kinski - il mio nemico piu' caro regia di Werner Herzog Germania 1999
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kinski - il mio nemico piu' caro (1999)

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locandina del film KINSKI - IL MIO NEMICO PIU' CARO

Titolo Originale: MEIN LIEBSTER FEIND - KINSKI

RegiaWerner Herzog

InterpretiKlaus Kinski, Werner Herzog, Eva Mattes, Claudia Cardinale

Durata: h 1.35
NazionalitàGermania 1999
Generedocumentario
Al cinema nel Giugno 1999

•  Altri film di Werner Herzog

Trama del film Kinski - il mio nemico piu' caro

Cinque film (Aguirre, furore di Dio, Nosferatu, Woyzeck, Fitzcarraldo, Cobra Verde) in quindici anni di lavoro in comune intrecciato di improvvise accensioni d'ira e conflitti al limite dello scontro fisico, ma anche di stima reciproca e di complicità virile.

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Voto Visitatori:   8,47 / 10 (30 voti)8,47Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
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Voti e commenti su Kinski - il mio nemico piu' caro, 30 opinioni inserite

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Oskarsson88  @  07/02/2021 17:57:20
   7 / 10
Bel documentario sul rapporto tra Herzog e Kinski. Klaus era davvero un pazzo furioso ma è bello vederlo anche sorridere nel finale. Documentario ben fatto e che fa venire nostalgia.

VincVega  @  23/04/2019 18:04:16
   8 / 10
Bel documentario sul personaggio di Kinski e sul rapporto dell'attore con Herzog. Molto interessante e capace in soli 90 minuti di mostrare la psicologia particolare di Kinski.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  03/09/2018 23:02:53
   7½ / 10
Bellissimo ritratto di amore ed odio, di grande sintonia professionale e probabilmente anche di più. Kinski è l'Herzog represso, la sua personalità all'ennesima potenza, proprio per questo il loro rapporto è stato così eccezionale da regalare uno dei migliori sodalizi della storia del cinema.

Ovvio che il Kinski raccontato è davvero una persona spregievole, un malato mentale, un pazzo fuorioso, pericoloso e le accuse fatte negli ultimi anni dalla figlia di violenze sessuali non lasciano più di tanto sorpresi.
Ad ogni modo questo è un documentario anche sul cinema di Herzog, un amarcord ricco di spunti, davvero interessante e sull'arte che spesso sa nascere anche dove e soprattutto da chi meno te l'aspetti.

alex94  @  11/11/2016 11:08:58
   8½ / 10
Grandissimo documentario di Herzog che tratteggia il rapporto d'amore/odio che lo legava a Klaus Kinski.......... semplicemente uno migliori documentari di sempre,da vedere.

Cianopanza  @  17/10/2013 22:20:19
   9 / 10
Se si amano i film di Herzog con Kinski, non si potrà non rimanere affascinati da questo documentario, su un personaggio cosi' spiazzante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  16/07/2013 12:24:58
   8 / 10
Uno dei documentari più belli di Herzog.
Il leggendario cineasta tedesco racconta del suo rapporto viscerale con Klaus Kinski, con cui ha creato un sodalizio entrato giustamente nella storia del cinema.
Kinski, attore geniale e animalesco nei sentimenti, difficile se non impossibile da amare totalmente eppure Herzog sembra aver trovato la via per riuscirci anche se, pure da morto, solo a tratti...
Sappiamo oggi, quattordici anni dopo, dei retroscena raccapriccianti della vita di Kinski. Una delle figlie lo ha accusato di averla molestata e stuprata, l'altra più famosa (Nastassja) non ha mai negato i sospetti e ne ha sempre parlato in termini negativi. Era un mostro? Mostro di bravura e di malignità? Si, con Kinski gli aspetti hanno potuto coesistere.
Era tormentato e distrutto da sé stesso, un egomaniaco lo definisce Herzog che arrivò, pazzo in fondo pure lui anche se non nello stesso modo, a minacciarlo di morte durante una delle sue infinite sfuriate che potevano sfociare in valige preparate in tutta fretta, minacce di abbandono, insulti e bestemmie.
Ma poi fa capolino un lato di Klaus inaspettato, gentile, affettuoso, che risalta in mezzo alla tormenta del suo stato d'animo in burrasca. Un Kinski che abbraccia Herzog, che pianifica con lui gli insulti che gli scaglierà nella sua delirante autobiografia, che tratta con affettuosità e riguardi alcune compagne del set. Che gioca, nella meravigliosa immagine finale, con una farfalla. Non sembra neanche Kinski. Sembra una persona normale. Ma lui non lo era, come non era un attore "normale". Era senza equilibrio alcuno anche se a Herzog e a noi piacerebbe ricordarcelo mentre muove delicatamente sul suo viso, le sue mani, le sue orecchie la farfalla per non farle del male.

