non aprite quella porta (1974) regia di Tobe Hooper USA 1974
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non aprite quella porta (1974)

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locandina del film NON APRITE QUELLA PORTA (1974)

Titolo Originale: THE TEXAS CHAINSAW MASSACRE

RegiaTobe Hooper

InterpretiMarilyn Burns, Allen Danzinger, Paul A. Partain, William Vail, Teri McMinn, Edwin Neal, Jim Siedow, Gunnar Hansen, John Dugan

Durata: h 1,23
NazionalitàUSA 1974
Generehorror
Al cinema nel Giugno 1974

•  Altri film di Tobe Hooper

Trama del film Non aprite quella porta (1974)

Un gruppo di ragazzi si reca alla vecchia casa del nonno per controllare la sua tomba, perché si dice che in quella zona alcune tombe siano state violate. Una volta giunti alla casa del nonno, i ragazzi scoprono che i violatori di tombe sono proprio i vicini di casa, una famiglia di squilibrati dediti al cannibalismo...

Film collegati a NON APRITE QUELLA PORTA (1974)

 •  NON APRITE QUELLA PORTA - PARTE II, 1986
 •  NON APRITE QUELLA PORTA 3, 1990
 •  NON APRITE QUELLA PORTA 4, 1994
 •  NON APRITE QUELLA PORTA, 2003

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Voto Visitatori:   8,14 / 10 (232 voti)8,14Grafico
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Voti e commenti su Non aprite quella porta (1974), 232 opinioni inserite

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stratoZ  @  03/10/2024 12:46:51
   8½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Macabro, sporco, polveroso, arrugginito, sudato, spietato, folle, questi tra altri numerosi aggettivi per descrivere "The Texas Chainsaw Massacre" pietra miliare del genere slasher, ma più in generale dell'horror, film seminale che getta le basi per le tendenze che poi proliferereranno negli anni successivi, assieme ad altre opere di assoluto valore quali possono essere "Reazione a catena" di Bava per quanto riguarda l'aspetto prettamente slasher o "Psycho" per l'aspetto prettamente macabro - d'altronde entrambi sono parzialmente ispirati dalla figura di Ed Gein -

Ed è così che questi cinque ragazzi, scemi come tutti i personaggi degli slasher, parliamoci chiaro, vanno a controllare come sta la tomba del nonno dopo che un vandalo si è divertito ad estrarre i cadaveri dalle tombe e creare sculture non proprio neoclassiche diciamo, poi nella strada del ritorno incontrano quest'altro soggetto fuori di testa che fa l'autostop, si mutila davanti a loro e poi ferisce il ragazzo disabile, non contenti di tutto ciò i ragazzi decidono di avventurarsi verso la vecchia casa del nonno, abbandonata e in un posto sperduto, per visitarla, tra la calura tipica del Texas in mezzo a legno marcio, ragnatele, reti di metallo arrugginite, insomma una forte componente vetusta che mostra uno stato di abbandono evidente, da lì, nel bel mezzo del nulla, un silenzio tombale i cinque protagonisti affronteranno la disavventura che ormai tutti conosciamo.

Il male si manifesta velocemente e a ciel sereno, Hooper si avvicina più agli archetipi dell'horror moderno che alla costruzione classica della suspense, dal nulla, Leatherface tirerà una martellata in testa ad uno dei protagonisti che era entrato per chiedere aiuto, subito dopo si scatena il film in tutta la sua crudeltà macabra, dalla terribile scena della ragazza appesa al gancio - scusate non ricordo i nomi dei personaggi, come in quasi tutti gli slasher sono carne da macello, ma fa parte del fascino della pellicola - a Leatherface che mutila il ragazzo con la motosega, da lì in poi c'è una discesa nella follia della famiglia, con gli altri personaggi che verranno progressivamente fatti fuori e la sola sopravvissuta, archetipo della final girl, che assisterà a tutte le pratiche più macabre di una famiglia di svitati, la scena della cena col nonno mette un'inquietudine incredibile, non tanto per gli avvenimenti che accadono quanto per il contesto che Hooper riesce a creare, di questa casetta di campagna mezza distrutta in cui tutti i personaggi si sono lasciati andare e sono strascinati in un vortice di follia, col nonno che non si capisce bene se è morto o vivo - ho visto zombie romeriani sembrare molto più vitali - e le suppellettili umane che addobbano la casa, denti, pezzi di ossa, un'exploit del macabro incredibile, tra l'incredulità dell'unica sopravvissuta e un casino immenso fatto dai tentativi di scappare in cui il sonoro diventa strabordante e travolge lo spettatore con le urla disperate della giovane donna e il continuo rumore della motosega.

Ma Hooper eleva il film e pure tanto, con la componente stilistica, donandogli un fascino ormai vintage e sporco molto tipico delle pellicole di serie b, di cui ovviamente questo film fa parte, considerato il budget strettissimo a disposizione, utilizzando spesso la camera a mano, uno stile grezzo che tende a sporcare i movimenti, anche ricorrendo alla soggettiva dei personaggi, magari in corsa e continui dettagli, dai quasi poetici momenti in esterno, con una campagna texana piena di colori vividi ai macabri interni pieni di ossa umane e legno marcio, una contestualizzazione strepitosa per una pietra miliare del genere che farà sentire la sua influenza ancora a distanza di decenni, film epocale.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  17/07/2021 19:11:50
   8½ / 10
Mamma mia che filmone! Violentissimo in modo difficile da concepire soprattutto per gli anni in cui è stato girato, con alcune scene quasi insostenibili:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ed un cattivo indimenticabile. Peccato per l'orbita di sequel, remake e prequel che ne hanno fatto più un brand che un film.

zerimor  @  10/07/2021 02:04:41
   9 / 10
Non mi soffermerò sull'importanza e l'influenza che ha avuto questa pellicola nel genere di riferimento, nonché sul relativo villain "faccia di cuoio". Quello che colpisce, anche a distanza di quasi 50 anni, è come una pellicola così datata ancora oggi riesca ad affascinare. Lo fa "semplicemente" grazie alla regia e all'estrema follia che attornia quell'inquietante ed emblematica costruzione. Ogni singola scena all'interno della casa, seppur fugace, è curata nei minimi particolari. Ecco, proprio quelle immagini sono il punto di forza del film. È in questo modo che un horror "incide", e senza il bisogno di essere eccessivamente sanguinolento.
Brutale, malsano e delirante.

Niko.g  @  06/06/2021 11:43:26
   7½ / 10
Meritate e comprensibili le censure che il film ebbe all'epoca. Siamo infatti di fronte ad uno stile quasi documentaristico, strettamente legato alla realtà, dove non è il ribrezzo o il disgusto a prevaricare nelle emozioni dello spettatore, bensì il terrore e lo sgomento per ciò che sta accadendo.

Già dal dettagliato titolo originale dell'opera ("Il massacro texano della sega elettrica"), si capisce che non è con l'orrore soprannaturale che abbiamo a che fare, ma con qualcosa di molto più vicino a noi e che quindi può essere molto più scioccante per determinate categorie di spettatori.

Nell'America dove la cultura hippie si era fatta promotrice di una visione pseudo pacifica e non violenta, cominciano ad emergere degenerazioni e settarismi che danno vita ad associazioni criminali in cui spicca la "famiglia" Manson e assassini seriali che uccidono senza moventi razionali, spinti dal vuoto e dalla disperazione che quella subcultura aveva riversato su di loro.

I movimenti scoordinati e incontrollati di uno psicopatico serial killer è quanto di più terrificante ci possa essere e il regista pone il focus proprio su questo (anzi ci chiude addirittura il film). Tuttavia lo splatter è ridotto all'osso (che bella battuta) e dunque l'orrore inteso come ribrezzo e ripugnanza non trova qui residenza.

Saltano struttura e tempi di azione perché non è di un film inteso in senso classico che stiamo parlando, ma di qualcosa di diverso, che non ha schemi precostituiti (di nuovo vedere il finale). Punto debole o punto di forza? Né l'uno, né l'altro o forse, un po' dell'uno e un po' dell'altro. Di sicuro la totale imprevedibilità e le inquadrature sorprendenti di Hooper, colpiscono ancora oggi.

Finale totalmente fuori di testa, fotografato come un piccolo capolavoro a sé stante.

