Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Praticamente potrei copiare il commento che diedi a "Danza Macabra" ma a questo film do mezzo voto in meno perché è una operazione commerciale per sfruttare il cinema a colori. Molto bene le atmosfere e le scenografie per questo OLD DARK HOUSE... Poi tutto diviene pateticamente noioso.
Questo film (conosciuto anche come 'Web of the Spider') è un remake a colori del film 'Danza macabra' ('Castle of Blood') del 1964, in b/n, con Barbara Steele. Entrambi i film sono stati diretti da Antonio Margheriti con lo pseudonimo di Anthony M. Dawson. La storia ruota attorno a un Edgar Allan Poe (Klaus Kinski) ubriaco che racconta storie in un bar tra un drink e l'altro (il suo più grande vizio purtroppo). Ad un certo punto nella taverna entra Alan Foster (Anthony Franciosa), un giornalista a cui Poe aveva promesso di concedere un'intervista, i due cominciano a parlare della vita, della morte e di ciò che accade dopo, ma mentre Poe crede nei fantasmi e afferma che tutti i suoi racconti del terrore hanno avuto un riscontro oggettivo anche nella realtà e non sono stati solo frutto dei suoi incubi, Foster nega che ci possa essere una vita dopo la morte e lo "accusa" di essere un normale cronista come lui e non un vero romanziere. Poe e il suo amico Lord Thomas Blackwood (Enrico Osterman) allora sfidano Foster a mettere 100 sterline sul tavolino e gli suggeriscono di passare una notte da solo nell'enorme castello di proprietà di Blackwood, a Providence (Rhode Island), la notte stessa...il giornalista, spiazzato dalla proposta, inizialmente rifiuta in quanto non ha le 100 sterline ma soltanto 10, ma dopo che Lord Blackwood lo rassicura che possono bastare, accetta la sfida e i tre si dirigono così in carrozza verso il castello. Gli è stato detto da Blackwood che nessuno è mai sopravvissuto a una visita notturna al castello questa notte poiché è la vigilia del giorno dei morti (2 novembre).
Elisabeth, sorella di Thomas, proprietario del castello, infatti dirà ad Alan più avanti "ah già, la scommessa che mio fratello fa ogni anno per dar credito alle fantastiche storie che si raccontano da tempo su questo castello", quindi si scopre poi che quella di invitare degli ospiti sfrontati a trascorrere la notte nella tenuta di famiglia era una simpatica ricorrenza annuale.
Ma Foster si fa beffe dell'idea del soprannaturale e il trio arriva al cancello e la coppia abbandona Foster al suo destino. Superato il cancello principale, attraversa un cimitero di fronte alla tenuta e trova la sua strada. Una rapida carrellata dei piani inferiori, alcuni passaggi suonati al clavicembalo e presto si ritrova faccia a faccia con Elisabeth Blackwood (Michele Mercier). La donna lo accompagna in giro per la tenuta, parlando di cose che sono successe lì. Foster è così incuriosito da questa bella donna che inizia ad innamorarsi di lei. Ma mentre la notte avanza strane cose iniziano a succedere. Dove una volta c'erano ragnatele e polvere ora c'è una sala da ballo piena di ospiti che ballano tutta la notte. Elisabeth è ora tra le braccia di suo marito mentre Foster inizia ad essere testimone di un passato che si apre davanti ai suoi occhi e scopre che Elisabeth non è quello che pensava, ma solo uno dei tanti fantasmi in casa. Mentre la notte avanza, Foster apprende cosa è successo a ciascuna delle varie apparizioni che vede davanti a lui. Sopravviverà alla notte? O c'è qualche ragione insidiosa per cui questi spettri sono apparsi prima di lui, alcuni hanno bisogno che lui continui a sopravvivere? Il film è un film horror gotico in stile classico, dall'ambientazione e dai costumi ai costumi del tempo, sia passati che presenti nel racconto. I set in uso sono meravigliosamente dettagliati e danno vita alla storia che si svolge. Non solo, il film ci viene offerto in una presentazione ultra widescreen (rapporto d'aspetto 21:9, circa 2.35:1), qualcosa che mancava da tempo. La recitazione è al di sopra di ciò che la maggior parte si aspetterebbe in un film con questo tipo di argomenti. Franciosa era un attore sottovalutato che avrebbe dovuto ottenere ruoli migliori. Anche così ha messo tutto se stesso nei ruoli che aveva e si vede in questo. Mercier è altrettanto all'altezza del compito di abbinarlo dalle prime scene insieme fino all'ultima. E Peter Carsten nei panni del dottor Carmus, un fantasma che una volta era un visitatore come Forster, fa anche lui un ottimo lavoro. Un paio di anni fa la Garagehouse Pictures ha rilasciato questo film nella migliore versione che si possa mai trovare. Il film è stato completamente restaurato e masterizzato in codifica AVC (2.35) del negativo teatrale originale e si vede. L'immagine chiara, nitida e pulita