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Film particolare, svolto tutto in una stanza durante un'intervista di Steve Buscemi , giornalista politico dal dubbio successo che intervista Sienna Miller, star nazionale delle soap opera. Il film checchè ambientato solo nell'appartamento della Miller risulta frizzante e coinvolgente, riuscendo a estrapolare molti temi sensibili e scottanti. Il finale mi è piaciuto moltissimo e aggiunge la ciliegina sulla torta in un film semplice ma complicato al tempo stesso.
A dirigere questo film è il mitico Steve Buscemi, anche attore protagonista (interpreta Pierre Peders, autorevole reporter di guerra in declino) al fianco della straordinaria e bellissima Sienna Miller (interpreta Katya, star di una soap opera. Che donna ragazzi!). Si tratta di un film a due, di impronta teatrale, girato sostanzialmente in una stanza in più piani sequenza. La tensione avviene attraverso uno scambio verbale che si fa sempre meno superficiale e sempre più personale, di un confronto tra due persone che si reputano entrambe superiori l'una all'altra, che si combattono per tentare di intaccare le altrui certezze e per dimostrare a sé stesse di valere più dell'altro. Sono 80 minuti di dialoghi veramente coinvolgenti! Il finale ha inoltre un paio di colpi di scena ben assestati. A proposito del finale e sempre a causa di queste due personalità dei protagonisti, è interessante il discorso "c'è sempre un vincitore e uno sconfitto". Alla fine è chiaro chi dei due è lo sconfitto, ma fino a che punto? Ottimo film. Bravissimi Steve Buscemi e Sienna Miller. Da vedere.
Tutto in una notte, tutto girato fra quattro mura, due attori in assoluto stato di grazia, dialoghi taglienti e mai scontati. Ne viene fuori una pellicola sorprendente e assolutamente consigliata, dove probabilmente solo il finale sembra risultare l'anello più debole....
Molto interessante questo film di Steve Buscemi che mi ha catturato nei suoi dialoghi dall'inizio alla fine. I due protagonisti, lo stesso Buscemi e la bellissima Sienna Miller, instaurano un rapporto e una conversazione che degenera sempre di più partendo dalla semplice intervista che lui deve fare a lei, attrice famosa. Giochi di sguardi, di parole, di doppi sensi e di menzogne, fino al finale un pochino sottotono, ma molto particolare... Bel film davvero! quello che non ti aspetti.
7 e mezzo. Allora 5 punti al film. E altri 2 per uno dei miei attori preferiti e da qualche anno anche regista. Infine altro mezzo punto per una splendida ragazza che sa anche recitare.
Buscemi sul finire della prima parte della sua confessione ripresa in cam dalla Miller (quella in cui dice di essere stato retrocesso dal suo direttore, perchè negli ultimi tempi tende ad inventarsi cose non vere), si gira per prendere il bicchiere e si sente un rumore, confermato anche dalla Miller, con un rapido sguardo accigliato alla telecamera. Nell'ultima scena infatti, lei, seduta sul divano intenta a rivedere la registrazione, rimane di stucco vedendo che la registrazione finisce proprio con quel movimento in cui buscemi prende il bicchiere. E cioè subito prima di iniziare la confessione sul suicidio/omicidio della moglie.
Qui si apre un'altra discussione su chi abbia veramente vinto. Io penso nessuno. Lui in taxi con la delusione in volto per avere in mano nient altro che polvere, mentre guarda in cam la registrazione delle prove dell'attrice. Lei perchè pensava di poter usare la registrazione di lui che confessa il mancato soccorso alla moglie, invece la registrazione finisce proprio un istante prima che lui inizi, registrazione interrotta proprio dallo stesso buscemi.
