la bambola del diavolo regia di Tod Browning USA 1936
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la bambola del diavolo (1936)

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locandina del film LA BAMBOLA DEL DIAVOLO

Titolo Originale: THE DEVIL DOLL

RegiaTod Browning

InterpretiLionel Barrymore, Maureen O'Sullivan, Rafaela Ottiano

Durata: h 1.15
NazionalitàUSA 1936
Generehorror
Al cinema nel Marzo 1936

•  Altri film di Tod Browning

Trama del film La bambola del diavolo

Un banchiere che è stato condannato ingiustamente a molti anni di carcere, evade. In cella aveva appreso, da uno scienziato divenuto pazzo, la formula per realizzare una sostanza che, ingerita, rimpicciolisce le persone. Travestito da anziana signora, il banchiere apre a Parigi un negozio con i suoi "giocattoli". In realtà si serve di loro, dopo averli ipnotizzati, per vendicarsi di quanti ebbero un ruolo nella sua condanna...

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Voto Visitatori:   8,18 / 10 (34 voti)8,18Grafico
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Voti e commenti su La bambola del diavolo, 34 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Italo Disco  @  23/01/2024 16:41:25
   7½ / 10
Horror fantasioso con degli ottimi effetti speciali. Barrymore vestito da vecchietta è spassoso. Bello il finale non moralizzatore. Peccato per il doppiaggio originale perduto.

stratoZ  @  25/10/2023 14:00:42
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Non tanto un horror questo tra gli ultimi lavori di Browning quanto un Revenge movie a sfondo sociale con la tanto ricercata voglia di rivalsa del protagonista più per il nome della propria famiglia che per se stesso, anche un po' fatalista e crepuscolare, nei confronti solamente dell'ex banchiere protagonista, in quanto capisce di aver dato tutto e si preoccupa solamente del futuro della propria figlia, prima di tornare in disparte ad aspettare la fine.

Browning inserisce anche l'elemento sovrannaturale, che fa da scintilla principale al piano che tiene a galla tutto il film, con effetti speciali che oggi fanno sorridere ma se paragonati ad altri dell'epoca - mi viene da pensare alle trasformazioni dell'uomo lupo - risultano all'avanguardia.
Registicamente Browning si dedica tanto alla creazione della tensione, ai primordi di uno stile di horror bambinesco, poi diventato inflazionato negli anni con bambole, carillon e la dolce vocina della vecchietta, riesce a regalare buoni momenti di fiato sospeso prettamente nelle sequenze degli omicidi o tentati tali.

Nel cinema di Browning continua a primeggiare la componente dello status, i suoi personaggi continuano a lottare per esso e raggiungono i più disperati tentativi per ristabilirlo, "The devil doll" che potrebbe essere il suo colpo di coda racchiude tutti questi elementi, seppur non raggiungendo i livelli di empatia e pathos che si possono ritrovare in "The Unknown", "West of Zanzibar" ma soprattutto in "Freaks"

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/08/2019 12:51:51
   8 / 10
Questo "The Devil Doll" sara' meno famoso di "Freaks" ma resta un altro ottimo horror firmato Tod Browning.
Aiutato da effetti speciali innovativi per l'epoca racconta della vendetta di un fuggitivo nei confronti di chi l'ha incastrato tempo prima e per farlo si fa aiutare da delle persone trasformate in bambole.
Strepitoso il protagonista nei panni della tenera vecchietta.
Un horror perfetto in ogni sua parte con l'innesto di una vicenda familiare che regala qualche emozione nel finale.

