la collina dei papaveri regia di Goro Miyazaki Giappone 2011
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la collina dei papaveri (2011)

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locandina del film LA COLLINA DEI PAPAVERI

Titolo Originale: KOKURIKO-ZAKA KARA

RegiaGoro Miyazaki

Interpreti: -

Durata: h 1.31
NazionalitàGiappone 2011
Genereanimazione
Al cinema nel Novembre 2012

•  Altri film di Goro Miyazaki

Trama del film La collina dei papaveri

La storia è ambientata nella città di Yokohama nel 1963, un anno prima dei giochi della XVIII Olimpiade di Tokyo. Umi è una ragazza di 16 anni, suo padre risulta disperso in mare e la madre fotografa è spesso assente per lavoro. Vive quindi da sola in una casa sulla "collina dei papaveri" che domina il porto e ogni mattina issa due bandiere di segnalazione marittima che significano "prego per una navigazione sicura". Shun è un ragazzo di 17 anni ed ogni mattina arriva al porto su un rimorchiatore per poi andare a scuola: vede sempre quelle due bandiere e si chiede quale storia nascondano.

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Voto Visitatori:   7,20 / 10 (23 voti)7,20Grafico
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Voti e commenti su La collina dei papaveri, 23 opinioni inserite

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pak7  @  11/10/2023 10:54:42
   7½ / 10
Una spanna sopra "I racconti di Terramare".
Tratta tematiche importanti quali la morte e, soprattutto, l'importanza del ricordo.
Interessante anche lo sviluppo di contorno come l'amore (impossibile) tra i due protagonisti e un possibile "cattivo" della situazione che, invece, si rivela entusiasta nel cambiare idea.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  06/02/2022 23:11:57
   7½ / 10
Film abbastanza criticato e mal considerato persino dallo stesso Goro Miyazaki che l'ha realizzato. Un peccato, perché credo che nel complesso sia molto interessante (forse anche leggermente meglio rispetto a "I racconti di Terramare"). La vicenda è ben trattata e suscita interesse, il film riesce a mantenere il giusto ritmo e non risultare mai pesante nonostante cerchi di trattare alcune tematiche piuttosto serie e nel complesso trovo difficile individuare difetti in questa pellicola.

mrmassori  @  10/03/2021 10:12:35
   8½ / 10
Film delicato e profondo in cui non vi è soltanto una bella storia d'amore come main theme ma è ricco di molti valori che nella societa di oggi sembrano quasi scomparsi (la sorella piu grande che con grande zelo, diligenza e amore si prende cura della sorellina e della nonnina nonchè delle ospiti della casa, va a scuola e poi si impegna pure ad aiutare Shun e gli altri amici nell'impresa di riportare in auge un monumento che è un simbolo della cultura, e manifesto della conoscenza, della storia e delle tradizioni. E' un film petico e pieno di valori che sa esprimere al meglio il tutto anche attraverso l'uso di un'animazione stupenda. Media del sito bassa.

Filman  @  18/01/2021 16:27:08
   7½ / 10
Ennesima storia d'amore collegiale animata, ambientata in una Tokyo passata, esigenza temporale dato il ritardo dell'uscita rispetto al genere. Ennesimo film di genere di facile fruizione dello Studio Ghibli affidato ad un esordiente o quasi, l'ancora impreparato erede Goro Miyazaki.
Ma nonostante tutto KOKURIKO-ZAKA KARA (La Collina dei Papaveri) gioca bene con la nostalgia, gioca bene con la spensieratezza giovanile, non esagera nell'aggiungere personaggi inutili e crea un contesto storico interessante. Il destino anche qua ha un ruolo chiave ma non è qualcosa di ovvio, ma anzi crea una storia secondaria dentro quella principale, dandogli profondità e colpo di scena.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  06/07/2018 00:31:54
   7 / 10
In una Yokohama di inizio anni '60 che si sta finalmente lasciando alle spalle le macerie del conflitto mondiale, si sviluppa una storia amorosa tra due adolescenti.
Non certo uno dei migliori lavori dello Studio Ghibli, ma risulta comunque un buon film, delicato e dal sapore nostalgico.

ValeGo  @  27/01/2017 10:20:30
   8 / 10
E' il primo film di Goro che vedo e, a dispetto dei commenti non molto positivi che avevo letto, mi è piaciuto molto. Più che un film d'animazione è un film vero e proprio, è un racconto di un amore che sboccia, in due su quella bicicletta, al tramonto. Che bellezza. E' il racconto della gioventù, così piena di idee, così piena di fervore, di progetti, di forza, di speranze. Delizioso.