Per non parlare poi di chi vince veramente nella vita, visto che secondo me fanno a gara a chi è più complessato. (parlo sempre di Katja e Peter, ehh!!)
la situazione cambia e diventa un pò forzata. Molto simile a "Sleuth", il duello verbale dei due fenomenali protagonisti (non mi aspettavo una Miller così) un pò meno forbito ed un pò più macchietta (complice l'alcool e la droga) ma un finale un pò più efficiente del film di Branagh che mi aveva deluso... Buscemi sempre sinonimo di qualità!
se dovessi dare il voto al film per l'interpretazione della sienna , beh, direi che un voto altissimo potrebbe essere speso , stesso dicasi per buscemi, all'latezza della propria fama. Pero' , nonostante il film poi scivoli in un ottimo monologo mi pare molto forzata l'entrata della pellicola, tutto bene cioè fin quando si mandano allegramente a quel paese ma poi?----mah, vedi spoiler
cioè della serie non è realistico che lei lo porta a casa e che lui si comporta come vuole se poco prima a momenti si scannano . E che dire di lei santarellina , vieni a casa mia che ti curo e poi gli pianta una parte da attrice consumata non si sa a che fine? ....molto assurdo, in realtà lei gli avrebbe sputato in faccia e lui non ci sarebbe andato a casa sua , oppure ci sarebbe finito a letto, dato che i due personaggi sono dipinti come due squali mi sembra superfluo dire che non sono realistici fino in fondo. per questo la sufficienza.
Inganni e ipocrisie messi alla berlina in un superbo gioco al massacro magistralmente sceneggiato, con due protagonisti in totale stato di grazia. Una vera rivelazione, tipico cinema di contenuti, coraggioso e minimale che in America si produce sempre meno.
Non male, ma film molto leggero, che appare scorrevole ma alla fine cosa rimane? Bello come ambientazioni e bravi gli attori. Troppo ricercato in alcune scene, e perciò poco credibile. Quanto al finale
bastardissimo lui, che dice al capo che vuole pubblicare prestissimo la notizia del cancro, per non essere preceduto, il che mi ha colto di sopresa: pensavo fino a quel momento che lui veramente fosse in buona fede, invece la tradisce, o perlomeno tenta di farlo.
Mi intrigano anche film particolari ambientati in pokissimi luoghi e azione,con tanto dialogo ma dove sprizza un bel ritmo e ci sono interpreti che lasciano il segno.(Hard Candy,Sleuth..). Steve&Sienna molto bravi,che recitano facendo la parte di 2 individui che si ingannano con diverse maschere.Lui per riuscire ad abbozzare un grandioso scoop.Lei per tenergli testa. Il finale mi ha lasciato di stucco,mi ha preso per il cul.o,proprio come alla fine si sente uno dei 2 personaggi. Una guerra battute su battute.Date un occhiatina a questa sottospecie di rappresentazione teatrale..
Una perla dell'adorabile Steve Buscemi, un omaggio al regista olandese Theo Van Gogh, morto sgozzato da un integralista musulmano. Girato praticamente tutto in un appartamento (uno di quei soliti dettagli che adoro), questo film dal budget esiguo diventa un duello verbale all'ultimo sangue dal ritmo serratissimo, dove i due cattivissimi e cinici protagonisti (interpretati alla grande da un sempreverde Buscemi e da una Sienna Miller mozzafiato quanto brava) mostrano senza ipocrisie di sorta il piacere e l'arte delle menzogna, del doppio gioco e dei raggiri grazie a dialoghi taglienti come rasoi.
Buona prova degli attori, ci sta anche un poco di trama articolata ... ma per scoprire tutto è da seguire sino alla fine fine fine... dico così perchè forse la particolarità del film può portare a pensare che sia fino alla fine come è iniziato. A me è piaciuto e mi sento di consigliarlo, soprattutto se avete un debole artistico per steve buscemi... e company.
Sembra una rappresentazione tearale, e ciò indubbiamente risulta esser un grande pregio. La storia, di contro, non risulta esser un granchè, e la visione, a tratti, risulta un po' noiosa. Data la tipologia del lavoro, una particolar attenzione è stata dedicata ai dialoghi, che risultano ben riusciti. Buoni recitazione e finale.
Bel film "da camera", ovviamente molto dialogato ma che riesce ad essere credibile soprattutto per la semplicità dei due personaggi, delle loro storie, ma anche del contesto in cui si incontrano. I due imbastiscono una vera e propria guerra psicologica, tutta incentrata sulla loro capacità di modificare la realtà o la rappresentazione di essa a proprio vantaggio. Secondo me è una azzeccata metafora di come gli uomini regolano i rapporti con gli altri, dei meccanismi con cui l'individuo interagisce nella realtà relazionale in cui vive. Purtroppo di film così oggi ne escono pochi.