GianniArshavin  @  03/02/2016 19:52:34
   7 / 10
Dopo successo e fama , arrivati con pellicole come Dracula o Lo sconosciuto , il geniale Browning si vide chiudere tutte le porte del grande cinema dopo lo scandalo nato in seguito all'uscita del capolavoro Freaks ,opera troppo estrema e avanti per pubblico e critica dell'epoca. La bambola del diavolo è il penultimo film del regista ,arrivato quando ormai la delusione personale e l'ostracismo degli addetti ai lavori avevano raggiunto picchi elevatissimi.
Malgrado le dure condizioni di lavoro , Browning riesce a tirar fuori l'ultima perla della carriera ,un mix ben dosato di horror,fantascienza e dramma.
Si parte subito con una fase a tema "scienziato pazzo" per poi proseguire con un una parte centrale di stampo più horror (non mancano però passaggi comici e drammatici) per concludere con un finale marcatamente drammatico.
Il ritmo non scema mai , la trama tratta bene sia l'elemento fantastico che quello realistico ,in un connubio davvero ben riuscito che ci condurrà ad una conclusione ottimale.
Incredibili gli effetti ancora oggi efficaci e buonissime le interpretazioni del duo protagonista.
Per quanto riguarda i difetti il film non ne ha molti , diciamo che ho visto meno del Brwning più eversivo e visionario ,questo perché la produzione (a quanto si dice) impose molti limiti al regista,come ad esempio un finale più conciliante rispetto all'originale pensato da quest'ultimo.
La bambola del diavolo dunque è una pellicola d'epoca da recuperare , per conoscere un autore avveniristico e comprendere da dove nasce il genere horror.

Goldust  @  16/10/2015 09:48:10
   9 / 10
Io non ho sinceramente più parole per descrivere il genio di Browning, questo come molti altri nella sua filmografia è un film eccezionale che coniuga momenti di lucida tensione ad altri di fine scavo psicologico dei personaggi. E' una di quelle storie di spietata vendetta che tanto piacciono a Tarantino, vanta degli effetti speciali per i tempi davvero sbalorditivi ed esalta la fisicità e gli inquietanti connotati di Barrymore, rendendolo indimenticabile. Al pari di "Freaks" e "Lo sconosciuto" è uno dei suoi capolavori imperdibili, da vedere assolutamente.

ferzbox  @  28/02/2015 12:23:37
   9½ / 10
Assolutamente fantastico!!!!! Voglio dire...parliamo di un film del 1936 e mi ha rapito come pochi altri; Tod Browning è una garanzia assoluta; mi colpiì con "Dracula",mia affascinò con "Freaks" e adesso ha continuato a deliziarmi con quest'opera straordinaria e degna rappresentante della settima arte.
"La bambola del diavolo" è una storia grottesca,fantasiosa,drammatica e sentimentale dalla strordinaria fattura tecnica(basti pensare agli effetti speciali delle bambole animate; staccavano dalla pellicola in modo quasi irrilevante considerando alcuni lavori venuti 30 o 40 anni dopo,molto più spartani e finti nonostante le più avanzate tecnologie).
Per non parlare dell'incredibile narrazione; questa pellicola scorre che è uno spettacolo; non accende la noia praticamente mai; è come vedere un'opera teatrale arrichita da effetti speciali e splendidi attori(con tanto di location esterne);credo che molti registi o produttori odierni dovrebbero farsi un bel ripasso di cinema partendo dall'inizio secolo; almeno si rinfrescherebbero un pochino la memoria e si ricorderebbero come era il cinema quando si considerava realmente arte e non solo intrattenimento.
Se devo dirla tutta questo è un film che insieme a tanti altri non dovrebbe mancare nello scaffale di nessun amante del cinema......bello bello bello bello ....mi è piaciuto davvero un casinò......poi la bravura di Lionel Barrymore è stata travolgente; quando faceva la vecchietta era magistrale.....no davvero,questo è cinema vero porca sbudellàta....e scusate le espressioni,ma quando ce vò ce vò.....
Capolavoro!!!

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Ultima risposta 28/02/2015 13.35.24
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hghgg  @  07/11/2014 11:44:52
   8½ / 10
Durante i primi minuti di questo film devo ammettere che un velo di delusione si era impossessato di me: stavo assistendo ad un qualcosa di poco appassionante, banale, forzato e abbastanza mal scritto nei dialoghi e nelle situazioni, con due evasi di cui uno è il classico e banalissimo scienziato pazzo (in realtà personaggio fondamentale per il proseguo della storia) che nel suo caso si è deciso a rimpicciolire tutti gli esseri umani per renderli perfetti e migliorare le sorti del pianeta, si vabbè. Fortunatamente il matto muore dopo 10 minuti e qui inizia il film, con l'altro evaso, banchiere incastrato dai tre soci,rovinato e condannato ingiustamente a scontare 17 anni di carcere, che utilizzerà la formula dell'amico scienziato per compiere la sua vendetta, accompagnato dalla moglie (matta pure lei) del suddetto scienziato.