Alpagueur  @  17/10/2020 12:38:40
   8½ / 10
Girato più di quattro decenni e mezzo fa, ci fu un putiferio quando "Non aprite quella porta" (alias "The Texas chainsaw massacre") fu distribuito a un pubblico inconsapevole e riscrisse sfacciatamente i cliché dei film dell'orrore come li conosciamo oggi.
Dove non è stato severamente tagliato, è stato vietato e per il beneficio dei moralisti che hanno combattuto contro la sua volgare corruzione della decenza e del limite etico, il loro piano però ha fallito, rendendo il "massacro della motosega" uno dei più famigerati, ricercati (dopo) e acclamati film horror di tutti i tempi.
Ancora inquietante oggi come lo era nel 1973, la trama brillantemente originale di "Non aprite quella porta" si esalta oggi più che mai con la stessa audacia, sfacciataggine e sanguinosa follia.
Questo macabro film ha cambiato da solo i canoni del cinema dell'orrore per una intera generazione, e posso tranquillamente dire che non c'è un film là fuori che non sia stato influenzato dal capolavoro di Tobe Hooper. È sorprendente sapere che è stato messo su con poco più di 60.000 dollari, un compito che sarebbe impossibile da realizzare al giorno d'oggi.
Questo classico a basso budget ha una vera qualità grintosa, riprese presumibilmente involontariamente, granulose e un lavoro traballante della telecamera, aggiunge tensione alle scene e le suoi location piuttosto semplici e pallide si adattano perfettamente alla trama.
Come molti sapranno, questo film segue le vicende di un gruppo di ragazzi in viaggio per visitare la tomba del nonno. Presto si mettono nei guai quando raccolgono un autostoppista squilibrato, interpretato in modo impressionante da Edwin Neal e di conseguenza si imbattono nell'originale "Casa dei 1000 corpi". Quello che segue sarà sicuramente una delizia per ogni vero fan dell'horror ed è certamente roba da incubi.
Il fantastico Gunnar Hansen è perfettamente adatto al ruolo di 'Leatherface' (letteralmente 'faccia di pelle, umana', o 'faccia di cuoio', come preferite chiamarlo), è un cattivo davvero terrificante (molto alto e grosso anche nella realtà). Non è Freddie Krueger che si alza dopo essere stato ucciso, è un vero ragazzo(ne) con una vera ferocia, determinazione e la sua implacabilità è ciò che rende il film così orribile. "Non aprite quella porta" è una brillante festa visiva di tutto ciò che è giusto sul genere horror, ma forse ricordato in modo più famoso per il suo audio grossolano. Senza dubbio il film horror più "spietato" che ti fa pensare in modo intelligente di aver appena assistito a un bagno di sangue di carne e budella. In effetti vedi a malapena sangue, ma è un fantastico effetto sonoro, basta mostrare come il suono può innescare quella memoria scomoda nel profondo di te stesso. . Il che è sempre più terrificante di qualsiasi cosa vista sullo schermo.
Inoltre, un elogio finale per forse alla scena della cena più imbarazzante mai messa in un film e per i suoi personaggi davvero unici e brillanti che costituiscono il cast di questo basico ma inquietante e terrificante horror.
Tutto sommato, "The Texas chainsaw massacre" è ancora il re indiscusso di tutto ciò che è malato e inquietante; un piccolo gioiello che brilla ancora dopo più di quarant'anni dalla sua uscita , un'uscita (involontariamente) ben pubblicizzata e una trama ben nota che irradia originalità, terrore e paura sbalorditiva.

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tarr97  @  12/05/2020 10:53:42
   8½ / 10
Grande cult della nuova Hollywood. Tobe Hooper pur essendo solo al suo secondo prodotto dimostra di essere molto maturato rispetto al suo film precedente.
partiamo dalla regia. le inquadrature fatte con la camera a mano, i campi lunghi, i rumori,il caldo sole d'agosto, fotografia in stile documentaristico, i dettagli su i vari oggetti ( le ossa, l'armadillo morto, i maggiolini nascosti dietro la casa) ma anche l'ambientazione, a differenza dei moderni horror americani qui si utilizzano set veri dando quindi quella sensazione di rustico e realistico ma anche di marcio e isolamento.
una cosa che mi ha stupito è la quasi totale assenza di sangue e di scene splatter (è quello che non riesci a vedere e percepire e capire che ti da paura e inquietudine)
il film oltre che essere un horror mette anche una pesante critica sociale ai due aspetti della cultura anni 70. da una parte Sally e suoi amici rappresntano gli Hippie che con il loro buon carattere ma con una profonda ingenuità pensano che il mondo sia un posto pacifico senza confini e barriere e proprietà e quindi si mettono nei guai. dall'altra abbiamo la famiglia Sawyer che sono dei redneck i bifolchi di campagna che vedono qualunque essere umano che passi davanti alla loro proprietà come un invasore o un nemico(probabilmente alcuni di loro sono reduci del vietnam). Drayton Sawyer probabilmente ha avuto una relazione amorosa con sua madre (la nonna impagliata al piano di sopra) dalla quale sono nati Jed "Bubba" ovvero faccia di cuoio e i due fratelli Nubbins e Robert "Chop Top". il che lo rende sia papà e fratello dei tre pazzi assassini. si fa anche citazione della crisi della benzina degli anni 70 dato che i 5 ragazzi rimangono senza benzina e neanche Drayton nella sua stazione di servizio a la benzina l'autocisterna arriverà soltanto il giorno seguente.
un horror rurale ai pari del nostro "la casa dalle finestre che ridono" senza neanche avere un trama di indagine o qualche scena in più' a distanza di 46 anni risulta invecchiato molto bene.

Jokerizzo  @  04/02/2020 19:44:20
   10 / 10
Un capolavoro!

VincVega  @  29/08/2018 23:51:07
   8 / 10
Uno dei capostipiti del genere horror/slasher. Pellicola di grande importanza storica, grazie al suo successo, sarà di ispirazione a un vasto numero di produzioni del genere, magari non sempre fondamentali, ma molte di successo. A dir la verità, a circa 45 anni di distanza, mi sembra una pellicola non invecchiata benissimo, anche a causa del budget molto basso, ma possiede un'anima malata e un'atmosfera inquietante, che difficilmente fa rimanere indifferenti.

libero1975  @  04/05/2017 20:34:40
   10 / 10
Tra i più grandi horror di sempre!

Overfilm  @  01/01/2017 16:36:21
   8 / 10
Per le innovazioni portate da questo film, sarebbe d'uopo assegnargli un 10.
Non riprendo quindi quanto gia' giustamente detto da tanti utenti circa le novità introdotte da questo film "storico", ma vi invito vivamente a leggere i commenti che mettono in risalto il tutto... comprese alcune curiosita' (come il fatto che il film è stato prodotto con parte dei ricavi di Gola Profonda, altro film "storico").
Tra quanto non letto, segnalo l'intenso primo piano dei bellissimi e terrorizzati occhi verdi della protagonista, quella (allora 25enne) bionda Marylin Burs di cui non si puo' altresì non notare quel turgido seno all-natural!

Slipknot  @  22/08/2016 00:45:02
   10 / 10
Il 10 è sicuramente assegnato anche in maniera simbolica per quello che ha dato il film al momento dell'uscita e negli anni a seguire. Bisogna pensare che era il 1974. Nightmare, Venerdì 13, Halloween, giusto per citare alcuni dei più famosi, non c'erano. Vengono mostrati quegli elementi che poi verranno chiamati tipici del mondo Slasher movie e Teen horror, con un killer antagonista che fa carne da macello dei giovani sventurati con poco cervello. Questa pellicola, quindi, rivoluziona il cinema horror dando vita a una storia sadica e introducendo il mito di Leatherface. Anche lo stesso fatto di aver usato l'espediente (comunque in gran parte veritiero) della storia vera e della sorta di resoconto/documentario è grandiosa e aumenta la tensione. È pieno di elementi che sono diventati iconici ma che tutt'ora terrorizzano: Leatherface (come è vestito, come si atteggia), la motosega (crudele strumento di morte che a differenza delle altre armi il solo suono è spaventoso), la famiglia (inizialmente sembrano personaggi scollegati tra loro, poi si scopre che vivono tutti sotto lo stesso tetto condividendo la pazzia, il cannibalismo, la voglia di conservare resti animali e umani per addobbare casa...con la nonna totalmente imbalsamata e il nonno mezzo vivo mezzo imbalsamato che pare riprendere vita quando beve il sangue), l'ambientazione disagiata e marcia delle strade e case desolate... Insomma, un film che dovrebbe essere visto per cultura del genere ma non solo.
Un simpatico aneddoto è che il film è stato prodotto con parte dei ricavi di Gola Profonda, altro cult ma di genere diverso.

