Un cavaliere torna dal campo di battaglia solo e trova ad attenderlo una terra devastata dalla peste, e la Morte che lo reclama. Riuscirà a prolungare la propria esistenza impegnando la Mietitrice in una lunga partita a scacchi che sa di non poter vincere.
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Credo sia... molto bello. E le mie aspettative dovute ad anni che ne sentivo così ben parlare non sono rimaste deluse. Adoro le atmosfere cupe tipiche dei racconti del nord Europa e la tematica esistenzialista così delicatamente trattata, attraverso monologhi e dialoghi con "la morte" che ti tengono con il fiato sospeso per non rischiare di perdere nemmeno una parola. E tutti gli interrogativi che vengono lasciati senza risposta, fanno star male, perché son cose che ci chiediamo tutti, chi più spesso, chi meno. Personalmente son stata un po' giù dopo aver visto il film, chissà, speravo che almeno nel finale ci fosse un innalzamento di tono =P Ma il bello del film deve stare proprio in questo... presentarti il dramma degli interrogativi umani sull'esistenza, che non trovano risposta, e tutto lo sforzo che fai nel cercarli finisce per essere solo un vano tentativo. Com'è che ancora non c'è la recensione qui? :/ Speravo di leggere qualche aspetto che non avevo colto. Un film ispiratore, senza dubbio, e con la capacità di sensibilizzare anche le menti più difese.