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“E’ lecito non vendicarsi? Non vendicarsi avvelena l’animo, quanto vendicarsi Se non di più…”
A diciassette anni di distanza dal predecessore Regalo di Natale, Pupi Avati propone un sequel, che a mio avviso non riesce a confrontarsi con il predecessore. Stessi attori (sempre tutti molto bravi), stesso ambiente ma una situazione diversa. E’ proprio questo il punto, la situazione. Mentre Regalo di Natale risultava perfino e amorale in un climax culminante con l’amarissimo finale simile ad un pugno nello stomaco, in questo sequel si perde tutto ciò. Senza ombra di dubbio il film è costruito molto bene, paradossalmente la trama può risultare più interessante e articolata ma l’atmosfera non c’è più. Anche il tentativo di vendetta, risulta insipido e nel finale appare ciò che nel primo capitolo non aveva nemmeno per un istante fatto capolino ossia un buonismo di fondo che in Regalo di Natale era stato completamente soffocato dal vizio e dalla sete di denaro. Comunque rimane una buona pellicola della sterminata filmografia del prolifico Pupi Avati ma senza dubbio non il più riuscito.