piertoni  @  08/07/2013 19:11:24
   7½ / 10
Kinski vs Herzog: Amici e nemici. Da Aguirre a Cobra Verde storie di conflitti sul Set, Kinski è un pazzo scatenato ma Herzog non è da meno a volerlo e a domarlo nei suoi film. Da non perdere come tutti i film di Herzog

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/11/2012 08:58:10
   8 / 10
Chi meglio di Herzog poteva girare un documentario su Klaus Kinski?
Un omaggio a questo sodalizio che li porto' a lavorare insieme per 5 tra i film piu' famosi del regista Tedesco.
Non che siano state tutte rose e fiori, anzi...era quasi impossibile contenere l'estro e l'egocentrismo di Kinski famoso per le sue continue sfuriate sul set o per i litigi con quelli della produzione o con lo stesso regista.
Ma tra i due questo amore-odio ha portato solo buoni frutti.
E allora alla fine c'era del bene anche in Klaus Kinski...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  20/09/2012 14:47:40
   9 / 10
Già in altri documentari Herzog rivelava di amare l'invadenza delle proprie parole sulla scena. Affascina che proprio nel suo cinema di non dichiarata finzione l' elemento trasfigurante sia così preminente. Indubbiamente la figura di Klaus Kinski subisce, oltre alla profanazione del racconto, l'ingerenza paterna di Herzog. Il titolo "Il mio nemico più caro" è una sintesi molto significativa: denota affezione, un certo risentimento e un senso di compiaciuto possesso. In effetti il Kinski che conosciamo, col suo volto esclamativo, l'egomania, il disprezzo, ha esordito per noi col nome di Aguirre. Herzog non manca di sottolinearlo, tanto che pur chetamente finisce per somigliare alla sua creatura immodesta e saccente. Oltretutto è spiazzante l'abnegazione di questo prometeo cinematografico per la propria arte, certo una particolarissima forma di pazzia. "È matto, solo per questo lavoriamo insieme" dichiarò Kinski.
Alla fine del film l' impressione è d'aver appreso di più sul regista che non sull'attore. Ciò non toglie che le testimonianze e le immagini restituiscano di Kinski tonalità sublimi. Quelle di una persona magari terribile, atrocemente infelice e clinicamente insana, ma anche di un personaggio esilarante, commovente, geniale.

<<Una volta c'era qui a cena un critico, che accennò di aver visto uno spettacolo in teatro in cui Kinski aveva un piccolo ruolo...e che avrebbe scritto che era stato straordinario. E Kinski gli buttò in faccia due patate bollenti, e in un lampo si alzò urlando: "Non sono stato eccellente! Non sono stato straordinario! Sono stato monumentale! Sono stato epocale!" >>

lukef  @  09/03/2012 00:11:13
   8 / 10
Un interessantissimo documentario sull'egocentrismo, la pazzia e la genialità di un grande personaggio del secolo passato.
Merita sicuramente di essere visto per almeno tre motivi: perché ripercorre tutto il percorso artistico compiuto dal sodalizio tra Kinski ed Herzog; perchè la maggior parte del film è montato con immagini e dialoghi di repertorio, in cui davvero ci si può fare un'idea del singolare clima che si respirava nei "backstage"; ...e soprattutto perché si può palpare con mano cosa significhi fare cinema, vero cinema, quello fatto di passione e sacrifici, lontano dai fasti hollywoodiani a cui siamo sempre abituati.