alla vista è sorprendente. In aggiunta a ciò, il film è ricco di extra. Il soggetto e la sceneggiatura qui sono di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi, in realtà la storia si basa fortemente sui racconti "Berenice" (Poe ne accenna anche all'inizio del film quando parla nella taverna dei suoi 32 denti bianchissimi) e "La sepoltura prematura" di E.A. Poe. Le musiche di Riz Ortolani sono inquietanti e anche qui abbiamo una interessante associazione Franciosa-Rhode Island (come in "Tenebre" del 1982) per quanto riguarda il luogo del misfatto (nel film di Argento è stato il luogo dove il killer ha subito il trauma scatenante, nella spiaggia). Le ambientazioni gotiche e spettrali sono davvero suggestive (candelabri, portoni enormi, armature, arazzi, tappeti, ampi specchi, arredi barocchi in legno, vecchi coltelli alle pareti, lampadari fatiscenti, ragnatele onnipresenti, ritratti ovali e pendoli...e qui due ulteriori romanzi famosi del celebre scrittore, tendaggi pesanti, scale a elica etc. tutto è stato studiato ad arte), sfortunatamente il personaggio di Poe è stato relegato a un ruolo di secondo piano e risulta quasi irrilevante ai fini della trama, ma Klaus Kinski cerca di fare del suo meglio.
Anthony Franciosa deve sentirsi incredibilmente a suo agio nei panni del pazzo scatenato, anche qui come in "Tenebre" ci offre una notevole performance artistica, ed alla fine stava anche per ciullarli tutti...questione di un leggerissimo soffio di vento proprio, di un centesimo di secondo. E così come in "Tenebre", anche qui la dinamica della sua morte è praticamente identica (infilzato). Bravo attore. Io credo anche che Kubrick abbia visto questo film prima di sceneggiare "Shining" nel 1980, certe sonorità musicali durante la festa nella sala da ballo dell'Overlook Hotel mi hanno ricordato molto la scena della "danza macabra".
All'inizio pensavo ci fossero alcune incongruenze "logistiche" nella trama...il castello di Blackwood, nel film, si trova a Providence (capitale del Rhode Island), ma durante il film ci sono diversi riferimenti alla city di Londra e alla 'Nuova Inghilterra' (che è la regione più a nordest degli Stati Uniti, composta da 6 stati tra cui appunto il Rhode Island), Allan Poe e Alan Foster sono americani, ma Alan dice a Elisabeth di vivere a Londra...dove sembrerebbe ambientata anche la scena della taverna all'inizio, nella quale Poe beve dell'ottimo cognac inglese. Anche lo stesso fratello di Elisabeth (Thomas, uno dei pochi sopravvissuti di quella festa) dice a un certo punto di dover rientrare la notte stessa a Londra per ragioni di lavoro...e la distanza è ovviamente impossibile da coprire in un paio d'ore (c'è un oceano di mezzo). Inoltre a un certo punto gli ospiti parlano di un futuro viaggio da fare "in Europa" (Francia, Italia, Spagna) ma la'Inghilterra già allora (siamo a metà circa del XIX secolo, dato che Poe è morto nel 1849) faceva parte dell'Europa, così come il New England degli Stati Uniti. Così ho pensato che tra doppiaggi, ridoppiaggi e adattamenti, probabilmente si fosse perso qualche pezzo per strada...poi mi son visto l'originale in bianco/nero, dove effettivamente non ci sono dubbi sul fatto che le ambientazioni siano inglesi (vengono inquadrati subito il Tamigi, il Tower Bridge e il Big Ben), scoprendo che 'la collina di Providence' dove sorge il castello è un luogo immaginario nei paraggi di Cambridge (nonchè il nome di un fabbricante di armadi), a circa 100 km dalla city londinese, percorribili perfettamente in due di carrozza come viene detto nel film. Resta da capire perchè si sia scelto proprio quel nome, che rimanda subito sicuramente al Rhode Island, evidentemente è una città che piaceva particolarmente a Franciosa (nato a New York, non troppo lontano da Providence, quella vera). Poi finalmente ho scoperto casualmente che è anche la città di nascita di un altro famoso scrittore di romanzi horror (Howard Phillip Lovecraft). Un ottimo gothic-horror made in Italy.
Un film che rappresenta un caso più unico che raro,è infatti uno dei pochissimi remake ad essere diretto dal regista della pellicola originale. Anche se tecnicamente eccelso bisogna ammettere che siamo davanti ad un film che non aggiunge praticamente nulla a ciò che era stato mostrato sette anni prima in "Danza Macabra",certo l'utilizzo del colore porta sicuramente dei vantaggi dal punto di vista estetico però d'altra parte va a perdersi il fascino che il bianco e il nero trasmetteva. Discreti gli interpreti (tra cui troviamo il sempre grande Klaus Kinski) e buona la colonna sonora. Se preso come una pellicola a parte (senza aver visto l'originale) risulta un buonissimo film,così è solamente un lavoro ben fatto ma che ha poco da dire.