Mano a mano che va avanti il film cresce moltissimo, diventa sempre più appassionante, tridimensionale nelle tematiche trattate e nella psicologia dei personaggi, e allora comincia a spiegarsi il motivo del perché nei titoli di testa si leggeva il nome di Von Stroheim tra gli sceneggiatori e il nome di Browning alla regia.

Tra l'altro il titolo è anche piuttosto fuorviante se non altro per come non trasmette la vera anima del film e la profondità drammatica che riesce a raggiungere nel finale superando di gran lunga i limiti del genere horror.

Per il resto c'è poco da dire e tanto da guardare, tra le sequenze straordinarie in cui le "bambole umane" prendono vita (effetti speciali ad oggi molto rudimentali ma per quanto mi riguarda ancora estremamente validi e affascinanti) e colpiscono guidate dalla mente del protagonista e le scene in cui questi tenta di ricostruire il rapporto con la sua famiglia distrutta da vecchi inganni; il rapporto con la figlia, che lo crede colpevole e nemmeno ne ricorda il volto, è trattato da Von Stroheim e gli altri sceneggiatori in maniera sublime, con un'evoluzione narrativa perfetta e ragionatissima, come la parte più umana e drammatica del film da mettere in contrasto con la componente horror-fantascientifica.

Così quando mirabilmente quest'ultima componente giunge a conclusione dopo una parte di grande regia e di palpabile tensione, Browning suggella il tutto con un finale che personalmente ho trovato straordinario, intenso e anche sinceramente commovente, punto più alto di un film in continuo crescendo e diamo atto di ciò a una sceneggiatura che ha saputo regalarci un finale sfaccettato, drammatico, complesso, privo di difetti. Un punto di non-ritorno per il protagonista, divenire colpevole per provare la propria innocenza e riconquistare il rispetto e l'amore della figlia, per poi lasciarla vivere serenamente scomparendo nell'ombra. Ripeto il finale è meraviglioso e vale il prezzo del biglietto, Browning ha girato una delle sue migliori scene e Von Stroheim ha scritto qualcosa di eccezionale, quel confronto padre-figlia in cima alla Tour Eiffel è storia del cinema per il sottoscritto, per sfaccettature psicologiche, drammaticità e intensità, oltre che per le prove degli attori. Un destino da cui non si può sfuggire e una figlia in fondo ritrovata, tutto qui.

Esclusi i primi tremendi 10 minuti comunque tutto il film è ottimo, ottimo l'intreccio che si sviluppa, ottime le soluzioni adottate, tante le ottime sequenze e così via.

Lionel Barrymore è monumentale in questa interpretazione, travestito da innocua vecchietta per buona parte del film; ma non è solo il trasformismo a fare grande la sua interpretazione: Barrymore cattura e rende perfettamente ogni sfaccettatura del suo personaggio, l'impeto vendicativo, il dramma familiare, l'odio per chi l'ha rovinato e l'amore per la figlia. Inutile dire che nella scena finale la sua interpretazione diventa un qualcosa di semplicemente straordinario; molto brava anche Maureen O'Sullivan anche lei, soprattutto in quella scena lì. Barrymore però è semplicemente da 92 minuti di applausi.

Un film eccezionale quindi, ancor più nobilitato da un finale meraviglioso, perfetto, sceneggiato e recitato spaventosamente bene.

Una delle vette del cinema di Tod Browning che se proprio doveva chiudere qui la carriera allora non avrebbe potuto farlo in modo migliore.

_Hollow_  @  01/11/2014 01:57:58
   9 / 10
Tod Browning è una certezza.

E le aspettative son salite anche vedendo quel "Screenplay by Erich Stroheim"!

Che dire, un gran film. Inquietante al punto giusto e commovente quanto basta. Una sorta di rivisitazione del Conte di Montecristo ma in chiave horror/fantascientifica.