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  31/01/2012 18:48:56
   9 / 10
Se non avete ancora visto questo film vi state perdendo una delle più poetici e toccanti ritratti che il cinema vi possa mostrare. Rimediate subito.
Questa pellicola trasuda stima, divertimento, follia e, perchè no, amore attraverso la toccante descrizione che Herzog fa di Kinski, del loro travagliato rapporto lavorativo, fatto di urla e di minacce di morte, che si conclude però sull'immagine delicata e lieve di Klaus che gioca con una farfalla, quella che lo stesso Herzog preferisce conservare dentro sè.
Personalmente credo che l'accoppiata Herzog-Kinski sia una delle più riuscite nella storia del cinema e questo sentito tributo ne spiega il perchè.

Beefheart  @  01/01/2012 21:13:50
   8½ / 10
Documentario bio-ed-autobio-grafico sui personaggi di Kinski ed Herzog, che mostra il rapporto umano e professionale tra i due tratteggiando il profilo caratteriale dell'uno e dell'altro e dell'uno in funzione dell'altro. Per farlo Herzog utilizza alcune sequenze dei film girati insieme, montate con le riprese del "dietro le quinte" con le varie troupe al lavoro e con alcune video-interviste a se stesso ed a collaboratori vari con i quali ha condiviso "l'esperienza kinski". Ne escono due personaggini niente male la cui interazione dava origine, parlano i fatti, ad una esplosiva e micidiale miscela di talento e follia difficilmente replicabile. Molto interessante.

BlackNight90  @  20/04/2010 19:53:54
   9 / 10
"Ogni capello bianco lo chiamo Kinski"
Il più bel omaggio di un regista ad un attore, un documentario bellissimo che ripercorre le zone del mondo (emozione personale nel vedere Herzog percorrere la salita verso il Machu Picchu) in cui i due amici/nemici hanno versato sudore e sangue, letteralmente, pur di consacrare le loro vite al cinema.
L'inizio e la fine sono tra le immagini più significative su Kinski: all'inizio un Klaus indemoniato, completamente folle, un Gesù iroso e vendicativo; alla fine, un Klaus dolce, tenero e sorridente che gioca con una farfalla. E' così che ci sarebbe piaciuto vederlo, ma in fondo sappiamo che senza quella vena di autentica pazzia non sarebbe stato un attore ed un uomo così indimenticabile.
Herzog e Kinski, due spiriti che si completano a vicenda, ognuno ha segnato la grandezza dell'altro: Herzog, da volpe qual è, ne approfitta per esaltare il suo cinema, ma la sincerità dei suoi ricordi è evidente per un uomo che non esita a definire falso e codardo: ma soltanto nei confronti delle persone che più amiamo riusciamo a essere completamente sinceri.
Kinski era pazzo, tutti i geni un po' lo sono altrimenti non riuscirebbero ad andare oltre i limiti che gli uomini comuni neanche immaginano.

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  26/03/2010 10:31:51
   8½ / 10
Il voto oscillerebbe tra l'8 e l'8 e mezzo e alla fine ho optato per l'ultimo.
Bellissimo documentario di Herzog, forse il suo migliore perché il più emotivo, il più sentito. Mai eccessivo o macchiato di ipocrisia, mai pretenzioso o falsificante nel rapporto ambivalente tra i due geni: il genio ribelle di Kinski e quello più pacato di Herzog. Grande documentario, da vedere assolutamente, specialmente se siete fan del regista tedesco e dell'attore più estroso e matto di tutti i tempi. Tutto genio e sregolatezza, come si suol dire.
Bellissimo e poetico il finale.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  14/01/2010 13:09:18
   8½ / 10
Durante le riprese di "Aguirre", in una delle sue solite sfuriate, Kinski ordinò ad Herzog di incentrare l'apertura del film sul suo personaggio. Egli sosteneva che il panorama più bello da filmare era il volto umano.
Herzog gli rise in faccia e girò poi uno degli inizi più belli che mi sia mai capitato di vedere.