Nova  @  25/01/2016 16:55:56
   6 / 10
Non ho mai capito che cosa spinga un figlio d'arte a seguire le stesse identiche orme del padre. Certamente il percorso è già stato battuto e quindi il raggiungimento del successo può sembrare facilitato, ma a mio avviso il rischio che si corre davanti agli occhi di tutti è troppo grande: la mancanza di originalità, la mera imitazione, la semplice copia. Ed è questo il caso di Goro Miyazaki. Certo essere il figlio di Hayao non è facile, ma allora perché cercare di raggiungere lo stesso identico stile paterno? Perché non cercare uno stile proprio? Un modo per distinguersi?
Questi sono i quesiti che mi son posta guardando La collina dei papaveri, un prodotto che esteticamente è molto ben fatto - disegni curati, colori molto belli, paesaggi poetici – in puro stile (per l'appunto) Ghibli, ma dal punto di vista semantico vuoto: i personaggi di Umi e Shun avrebbero potuto essere sviluppati meglio, così come le loro vicende familiari. Non nego che in alcuni punti la noia ha preso il soppravvento.
La conclusione della vicenda, inoltre, mi è sembrata davvero troppo banale e sbrigativa. Con questo non voglio dire che La collina dei papaveri sia un brutto film, ma sicuramente poteva essere realizzato molto meglio, e soprattutto, ripeto, con un maggiore contributo originale da parte di Gorō.
Chi si aspetta, guardando questo film, di trovarsi di fronte ad una trama avvincente e sognante come quella degli altri film Ghibli rimarrà fortemente deluso.

tritech  @  11/05/2015 15:37:21
   4 / 10
Brutto.

Bei disegni e buona regia, per carità, ma trama insulsa e lento, lentissimo, per essere un film di animazione.
Completamente bocciato, non fatevi ingannare dai soliti fanatici.

alex94  @  02/09/2014 13:09:19
   7 / 10
Buon film d'animazione realizzato dallo Studio Ghibli e diretto da Goro Miyazaki.
La trama è buona e si segue con piacere ed interesse fino alla fine.
Dal punto di vista estetico anche questo film è quasi perfetto,bellissime le canzoni.
Vale la pena vederlo almeno una volta.

horror83  @  07/06/2014 08:46:56
   3 / 10
COMMENTO SPOILEROSO

Mi dispiace mettere un insufficienza ad un cartone dello Studio Ghibli, ma questo cartone non mi è piaciuto per la trama. Cioè alla fine i due innamorati erano fratello e sorella? L'ho trovato di cattivo gusto! Trama malata! Tecnicamente è buono, sia per i disegni che per i colori, ma la trama ha rovinato tutto! che schifo! In più la storia è stata scritta da Hayao Miyazaki e questo mi ha fatto cadere un pò l'alta considerazione che avevo del regista!!!!

7 risposte al commento
Ultima risposta 17/01/2015 13.14.44
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topsecret  @  05/05/2014 16:31:27
   7½ / 10
Buon sangue non mente e il film di Miyazaki figlio è fascinoso e graficamente perfetto come quelli del padre.
Dopo alcuni film d'animazione che fanno sfoggio di fantasy ben articolato, mi è capitato di vedere questa storia "normale" che parla di giovani, di amore e di rispetto per il passato. E si apprezza il garbo e quel pizzico di nostalgia che la caratterizza, sostenuta da un ritmo discreto e dal coinvolgimento dettato da una narrazione lineare, senza grande originalità, ma decisamente apprezzabile per le sensazioni positive che emana, riuscendo a coinvolgere e catturare l'attenzione del pubblico...da quello più giovane a quello più maturo.

camifilm  @  04/05/2014 12:26:34
   8 / 10
Potrebbe essere la trama per un film.
Goro Miyazaki prende in mano gli insegnamenti del padre e porta sullo schermo una rappresentazione grafica molto buona. Le canzoni servono per valorizzare il patriotismo che contradistingue da sempre i cittadini giapponesi e che se anche in disaccordo su alcune questioni, non dimenticano mai lo scopo principale unendosi quando serve (come quando litigano in assemblea ma poi si uniscono in coro prima che entri il preside per fare vedere che tutto è normale e sotto controllo).

