la febbre dell'oro regia di Charles Chaplin USA 1925
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la febbre dell'oro (1925)

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locandina del film LA FEBBRE DELL'ORO

Titolo Originale: THE GOLD RUSH

RegiaCharles Chaplin

InterpretiCharles Chaplin, Georgia Hale, Mark Swain, Tom Murray

Durata: h 1.22
NazionalitàUSA 1925
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 1964

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Trama del film La febbre dell'oro

Charlot è nel Klondike sulle tracce del prezioso metallo, ma su di lui hanno più presa gli occhi di una ballerina. Dopo una tempesta di neve Charlot si ritrova in una capanna in bilico sul baratro, in compagnia di un altro cercatore, il corpulento Giacomone che, affamato, lo scambia per un gigantesco pollo e tenta di divorarlo. Charlot si deve poi accontentare di una scarpa e dei suoi lacci come spaghetti.

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Voto Visitatori:   9,08 / 10 (80 voti)9,08Grafico
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Voti e commenti su La febbre dell'oro, 80 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  19/10/2012 01:53:23
   8 / 10
Un altro piccolo gioiello realizzato da Chaplin.
Questo "la febbre dell'oro" lo stavo cercando da un pò, leggendo la trama mi sono preso tantissimo, il risultato è stato ottimo.
Cosa si può dire? ho notato una cosa nei vari film visti di Chaplin, riesce ad unire come pochi nel suo genere, la comicità al dramma, e in questo caso anche la crudeltà, l'avidità dell'essere umano con l'amore, facendoci capire, in determinate situazioni, come l'animo umano possa diventare cattivo, approffitatore, ma allo stesso tempo buono e amorevole.
I trucchi e gli effetti speciali lasciano sorpesi se pensiamo di essere al lontano 1925, geniali. Il finale e la parte migliore, finisce senza dare risposte e ci lascia un punto di domanda su come continuerano le cose per il protagonista, mi ha colpito tantissimo, io la mia risposta me la sono data, me la tengo per me ;).
Grandissimo, ed ennessimo gioiello di Chaplin, questo è arte vera, l'espressione, attraverso il cinema, dei sentimenti umani, mi sento di chiamarlo così questo bellissimo febbre dell'oro. Da vedere.

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Ultima risposta 13/11/2012 16.34.05
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Wally  @  10/06/2012 20:04:29
   8 / 10
Io di Chaplin ho visto per adesso solo questo e il Monello... Tra i due c'e un abisso! Il Monello è pura poesia, questo invece è un bel film, molto curato, molto ben fatto, divertente ma anche leggermente noioso in alcuni tratti!
La voce di sottofondo l ho trovata un po irritante! Avrei preferito un muto totale... Tanto le espressioni e le scene parlano chiare da sole!

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Ultima risposta 11/06/2012 16.58.11
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Gabo Viola  @  30/10/2011 17:35:04
   10 / 10
Neanche Panariello, Pieraccioni e Teo mammucari mi hanno fatto ridere così tanto. Capolavoro del cinema

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Ultima risposta 31/10/2011
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Izivs  @  07/05/2011 11:35:56
   6 / 10
In una classifica di film d'epoca sicuramente questo film merita, proprio per il fatto di essere stato girato nel 1925 con soluzioni tecniche di pregio ed una sceneggiatura, per l'epoca, ben fatta (basta rammentare la scena del pollo, il ballo dei panini, gli effetti della capanna dondolante).
Sicuramente se avessi visto il film negli anni 30' avrei strabuzzato gli occhi e non avrei esitato ad attribuire 10.
Tuttavia in una classifica di tutti i tempi , a mio giudizio, non va oltre il 6, proprio per il fatto che se regge il confronto a livello di sceneggiatura poi lo perde a livello di regia, fotografia, colonna sonora, effetti speciali etc.

