non aprite quella porta (2003)

Prima serata al cinema. Il suo anticipo e il mio ritardo si sono incontrati di pessimo umore, infine, in sala non c'è poi tanta gente. Due ragazzini laggiù in prima fila:
'Non sapevo si pomiciasse ancora al cinemà penso io ad alta voce.
Lei si volta e mi passa un'occhiataccia come a dire: 'Cosa caz.zo vuol dire pomiciare?'
C'è una coppia di coniugi accanto a noi, non si guardano neanche. Forse poi non sono davvero marito e moglie. Sono due anime sole, che non riescono a toccarsi, come due calamite, per la troppa voglia di attirare a sé.
Sta iniziando il film:
'E' un remakè le dico.
'Cosa?'
'Sto film è un remakè
Credo non abbia capito. Mi guarda come se le avessi detto una parolaccia.
Si fa in là, poggiandosi sull'altro bracciolo. Atmosfere simili all'originale. La solita dose in più di spavento. Il mostro che non muore mai. Un filmato alla fine:
'Hai visto, è una storia verà
'Bè, più o menò
'Ma è possibile che devi sempre sminuire tutto?'

Uscimmo dal cinema, senza più tenerci la mano. Ci sedemmo in un bar, niente birre, due cioccolate calde. Davanti a noi c'erano seduti due non più giovani, entrambi bruttini, appiccicati come la coppia di ragazzini della prima fila, tenerissimi.
Era una gran bella giornata, di sabato, forse tra poco avremmo fatto l'amore. Ma lei pianse, improvvisamente, caddero gocce dai sui occhioni in rovina.
Il fondo del mio cuore, non ne svelò il rumore.
Io mi avvicinai, e lei si strinse a me.
Le lacrime ancora cadevano, fragili petali perduti in un deserto.