Come sempre c'è un argomento principale ed altri secondari, ed altri più nascosti derivanti dalla cultura giapponese.

Un'altra opera che racchiude, anche nelle musiche, tanti insegnamenti.

Ad uno sguardo superficiale potrebbe apparire una storia noiosa, d'amore tra ragazzini. Mostra in realtà le difficoltà di una ragazzina nello crescere lavorando per gli altri, sacrificandosi, sapendo di aver perso la speranza di rivedere il padre scomparso, attendendo una madre lontana e comunque mantenendo buoni profitti negli studi e dandosi da fare per mantenere vivo il giornalino e la sede scolastica.

Una visione rilassante, di una bella storia, con tanti temi trattati dolcemente.

Lory_noir  @  04/10/2013 00:28:12
   7 / 10
Dopo una prima parte un po' smorta, il film riesce a decollare, anche grazie a splendide musiche. Non eccelle tra quelli dello studio Ghibli, ma sicuramente risulta piacevole.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  23/05/2013 10:11:59
   6½ / 10
Inevitabile il paragone tra padre (qui pure alla sceneggiatura) e figlio Miyazaky. Direi anzi che quel che c'è di buono qui è probabilmente tutta farina del padre. E'un film carino, molto lento, in cui non succede quasi niente, con una storia di ragazzi molto banale, con un risvolto drammatico subito ridimensionato. Alla fine risulta molto più interessante la storia del palazzo da risistemare che quella dei protagonisti. Fondamentalmente l'ho trovato noioso. Dal punto di vista tecnico invece è disegnato quasi sempre splendidamente (anche se i problemi che ha avuto il giappone negli anni della realizzazione secondo me si vedono in certe cose). Delle canzoni avrei fatto a meno...

adrmb  @  14/04/2013 00:07:04
   7 / 10
Mmmm, ho trovato la seconda parte emozionante, vera, "poetica", alcune sequenze sono davvero ben fatte; e alzano il livello di un film che nella prima metà non è ai livelli delle altre opere dello Studio.
Troppo smielati e zuccherosi i due ragazzi protagonisti nel loro rapporto, troppo prevedibile il loro innamoramento, troppo poco "sofferta" la famosa scoperta (se non in alcuni - pochi - punti), quando ne 'I Sospiri del mio cuore' (da cui l'opera in alcuni elementi trae ispirazione), v'era assolutamente una trattazione di tutt'altro livello sul primo innamoramento e la genuinità dei sentimenti (film bellissimo quello).
Apprezzabile la sottotrama della restaurazione dell'edificio, a mio parere ben più interessante dei due protagonisti.

Goro rispetto a 'Terramare' ha fatto un passo avanti, magari potrà ancora migliorare in futuro.
7-

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/12/2012 19:14:42
   8 / 10
Beh a sentire la canzoncina di apertura, sembra quasi che i Miyazaki abbiano ingaggiato il duo-che-fine-han-fatto dei Pizzicato 5. E poi c'è un film meraviglioso, che scalda il cuore e l'anima, puntando molto sull'effetto nostalgia delle cartoline in b/n, e magari questa è una nuova frontiera del cinema d'animazione della famiglia Miyazaki, questo bisogno di "focalizzare" un'idea di cinema che si allontana solo apparentemente dalla realtà. Siamo davanti a un film molto "politico" e al tempo stesso sentimentale, dove l'aria di rivoluzione che si respira (già la grande rivincita dei Cervelli, così poco compresa dagli studenti europei occidentali!) è un'ennesima riscoperta di questo cinema. Una metafora sulla figura paterna perduta, che diventa anche un'incantevole ritratto patriottico senza per questo risultare mai enfatico e gratuito. I personaggi sono più carnali e veri di qualsiasi attore reale, come dimostra lo stesso Shun e la notevole parte dedicata alla rimordenizzazione dell'ateneo. Goro Miyazaki riesce così a raccontare un conflitto sociale puntando sulla forte emancipazione femminile dei primi anni sessanta Un vero trionfo di bellezza e ideali