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Ultima risposta 22/08/2016 00.50.06
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DitaAppiccicose  @  05/06/2016 11:39:01
   7½ / 10
Classico b-movie realizzato con un budget molto limitato ( e si vede: nella scelta degli attori, nelle ambientazioni... ) che riesce a diventare un classico del genere horror. A differenza di tanti altri film horror, però, qui non c'è nessuna presenza sovrannaturale, anzi. Il male è tutto rinchiuso in una famiglia composta da individui così sadici, così animaleschi da incarnare le peggiori condizioni sub umane: l'uomo con la maschera è un ritardato che fa con gli uomini quello che, come lavoro, faceva con gli animali e cioè macellarli. L'autostoppista è un pazzo e pure il benzinaio non è granchè più sano; hanno tutti, però, un qualcosa di involontariamente divertente nella loro pazzia macabra mentre, al contrario, i cinque ragazzi che dovrebbero incarnare le vittime per cui parteggiare, risultano insopportabilmente stupidi o superficiali, tanto che ad un certo punto si è tentati di tifare per la famiglia necrofaga ( il tizio in carrozzella ho desiderato da subito che venisse ammazzato ! ). Sarà, però, che sono passati quarantadue anni, sarà che il film è un classico prodotto anni settanta e perciò troppo legato al suo tempo, ma non mi ha spaventato molto, nè vi ho trovato delle scene memorabili.

marcogiannelli  @  17/02/2016 10:52:46
   10 / 10
Non aprite quella porta è l'horror per come lo intendo io
L'horror che indugia su mutilazioni, sulla tortura ecc per me usano un espediente rib troppo semplice per disgustare o inorridire lo spettatore..il vero horror entra nei meandri della mente e suscita terrore vero
The Texas Chainsaw Massacre tratta la storia di una famiglia di matti che uccide, si nutre e usa le pelli delle persone a scopo di abbellimento, un pò ricordando la storia di Ed Gein
Con queste premesse, più sapendo che il mostro era un matto con una motosega, mi aspettavo squartamenti e litri di sangue
E invece no, di sangue ce n'è pochissimo, anche troppo poco per mantenere la sospensione dell'incredulità
Il film è però cattivissimo, come sottolineano i colori molto caldi del Texas, l'essere una pellicola grezza e la sceneggiatura sporca e viscida, più i personaggi, ma ha un potere d'attrazione sullo spettatore impressionante, proprio per il realismo della storia
La famiglia poi è caratterizzata benissimo ed è inquietante, dal primo componente all'ultimo
Ha creato il filone dei ragazzi odiosi che si fanno uccidere, della ragazza sopravvissuta, del mostro (prima dei vari Jason, Freddy, Myers) killer, ed è anche un film che si stacca davvero dagli horror precedenti: 12 anni prima c'era stato Psycho, 6 anni prima la notte dei morti viventi...come faceva uno spettatore all'epoca a non rimanere terrorizzato dato che anche oggi la pellicola non è per nulla datata? Capolavoro di Tobe Hooper che mai più probabilmente si ripeterà

Spotify  @  14/02/2016 01:31:50
   8 / 10
Non c'è niente da fare, gli horror degli anni 70 e 80 sono i migliori e "Non Aprite Quella Porta" ne è una prova lampante. Era tra i pochi film di paura storici che ancora non avevo visto, e sinceramente non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto, nonostante avessi letto tutte le lodi avute sin dalla sua uscita, ben 42 anni fa. Ma è proprio questo il punto, cioè che nonostante la pellicola è datata 1974, Hooper si dimostra di almeno 10 anni avanti. Si, perchè, questo film è il prototipo degli slasher e degli splatter (per essere precisi più del primo genere che del secondo) ed è appunto il primo vero horror non di carattere soprannaturale, a mostrare scene che per l'epoca erano davvero pesanti. E non è tutto, perchè Hooper riesce a descrivere l'orrore pur mostrando in realtà pochissimo sangue, nonostante, ripeto, negli anni 70 alcune sequenze potevano comunque risultare disturbanti. Io mi aspettavo una maratona di sangue e violenza, e invece ho apprezzato tantissimo la scelta saggia e coraggiosa del regista. Inoltre, la regia del director è meravigliosamente grezza, sporca, caratterizzata da una fotografia molto acerba ma che con i suoi toni marroncino-gialli sottolinea il lato malato e marcio della vicenda e anche il caldo torrido che non lascia tregua ai nostri protagonisti. Ma torniamo un attimo su questo lato malato: si, perchè questa è un'alta innovazione di Hooper, penso che fino ad allora il cinema non avesse mai esplorato territori così folli, così spietati. Perchè questa è una pellicola che ci mostra la cattiveria umana vera e propria, e non sono chiamati in causa neanche poliziotti o altre forze dell'ordine, proprio per farci visionare, fino a che punto si possono spingere Leatherface e compagni. Ed eccola qui un'altra caratteristica, l'ennesima, che rende il film, un'opera visionaria, e cioè la creazione del primo, classico, serial killer del cinema dell'orrore. Tale idea infatti è stata ricopiata negli anni 80 da una miriade di registi e sceneggiatori, ma penso che nessuno sia riuscito ad eguagliare Hooper con Leatherface, che con quella motosega e quei versi incomprensibili, rappresenta probabilmente l'assassino più spaventoso di sempre, anche più dei vari Michael Myers e Jason Voorhees. Poi vogliamo parlare della tensione che si avverte in certe scene? Poche volte in vita mia ne ho avvertita così tanta assistendo ad un film. Ad esempio le inquietantissime inquadrature della casa diroccata dove si avventurano i ragazzi o ancora quando gli stessi giovani varcano la soglia della casa di Leatherface non sapendo di andare incontro ad una morte orribile. Il tutto è accompagnato da dei sinistri e riuscitissimi effetti sonori. Poi è d'antologia la sequenza dell'inseguimento tra la ragazza e "faccia di cuoio", drammatica e crudele, il rumore della motosega diventa straziante e la fotografia assume dei toni blu cupissimi. Discreta la direzione degli attori, in particolare la famiglia di Leatherface è resa molto credibile, Hooper fa spingere gli interpreti oltre ogni limite. Il ritmo è forsennato, è vero poi che la durata è di circa 80 minuti, però non ci sono mai momenti morti, la narrazione è diretta e la suspense è costante. In più aggiungiamoci un valido montaggio. Il finale è forse il momento più cruento di tutta la pellicola, si vede un po' di sangue in più. E' ben girato, molto imprevedibile e assolutamente pazzoide. Non c'era miglior modo per concludere un film del genere. La scenografia è essenziale, è davvero inquietante: sembra innocua all'apparenza essendo solamente una zona campagnola dove non c'è niente, ma in realtà racchiude quanto di più raccapricciante si possa immaginare. Poi il bosco intorno alla casa è valorizzato benissimo dal regista, in quanto lo rende protagonista nella sopracitata scena dell'inseguimento. Il cast è dignitoso, mi è piaciuto soprattutto Edwin Neal nel ruolo dello squilibrato fratello di "faccia di cuoio". Molto convincente, perfette le movenze da autentico pazzo, tenderei a dire quasi scimmiesche, interpretazione folle dei dialoghi ed espressioni da matto davvero molto realistiche. Riguardo ai giovanotti, nessuno di loro è molto esperto, ma vanno più che bene, anche perchè penso che questo sia uno dei primi horror dove sono coinvolti dei teenagers in primo piano. Nulla da dire a Gunnar Hansen, terrificante in tutti i sensi, d'altronde è il ruolo per cui viene ricordato. La sceneggiatura è quello che è, vale a dire molto striminzita, ma tuttavia presenta alcune di quelle caratteristiche scritte su, che la rendono senza dubbio originale. Poi i dialoghi sono davvero malati e ben scritti e la stesura dei personaggi assassini non è male. Tra le pochissime pecche, forse l'unica ad avere un certo rilievo è che, vedendola oggi, la pellicola presenta qualche scena un po' ridicola, come ad esempio quando il vecchio nonno succhia il sangue alla ragazza o ancora quando lo stesso medesimo tenta di colpire la giovane con un martello. Scene un po' così queste, ma c'è l'alibi dell'età.

Conclusione: nel suo genere è un capolavoro, probabilmente uno dei film in generale più visionari di sempre. Tetro, cattivo e senza misure, Hooper con pochi soldi fa un centro clamoroso. 8 meritatissimo.

lucio marchini  @  12/01/2016 09:41:07
   8 / 10
teniamo conto dell anno in cui e' stato prodotto e diciamo che anche se non e' un capolavoro, non si puo' non considerarlo un cult! alcune scene e' vero sono abb ridicole o forzate ma rimane un gran bel film horror!
da vedere anche ai giorni nostri anche se nn fara' piu' effetto come quando eravamo giovani magari....

enigmista  @  14/12/2015 03:48:42
   9½ / 10
Film molto bello e ancora parecchio inquietante, nonostante i 42 anni di età

totty  @  06/12/2015 21:26:35
   9 / 10
piuttosto chiudetela a chiave sta porta maledetta ;-)

Thorondir  @  10/11/2015 23:23:03
   9½ / 10
Chi lo guarda oggi deve entrare nell'ottica di chi lo ha visto 41 anni fa, quando è uscito nelle sale. Per l'epoca fu sconvolgente, sporco, distruttivo. Un trip di colori, sangue e musica che raramente si era visto (e si vedrà) al cinema. Un film con una tensione costante e un ritmo allucinante (e allucinato), raramente si sono viste all'epoca pellicole così malate. Inoltre Hooper lavora di montaggio e stacchi "sfasati" e mostra in diretta allo spettatore, senza nessun "filtro" di sorta, l'orrore che hanno vissuto i protagonisti, ma pur facendo ciò il sangue non è mai elemento scioccante, se ne vede pochissimo. Unico piccolissimo neo che non mi fa dare il massimo dei voti è la scelta di far entrare i protagonisti in una casa senza che si pongano nessun tipo di problema: ma è un horror e se cerchiamo verosimiglianza possiamo chiudere tutto. Un film che ha fatto scuola, punto di partenza imprescindibile per il 99% degli slasher futuri, nonchè esempio folgorante di come si poteva (e si può) fare cinema con le idee e senza l'ausilio di milioni e milioni di dollari. Capostipite dell'horror e uno dei prodotti cinematografici più viscerali e malsani mai partoriti da mente umana.