Kinski però aveva ragione su una cosa, quando si parla di uomini, di storie di amicizia ed odio, storie combattute ed intense, quelle espressioni del viso in continuo movimento a mostrare la rabbia ma anche la felicità (come quando si è in compagnia di una farfalla), in quei momenti si raggiunge il pathos più alto. Questo documentario ne è la dimostrazione più limpida.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  14/01/2010 12:51:27
   7 / 10
Tutti gli utenti che stimo maggiormente su Filmscoop danno voti dall' 8 in su, sfiorando anche il 10. Quindi deve essere un limite mio, perché qui non vedo altro che un buon film/documentario, come se ne vedono in tutti gli extra dei film di Herzog, sul celebre sodalizio cinematografico Kinski/Herzog. Interessante per i fans e straordinario comunque il finale, che dimostra un' altra volta come il regista sia il demiurgo tout-court, capace di plasmare (e far arrivare) un concetto, o qualsiasi altra cosa a proprio piacimento.

edmond90  @  21/11/2009 08:55:47
   9½ / 10
Gran bel documentario su uno dei sodalizi artistici più belli e commoventi di tutta la storia del cinema

bulldog  @  16/07/2009 16:14:14
   8 / 10
Kinski folle :-)

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  28/04/2009 22:15:04
   9 / 10
Ha ragione amterme, l'amore si presenta sotto una miriade di forme e sfaccettature e questo termine ben si presta a descrivere il rapporto tra Herzog e Kinski. Il regista tedesco ci traccia un ritratto da innamorato, coinvolgente e toccante di un uomo sempre al di sopra delle righe, di un personaggio unico ed estremo capace di tutto e il contrario di tutto.

DarkRareMirko  @  06/11/2008 21:23:06
   8 / 10
Gran documentario, diretto e narrato da Herzog, su colui che ritrae come il suo nemico più caro, ossia Klaus Kinski.

Herzog ne parla sia in negativo che in positivo, sia sottolinenadone i lati più positivi (per esempio la poetica scena finale con la farfalla), sia quelli più negativi o comunque poco capibili (come quando ci viene riferito dalla Cardinale che Kinski si puliva le mani dopo che qualcuno lo toccava, alla Michael Jackson praticamente).
Non ne viene fuori quindi nè un agiografia relativa al personaggio, ma ad ogni modo nè un suo totale stroncamento, ed Herzog riesce tra l'altro ad inserire nel tutto anche profonde riflessioni sul mezzo cinematografico.

Alla fin fine quindi imho si tratta di un lungometraggio abbastanza ambiguo, che però pare essere comuqnue piuttosto esplicito riguardo al finale sul quale sia la chiave interpretativa da adottare relativamente a come Herzog vedeva Kinski.