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  15/11/2012 11:12:21
   7½ / 10
Secondo film di Goro Miyazaki, figlio del grande Hayao. Il passo in avanti rispetto a "I Racconti di Terramare" è evidente, però è difficile dire quanto sia merito di Goro visto che in questo caso la sceneggiatura è stata scritta da Hayao (si vede soprattutto nella tematica familiare, ma anche in quella della guerra), quasi il paparino volesse evitare al figlio un altro (mezzo) passo falso. Sicuramente "La Collina dei Papaveri" è un buon anime, non straordinario. Molto spensierato ma anche con un velo di malinconia e tristezza (no, non ai livelli di "Una Tomba per le Lucciole") dovuto al destino dei due protagonisti ma anche e soprattutto dal contesto storico: un periodo in cui ai ragazzi "bastava" collaborare e salvare le sorti del Quartier Latin per sentirsi felici. Dello Studio Ghibli (inutile parlare dei disegni, la tanto decantata Pixar può solo idolatrare) preferisco le opere con elementi spiccatamente fantasy, ma anche film così non sono da disprezzare, tutt'altro.

gianni1969  @  07/11/2012 19:20:03
   8½ / 10
questa non e' animazione,e' poesia. un altra perla dello studio ghibli,e miyazaky junior evidentemente ha avuto un grande maestro

Danielsky  @  07/11/2012 13:33:39
   8 / 10
Davvero un buon film dello studio Ghibli! Questa è la prima cosa da dire. Dopo il passo falso de "I Racconti di Terramare" e il mezzo passo falso di "Arietty" qui siamo ritornati nuovamente ad una vera produzione Ghibli, sia come estetica che come trama.

La storia è semplice e classica, ma con spunti interessanti e non scontati. All'interno di una trama romantico-adolescenziale bella e toccante, in cui si mischiano senso del dovere e voglia di novità, passato e presente, si interseca una vicenda che fa da specchio di una società, come quella giapponese di allora, in rapida evoluzione.

Il rischio che viene esemplificato dall'iniziativa studenteca all'interno del film è un'importante riflessione di come non vi possa essere un futuro se questo non è costruito sulle basi di una continuità col passato e che una società deve cambiare lentamente, in modo ragionato, senza buttare via le proprie origini e radici. In questa riflessione si inserisce anche il tema Miyazakiano dell'orrore della guerra che già ha contraddistinto la sua poetica fin da "Conan" e "Nausicaa".

Lo stile grafico è ancora una volta impeccabile, curatissimo e più volte sbalorditivo nella sua bellezza.

I personaggi sono ben delineati così come il periodo storico, caratterizzato anche da un linguaggio formale e da abitudini tradizionali ancora profondamente radicate. Qui va fatto un elogio alla Lucky Red per aver reso in italiano questo fatto, con un italiano ricercato e curato sia nella semplice traduzione che nella ricercatezza del lessico.

Qui siamo di fronte ad un prodotto pregevole anche nelle musiche sempre eccellenti, forse, a mio parere, un po' troppe nel numero, visto che poi la loro traduzione integrale in italiano può distogliere lo spettatore che, leggendo i sottotitoli, magari può perdersi la poeticità delle scene che scorrono sullo schermo e la bellezza della musica stessa.

Unica nota dolente della produzione, per me, è l'eccessiva classicità della vicenda stessa unita ad una regia non sempre all'altezza. Mi spiego meglio...Ne "I sospiri del mio cuore" in una trama romantico adolescenziale trasparivano dalla scena, in ogni istante, un'innocenza, una freschezza dei temi trattati ed una tensione emotiva che qui mancano a mio parere. Il tocco di Miyazaki lì era riuscito a sublimare l'innocenza del primo amore portandolo ad un livello di poeticità che qui manca, anche perchè, vista la classicità della stessa vicenda, lo spettatore qui a volte può già immaginare cosa possa succedere nella scena successiava che sta per vedere.

Unito a ciò, la regia del compianto Yoshifumi Kondo era ne "I sospire del mio cuore" molto più curata, audace ed emozionante nelle sue inquadrature e nei suoi tempi di quella di Goro Miyazaki. Qui il lavoro di quest'ultimo a volte l'ho trovato un po' freddo e non sempre all'altezza di portare i sentimenti proposti nella pellicola al di là della schermo del cinema.