Guardabilissimo a distanza di 4/5 di secolo.

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Ultima risposta 02/11/2014 01.31.30
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JOKER1926  @  19/09/2014 02:29:16
   8 / 10
Tod Browning è parte integrante dell'arte che ha rappresentato, il suo nome entra perentoriamente negli albi grazie all'incredibile proiezione dei "mostri", quella del 1932, "Freaks".
Ma il percorso artistico di Tod Browning non si fermò al film menzionato, un'altra grande manovra cinematografica dello stesso si consumò a distanza di quattro anni.
La regia americana con "La bambola del diavolo" va ad ottenere la consacrazione totale e quella più vera.
Il concetto di consacrazione, però, ce lo teniamo per noi; ossia parliamo di una consacrazione "simbolica" che il critico cinematografico appura ed affibbia dopo anni di ricerca circa la settima arte (il cinema). Se "Freaks" e "la bambola del diavolo" appartengono alla stessa mente allora la cosa diventa maledettamente appassionante.


"La bambola del diavolo" curiosamente parte da un titolo forse esagerato e vertente, smodatamente, nel concetto dell'horror. A nostro avviso le nozioni horror adoperate da Tod Browning sono sicuramente simboliche (e svolgono piccole funzioni morali e sociali), ma in effetti, a valere infinitamente, vero scopo del regista, è quello di mettere in scena una storia incredibile che si consuma in un sentimento potente e platonico; il dramma alberga ovunque.
Convince pienamente una trama inusuale, in genere i plot, anche quelli che riguardano canovacci fantascientifici, se la prendono comoda; con "La bambola del diavolo" il plot è così azzardato ed incredibile che porta automaticamente lo spettatore ad aprirsi alla visione, l'attrazione e la stranezza che attornia la pellicola è un richiamo invincibile. In pratica le premesse si trasformano in qualcosa di mai visto.
Il virgolettato di "mai visto" potrebbe suonare come prassi ed escamotage retorico, ma non è così.

"La bambola del diavolo" è cinema d'autore che colpisce tutti, dopo la visione la logica trema; come è possibile che un regista sia arrivato a fare con la camera certe cose?
Si raggiungono, a più gittate, vertici artistici commoventi; sale il pathos e la storia colma di meravigliose stravaganze è ineccepibile. In più, nel corso della visione, è possibile cadere in delirio; alcune sequenze con la fatidica anziana signora stimolano, simultaneamente, l'ideazione dell'assurdo e della comicità. Ma i risultati, specie quelli di un epilogo clamoroso, sono di altissima prominenza.
Parlando della produzione del 1936 possiamo facilmente e felicemente dire che sono, in fondo, queste pellicole a scrivere la storia, dinamismo e genialità all'impazzata. Sono esempi così assoluti che ad oggi latitano da qualsiasi scompartimento e collocazione. Non parliamo di un horror o di un thriller, abbiamo a che fare con un film totale che non accetta compromessi. Tod Browning come Fritz Lang, il film oltre lo stesso genere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  11/09/2014 11:49:21
   7½ / 10
Evaso dal carcere il banchiere Paul Lavond è in cerca di vendetta. Finito in prigione perchè incastrato dai suoi ex colleghi ha come compagno di fuga una sorta di mad doctor; un uomo in grado di miniaturizzare animali e uomini.
Dapprima shockato dalla sconvolgente scoperta, poi consapevole che questa magia possa tornargli utile si trasferisce a Parigi dove, travestito da vecchina per ingannare le forze dell'ordine che lo braccano, darà il via al suo piano vendicativo. A fargli da braccio destro la consorte dello scienziato-negromante (nel frattempo deceduto), una Rafaela Ottiano che è chiaro omaggio a "La moglie di Frankenstein"
Lionel Barrymore "en travesti" è straordinario, uomo mosso da un odio enorme ad al tempo stesso amabile nonnina fulminea nel trasformarsi nella più infida delle streghe; una giocattolaia che non sembra in grado di poter far del male a una mosca e che invece ordirà crudeli tranelli per punire i colpevoli.
Gli effetti visivi sono notevoli per l'epoca, siamo nel 1938 e questa è la penultima pellicola diretta dal grande Tod Browning. Il regista non è sui livelli di alcuni dei suoi lavori migliori tipo "Freaks" o "Dracula", ma riesce comunque ad imbastire e sviluppare una storia tutt'ora avvincente anche se destinata più che altro ad un pubblico cinefilo.
Notevole l'utilizzo del bianco e nero con buona commistione tra horror e melodramma. L'astio del protagonista non è bieco furore criminale, bensì effetto dettato dalla distruzione del suo nucleo famigliare.
Lavond non è un mostro ma una vittima, Browning mette in chiaro la situazione rivelando della moglie suicida e della figlia decisa a non vederlo mai più; sino a raggiungere un finale liberatorio in cui le sfumature melò sovrastano quelle horror.