Molto riuscito, molto interessante, è un film che consiglio.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  16/05/2008 00:03:45
   8½ / 10
Secondo me questo è un bel film d’amore. Werner Herzog nei fatti si era “innamorato” di Klaus Kinski. Almeno, io la vedo così. Nel film non viene mai detto esplicitamente, né questa intenzione è voluta, però lo si capisce benissimo da come evoca le vicende vissute con lui; si sente che sono state vicende che hanno lasciato un segno indelebile nell’animo di Herzog. “Amore” ha tanti significati, tante forme. Se uno, dopo 8 anni dalla scomparsa di una persona, ne serba un ricordo vivissimo, ha nostalgia, ne sente terribilmente la mancanza, vuole dire che quella persona era molto speciale e che ha toccato le corde più profonde del sentimento. Questo film riesce però anche a fare qualcosa di più che rendere omaggio alla grande figura artistica di Klaus Kinski. Senza volerlo Herzog celebra se stesso, riesce a trasmettere il messaggio che il vero genio è stato lui. Senza tanto sfoggio, senza tanta prosopopea è riuscito a realizzare opere “impossibili”, a trasmettere idee estreme, a creare immagini fortissime; il tutto con estrema lucidità e raziocinio.
La prima parte del film ci fa vedere Kinski nella sua parte più “sgradevole”: urla, inveisce, minaccia gente inerme, passa qualche volta anche a vie di fatto. Herzog ci fa capire che questa forza è qualcosa di connaturato al suo essere. La Natura lo ha portato a essere così: estremo, violento, megalomane ma allo stesso tempo creativo, espressivo, geniale. La seconda parte svela un po’ meglio cosa c’è dietro la maschera di “pazzia” con la quale Kinski amava presentarsi davanti alla gente. La testimonianza della Cardinale e della partner in Woyzek ci fanno vedere una persona rispettosa del talento altrui, tutto sommato gentile e umana, se presa per il verso giusto. Herzog non dà mai giudizi sui comportamenti di Kinski e cerca di vederli in maniera oggettiva e razionale. In questa seconda parte ci mostra lati contraddittori di Kinski che lo fanno apparire quasi un codardo, un debole. Herzog evidentemente lo conosceva molto bene, lo conosceva fino in fondo.
Raccontando i fatti riguardanti Kinski, Herzog non può fare a meno di evocare le vicende connesse con la creazione dei film che lo hanno visto interprete e lo fa tratteggiando le vicende vissute senza nascondere niente, descrivendo situazioni al limite dell’immaginabile. In più doveva gestire quella persona instabile e innaffidabile che era Kinski. Ne esce fuori che il vero megalomane, il vero pazzo era proprio Herzog, anche se era calmo, solido e razionale nei suoi comportamenti. Herzog poi era un razionale che ammirava e teneva in grande importanza l’irrazionale.
Kinski sapeva di questa “superiorità” di Herzog, lo sentiva anche se non ha mai avuto l’umiltà di ammetterlo; però alla sua strana maniera gli dimostrava fiducia con la preferenza e l’interesse che aveva per lui e quindi a suo modo gli ha dimostrato affetto. Ne viene fuori così uno strano rapporto fatto di minaccie, litigi, ultimatum che nascondono stima, affetto, comprensione e “amore”. Il tutto suggellato dallo splendido e bellissimo abbraccio che i due si scambiano quando si ritrovano ad un festival nel Colorado. Le meste e tristi parole con le quali Herzog commenta le ultime immagini di Cobra Verde ce lo fanno chiaramente capire, cosa Kinski ha significato per lui.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  25/09/2007 10:30:07
   9 / 10
DOCUMENTARIO DI NOTEVOLE IMPORTANZA E PREGEVOLE FATTURA. CI MOSTRA IL GENIO E IL TALENTO DI KINSKI DURANTE LE RIPRESE DI ALCUNI DEI PIU' IMPORTANTI LUNGOMETRAGGI GIRATI DA HERZOG (AGUIRRE, COBRA VERDE, FITZCARRALDO, WOYZECK). MA CI MOSTRA ALTRESI' LA "PAZZIA" E LA SREGOLATEZZA DI UN UOMO CONNOTATO DA FORTI CONTRASTI, CON UNA PERSONALITA' A UN TEMPO "SELVAGGIA" E "DELICATA". TALE TEMPERAMENTO SI E' RIFLESSO ANCHE NEL RELAZIONARSI CON LO STESSO HERZOG, AL QUALE E' STATO LEGATO DA UN PROFONDO RAPPORTO DI ODIO/AMORE (L'ANEDDOTO RELATIVO ALLE RIPRESE DI AGUIRRE RACCONTATO DA HERZOG E' EMBLEMATICO). HERZOG SEMBRA NON FARE SCONTI, DESCRIVENDOCI KINSKI IN TUTTE LE SUE SFACCETTATURE, NON RISPARMIANDO ANCHE DELLE SEVERE CRITICHE SUL SUO COMPORTAMENTO DELL'ATTORE. MA IL FINALE SEMBRA RISCATTARE L'ATTORE, PRESENTANDOCELO QUASI COME UN ANGELO MENTRE GIOCA CON UNA FARFALLA: UNA DELLE SEQUENZE PIU' DELICATE E TOCCANTI DELLA STORIA DEL CINEMA. HERZOG E KINSKI... DUE GRANDISSIMI.