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Ultima risposta 11/11/2015 22.15.50
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Fil95  @  07/09/2015 09:40:16
   10 / 10
Un capolavoro: uno dei migliori film horror insieme al film "le colline hanno gli occhi di Wes Craven".
La trama è bellissima e il film coinvolge fino alla fine, gli attori sono bravi e la regia è buona

Filmaster95  @  26/05/2015 12:24:14
   9½ / 10
Uno degli horror più riusciti di tutti i tempi, forse solo adesso si può capire che si tratta di una pietra miliare del genere, molti film hanno cercato di copiarlo, di creare un'atmosfera simile, di originare un serial killer cosi riuscito come leatherface ma nessuno riuscirà mai a raggiungere tale livello.

Lo stile usato, ovvero quello del falso documentario è stato un'autentico colpo di genio da parte del regista, addirittura ho etto che alcuni ancora tutt'oggi chiedono copie di giornali riguardanti gli eventi trattati nel film, inoltre anche l'atmosfera creata con un colore molto opaco e un'ambientazione molto "sporca" non fa altro che aumentare sempre più il degrado della pellicola.

La figura di leatherface è riuscita alla perfezione, inizialmente lo si voleva farlo parlare ma fu l'attore che lo interpretata a dire di no a tale soluzione, proponendo anche di farlo apparire ritardato mentalmente, ovviamente le somiglianze con il vero serial killer ed gein sono molteplici cosi come l'interno della casa si ispirò alle riprese della fattoria del suddetto.

Insomma un film bellissimo, sia per come girato per come recitato e per la storia portata sullo schermo per l'epoca.

Lucone  @  26/05/2015 01:54:56
   9 / 10
Magari visto nel 2015 potrà risultare semplice in tutto .. Per me resta uno dei migliori film horror fatti .. La poca importanza all'effetto visivo e alla qualità video dovuta all'età del film , non fanno altro che rendere la pellicola ancora più realistica.. E visto che il racconto nasce da una storia accaduta , tutto diventa ancora più inquietante.. I sequel o reboot fatti non sono all'altezza di questo .. Togliendo ovviamente la qualità audio//video..

Jolly Roger  @  21/02/2015 17:01:11
   10 / 10
Facevo la seconda superiore, avevo 16 anni, quando un mio compagno di scuola mi prestò una videocassetta dicendomi "Toh, guarda questo. E' un casino fi.go". Era un film di vent'anni prima, ma del resto molti horror americani sono arrivati da noi solo grazie alla diffusione dei mitici, ormai pensionati, "videoregistratori".
Il film ha un titolo abbastanza ridicolo, "Non Aprite Quella Porta". Titolo che non c'entra un ca.zzo con l'originale, "The Texas ChainSaw Massare". Ma, ad onor del vero, "Il Massacro Texano della Motosega" sarebbe suonato ancora più ridicolo…
I protagonisti (buoni) mi stavano tutti sulle balle; cinque caz.zoni in giro su un pulmino che non facevano altro che dire idiozie. E poi quell'aria desolata, grave, quell'ambientazione arida e silenziosa, rotta soltanto dal canto insopportabile dei grilli e da una luce del sole talmente soffocante che ingialliva tutto.
Sta prima mezz'ora di film m'aveva nauseato così tanto che pensavo di dovermi prendere un travelgum per arrivare alla fine.
Non succedeva nulla!
Dialoghi insulsi, personaggi fastidiosi e situazioni disturbanti. La calura era talmente pesante che usciva dal film e mi stroncava il cervello.
Quaranta minuti e ancora non era successo niente…
Poi, d'un tratto, entra in scena Lui.
Leatherface (Faccia di Cuoio).
La violenza che si scatena in quei due soli, allucinanti minuti non aveva (e non ha mai più avuto) eguali nella storia del cinema horror.
Una montagna umana, che si muove in modo goffo, coperto da una maschera di pelle umana. Sbuca da una porta e spacca il cranio di un ragazzo a martellate, poi lo trascina dentro il suo antro del macellaio, sbattendo dietro di sé la porta metallica con rabbia inaudita. La ferocia devastante con cui Leatherface "Chiude Quella Porta" è come il fendente di una falce che mozza il fiato allo spettatore impotente.
Appena dopo, afferra un'altra ragazza del gruppo, la solleva di forza e la appenda – viva – ad un gancio da macellaio, conficcandoglielo nella schiena e lascandola lì, a dissanguarsi in un secchio posto sul pavimento.
Una violenza agghiacciante, di una gratuità assoluta, perpetrata come fosse una cosa tranquilla, una cosa normale.
Rimasi con gli occhi sbarrati. Spensi il video. L'horror per me non era questo, qui si andava troppo oltre.
La mia prima impressione su Non Aprite Quella Porta è che fosse un film ripugnante.

Col tempo, mi venne voglia di portare a temine la visione che avevo interrotto. Non so perché. Non Aprite Quella Porta aveva lavorato nel mio cervello come un verme, lentamente aveva divorato i miei pregiudizi iniziali.
Questo film sembrava avere qualcosa di ineffabilmente speciale e ora, che l'avrò visto decine di volte, lo confermo.
Un film che è costato 100 mila dollari e ne ha guadagnati 100 milioni. Un'idea geniale: per la prima volta, un film horror portava sullo schermo la violenza "vera", non i soliti fantasmi, vampiri o licantropi. Bensì l'orrore della cronaca reale, con personaggi che, malgrado gli eccessi, potenzialmente potevano benissimo esseri i nostri stessi vicini di casa.
1.000 circostanze fortuite e fortunate lo hanno reso Capolavoro. Un'attrice che fugge nel bosco, urta contro i rami e si ferisce per davvero, sanguina sul serio, ma continua a recitare e a correre. Un attore, Gunnar Hansen, che le corre dietro con una maschera addosso che gli impedisce quasi totalmente di vedere, sbattendo la testa ovunque e rischiando la pelle (ha una motosega accesa in mano), ma che continua a correre.
Lo stesso Gunnar che, interpretando Leatherface, decide di andare contro la sceneggiatura, stabilendo che il suo personaggio non avrebbe mai parlato, ma soltanto emesso grugniti. Secondo lui, Leatherface sarebbe stato ancor più inquietante laddove la sua violenza fosse stata associata ad un ritardo mentale, perché in questo modo sarebbe stata più infantilmente genuina ed innocente (il regista Tobe Hooper apprezzò l'idea….tanto che i grugniti di Leatherface sono in realtà dello stesso Tobe Hooper).
Una location incredibile – la casa sperduta – che fa terrore sola a vederla. E che non era nemmeno disabitata, anzi, la troupe era ospite della famiglia che realmente vi abitava. E mentre loro giravano la famigerata scena della "cena" nel salotto, i veri proprietari erano probabilmente in un'altra sala della loro casa a cenare per davvero.
Oggi, la casa di Leatherface è una Steak House! Meta di peregrinaggio di migliaia di fans da tutto il mondo. Chissà che buoni bocconcini di carne…
ma che tipo di carne sarà?!
Ci sono film horror decisamente più blasonati e forse più belli di NAQP (es. L'Esorcista, Shining, The Thing, Suspiria, Evil Dead….) ma non si può negare il valore oggettivo di Non Aprite Quella Porta, che supera tutti quelli citati:
1) è il film horror più imitato della storia;
2) ha inventato un concept, una matrice, che è stata poi riproposta in centinaia di film, quella della "final girl" – la ragazza sgamata, quella che sopravvive all'eccidio dei suoi amici. Meritevole quasi di una sopravvivenza darwiniana;
3) è stato il primo tentativo riuscito di "mitizzazione" del "villain", cioè della figura del cattivo. Leatherface è entrato nella nostra cultura come mostro moderno, relegando i vari Dracula, Uomini Lupo e Frankenstein al passato. Il film ha "aperto quella porta" a tutti gli slashers degli anni 70 / 80, a Jason Voorhees, Freddy Krueger e quant'altri;
4) ha trasportato l'horror fuori dai miti del gotico, del vampirismo e del soprannaturale, trainandolo in una dimensione molto più spaventosa: quella REALE. Quella di mostri che non hanno l'aspetto di mostri, perché sono umani, ma sono ancora più mostruosi dei mostri della fantasia: la realtà di serial killers realmente esistiti come Ed Gein, oppure della provincia americana devastata dai delitti della Manson Family. In particolare, fu proprio quest'ultimo fatto di cronaca a sconquassare le sicurezze della società americana (anno 1969), provocandone un terrificato sbalordimento e preparando il terreno ad un horror come questo, che seppe cogliere il mutamento della sensibilità della collettività e le sue nuove paure più profonde;
5) ha issato i Redneks a protagonisti negativi dell'horror, inventando un nuovo sottogenere, facendo scoppiare, da una parte, il bubbone del contrasto (fino ad allora sopito) tra città e provincia, tra civiltà e arretratezza, mentre dall'altra parte ha aperto una voragine con una visuale diretta sulle nefandezze delle quali un'umanità moralmente lontana dalla civiltà, ma fisicamente vicinissima ad essa (anzi, silenziosamente nascosta in essa), poteva arrivare a macchiarsi.
I Rednecks di NAQP sono personaggi terrificanti, icone del cinema imitate innumerevoli volte: 1) l'Autostoppista, fratello minore di Leatherface, uno schizofrenico, autolesionista e violento, pericoloso, restio a qualsiasi rimorso, vuoto e totalmente incapace di provare qualsiasi empatia con le vittime, tanto da prendersi gioco di loro. 2) Leatherface, gigante disumano, affetto da ritardo mentale, un uomo grosso ma col cervello di un bambino, incapace di accettare la propria deformità e così innocentemente malvagio da utilizzare esseri umani vivi per strappar loro la faccia, cucendosela addosso per guadagnarsi un aspetto più umano. 3) Il Cuoco, con l'aspetto di una persona normale e perbene, ma abietto e meschino, lucido, con una personalità sadica e dominante. 4) Il Nonno, un ex macellaio che uccideva le mucche a martellate, talmente abituato alla normale crudeltà del suo lavoro da non riuscire più a distinguere una mucca da una persona umana, in quanto, davanti ai suoi occhi, una persona è come una mucca, soltanto un ammasso di nervi a cui spezzare la vita per macellarne la carne.