Bello! Mi aspettavo qualcosa di diverso, molto più pesante da seguire. Invece ci propone un intervista che sa di due amici che dopo anni si ritrovano a raccontarsi
Crudo nello scoprire quali siano realmente i secondi fini di tanta tendenza all’essere aperto e sana socialità.
Film il cui punto di forza sta nel dialogo, seguito a ruota da due ottimi attori; Buscemi è una conferma, la Sienna oltre a questo è un bel vedere. Dialogo non di altissimo livello, ma che intriga nell’ascoltarlo; divertente, sfacciato ed astuto. Il botta e risposta dei due protagonisti lascia lo spettatore comodo sulla poltrona a seguirne i risvolti e le reazioni che lo incuriosiscono.
Un amaro, ma bel finale che non lascia indifferenti. Per certi versi lo avremo sicuramente preannunciato; al momento che il giornalista Pierre pronuncia il nome del ragazzo all’attrice, lei cade completamente dalle nuvole. Per fortuna che la buona recitazione nella recitazione di se stessa, da al film ancora una enorme credibilità.
Grande Steve Buscemi che firma questo prodotto come interprete, sceneggiatore e regista. Di logica vien da domandarsi se Buscemi stia descrivendo un’esperienza personale simile. Un attore nel mondo del cinema, chi meglio di lui potrebbe scrivere una sceneggiatura del genere? Ebbene no, ci troviamo dinnanzi ad un ennesimo remake americano, nel quale Steve ne omaggia il suo regista olandese Theo Van Gogh.
Oltre alla trama volgarmente riassunta in un giornalista che si vuole fottere sin dall’inizio e in tutti sensi la bella attrice, ma che dal canto suo è sufficientemente eccentrica per farsi fottere solo da chi desidera lei. Interview cela una verità che purtroppo non è delle più oneste. Premetto che il film lo espone in un mondo giornalismo/star. Come da mia firma nel mio account, scrivo; Tutti han qualcosa da nascondere. Questo nel bene e nel male, e non per forza dev’essere una cosa negativa. Eppure sostengo questa affermazione, in quanto anche tu che stai leggendo, che magari già pensi dentro di te “No, io sicuramente no”, nascondiamo fatti o parti caratteriali quando ci relazioniamo con gli altri. A volte ci mostriamo per quello che non siamo, o tralasciamo le parti essenziali e reali che possono far male a noi stessi, ad altri, oppure che può essere usato contro di noi. Ci viene naturale, non dobbiamo nemmeno fare uno sforzo. Non siamo diversi dai protagonisti di questo film, anche se questa situazione è eccessiva e soprattutto con secondi fini altrettanto eccessivi.
Alla fine della pellicola ci diranno che c’è sempre un vincitore. Come tale ci verrà mostrata l’attrice, la vincitrice della battaglia. Quel che rattrista è che il giornalista percepisce in Katya una gran desolazione e disperazione. Non era recitata, quella era vera! Non saprei chi è veramente il vincitore qui; il giornalista cosciente della bestia che c’era, o che c’è in lui? Oppure l’attrice giovane e viziata soddisfatta nel aver potere sugli uomini?... Esiste un vincitore per queste cose?? Bah, io qui abbandono aggiungendo le parole di Pierre vedendola camminare sul posto e avvisandola… Tu menti a te stessa…
Per finire mi rimangono due cose da dire:
La cosa di cui andrò alla ricerca dopo aver visto questo film:
Un film sul vuoto senso della vita. Preoccupati di svelare il proprio io i protagonisti appaiono le vittime di un sistema che mette gli uomini in perenne stato d'allerta. Dietro il candore dell'attrice e la sicurezza del giornalista, si leggono i segni del terrore. Agghiacciante
Questo è il cinema che adoro. Girato praticamente in due stanza (come l'incommensurabile "Delitto perfetto" hitchcockiano) non scade mai nel ritmo, grazie ad una sceneggiatura di ferro e a due attori straordinari. Finale misogino e venato anche di profonda e amara misiandria.