Someone  @  14/05/2014 13:17:02
   8 / 10
Ottimo e seminale horror che ha dalla sua, oltre a un coraggioso regista, una recitazione da pelle d'oca da parte di un certo Lyonel Barrymore, già visto con molto piacere in 'Grand Hotel'. Davvero inquietante la 'sua' vecchina, tra l'altro supportata da un ottimo doppiaggio italiano.

Belle atmosfere, costumi, trucco, effetti speciali, recitazione, ambientazione, per non parlare della trama, davvero formidabile, con tanto di coraggioso finale

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Parzialmente citato da Stuart Gordon nel suo 'Dolls' (1987)

Un gioiellino nel suo genere

vieste84  @  01/12/2013 21:13:42
   6 / 10
Forse lo trovo un tantino sopravvalutato. Per me è nettamente inferiore al precedente "freaks" e contiene molte sbavature a livello di trama che alla fine ci può stare per un film del 36. Trovo molto bello il finale, sentimentalismo per niente plateale anche se un po fuori contesto rispetto la prima parte, avrei preferito molto di più il finale pensato da Tod Browning......

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  22/02/2013 11:52:01
   7½ / 10
Dopo il flop con l'horror umano e disumano "Freaks", Browning torna ad avere un po' di successo con questo "The Devil Doll" un horror fantascientifico molto ben fatto. La storia è interessante e poi saltano subito all'occhio gli ottimi effetti speciali; all'epoca quelle persone in miniatura dovevano affascinare non poco.
A differenza dei precedenti, qui c'è molta meno angoscia, però i momenti di suspense non mancano e il finale non è stato certo buttato lì a caso, perché l'omicida ritrova la sua umanità. I miei complimenti a questo regista.

Invia una mail all'autore del commento Weltanschauung  @  09/07/2012 19:05:58
   8½ / 10
The Devil Doll fu il penultimo film del geniale regista americano Tod Browning, un artista fuori tempo, sempre oltre la convenzionalità del cinema a lui contemporaneo.

Le sue tematiche macabre per l'epoca, la sua particolare grammatica filmica, il non rispetto per i canoni standard ed il suo saltellamento continuo tra più generi nello stesso film anticiparono di almeno trent'anni nuovi modi di girare pellicole.

Il film è uno di quei classici che non conoscono invecchiamenti sia da un punto di vista tecnico che di contenuti.
Nel 1936 Browning mescolava melodramma, giallo, horror e noir in una pellicola unica attraverso una sceneggiatura strepitosa(grazie alla collaborazione di Eric von Stroheim), una fotografia magistrale e degli effetti speciali di rimpicciolimento che risultano incredibilmente efficaci tutt'oggi.

Dopo la morte di Lon Chaney, grandissimo collaboratore in capolavori come "The Unknown", toccò a Lionel Barrymore il difficile compito di divenire portavoce del folle universo del regista statunitense. Assieme a lui una fascinosa Maureen O'Sullivan ed una allucinata Rafaela Ottiano.

La trama vedeva un banchiere che evaso dalla cella, si travestiva da anziana signora per aprire a Parigi un negozio di giocattoli, in realtà veri esseri umani miniaturizzati attraverso una sostanza magica scoperta da uno scienziato. Gli esseri, una volta ridimensionati diventavano degli eccellenti schiavi, completamente privi di volontà e il protagonista decideva così di servirsene per vendicarsi di tutti coloro che avevano avuto un ruolo nella sua condanna.