7219415  @  16/09/2014 20:27:38
   6 / 10
Non fa paura mai nella vita...come tutti gli horror datati

Dick  @  02/09/2014 15:15:00
   8 / 10
Hooper al suo debutto realizza un horror cult proprio spaventoso e truculento con il personaggio di Leatherface diventato ormai un icona horror. Ma anche il resto della famiglia si difende, soprattutto il nonno! Come già scritto poi l' ambientazione da quel tocco in più alla pellicola.

GianniArshavin  @  05/07/2014 13:22:44
   8 / 10
Al suo primo lungometraggio Tobe Hooper creò , forse nemmeno rendendosene conto , un film destinato a fare scuola , emulato in malo modo da molti prodotti successivi e citato ed omaggiato ancora oggi dai più grandi cineasti del panorama americano e non.
Malgrado un budget irrisorio e mezzi precari il regista statunitense riusci a sopperire a queste mancanze grazie ad una storia semplice ma per l'epoca agghiacciante ed estrema , una vicenda spacciata per vera (trovata ingegnosa che giustificò anche la pellicola rovinata utilizzata) che vista con gli occhi di un ignaro spettatore del 1974 doveva essere davvero forte oltre ogni sopportazione.
Tante le scene ormai cult (alcune efficaci anche riviste ora) , ma soprattutto geniale e ormai iconico il personaggio di Leatherface , ritardato e brutale villain fra i più riusciti di sempre.
Da evidenziare anche l'incredibile atmosfera sporca e rurale ed una fotografia che esalta al meglio questa caratteristica , fra le più peculiari e vincenti del titolo.
Ovviamente i tanti anni che si porta sulle spalle in alcuni frangenti si vedono ma "Non aprite quella porte" rimane un film imprescindibile che si è ritagliato meritatamente un posto nella storia del cinema.

alex94  @  03/06/2014 18:24:37
   8½ / 10
Film horror di culto e di importanza fondamentale per il cinema.Ottima la regia di Tobe Hooper e molto belli i desolanti paesaggi dove il film è ambientato. Bravi tutti gli interpreti in particolare Gunnar Hansen.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  04/05/2014 20:02:21
   6½ / 10
Storico horror che tradisce l'anzianità del progetto ma che riesce lo stesso ad intrattenere, grazie soprattutto alla breve durata e all'assenza di tempi morti. Consigliato solo se volete farvi una cultura in tema.

Filman  @  06/04/2014 21:15:29
   9 / 10
Antesignano del genere "american slasher", ma lontano tuttavia dalla classica e definitiva delineazione, e anticipatore del genere horror-splatter, THE TEXAS CHAIN SAW MASSACRE ricopre un ruolo fondamentale nel cinema horror americano.
Con caratteri tipologici inevoluti (e con la riproduzione di un idea che diventerà base per le successive pellicole di questo genere), la quintessenza del genere orrorifico diretta e scritta da Hooper è costruita su atmosfere secche, morte, in cui vagano follie grottesche e da incubo, intrise di una pazzia insopprimibile. La sensazione di vivo nel morto e di morto nel vivo, viene fatta avvertire a pelle grazie a impulsi eclittici, tra musiche tumultuose e silenzi catatonici. Tra deserti torridi e notturni, la desolazione permane fino a riscoprire diaboliche presenze ai limiti del credibile, quali l'emblematico Leatherface, la cui faccia è una non faccia e la cui natura è oltre il confine del mostruoso.
Con un lavoro low budget, T.Hooper, nel suo secondo e decisamente più significativo film della sua carriera, riesce a cogliere la consistenza più densa dell'orrore, inventando personaggi raccapriccianti e esoterici, estranei per i protagonisti e per lo spettatore, le cui facce rappresentano un elemento surreale, nate dalla follia e riscoperte nella paura e nel pericolo.

ferzbox  @  09/03/2014 17:03:14
   8 / 10
Tobe Hooper ci regalò,nel lontano 1974,uno degli horror più leggendari della storia del cinema:The Texas chain saw massacre....
...o meglio conosciuto in Italia come "Non aprite quella porta".

Ci sono dei capostipiti del cinema; delle pellicole che lanciano un genere,un idea,un nuovo concept.
"Non aprite quella porta" è uno dei progenitori del genere "Slasher"; la risposta americana ai contemporanei lavori svolti da Mario Bava,Lucio Fulci o Dario Argento.
Con questa pellicola di Hooper venne lanciato definitivamente il concetto della casa abitata da psicopatici assassini e torturatori.
Sono dell'avviso che questa sia ancora un'opera da prendere come esempio.
Molti sono stati i film che fino ad oggi lo hanno imitato,ma pochi ne hanno raggiunto la stessa efficacia.
La fotografia sporca(e la pellicola leggermente rovinata),la totale mancanza di patinature(dovute grazie al low budget),la sperimentazione in vigore durante quegli anni e i primi accenni di "violenza esplicita",contribuiscono a fare di questo film un autentico gioiellino della cinematografia orrorifica.

Leatherface è sicuramente un'icona innegabile,ma la caratteristica più affascinante sono gli ultimi venti minuti; la follia della famiglia sequestratrice,l'orrendo orrore fisico e psicologico che vive la vittima,le inquadrature ravvicinate degli occhi della ragazza,il suo sguardo terrorizzato e annunciatore di un già innescato trauma,la scena del martello.......tutti elementi che rendono da antologia l'ultimissima parte del film.
Ottima la scelta di Hooper nel voler simulare la narrazione come se si trattasse di una storia accaduta realmente,ma senza distaccarsi dal concetto del film tradizionale(non c'è una simulazione delle riprese come avviene oggi con i mockumentary o una semplice scritta che dice:ispirato ad una storia vera"...è solo una voce che avvisa lo spettatore che quella che stanno vedendo è una storia realmente accaduta....come fosse una favola orrorifica.... e a mio avviso e 10 volte più funzionale).

Considero questo film un'autentico gioiellino da conservare con cura.

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Ultima risposta 09/03/2014 18.45.10
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steven23  @  17/12/2013 21:20:47
   6½ / 10
Uno dei pochi film a mio parere invecchiato male. Gli anni che ha sul groppone si sentono tutti e sono la testimonianza che mi sono trovato di fronte a tutt'altro che un grande film... e per un semplice motivo. I grandi film sono immuni allo scorrere degli anni.

Texas Chainsaw Massacre nasce con lo scopo di colpire e terrorizzare lo spettatore. E sicuramente ha centrato in pieno l'obiettivo nel '74, dando una nuova dimensione al genere horror. Al giorno d'oggi l'unica cosa dell'intera pellicola rimasta intatta è l'atmosfera sudicia, sporca e malsana, aiutata da una fotografia che dona veridicità al tutto. Il resto, purtroppo, non è riuscito a convincermi e colpirmi come mi sarei immaginato. Urla, urla prolungate fino all'irritazione, una colonna sonora spesso troppo invadente e una recitazione (ecco che non parlavo solo di venerdì' 13) veramente mediocre. Non molto d'effetto nemmeno la rappresentazione di Leatherface.
In conclusione, dando comunque al film in questione i dovuti meriti (su tutti l'aver dato vita a un filone dell'horror completamente nuovo), mi sono trovato di fronte un caso più unico che raro. Quello in cui l'originale viene superato dal remake!!