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Ultima risposta 12/10/2011 16.19.07
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  09/10/2008 21:40:45
   10 / 10
Assolutamente da vedere la versione muta del 1925. Un film perfetto, in "La febbre dell' oro" comicità e dramma sono complici dello stesso linguaggio cinematografico; la comicità infatti, viene sfruttata per raccontare, in diverse memorabili sequenze, situazioni estremamente drammatiche. Come in "Luci della città" e "Tempi moderni" -forse là ancora meglio distribuita- è la scansione perfetta dei tempi , che rende quest' opera un Capolavoro assoluto della storia del Cinema. Si ride, e ci si emoziona di fronte all' ingenuità e tenerezza del vagabondo Charlot. Si vede e rivede come si ascolta e riascolta un brano musicale.

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Ultima risposta 12/10/2008 11.54.19
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  24/09/2008 19:23:45
   8½ / 10
Uno dei timori ricorrenti di Chaplin era che il successo svanisse da un momento all'altro e che il pubblico si stancasse di lui. Ad esempio Fatty (Roscoe Arbuckle, un suo collega del periodo Keystone) era stato coinvolto nel 1921 in un processo per la morte di una ragazza e da allora il pubblico gli aveva voltato le spalle, finendo in miseria. La concorrenza si faceva poi più agguerrita; in quegli anni si stavano affermando Buster Keaton, Harold Lloyd e Harry Langdon. L'insuccesso di pubblico di La donna di Parigi era stato un campanello di allarme. Prima che fosse troppo tardi, Chaplin desiderava creare un capolavoro, qualcosa che lo potesse far ricordare dalla posterità e che facesse iscrivere il suo nome nei libri di storia del cinema.

Anche se cercava di fare delle proprie comiche dei piccoli gioielli artistici, la massima aspirazione di Chaplin era di essere apprezzato dal maggior numero di spettatori. Lasciò perdere quindi le sottigliezze ironiche e le introspezioni per tornare al suo cavallo di battaglia di mescolare il drammatico con il comico. L'idea geniale fu quella di accentuare all'estremo il contrasto fra questi due aspetti dell'esistenza umana. Nel film che gli venne in mente – The Gold Rush (La febbre dell'oro) – si sarebbe riso della massima emergenza che può capitare ad un uomo, cioè quella di morire di fame. L'ambiente sarebbe stato quello ostile e inospitale dell'Estremo Nord. Inoltre il vagabondo avrebbe vissuto l'onta del rifiuto plateale e della presa in giro da parte della ragazza amata. Mai come in questo film il vagabondo avrebbe sofferto di solitudine e si sarebbe sentito così isolato dagli altri.

Questa era però solo la parte tragica della storia. Per ottenere il massimo di risultato comico e di apprezzamento da parte del pubblico, dovette cedere alle convenzioni filmiche dell'epoca. La storia è infarcita di coincidenze incredibili e di colpi di fortuna sfacciata. La verosimiglianza della Donna di Parigi qui è un ricordo lontano. In contrasto con le sventure estreme, questo è l'unico film con il finale palesemente lieto. Dalla fame il vagabondo passa all'estrema ricchezza e alla conquista certa della donna amata. Nel 1942, in occasione del rifacimento sonoro del film, Chaplin cercherà però di smorzare il finale eccessivamente lieto. Resta comunque l'opera più convenzionale e ottimista di Chaplin, quella che gli ha sì assicurato il grande successo di pubblico, ma non quella che lo ricorderà per l'eternità. Ci sono però delle scene di grande valore comico e artistico che resteranno per sempre nella memoria collettiva degli amanti del cinema. Come si fa a dimenticare la cena a base di scarpone bollito? La scena dell'allucinazione è straordinaria, mentre non si può fare a meno di ammirare la grande arte mimica di Chaplin nella splendida scena della danza dei panini.

L'idea per La febbre dell'oro gli era venuta alla fine del 1923 guardando alcune fotografie che ritraevano una colonna lunghissima di gente che scalava un passo innevato nel Klondike (Alaska), andando a cercare l'oro. Lesse anche un libro che raccontava l'avventura di un gruppo di coloni sperduti nelle nevi della Sierra Nevada, che per sopravvivere erano stati costretti a mangiare le scarpe e i corpi dei compagni morti. Come al solito, in poco tempo, Chaplin aveva il film già bell'e pronto in testa senza bisogno di scrivere una vera sceneggiatura.