Dante V  @  30/05/2007 17:09:46
   10 / 10
Herzog è Geniale.
Kinski è arte.

Questo è un grande Film!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/05/2007 17:13:21
   8 / 10
Ottimo documentario sul rapporto odio-amore fra il regista Werner Herzog e l'attore Klaus Kinski, una collaborazione che ha prodotto tra i migliori film di tutta la cinematografia tedesca e non solo. Una battaglia continua sui set, un attore come Kinski, fra i migliori mai espressi dal cinema, ma con una personalità difficilissima da gestire.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/05/2007 01:48:32
   9½ / 10
Non posso far altro che rimandare alla recensione, quando verrà pubblicata. E' difficile sintetizzare in poche parole un film che è il ritratto di un'attore formidabile e dalla personalità complessa e al tempo stesso una grandissima riflessione di Herzog sul cinema e sul significato di "immagine/recitazione/vita/morte".
E' un film splendido, che trasmette un forte senso di rimpianto, o soltanto la consapevolezza che attori come Kinski stanno per estinguersi sempre più, in un mondo divorato da banalità e abitudine: non ne vedremo mai più.

Vedi recensione

lukanoir  @  13/03/2007 18:35:46
   8½ / 10
Uno splendido documentario fissa nella storia il rapporto d'amore e odio tra questi due personaggi incredibili. Herzog probabilmente l'unico a saper tenere Kinski nella sua follia.

BobRobertson  @  07/12/2006 20:29:32
   8 / 10
Un bellissimo dokumento per sottolineare la grandezza del piu' folle e scatenato attore della storia del 900: Klaus Kinski.

herzog c racconta quello ke era il suo rapporto kon kinski, nato da una kollaborazione indimentikabile ke li ha akkompagnati per ben cinque film tra liti furibonde, scatti d'ira e manie omicide...
Questo dokumentario vuol essere un ultimo omaggio ad un uomo ke, kon i suoi modi di fare e kon le sue manie da "prima donna", ha segnato il cinema in maniera indelebile.

sinceramente questa pellikola meriterebbe anke qualkosa in più... xo' herzog partendo da un dokumentario su kinski finisce kol parlare prevalentemente di se stesso...
cmq merita la visione...

benzo24  @  22/08/2005 19:18:40
   8 / 10
Ottima testimonianza di uno dei rappori più belli e contrastanti della storia del cinema.

Invia una mail all'autore del commento Drughetto  @  05/07/2005 12:16:17
   9 / 10
bellissimo film-documentario girato da Herzog per raccontare il suo difficile rapporto col grande attori Klaus Kinski.
Da vedere anche il cortometraggio in cui Herzog mangia le scarpe (imitando chaplin) per protesta..
Alla fine del film un dubbio sorge... era più matto Kinski con le sue sfuriate pazzesche o Herzog che col suo silenzio era capace di spaventare un intero set?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  21/06/2005 17:08:20
   10 / 10
"kinski - il mio nemico più caro". Un titolo che sintetizza benissimo questo magistrale ritratto di Klaus Kinski, che aveva collaborato con Herzog 5 volte, con risultati spesso eccezzionali.
Un uomo, per dire le cose senza mezzi termini, mezzo matto, che voleva apparire sempre titanico, con un geniale regista che invece voleva privilegiare uno sguardo di insieme sulla natura e non solo sul suo protagonista. Herzog, oltre che dirigere il film doveva letteralmente combattere col suo attore, di fronte ai suoi scatti d'ira improvvisi.

Se conoscete Herzog e amate Klaus Kinski, questo è un documento eccezzionale.

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Ultima risposta 23/02/2008 15.07.13
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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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