E' un ottimo remake dela famoso: "Danza macabra". Anzi il primo che vidi fu proprio il remake. Mi piacque molto e non so dire se sia peggiore o migliore. Credo che ognuno di essi e' caratterizzato da due registi molto bravi e quindi non paragonaili.
Differenze sostanziali nella storia non se ne vedono confrontato con Danza macabra di cui questo è sostanzialmente il remake a colori. Mi era piaciuto di più il forte contrasto dela fotografia in bianco e nero del precedente, ma stiamo parlando comunque di un film più che dignitoso. Migliore sicuramente per l'interpretazione sofferta del Poe di Kinski.
Remake del celebre film "Danza macabra". La prima cosa che mi viene subito in mente č il titolo stesso: cosa c'entra con il film? Č indubbiamente un buon titolo, perň in questo caso specifico risulta terribilmente stonato. Il film risulta datato come qualitŕ di immagini (molto di piů dell'originale, girato 7 anni prima e addirittura in bianco e nero), anche se vanno fatti i complimenti al regista per aver adoperato tutti i trucchi visivi e sonori del cinema di genere: dal suono dei gufi, dei gatti e dei lupi al fischiare del vento, dalle sempre presenti porte cigolanti, dalle finestre che si aprono da sole al "gong" degli orologi a pendolo. Ci sono alcuni temi musicali che sono incredibilmente uguali a quelli usati per "Le inchieste del Commissario Maigret", con Gino Cervi. Buono tutto il cast e personalmente reputo l'interpretazione di Franciosa molto piů convincente che in Tenebre di Dario Argento (vedere SPOILER). Sinceramente č un film che nn aggiunge niente di nuovo a quello precedente. NN capisco il motivo per cui si siano buttati i soldi per realizzare questo prodotto! Puň uno stesso regista girare due film completamente uguali?
Č curioso vedere Anthony Franciosa morire sempre nella stessa maniera… sia in questo film che in "Tenebre" di Argento, infatti, il risultato č lo stesso: infilzato!
Horror italiano davvero bello. Ottima prova per Klaus Kinski, belle atmosfere gotiche e scenografie curate in ogni dettaglio. Alcune scene piuttosto originali, soprattutto per la data del film. Consigliato agli appassionati.
Noiosissimo e banalissimo esercizio di stile con una sceneggiatura che si trascina stancamente riproponendo i soliti luoghi comuni dell'horror italiano di quegli anni. Inguardabile per quanto risulti noioso e datato.
Se in "Danza Macabra" c'erano di mezzo i fantasmi,qui è la stessa identica storia,solo che per fare qualcosa di diverso cosa ci si poteva mettere al posto dei fantasmi? ma che domande, ovvio che i vampiri...eh si,proprio una trovata geniale.una fantasia da far invidia proprio.ma purtroppo come al mio solito non avevo letto la trama prima di visionarlo. vabbè,per il resto nulla da dire,e ci mancherebbe pure.
Non ho idea del voto che avrei dato se non avessi visto "Danza Macabra" dello stesso Margheriti già di per sé noiosetto. Questo ne è il remake a colori (credo ancora più lungo) con unica nota positiva un Kinski che è quasi pronto per emergere.
Discrete atmosfere e attori di alto calibro non salvano la pellicola dall'abisso della noia. Uno dei film più soporiferi che mi sia mai capitato di vedere.
tranquillamente evitabile, anche se tutto sommato la sufficienza non gliela si può negare.
remake del celebrissimo Danza Macabra, realizzato dallo stesso regista. la storia e lo stile registico sono praticamente identici al film del '64. le musiche sono sempre a cura di Riz Ortolani. la fotografia è ugualmente suggestiva. la Mercier è incantevole nel ruolo di Elisabeth Blackwood, ma il mio cuore è già occupato dalla darkissima Barbara Steele; non posso dire lo stesso riguardo al personaggio di Poe, interpretato dal mitico Klaus Kinski, che sembra essergli stato cucito addosso. consigliatissimi entrambi ! ! ! L
Uno dei migliori b-horror italiani di sempre, probabilmente una delle opere migliori del sottovalutato Margheriti, intriso di un'atmosfera sinistra veramente agghiacciante. Come molti b-movies, non disdegna sequenze efferate e grand-guignol, e resta un piccolo cult nel suo genere. Straordinaria in particolare la prova di Klaus Kinski, nei panni dello scrittore Edgar Allan Poe