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Nel 1942 Chaplin decide di rimettere in circolazione il film, dotandolo di colonna sonora scritta da lui e inserendo dei commenti e dei dialoghi sulle immagini. Si tratta della versione che comunemente troviamo in circolazione. Il sonoro toglie però drammaticità e distoglie l'attenzione dall'arte recitativa. I commenti poi sono molto convenzionali. Introduce però un'importante novità: il film finisce appena dopo il riconoscimento di Georgia dell'avvenuta trasformazione del vagabondo in un milionario (l'esatto rovescio di Luci della città). Non si dice cosa avverrà dopo. Si tratta del tipico lieto fine a metà di Chaplin, che lascia così la porta aperta a qualunque interpretazione.

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Ultima risposta 10/02/2010 18.46.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  17/10/2007 13:08:34
   10 / 10
L'uomo, un essere così umano e così crudele.
Come fanno a coesistere queste due caratteristiche all'interno dell'uomo?
Chaplin in una sola scena giustifica la debolezza dell'uomo evidenziando come può essere labile il suo stato d'animo: l'uomo si predispone alla violenza e alla cattiveria nel momento in cui vede con occhi diversi, distorti dal dolore e dal bisogno, quello che sembra essere una necessità assoluta e primaria.
Quella di Chaplin è una giustificazione del male che non preclude la dignità e l'umanità; ed è per questo che il cinema di Chaplin è un cinema soprattutto etico-educativo.

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Ultima risposta 17/10/2007 14.04.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/06/2007 21:18:42
   10 / 10
Charlot eat his shoe: magistrale!!!

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Ultima risposta 21/09/2007 14.47.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  29/11/2006 20:54:19
   9½ / 10
Per me è sempre un piacere acquistare i dvd di Chaplin (per altro splendidi e completi di svariatissimi inserti speciali) e gustarmi i capolavori di questo grandissimo genio.
Detto questo non so neanche se posso votare perchè non si capisce che versione sia il film inserito in questa pagina: se si cerca Chaplin sulla ricerca avanzata si trova come data della febbre dell' oro il 1942; qui in alto c'è scritto che è del 1925 però dice che era al cinema nel 1964 (boh!). Comunque io sto votando la versione muta originale del '25.
La febbre dell' oro è probabilmente il film più bello che ho visto del regista inferiore forse solo di un pelino al capolavoro assoluto "Luci della città".
Come gran parte del cinema di Chaplin la semplicità sta alla base del film in un alternarsi continuo di comicità e parti drammatiche ma è proprio questa semplicità che è la cosa magnifica del film perchè pochi altri film riescono a dare le stesse emozioni con così poco e inoltre bisogna contare che la data di produzione è davvero molto antica. Il finale è stato il motivo del non avergli dato 10:

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Ultima risposta 04/05/2013 23.01.45
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tavullia86  @  05/01/2006 19:09:31
   9 / 10
un grande!!!!!!!!!ma guardate anche buster keaton!!!!!!!!!!!!

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Ultima risposta 17/06/2006 18.28.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/01/2006 17:14:53
   7½ / 10
bellissimo film tanto comico quanto in alcune scene molto triste...un genio del muto

9 risposte al commento
Ultima risposta 21/09/2007 14.43.02
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Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  01/01/2006 22:25:20
   10 / 10
Un film maestoso nella sua semplicità!
Non c'è mai stato uno Charlot più Charlot di Charlot nella "febbre dell'oro".
L'unica cosa che mi rattrista è che non proverò più le emozioni che mi ha dato lui in una sala cinematografica!
A volte, nelle mie sceneggiature provo a citarlo, a inserirlo nel contesto dei giorni nostri: tento disperatamente di farlo rivivere un'ultima volta, ma è impossibile!
Chaplin è e resterà l'unico!

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Ultima risposta 29/03/2006 17.53.19
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Ch.Chaplin  @  29/09/2005 15:16:19
   10 / 10
intramontabile masterpiece del genio di charlie chaplin
forse solo in luci della città si provano più emozioni..x il resto da vedere assolutamente..anke se odiate i muti

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/09/2007 14.30.08
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