millennium mambo regia di Hou Hsiao-Hsien Taiwan, Francia 2001
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millennium mambo (2001)

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locandina del film MILLENNIUM MAMBO

Titolo Originale: QIANXI MANBO

RegiaHou Hsiao-Hsien

InterpretiShu Qi, Jack Kao, Tuan Chun-hao, Chen Yi-Hsuan, Takeuchi Jun

Durata: h 1.43
NazionalitàTaiwan, Francia 2001
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1991

•  Altri film di Hou Hsiao-Hsien

Trama del film Millennium mambo

Taipei: la giovane Vicky lavora in un locale notturno ed è divisa fra due uomini innamorati di lei, Hao-Hao e Jack. L'attenzione soffocante del primo la spinge a scappare e a rifugiarsi dal più maturo Jack, che si trova in grosse difficoltà economiche e di punto in bianco parte per il Giappone...

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Voto Visitatori:   8,25 / 10 (10 voti)8,25Grafico
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Voti e commenti su Millennium mambo, 10 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Thorondir  @  22/07/2023 12:39:25
   8 / 10
Legami tossici e dipendenze (tabacco, alcol, droghe), sradicamento affettivo e identitario (la triade Cina-Taiwan-Giappone), l'incapacità quasi patologica di trovare una via dritta e normale in un'esistenza che si trascina stanca e senza apparenti certezze. Il sogno che scivola nella realtà e viceversa. Tutte cose che Hsien rende con uno stile sperimentale e lasciato libero di agire, senza chiare scansioni temporali, senza spiegazioni del chi e del cosa. Un fluire vitalistico (ma ancor più anti-vitalistico) di esistenze incodificabili.

Boromir  @  04/02/2022 20:14:53
   9½ / 10
La questione delle radici perdute, il peso del ricordo sul presente, l'irrequietezza degli amori giovanili all'indomani del nuovo millennio, la sempre più soffocante presenza dell'occidentalismo nell'Estremo Oriente anche nelle derive più underground. Questo è Millennium Mambo, uno splendido romanzo di formazione dove la narrativa basica non conta, che vive di bassi techno sia opprimenti sia leggiadri, di gestualità e atteggiamenti, di silenzi e sguardi, di colori caldi e avvolgenti, di sinuose dilatazioni enfatizzate da elaboratissimi piani-sequenza o step-frame alla Wong Kar-wai.
Ci si sente sballottati, confusi dalle luci stroboscopiche come dal vortice di flashback, esattamente come la protagonista Vicky (una Shu Qi che sicuramente ha accettato il ruolo come mezzo per esorcizzare un passato probabilmente turbolento, all'insegna degli umili natali e degli esordi nello star-system softcore), braccata da una macchina da presa la cui implacabilità documentaristica mai perde la sensibilità o cede al moralismo.

Gabo Viola  @  10/11/2011 17:15:23
   7 / 10
E' sicuramente bella l'atmosfera rarefatta, fumosa, torbida che il film riesce ad evocare. Però mi pare una diapositiva meno potente di quanto abbiano descritto i precedenti commentatori. Un 7 pieno ma non esagererei.

trickortreat  @  14/06/2011 17:27:32
   9 / 10
Meraviglioso ritratto della nuova generazione. Musiche stupende, Shu Qi divina, regia sublime

mirkoworld  @  27/09/2010 23:24:31
   8½ / 10
...che pena vedere questi film a 2euro e 80cent nelle ceste di Autog..ll...grandi film così penalizzati...mah...una delizia per gli occhi e per la fantasia...ottima fotografia, bravi gli attori...insomma il voto lo vedete...

VikCrow  @  08/03/2009 11:29:31
   10 / 10
Confermo il commento di Ciaby. Film imprescindibile. La fotografia scura, lascia trasparire colori caldissimi e accesi. Un'incanto per gli occhi.

Ciaby  @  24/12/2008 18:10:30
   10 / 10
imprescindibile

Invia una mail all'autore del commento yasujiro  @  07/01/2008 22:08:38
   8½ / 10
Primo film del regista che vedo. Hou entra direttamente nell'olimpo dei miei registi preferiti. Film ottimo, mai noioso, musiche bellissime e ottima sceneggiatura. Esaltante.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  13/10/2007 21:13:15
   7½ / 10
Con sguardo malinconico Hsiao-Hsien Hou, racconta di una vita che si lascia trasportare dagli eventi o dalle vite altrui. Non vi è una meta, neanche una parvenza lontana, tanto che si toccano punte di nichilismo che trasmettono sconforto, quello stesso sconforto, quello stesso disagio che Vicky scaccia ora con l’alcol ora con infinite sigarette. Sensazione, questa, che il regista fa passare attraverso il disorientamento dato dal contrasto tra il realismo (una realtà vuota appunto) cercato con gli interminabili pianisequenza che caratterizzano l’ottima regia, e l’apparente distanza degli aventi dalla realtà; tale distanza Hou la ottiene in parte con la ricostruzione non cronologica della storia e in parte con la voce fuori campo che allontana il tutto a 10 anni prima e che rappresenta l’unico conforto per una Vicky che col tempo è forse uscita da quella sorta di limbo in cui per l’intera durata del film sembra imprigionata:

“Lei pensava di trovarsi nel paese dei pupazzi di neve, che, quando sorge il sole e l’aria si intiepidisce, si sciolgono e scompaiono. Una volta mentre faceva l’amore con Hao-Hao di colpo aveva pensato che lui era un pupazzo di neve, che al sorgere del sole si sarebbe disciolto. Come era stato triste fare l’amore quella volta.
Ma questo avveniva 10 anni fa, era l’anno 2001, quell’anno aveva nevicato molto..”

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/04/2006 11:04:42
   4½ / 10
Ci troviamo di fronte ad una storia interessante ma sviluppata malissimo...il regista Hou Hsiao Hsien si limita ad un esercizio di stile,sicuramente valido dal punto di vista prettamente artistico ma anche freddo e privo della capacita' di coinvolgere lo spettatore.
Il regista continua nel suo viaggio analitico nei confronti dei giovani,facendone uscire l'ennesimo ritratto di una generazione spesso sconfitta e priva d'ideali,che fa continuamente a pugni con il mondo circostante,una generazione che non "sente" neanche piu' lo scorrere del tempo.
L'argomento affrontato è interessante,la regia è veramente ottima con lunghi piani-sequenza a marcare stretti i volti dei protagonisti,a rimarcare la volonta' di scandagliare l'animo dei protagonisti e non gli ambienti che li circondano costituiti da un ammasso di pareti e luci artificiali,come artificiale è il mondo che si crea la protagonista(la bellissima Shu Qi) con l'ausilio di liquori e droghe varie,per sfuggire alla noia di un mondo che sembra non serbare piu' sorprese.
La noia pero' attanaglia anche lo spettatore,che fatica ad entrare in contatto con una cultura che non gli appartiene(e ve lo dice uno che ama i film orientali)e che soprattutto si vede costretto a dover affrontare la visione di una pellicola importante da un punto di vista cinematografico ma fredda e poco coinvolgente da quello dei sentimenti,una pellicola che fara' la sua figura in qualche importante festival ma che nel mio salotto,sinceramente,funge solo da sonnifero.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/10/2006 09.30.48
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