Non è affatto in discussione né la bravura dei due attori né la bellezza d'un cinema/teatro con unica unità di tempo e luogo. Però il ritmo e le atmosfere perfette erano quelle della scena al ristorante, intrisa di sottintesi, nondetti, atti mancati, qui pro quo, incomprensioni senza scadere nella drammaturgia forzata stile yankee ammessa anche dagli stessi sceneggiatori e scenografa nei contenuti extra del dvd. Così, dall'incidente in taxi (modello "Ricordati di me" mucciniano, per la serie: cosa c'inventiamo nella trama per proseguire, raccordare e rimpinguare?), il film delude le aspettative iniziali e comincia a suonare falso.
Altra buona regia da parte del bravo Buscemi, con un film interessante, spiazzante, interessantissimo.
Si stà a guardare per 80 minuti, ad ogni modo assolutamente mai noiosi, questi 2 grandi attori (e poi Sienna Miller è di una bellezza assurda) impastrocchiarsi ed attaccarsi, con colpi di scena quà e là, fino al tagliete ed indicatissimo finale, anche se però un minimo prevedibile.
Questi 2 personaggi dello star system si riveleranno entrambe dei falsi, delle vipere praticamente.
Film consigliatissimo. Altro esempio che il budget a disposizione è solo una pura formalità.
Praticamente una battaglia verbale tra i due protagonisti che non si risparmiano battute taglienti e colpi bassi. Un film dal ritmo cadenzato, ma che alla lunga(anche se ura poco più di 80 minuti) risulta un po' pesante. Il finale sospeso è un capitolo a parte.
Di certo ha promesso tanto e troppo...ma vale la pena vederlo...due interpreti incredibili per una pellicola molto sottile che mette sullo schermo debolezze ,forza, inganni, meccanismi psicologici contraddittori e forti come solo una psiche intelligente e tormantata può esserlo. Da vedere, a prescindere da momenti morti che subito passano.
Ottima l'intuizione di Steve Buscemi di girare un remake americano di questo film che senza alcun dubbio sarebbe caduto nel dimenticatorio. Bravi i 2 attori a reggere per tutto il film senza mai cadere nella banalità. La regia è ottima e il fatto di aver dato libertà nelle riprese ha aiutato il progetto. Un omaggio ben riuscito a Theo van Gogh. Sicuramente da vedere.
Buscemi lo adoro - per cui, sebbene questo film non sia un granchè, l'ho apprezzato.
Un omaggio palese a Theo Van Gogh : questa mattina, per curiosità, ho cercato su google.video il film per il quale ha rimesso la vita (Submission) e ho pensato che Interview valga la pena di essere visto proprio per questo, per ricordare lui e tutti coloro morti nell'esercizio della libera espressione.
Un cruccio: come con i film asiatici, per essere degnati di attenzione i film europei hanno bisogno di un remake. Ben vengano se sono tutti come questo "Interview"
Il film si basa su una serie di dialoghi creati apposta per far
risaltare l'ottimo spirito di 1 grande come Buscemi, ma anche per
ironizzare su molti temi o per affrontarli seriamente (se non tutti e 2!!)
come il sesso, la droga, il mondo dello spettacolo e molto altro.ma la
vera intelligenza del film sta anche nella capacità di coinvolgere lo
spettatore nonostante la tanta carne al fuoco che potrebbe in altri casi
solamente confonderlo.In definitiva 1 brillante film che si affaccia sul
moderno mondo criticandolo apertamente, condito da 1 trama di fondo
quantomeno curiosa e sicuramente azzeccata.
Buscemi dirige con un budget limitato una perla di film indipendente. Interview è un film che coinvolge totalmente per i continui cambi di prospettiva, per i due interpreti all'altezza della situazione e per i dialoghi straordinari. Sienna Miller davvero brava ad interpretare una diva dello star system, bizzarra, insicura, a tratti personificazione di uno stereotipo a tratti molto più intelligente dell'apparenza. Film consigliato.
Mi è piaciuto proprio! piccoo film indipendente che si svolge diciamo tutto in una stanza.. dialoghi molto riusciti, un ottimo Buscemi, ed un finale davvero ben fatto! consigliato!
che palle di film, mi sono addormentato sul DIVANO e quindi non sono riuscito a vedere il finale (per fortuna) .. bah dialoghi e discussioni inutili .. non ha sostanza, non ha una mazza
Interview è una critica al mondo dello star-system carico di superficialità e cinismo. I due attori si addentrano in un gioco intelligente e pericoloso, in un dramma pieno di sensualità mentre discutono sui mezzi di comunicazione, sulla verità e sulla notorietà. L’intervista finisce in un duello verbale, un continuo tira e molla, utilizzando armi come l’ingegno e la sensualità.