Invia una mail all'autore del commento Alan Wake  @  18/08/2013 18:16:52
   9 / 10
Dopo quasi 40 anni dalla sua nascita, a confermare la sua immortalità non vi è, fortunatamente, solo uno sfruttamento del suo soggetto fine ad intensificare un franchise scadente, ma anche una lunghissima serie di prodotti nati perché ispirati da uno dei più grandi capolavori e rifondatori dell'horror: "Non aprite quella porta".

Il film inizia con diverse inquadrature macabre ed una voce radiofonica di sottofondo che informa che, nel cimitero di un peasino texano, diverse tombe sono state profanate e i rispettivi cadaveri vandalizzati. La storia narra di un gruppo di cinque studenti del college in viaggio su un pulmino, che fanno tappa nel cimitero in cui sono stati consumati tali vandalismi, per assicurarsi che la tomba del nonno di due ragazzi del gruppo (Sally e suo fratello disabile Franklin) sia rimasta inviolata.
Dopo aver controllato che tale tomba non sia stata toccata, i cinque protagonisti sono costretti a sostare per una notte nella casa abbandonata del defunto nonno, dopo essere rimasti a secco di benzina.

L'atmosfera del film si fa presto presente, con inquadrature desertiche, musiche totalmente assenti e vicende avvolte intorno ad un alone di mistero: si da spazio ad alcuni presagi oscuri (prima l'oroscopo e poi le dicerie dell'ubriaco nel cimitero) per poi passare all'incontro con il folle e pericoloso autostoppista.

Dopo essere arrivati all'alloggio, due dei ragazzi perlustrano la zona trovando una casa e sperando di trovare anche dei vicini a cui chiedere della benzina.
Gli sventurati ragazzi, tuttavia, non possono immaginare cosa vi sia all'interno: un uomo mostruoso e mascherato, armato di motosega, farà nascere il loro peggior incubo.
Ad abitare la casa non vi è, però, solo "Leatherface" (o "faccia di cuoio"), ma un'intera famiglia di psicopatici che pratica il cannibalismo.

Tobe Hooper è riuscito a sfornare questo "Masterpiece" del genere slasher e dell'horror in generale, seppur con pochi spiccioli, che gli hanno permesso di girare il film con una tecnologia di bassa qualità (specie considerata l'epoca).
Tuttavia il regista (con l'ingegno) giustifica la scarsa qualità dell'immagine spacciando la pellicola per un film documentaristico, con dei semplici titoli di apertura fasulli ("La storia che segue è ispirata ad eventi realmente accaduti ecc…"). In questa maniera la qualità visiva da film di Serie B, viene venduta come una "qualità d'immagine volutamente ricreata".

Terrificanti e accuratissime sono le scenografie dell'abitazione, dall'aspetto macabro e maligno, riprese magnificamente da Tobe Hooper in una delle scene più belle del film, dove si può quasi avvertire la nausea e la confusione della protagonista, grazie anche ad una musica rumoreggiante, anti-ritmica e opprimente di sottofondo.
La regia di Hooper, tuttavia, è onnipresente: è dinamica ed adrenalinica nelle scene degli inseguimenti e crea ansia nelle scene di tensione.
Memorabile più di tutte è la sequenza della cena, dai gridi strazianti della protagonista sovrastati dalle risate della famiglia cannibale fino alla racapricciante apparizione del nonno, che era stato poche scene prima spacciato per un cadavere.
Nel loro piccolo gli attori riescono a lavorare benissimo, anche se in evidenza vanno messi i 3 cannibali, davvero fenomenali nella loro parte controversa e folle.

Il potenziale della sceneggiatura di T.Hooper, tuttavia, è grande, forse, quanto il suo risultato: l'atmosfera tanto arcana quanto oscura e la storia che sembra scartare ogni via d'uscita e speranza sono il vero succo del film.
Molti film horror cercano, con la loro visione, di terrorizzare lo spettatore con qualcosa di concreto e reale, facendo spesso nascere l'inquietudine verso questi elementi appartenenti al mondo reale.
In questo caso, "Non aprite quella porta" cerca di ricreare un fatto di cronaca nera simile ad una tragedia che si può facilmente sentire ai notiziari, ponendo al centro dei perfetti sconosciuti apparentemente innocui (magari dei personaggi quotidiani della nostra vita) come un benzinaio o un autostoppista, e costruendoci attorno un pericoloso incubo.
Lo stesso "Leatherface" potrebbe essere definito "un mostro che indossa facce umane" (e che difatto cambia maschera più volte durante il film) creando la metafora perfetta.

Immortale e inimitabile (nonostante i tanti remake), "Non aprite quella porta" può essere considerato uno dei fondatori dell'horror moderno, la cui qualità media, però, non può che far rimpiangere i classici e vecchi capolavori horror.
Imprescindibile per chi apprezza il genere e non.

horror83  @  31/07/2013 09:55:05
   6 / 10
gli do 6 per incoraggiamento e perchè è partito tutto da qui ma come film mi ha delusa parecchio! cioè questo è il film che ha sconvolto intere generazioni????? uno dei più paurosi film della storia?????Oddio siamo proprio alla frutta! non fa paura per nulla, è noioso e in molte parti fa ridere (e in un film horror non è il massimo). il cattivo sembra più un soggetto ridicolo che pauroso, cioè c'è stata una scena che doveva fare paura e invece io ho riso a crepa pelle...ma dai!!!!!!!!!! la metto nello spoiler

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Ultima risposta 17/07/2014 21.12.59
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Kesson  @  28/07/2013 13:59:14
   9 / 10
Ho avuto modo di ri-vedere il Capolavoro di Tobe Hooper (ho perso il conto delle volte oramai), questa volta in versione originale, completamente restaurata e in alta definizione.
Che dire resta sempre quel grandissimo Capolavoro dell'horror, uno di quei perni fondamentali del cinema di genere, girato magnificamente (nonostante l'esiguo budget), sporco, malato e malsano.
Devo dire però che vedere il film in versione restaurata, senza la presenza di "bruciature di sigaretta", sfarfallii vari nella pelllicola, senza quell'audio gracchiante e tutti quei difettucci, in parte secondo me tolgono fascino alla pellicola stessa, lo rendono troppo "pulito".
Ho sempre ritenuto infatti, che grande forza della pellicola risiedesse proprio nella sua bassa qualità video (perlomeno nella edizione italiana, e infatti esiste una versione restaurata solo in lingua originale), che rendeva il tutto ancora più sporco e malato, quasi più vicino al concetto di "mockumentary" che di film vero e proprio, che insomma tutte quelle imperfezioni video fossero propedeutiche all'atmosfera del film stesso.
In parte devo dire è proprio così.
Resta comunque un Capolavoro assoluto del genere horror, agghiacciante come pochi film hanno mai saputo essere, girato magnificamente (regia e fotografia da urlo), condito da musiche malate e oppressive, personaggi inquietanti e fastidiosi come pochi, situazioni al limite della sopportazione.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  20/06/2013 00:57:57
   5 / 10
Premesso che non amo l'horror nel senso classico del termine, sto film mi ha davvero deluso.
Ne avevo sentito parlare come uno dei piu' marci,sporchi e inquietanti di sempre ma qui tensione e depravazione sono praticamente assenti cosi' come il gore e la cosa piu' INCONCEPIBILE è come sia possibile che sto film sia stato bandito x anni in inghilterra ( ok sono dei bacchettoni ma qua è come bandire harry potter x istigazione alla stregoneria!) censurato e addirittura VM 18.
Erano gli anni '70 il decennio che ha prodotto i film + sporchi e malati della storia del cinema ( basti pensare a forced entry di shaun costello,the candy snatcher,cosa avete fatto a solange,the act of seeing with our own eyes) quindi non venitemi a dire che bisogna valutarlo nel contensto storico perchè anzi forse sfigura ancora di piu' dinanzi ai film sopracitati, visto oggi è davvero imbarazzante , urla snervanti ogni 5 minuti, omicidi troppo rapidi e privi di fantasia e cattivi che sembrano ritardati piu' che psicopatici.
Gli riconosco buone inquadrature a alcune trovate azzeccate come il personaggio del nonno e il finale aperto ma sinceramente non mi capacito come un film cosi' povero di tutto sia stato eletto a furor di popolo come uno dei migliori della storia.
5 perchè mi sento buono

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Ultima risposta 30/09/2013 01.35.29
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sossio92  @  17/06/2013 11:34:52
   8½ / 10
Uno dei capostipiti dello genere slasher, un film che cita alcune gesta di Ed Gein (vedi : le ossa in casa , pelli umane ecc ecc ecc. ) , con un assoluto low budget tobe hooper ha messo nel 74' un film indipendente sconvolgente , malsano , teso , forse la generazione post 2000 non apprezzerà , ma bisogna capire che senza codesto film , molti film slasher nati successivamente non sarebbero esistiti , questo film ha dato una grandissima spinta al genere , è un cult , mi son limitato molto nello scrivere , si può scrivere tantissimo a riguardo , ma ho sintetizzato : P .

