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Ricostruzione documentaristica della folle impresa di Simon Yates e Joe Simpson, allora pretenziosi di voler essere i primi individui a scalare il Siula Grande nelle ande peruviane durante gli anni 80. Il film è ispirato ad un libro dello stesso Joe Simpson che descrive minuziosamente le difficoltà e le sensazioni provate dai due scalatori durante la loro sfida, ed è realizzato alternando le interviste dei due protagonisti autentici alle scene ricostruite e simulate nuovamente nel Siula Grande. La situazione che si venne a creare durante la discesa fu decisamente allarmante, sopratutto per Joe Simpson che rimase sospeso sopra ad uno strapiombo ghiacciato per un intera notte, abbandonato dall'amico Simon che lo credeva quasi sicuramente morto o, in caso contrario, senza ormai alcuna speranza.... La decisione di farne un libro da parte di Joe Simpson fu dettata proprio dal fatto di dover scagionare da qualsiasi colpa e responsabilità l'amico Simon Yates, che in caso di una più approfondita inchiesta sarebbe potuto essere accusato di aver abbandonato il compagno lasciandolo in balia di se stesso e della disagiata situazione..... Il documentario è girato bene, le situazioni le riesce a rendere discretamente, ma ogni volta che vedo cose del genere mi chiedo sempre la stessa cosa: "Ma perchè questa gente rischia così tanto per così poco?.....arrivi in cima ad un monte dopo aver fatto uno sbocco incredibile, affrontando una quantità innumerevole di rischi, sapendo di dover affrontare anche la discesa(sempre possibilmente pericolosa) per stare in cima 20 minuti e guardare il panorama? Ma davvero vale la pena rischiare la cosa più preziosa al mondo per questo?.....sinceramente non lo so".... Comunque se vi piacciono i film documentaristici non è male, è realizzato con passione e si vede....
Non capisco neppure perchè si sia fatto un film su una storiella che forse non appassiona neppure gli scalatori. Molti dubbi sulla autenticità della storia , comunque portata sugli schermi con moltra approssimazione. Credo proprio che il produttore sia destinato a un solenne bagno economico.
Come dire... chi la dura la vince! C'e' piu' o meno tutto nella recensione che dire di piu'? Emotivamente scuote E' molto forte. Joe si trova da solo,in mezzo ad un paradiso di ghiaccio a piu' o meno 6000 metri di altezza,senza acqua,senza cibo e in piu'con una gamba rotta! voi cosa fareste? Nel caso di Joe il"videogioco"comincia. Praticamente e'un biglietto di sola andata per l'inferno. Inferno come minimo. Dopo aver affrontato l'impossibile e dopo aver sprecato due dei tre cannoncini il nostro eroe,finalmente,ce la fa,sopravvive e ci racconta il suo inferno in terra,pardòn,tra i ghiacci. E'agghiacciante(scusate il gioco di parole),angosciante ma allo stesso tempo straordinario. e poi 'sti scenari da capogiro che mozzano il fiato che dire... un'ennesima conferma che con la natura non si ragiona e non si scherza che ogni tanto si prende pure le sue belle rivincite e...di bruttobruttobrutto! ma la voglia di vivere alle volte fa fare cose aldila'delle proprie possibilita' e l'impresa di Joe e' a dir poco sovrumana un istinto di sopravvivenza che rasenta il delirio, una cronaca che dura un'ora e 46'e che ti tiene lo stomaco ribaltato per tutto il tempo. Non e' un film fondamentale ma lo consiglio Unica controindicazione: non vi leverete piu' dalla testa la canzone di Boney M dalla testa per tutta la serata!