Le tematiche sembrano giungere direttamente da un romanzo di Dumas, difatti troviamo in sequenza l'ingiusta accusa, la detenzione, la fuga ed infine la vendetta.
Ma in realtà il film in principio doveva esser fedele al romanzo di Abraham Merritt "Burn, witch, burn! ", in cui al posto dello scienziato sarebbe dovuto apparire uno stregone vudù a trasmettere le sue conoscenze al protagonista.
In ogni caso le scene macabre descritte nel libro di Meritt che Browning voleva portare su schermo non furono approvate ad Hollywood, così sceso a patti con la casa di produzione(come sempre nella sua controversa carriera), il regista decise di modificare la sceneggiatura, ma anche lì fu ostacolato e alla fine di tutto si decise per altre scelte in cui Browning non venne neanche più preso in considerazione, persino il titolo fu modificato(Witch of Timbuctoo era la scelta originaria di Tod).

Tuttavia, nonostante un finale buonista messo in piedi all'insaputa di Browning(che aveva invece optato per il banchiere che finiva selvaggiamente ucciso da coloro che aveva miniaturizzato per attuare la vendetta), il film risulta una chicca immortale nel panorama cinematografico mondiale.

La pellicola si fece apprezzare per le sue visionarie scelte figurative accompagnate da una recitazione superba di Barrymore, indimenticabile nel suo travestimento da vecchina.
Attraverso giochi di luce inquietanti, miniature umane, delitti e passioni si dispiegavano psichedeliche sequenze che solamente il genio di Browning poteva realizzare negli anni '30.
The Devil Doll, oltre alla sue scelte stilistiche che fecero scuola, riuscì anche a ricreare quella suspense che rese celebre Hitchock negli anni successivi.

Gioiello.

Invia una mail all'autore del commento Phelps  @  04/02/2012 13:28:47
   7½ / 10
Ottimo...peccato un po' per il finale moscio.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/12/2011 15:30:56
   8½ / 10
Geniale opera di Browning. Storia affascinante, attimi attori ed effetti speciali eccellenti.
A distanza di tantissimi anni è ancora un ottimo lavoro, invecchiato benissimo, che mantiene tutto il suo fascino.
Davvero un peccato che Browning sia stato estromesso dal cinema, avrebbe potuto dare ancora molto, e peccato che abbia sempre dovuto rapportarsi con una miriade di problemi di produzione e censura. Un regista davvero troppo avanti.

dagon  @  07/06/2011 20:50:30
   8 / 10
veramente bello questo "horror" di Browning. Avanti per i tempi, è tuttora molto intrigante perchè è sì un horror con venature anche macabre ma è molto attento all'aspetto umano dei personaggi, in particolare del protagonista. Tocchi di sentimentalismo molto "veri" e mai stucchevoli.

Invia una mail all'autore del commento camifilm  @  23/05/2011 20:56:30
   8 / 10
Tante aspettative. Acquistato dvd su internet. Atteso.
Visto. Piaciuto.
Ottima storia, bella rappresentazione (Anche se in b/n e con effetti del tempo), non delude gli appassionati, forse nemmeno chi lo vede per caso.
Tutti bravi: attori con ottime capacità espressive (cosa ormai decaduta oggi come oggi), suspanze, horror, dramma, ... da vedere.

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Ultima risposta 23/05/2011 23.45.02
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dave89  @  29/03/2011 22:13:33
   8½ / 10
davvero una bella sorpresa...bel film.

BraineaterS  @  09/08/2010 00:27:11
   8½ / 10
Ci sono film dei giorni nostri che, nonostante la tecnologia, non riescono ad essere degni di un film come questo.
Tralasciando gli ottimi effetti con cui sono state fatte le bambole (quasi ottant'anni fa!), il film spazia egregiamente dall'horror al drammatico con un finale toccante.