Badu D. Lynch  @  26/03/2013 00:38:04
   9 / 10
The Texas Chainsaw Massacre è uno dei film più straordinariamente sporchi che abbia mai visto. E' perfetto nel suo sudore filmico, trasuda tutto ciò che un VERO horror dovrebbe avere.
Claustrofobico e spietato. Tobe Hooper utilizza la cinepresa come fosse una motosega, così da tagliare il fiato e ogni tipo di speranza dello spettatore.
Pietra miliare del cinema (non solo) horror.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  06/03/2013 20:50:00
   9½ / 10
Capolavoro assoluto dell'horror.

Spesso imitato, ma praticamente mai eguagliato, per atmosfera e malvagità, questo film è un assalto ai nervi dello spettatore. Hooper opera scelte coraggiose: personaggi poco simpatici che asciugano qualsiasi empatia, ma non solo carne da macello per il piacere perverso dello spettatore, piuttosto un mezzo per raccontare di paure primarie, di riti cannibalistici e follie omicide. Un non luogo - una casa sperduta nel Texas - che ci racconta di un'America profonda e oscura, malata e schizofrenica.

Inarrivabile il senso di disagio fisico trasmesso della seconda parte.

Leatherface entra di diritto nell'Olimpo delle grandi maschere dell'horror.

Uno shock all'epoca, rivisto oggi conserva tutto il suo fascino allucinatorio, rimanendo distante anni luce dagli orrorini contemporanei.

Sir_Montero  @  09/02/2013 12:50:05
   8 / 10
Con questo film ci troviamo alle origini del cinema horror di genere, e alle origini di un immaginario colletivo di paure e orrori che tanto segnerà il cinema, con le sue fobie, da venire.
Spartano, girato con pochi mezzi, sporco e claustrofobico, nonostante non vi sia il supporto di una grande produzione, riesce nell'impresa di creare il mito eterno di un'atmosfera terribile con personaggi grotteschi e mostruosi, e di giovani vittime inconsapevoli, carne da macello per "mostri" con appettiti particolari.
Alcuni momenti sono da considerarsi cult: la cena mostruosa a cui partecipa l'ultima ragazza sopravvissuta; la forsennata fuga dal Letherface, provvisto di motosega al seguito; la ripresa degli interni della casa, e della mobilia composta da ossa e pelle umana.
Seppur si percepiscano delle carenze, come la quasi totale assenza di caratterizzazione psicologica dei personaggi od un finale fin troppo sbrigativo, rimane un capostipite del genere, un progenitore illustre e macabro di paure e "topoi" narrativi che mai potranno essere dimenticati.
Da vedere assolutamente.

krueger419  @  29/01/2013 18:52:43
   10 / 10
ma come si fa a dare 3/4 a film del genere? a veri e propri CULT?!
il mio film preferito! tensione ai massimi livelli e soprattutto CRUDELTà!

prof.donhoffman  @  29/11/2012 12:44:27
   7½ / 10
Forse non quel grande capolavoro che molti dicono ma ancora valido e unico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  21/11/2012 11:29:06
   5 / 10
Per chi mi conosce, non sono solito abbassare la media ad un film soltanto per il gusto di provocare.
Poi ci sono così tanti voti ( più positivi del mio ) che proiettano questo film alla media superiore all'8.
la storia tratta di un pluriomicida disturbato mentalmente che profana tombe ed agisce provocando efferati delitti.
Leatherface è diventata un'icona del cinema per gli assasin-movie e slasher-movie . La critica e l'opinione pubblica è solita accostare i 5 assassini più famosi di tutti i tempi : Voorhes, Krueger, Mayers, leatherface e pinhead.
Da grande amante degli Horror, sono però costretto ad amettere che non mi sono ancora confrontato con pinhead e con Voorhes.
Posso soltanto valutare gli altri tre.
Il problema è che questo leatherface è notevolmente inferiore rispetto agli altri due per tantissimi motivi. SIcuramente paga il fatto che dietro la camera ci siano rispettivamente Carpenter e Craven che non sono due sempliciotti. Ma io l'ho proprio trovato inferiore come forza, come carisma, come potenza del personaggio. Mi ha lascianto ben poco da questo punto di vista. Mayers è una presenza più sfuggente, lenta, ambigua, inesorabile nell'elargire morte alle sue vittime. Ancora migliore secondo me Krueger: geniale l'idea di un uomo nero che viene nei sogni ad ucciderti e ciò lo rende ancora più pericoloso e potente. Mayers e krueger sono affascinanti nella loro cattiveria. Leatherface in fin dei conti è un ritardato mentale (con gravi deformazioni) che viene ripudiato dalla società e che si vendica uccidendo i poveri malcapitati che gli capitano fra le mani. Inoltre questa sua caratteristica poteva essere accennata meglio, ma io l'ho compreso soltanto informandomi su internet. Dal film non è che si capisca molto.
Io poi cerco sempre di inquadrare il film nel suo contesto storico. Nel 74' probabilmente il film è stata una ghigliottina per molti spettatori, vuoi per la brutalità e vuoi per la crudezza della stessa pellicola. Ma come hanno sottolineato alcuni utenti, ci sono film ( contemporanei o addirittura antecedenti) notevolmente superiori e che non risentono del tempo :" Psycho " oppure "qualcuno volò sul nido del cuculo". Se una pellicola è bella lo è a prescindere dal tempo in cui esce. Questo film ha secondo me il merito di aver introdotto questo genere di pellicole che ormai attualmente viene abusato attraverso ogni banalità e clichè possibile. Ha anche una fotografia sporca, sudicia, morbosa che comunque dà un tocco di veridicità al film. Ci sono anche 2-3 scene che mi sono anche piaciute ( spoiler) ma poi salvo veramente poco. Attori veramente terrificanti nella recitazione, protagonista compresa. Dialoghi che sembra siano stati scritti da mio fratello appena alzato al mattino. ci sono film detti B-movie che hanno negli effetti speciali, nella recitazione e nell'atmosfera proprio quella qualità scadente che però te li fanno apprezzare. Questo secondo me non vuole porsi come B-movie proprio perchè si pone come un film reale che cerca di raccontare una storia vera.Peccato che la pellicola risulti spesso ingenua e spesso cade nel trash involontario ( spoiler).
Poi ci aggiungo anche una mancanza totale di suspance o di terrore ,che non è affatto un bene per pellicole del genere.
Sonoro assordante in alcune scene ed invadente in altre che non accompagna bene le ( teoriche) scene di tensione.
Finale totalmente fuori di cotenna con alcune belle trashate che mi hanno fatto ridere veramente... Io consiglio la visione per poter avere un'idea di chi sia leatherface, ma secondo me bisogna accostarsi alla pellicola con le dovute precauzioni!

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Ultima risposta 22/11/2012 12.45.42
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alepr0  @  06/11/2012 15:14:17
   7½ / 10
Film visto dopo il remake per la curiosità di vedere finalmente l'originale. E devo dire che ho preferito questo nonostante gli effetti speciali notevolmente inferiori come è naturale che sia. La famiglia della casa è inquietante a dir poco! Mi è rimasto in mente il finale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  19/09/2012 11:43:35
   8 / 10
Il giovane Tobe Hooper, con un budget risibile, dirige uno degli horror più famosi del cinema diventato negli anni fonte di ispirazione per tantissime altre opere, cinematografiche e non. Merito del regista nel voler girare il film come fosse un fatto realmente accaduto, espediente in grado di rendere il tutto più realistico aumentando lo stato di tensione a cui lo spettatore è sottoposto a causa dell'atmosfera "malata". Lo splatter è, invece, praticamente assente (ricordiamoci che siamo negli anni '70). I difetti, dovuti in parte all'età del film e in misura maggiore allo scarso budget, si vedono eccome (in particolare nella fotografia molto sporca) ma vengono sopperiti da una regia inesperta ma capace. Ovviamente va citato il vero protagonista, Leatherface, diventato uno dei serial killer più famosi e spietati del cinema (dei quattro famigerati è però quello che preferisco di meno).
Immancabili il sequel, il remake e addirittura il prequel del remake. Il remake tutto sommato è perlomeno decente mentre dei sequel ne ho visto solo uno (non ricordo nemmeno bene quale fosse, credo il 4) ed era di una bruttura indicibile.

gemellino86  @  12/09/2012 17:58:39
   9½ / 10
Capolavoro horror che è rimasto nella storia. Un classico che ha fatto crescere generazioni di appassionati al genere. Tensione a non finire.

iankurtis  @  12/09/2012 17:51:03
   8½ / 10
visto 30 anni fa, rivisto da poco... la forza visiva è sempre uguale nonostante passino gli anni, un precursore di tanti film mediocri, ma non mediocre...anzi... eccellenti gli attori, soprattutto il pazzo della motosega ed il fratello sbarellato... peccato non ci siano più di questi film oggi e tutto viene sacrificato al puro disgusto

Dante69  @  20/08/2012 14:13:26
   8 / 10
Un film horror che sembra quasi un documentario XD , cmq nonostante questo , la pellicola è stupenda , una delle migliori nel suo genere e non a caso è diventata anche una delle più famose nel panorama dell'horror.
Attori che convincono appieno e una storia fantastica magistralmente diretta da tobe hooper fanno da sfondo a questo capolavoro senza tempo , la fotografia è ben resa , sporca e ti da proprio l'impressione di come debba essere il luogo in cui si svolge il film ovvero putrido e sudicio al massimo.sicuramente il miglior film di tobe hooper , per gli amanti dell'horror sarà un grande piacere vederlo , consigliatissimo.