In ogni caso siamo di fronte ad un prodotto pregevole e curato, una manna dal cielo per il cinema d'animazione che nessuno dovrebbe farsi scappare !!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  07/11/2012 09:55:44
   7½ / 10
presenti spoiler

Goro non è Hayao ma può diventarlo.
In realtà sarà difficile parlare delle differenze tra i due perchè anche questo ottimo, forse non magnifico, ma ottimo La Collina dei papaveri è stato scritto dal padre (sceneggiatura adattata però, non originale).
E siccome in un cartone solo un addetto ai lavori può capire che significhi realmente "regia", io che posso limitarmi soltanto alla sceneggiatura non posso non pensare che questo non è altro che l'ennesimo film del grande Hayao i cui La città incantata e Il castello errante di Howl sono senza problemi tra i miei 10 cartoon di sempre, probabilmente nei 5.
Sono due le differenze più lampanti con i maggiori capolavori del padre.
Il primo è l'assoluta mancanza di elementi fantasy, dalle ambientazioni ai debordanti (anche per numero) personaggi che popolavano i magici mondi di Chihiro and co. Certo non si arriva al drammatico realismo che ha per esempio quel grande capolavoro che è Una tomba per le lucciole (un mio cruccio non averne parlato, fa parte dei dispersi di questi mesi), siamo pur sempre davanti a un film per famiglie (non per bambini tout court però) ma tutte le vicende e i personaggi sono assolutamente verosimili.
L'altra differenza più grande, molto meno evidente e probabilmente soggettiva, è che questo film di Goro abbia bisogno assolutamente della visione completa per avere un suo perchè, per acquistare valore, per essere apprezzato.
Nei film di Hayao l'intreccio di solito è un tantino confuso e l'esplosione di vicende, personaggi, tematiche e ambientazioni rende quei cartoni così ricchi di cose che possono sopravvivere ed essere amati a prescindere dalla perfezione di script.
Qui il cerchio deve essere chiuso per forza, le due vicende parallele, quella della difesa da parte degli studenti di un loro presidio culturale, il Quartier Latin, una specie di scuola autogestita davvero suggestiva, e quella più intima dell'amore forse impossibile tra Umi e Shun, queste due vicende dicevo devono esser chiuse perchè il film non risulti pesantemente incompleto e forse addirittura noioso, inutile.
Per il resto sempre forti le tematiche di Hayao, quelle sociali, quelle del ricordo, quelle del legame con la tradizione e il rifiuto del progresso e curiose alcune analogie, quasi identità, con altri film precedenti, come l'aspettare la nave del padre di Ponyo o le pulizie totali del castello errante.
Non parliamo ovviamente dei disegni, marchio inconfondibile dello Studio Ghibli, quei volti disegnati con la poesia nella grafite.
Il film nell'ottima seconda parte trova un suo perchè, il Quartier Latin, simbolo di attaccamento alla cultura e alla tradizione ma anche di magnifica condivisione da parte di ragazzi di esperienze ed ideali è salvo mentre la faccenda dei due ragazzini si tinge di giallo e forse rimane un punto interrogativo fino alla fine.
Sono davvero fratelli o no?
Tenerissima e anche un pò scomoda la tematica dell'amore che rischia di non poter esser vissuto perchè sostituito da quello fraterno.
E splendide soprattutto due scene, gli occhi di lei che si bagnano durante l'arringa di lui in assemblea, magnifica sequenza in cui in due occhi vediamo nascere un amore non solo fisico ma anche intellettivo e soprattutto un indimenticabile abbraccio tra Umi e sua madre, un abbraccio che nasconde una verità che la figlia crede di avere ma non vuole rivelare alla madre (che forse, però, lo sa già). Quelle lacrime, quel misto di dolore,affetto e parole non dette che si scambiano le due è qualcosa di grande, che nasconde un mondo sotto.
Umi, Shun, fregatevene della storia di quella foto, vivete la vostra.

7 risposte al commento
Ultima risposta 18/11/2012 22.28.46
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Invia una mail all'autore del commento Laisa  @  06/11/2012 23:49:04
   7 / 10
bello, anche se...

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a parte questo...

6 risposte al commento
Ultima risposta 09/11/2012 00.35.59
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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  06/11/2012 19:05:08
   9½ / 10
Merce rara. 90 minuti di relax al cinema. Come sempre lo Studio Ghibli è il top dell'animazione mondiale. Molto triste osservare i genitori che portavano i figli a vedere i Gladiatori di Roma mentre io facevo il biglietto per questa dolcissima poesia in stile crepuscolare...

Il 6 novembre 2012, unica data italiana, io c'ero.

speXia  @  05/11/2011 23:46:50
   7½ / 10
Manca il classico tocco fantasy dello Studio Ghibli (e della famiglia Miyazaki) ma è comunque un film molto piacevole,a volte malinconico,altre volte divertente,e con una trama interessante.
Consiglio di andarlo a vedere,appena lo distribuiranno fuori dal Giappone!!

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