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BlackNight90  @  13/04/2010 19:54:46
   9½ / 10
Browning era semplicemente cinquant'anni avanti rispetto al suo tempo, un genio che è stato costretto a farsi da parte dalla censura e dalle case di produzione (com'è che si dice, Quando un vero genio appare lo si riconosce dal fatto che gli idioti si coalizzano tutti contro di lui).
The devil doll non ha nulla da invidiare al capolavoro Freaks, è una storia inquietante di vendetta e omicidio, in cui la (fanta)scienza è al servizio del male: il modo in cui si sviluppa la storia (anche Von Stroheim alla sceneggiatura) è straordinario e avvincente, le occasioni per trattenere il fiato non mancano; e sarebbe potuta essere anche più morbosa se la produzione non avesse imposto un finale diverso (non dico altro) rispetto alle intenzioni iniziali di Browning.
Effetti visivi che vista l'epoca sono a dir poco strabilianti: davvero molte scene del rimpicciolimento sono fatte benissimo. Fenomenale Barrymore nel doppio ruolo del padre che cerca vendetta (e giustizia) e della vecchietta malefica.
Da recuperare, come tutti i film di questo straordinario ed innovativo regista.

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Ultima risposta 13/04/2010 20.28.14
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Sestri Potente  @  25/03/2010 23:01:04
   8½ / 10
Oltre 70 anni fa, quel geniaccio di Browning era in grado di realizzare film che verrebbero considerati dei capolavori anche ai giorni nostri, e tutto questo grazie a delle storie bizzarre ed eccentriche dirette con maestria.
Dopo i cattivissimi Freaks, e il perfido Alonzo, ecco un altro grande personaggio: Paul Lavond, geniale e vendicativo allo stesso tempo.
Sono proprio i personaggi ciò che mi piace di più di questo grande regista, perché tutti sono folli e dotati di una grande personalità.
Tornando a "The Devil Doll", direi che si tratta di una pellicola invecchiata benissimo: forse siamo davanti al primo revenge-movie della storia!

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pinhead88  @  15/01/2010 23:18:37
   8½ / 10
Il miglior Browning dopo "Freaks" e "The unknown".fenomenale
Barrymore nei panni dell'anziana Madame Mandelip.uno degli horror anni '30 più celebre per quanto riguarda i trucchi ottici e gli effetti speciali.

The BluBus  @  22/09/2009 20:54:34
   8 / 10
Originalissimo e ottimamente invecchiato

Invia una mail all'autore del commento lupai  @  08/12/2008 14:01:02
   8½ / 10
dal genio di Tod Browning, una vera perla del lontano 36 !
A mio avviso ancora meglio di freaks, sia per l'avvincente storia, sia per le interpretazioni straordinarie dei protagonisti ! Inoltre, faceva gia l'uso di alcuni effetti speciali, non sono molto pratico di film dell'epoca, ma ad ogni modo immagino fosse qualcosa di innovativo !
Ad ogni modo, veramente un capolavoro, intenso, coinvolgente e commovente: uno di quei film che ti tengono col fiato sopsteso, incolalto al monitor, e che ti trasmette emozioni intense. Dalla suspance, allo scoccare della mezzanotte, prima della confessione del terzo banchiere-complice (una delle scene piu belle), alle emozioni dello splendido finale.
Eccellente: un 8 e mezzo piu che meritato !

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  08/12/2008 12:13:04
   8 / 10
Curiosa rilettura del Conte di Montecristo operata da Browning che mescola molti generi al suo interno: non solo horror ma anche thriller e fantascienza, mantenendo un equilibrio eccellente senza diventare un pasticcio privo di senso. Inquietante l'interpretazione di Barrymore, quando si traveste da Madame Mandelip sembra la strega cattiva di Biancaneve quando offre la mela.

marfsime  @  30/07/2008 18:50:58
   8½ / 10
Che dire..Browning si conferma ancora una volta un grandissimo regista..dopo Freaks sforna un altro ottimo horror..l'idea è originalissima..il film è realizzato molto bene con degli effetti speciali notevolissimi per l'eopoca e con un superbo (e inquietante nel ruolo della vecchietta) Lionel Barrymore. Un film che un appassionato del cinema horror non può non vedere almeno una volta..consigliato.

