pagato con vari bicchieri di grappa). Grandissima regia del già sopravvalutato Stuart Gordon (i Re-Animator sono così belli a confronto di questo?)...
Imbarazzante e vuoto. Privo di fascino, di tensione, di una storia avvincente. I costumi e le scenografie ricordano quelli dei Piccoli Brividi (ma quelli erano belli). Assolutamente da evitare…e io voglio vedere “Il Pozzo E Il Pendolo” di Corman!
Un film inutile, non so nemmeno perche Gordon abbia deciso di realizzarlo, all'inizio vi giuro che lo scambiato per un comico, poi ho capito che poteva essere definito horror, poteva eh. A me la cosa che ha convinto di più e stata la trama, poi la realizzazione e stata pessima, le torture poi si poteva fare qualcosina di più per renderle più agghiaccianti, però se non si poteva fare di più allora ok, poi vabbè gli attori decisamente scadenti. Questo il pozzo e il pendolo di Gordon dico che mi ha deluso, molto, spero di riuscire a vedere e trovare quello del 1960, e di assistere a qualcosa di meglio.