Il resto lo apportano due attori in stato di grazia che reggono la sessione durante 90 minuti: un duello interpretativo nel quale Buscemi con la sua attuale efficacia brilla di luce propria e Sienna Miller dimostra di essere una brava attrice.
Da "Si Gira A Manhattan" (chi lo ricorda?) seguo molto volentieri le evoluzioni di carriera di Buscemi, dai Cohen a Tarantino a Burton ha lavorato parecchio interpretando personaggi talvolta minori ma sempre azzeccati. In Interview ritrovo diversi spunti dal film di Di Cillo del 1995 se non altro per l'ambientazione (lo spazio chiuso dove si svolge la maggior parte dei film è pur sempre un edificio industriale all'esterno del quale, attraverso brevi sequenze, sappiamo che NYC si muove veloce qualsiasi cosa succeda) e i dialoghi, molto ragionati. Dal ristorante al loft i personaggi vengono dettagliamente caratterizzati ed inseriti nel loro ambiente naturale, dove nessuno può essere quello che è perchè è sempre costretto a recitare una parte (bellissima, da questo punto di vista, la scena al ristorante...è proprio così se siete mai stati a NYC, compreso l'atteggiamento dei camerieri). La sceneggiatura non è mai noiosa e neppure scontata, la regia è tale che difficilmente troviamo due volte la stessa prospettiva, quasi come una offerta di punti di vista sempre diversi e a discrezione di chi sta guardando. Mi associo agli elogi alla coprotagonista.
Avevo paura di trovare un grande attore improvvisatosi regista per sfornare un film apparentemente intelligente. In realtà è un gran lavoro di buscemi, uno che non ha nulla da dimostrare a nessuno, almeno in quanto attore; evidentemente anche qualche "grande" regista dovrebbe prendere lezioni dal piccolo grande orrido ometto dai denti marci. Bella caratterizzazione dei personaggi, grandioso lo svilupparsi della storia, a ribaltare ciò che appariva lampante ad un primo impatto. Nota di merito anche per sienna miller, e non solo alle tette.
D'accordissimo con Jelly. Adoro questi film "tutti in una notte": lo spettatore entra letteralmente nei personaggi seguendone l'evoluzione psicologica e partecipando alle loro vicessitudini.
Gran merito è del Buscemi-regista che dimostra come a volte capita che due perfetti sconosciuti riescano ad entrare in uno stato di apparente confidenza e confessare dei segreti che magari non avrebbero mai osato dire alle amicizie più intime.
Come attore, il buon Steve migliora con gli anni: l'avanzare dell'età non fà altro che dargli un aria più vissuta e tormentata, assolutamente perfetta per il personaggio di questo film. Bravissima anche la Miller a incarnare la donna che sà di poter ottenere tutto dagli uomini con il suo fascino (e non solo).
Il mitico Steve Buscemi dirige un piccolissimo film indipendente che riesce a brillare di luce propria grazie ad una sceneggiatura blindata ed a dialoghi taglienti come rasoi. Nonostante praticamente tutta la vicenda si svolga in un'unica unità di spazio e di tempo con i soli Buscemi e Sienna Miller in scena, "Interview" riesce laddove il remake di Sleuth aveva fallito: non annoiare mai, nemmeno per un attimo, e coinvolgere lo spettatore nel continuo botta e risposta tra il giornalista in declino Pierre e la solo apparentemente svampita diva Katya, interpretata magistralmente da una sorprendente e bellissima Sienna Miller, praticamente chiamata a fare se stessa. Ogni singolo minuto si assiste ad un capovolgimento di prospettiva che porta l'occhio indiscreto dello spettatore ad indagare nei vizi e nelle virtù dei "suoi" due personaggi, scavando nei loro più reconditi segreti e giudicandoli volta per volta, fino ad accorgersi che, forse, ha sbagliato tutto. Veramente una commedia (spruzzata di dramma) godibile, di cui si consiglia caldamente la visione se non altro per riflettere su quanto volubile sia il nostro metro di giudizio. Eppoi Buscemi andrebbe sostenuto a prescindere.