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Ultima risposta 02/08/2008 17.58.29
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  11/03/2008 21:11:26
   9½ / 10
La tensione che si avverte ne "La bambola del diavolo", specie nella parte centrale, è qualcosa di davvero straordinario. Se poi si pensa poi che è un film del '36, girato quattro anni dopo "Freaks", ci si rende conto di quanto Browning fosse avanti rispetto al resto dei cineasti dell'Hollywood di quegli anni. L'interpretazione di Lionel Barrymore si colloca tra le migliori mai viste nel cinema dell'orrore.

Max78  @  11/03/2008 05:43:39
   8 / 10
Tod Browning era un regista davvero interessante ed innovativo.
Dopo Freaks firma una pellicola dannatamente piacevole, che miscela diversi generi, in modo impeccabile, grazie anche
alla grandissima interpretazione di Lionel Barrymore.

Pink Floyd  @  17/11/2007 17:39:39
   8½ / 10
Horror datato -anni'30- che si presta spesso e volentieri a metamorfosi di genere.
Insita nell'horror troviamo una storia di vendetta e un'altra d'amore paterno, le quali convivono allo stesso tempo senza pestarsi i piedi.
L'idea di base della miniaturizzazione di esseri viventi sviluppata nel film è qualcosa che di per se fa gelare il sangue.
Certo, in questo caso la carenza di strumenti per gli effetti speciali ha sminuito non poco un'opera che poteva configurarsi come capolavoro, caratterizzandosi di attributi sinistri per la quasi totalità della proiezione.
Resta comunque un ottimo lavoro -impreziosito da un poliedrico L.Barrymore- che segna la fine della breve carriera di Tod Browning come regista.

Dick  @  06/08/2007 14:52:47
   8 / 10
Curioso e bel film che sa mescolare con la miaturizzazione delle persone e degli animali, poi ripresa in altri film come "Dr. Cyclops" e "Radiazioni BX - Distruzione Uomo" (si intitola così sì?), che sarebbe anche il caso che qualche volta venissero trasmessi accedibili al vasto pubblico, e horror.
La storia è cinica e parla di chi vuole farsi giustizia, o meglio vendetta da sè,

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Ultima risposta 06/08/2007 14.58.46
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  23/04/2007 23:18:26
   9 / 10
Uno dei miei film preferiti da sempre.
Un horror che racchiude in se altri generi come la fantascienza, il noir, il poliziesco.
Straordinaria interpretazione di Lionel Barrymore che qui si destreggia nel doppio ruolo di Paul Lavond-Madame Mandelip per orchestrare la vendetta nei confronti di tre suoi ex colleghi di banca che lo hanno fatto ingiustamente condannare a svariati anni di prigione dalla quale riesce poi ad evadere con un compagno che sarà poi il tramite che gli permetterà di realizzare il suo scopo.
Effetti speciali per l'epoca quasi impensabili, atmosfere cupe ed affascinanti, giochi di luci ed ombre da brividi, dialoghi impeccabili, non c'è un calo di tono, una caduta di stile, perfetto.
Lo consiglio vivamente a tutti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/02/2007 22:21:54
   8 / 10
Leggetevi la trama: mette già i brividi.
L'inquietante Lionel Barrymore, travestito da nefasta vecchietta (di quelle che suggeriscono incubi nelle favole spesso macabre per i bambini) è letteralmente straordinario.
Un'horror agghiacciante, realizzato a qualche anno di distanza da "Freaks" (il cui clamore rischio' di compromettere per sempre la carriera di Browning), insolito, innovativo e proprio per questo imperdibile.
Se non erro dopo questo film Browning realizzo' una pellicola inedita e si ritiro' dagli schermi

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Ultima risposta 11/07/2007 23.59.05
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Beefheart  @  09/03/2006 13:12:24
   7 / 10
Un vecchio film (firmato dall'autore di Freaks) che ha il pregio di nascere come horror, mutare nel suo sviluppo e terminare come drammatico. Il cattivo è tale sino a quando i torti subiti lo spingono a vendicarsi, ma in seguito, a misssione compiuta, torna ad essere giusto e sensibile ed, in fine, nuovamente vittima. Tutto ciò contribuisce a svecchiare un film anagraficamente anziano (1936), dagli effetti speciali ovviamente rudimentali, ma indubbiamente originale. Discreto.

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