BlueBlaster  @  23/07/2012 15:00:29
   8 / 10
questo film all'epoca scatenò non poco la critica, la censura ed il pubblico e devo dire giustamente!
A dir poco scioccante, specie per gli americani, vedere raccontata una storia del genere nel 1974...così cruda e reale...ed il modo in cui Tobe Hooper filma il tutto ne accentua la veridicità!
Una fotografia davvero sporca, una scenografia/ambientazione terrorizzante ed un sonoro da far accapponare la pelle!
Se dovessi votarlo come fosse un film di oggi sarebbe solo sufficiente visti certi aspetti...cioè gli "attori" recitano in un modo davvero agghiacciante e i dialoghi poi lasciamo stare...vi è una ironia sadica che raggiunge livelli irritanti, con tutte ste urla e risate!
Però inutile dire che scremando la pellicola da tutte queste imperfezioni, che vista l'epoca ed il budget ci stanno, il regista mette ottimamente in scena una storia da incubo!

GTX33guitar  @  21/07/2012 18:01:56
   4 / 10
Probabilmente gli anni che ha questo film pesano parecchio...neanche considerando questo fattore però posso dire che ci abbia trovato qualcosa di buono...

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/05/2017 20.36.50
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C.Spaulding  @  31/05/2012 18:22:48
   8½ / 10
Film stupendo. La violenza è alla base del film così reale da spiazzare lo spettatore e incollarlo alla poltrona dall'inizio alla fine. Cult degli anni '70 è un film che spaventa per la sua crudeltà la figura mitica di Leatherface creata da Hooper si ispira ad Ed gein (il macellaio di Plainfield) ma la storia è completamente inventata (tranne alcuni particolari). Per passare una serata di vero terrore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  31/05/2012 18:09:18
   8 / 10
Capostipite di tutta una serie di film, da Saw alla Strega di Blair, l'esordio di Hooper stupisce ancora oggi al di là della sua irrazionalità psicologica. Forse è proprio l'istintiva insensatezza - l'incapacità di dare un significato reale al Male - a renderlo affascinante anche a distanza di decenni. Leatherface e la sua sega elettrica, il giovane disabile che si sente forse emarginato dai compagni, le stazioni radio che mettono di continuo musica country, la lugubre casa della famiglia di pazzi e i loro deliri antropofaghi (piu' o meno) sono entrati di diritto negli incubi notturni di tante diverse generazioni.

phemt  @  14/05/2012 13:56:08
   8 / 10
L'esordio di Hooper, uno dei pochi film (una manciata in tutto) che cambiarono il cinema horror consegnando al mito la figura di LeatherFace e quella di un regista che successivamente sprofondò lentamente in un baratro senza fine…

Hooper prende spunto da Ed Gein ma lo "trasposta" in una storia che pone definitivamente fine all'ottimismo degli anni 60, degli hippy che vivono in pace e dell'ideale della famiglia borghese… Il tutto in un atmosfera ferocemente reale e cruda, in un America rurale, in un contesto (sotto)culturale che rimarrà nell'immaginario comune, Hooper abbandona gli anni 60 e il decennio della speranza spalancando le porte al mondo irrazionale della deviazione mentale e della violenza perversa e incontrollata…

Il cast è quello che è ma non importa (gli attori di fatto erano a mala pena professionisti), la regia di Hooper è un po' grezza ma assolutamente efficace e di momenti che rimangono impressi ce ne sono a decine…
Certo lo splatter non è elevatissimo (ma bisogna pure calare il film nel suo contesto storico) e forse pure un po' breve ma sono particolari…

Sporco e malsano, squisitamente sleaze, grezzo e macabro, grottesco e ansiogeno, non sarà un capolavoro (ci sono horror migliori è indubbio) ma pochi film hanno avuto un impatto così forte sul cinema che verrà, a conti fatti insieme alla Notte dei Morti Viventi è forse l'horror più seminale di quegli anni!
Seguiti e remake non ne offuscheranno l'aura mitologica…

sweetyy  @  21/03/2012 05:04:22
   8 / 10
Decisamente superiore al remake, un cult!

Nightmare97  @  24/02/2012 19:36:48
   8 / 10
stupendo considerando l' epoca in cui è stato fatto...un film secondo me rivoluzionario, estremo per i tempi...unica piccola nota negativa gli omicidi iniziali dei personaggi secondari che secondo me avvengono troppo velocemente tralasciando un po' quella che invece dovrebbe essere il tema principale...ottimo però su tutti gli altri punti di vista...

Invia una mail all'autore del commento nightmare95  @  07/02/2012 16:37:53
   7 / 10
Personalmente non è uno dei miei horror preferiti. Però devo ammettere che in alcune scene mi ha molto inquietato, anche perchè lo visto alle 2 e mezza di notte con le luci spente.
Comunque il regista Tobe Hooper è stato veramente bravo nella realizzazione del film, visto il budget di soli 140.000 $.
Infatti, è stato uno dei film indipendenti di maggior successo.
Gli attori sono stati molto bravi, anche le ambientazioni Texane mi sono piaciute.
Con questo "non aprite quella porta" è nato anche uno dei personaggi horror più amati e più malati ovvero Leatherface.
Però secondo me il miglior cattivo della storia rimane il mitico Freddy Krueger. Comunque il film è carino, anche se non lo reputo un capolavoro. PROMOSSO!

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  07/02/2012 15:20:30
   8 / 10
Mi è piaciuto. Considerando che si tratta di un film indipendente, c'è davvero da togliersi il cappello

Crazymo  @  25/01/2012 14:47:31
   9 / 10
Capolavoro. Sentite, sentite l'atmosfera malsana, grezza, immensa che si sente in tutto il film fino ad un culmine nel finale. Stupendo, peccato che Hooper non sia mai piu' risciuto a replicarsi. (Tanti auguri Tobe!)

lester66  @  06/01/2012 10:03:26
   7½ / 10
Horror per eccellenza realizzato con pochi mezzi e con attori semi professionisti. Lo vidi la prima volta che ero ancora adolescente e mi sconvolse: una cosa mai vista per l'epoca. Regia non sempre impeccabile ma veramente efficace per creare quell'atmosfera malsana che pervade l'intero film. Leatherface è l'icona di questo horror con la sua inseparabile motosega. Per gli amanti dell'horror rappresenta veramente un must. Imperdibile

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

antoeboli  @  25/12/2011 20:15:01
   9 / 10
Il film che segnò il debutto di T. Hooper alla regia . realizzato con pochi soldi e cast reclutato da amici id studi , rappresenta il primo di una lunga serie .
Qui nasce uno dei personaggi piu malati dell universo horror ovvero faccia di cuoio , che è un tipo alto 1.90 m che si diverte uccidendo chiunque capiti attorno a lui con una motosega , chiamato appunto cosi per la maschera di pelle costruita utilizando pezzi delle sue vittime .
La regia in questo film è agghiacciante nel senso buono : abbiamo delle inquadrature fantastiche molto spesso riprese dal basso verso l alto oppure il contrario , attori che per quanto reclutati cosi a caso svolgono bene il loro lavoro di paura, soprattutto la ragazza che interpeta la parte di Sally.
Difetti che può avere questo film a mio parere sono il voler esagerare nei movimenti di faccia di cuoio fino a volte renderlo ridicolo e far ridere , e la sceneggiatura che per quanto di storia abbia buono da offire , ha dei momenti e delle reazioni dei protagonisti che proprio non capisco .
Gia il fatto di essere il primo film che e stato reso come un documentario fa capire la perla che questo è.

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Ale-V-  @  08/11/2011 02:15:28
   7½ / 10
Ci troviamo davanti al capostipite di tutti gli slasher! Sicuramente visto 40 anni fa avrebbe avuto sicuramente un altro impatto (visivo e non). Visto oggi sicuramente pecca un po' di inventiva, di tensione e di scene gore fatte come si deve. Tenendo conto che ha quasi 40 anni e che grazie a questa pellicola sono nati personaggi come Michael Myers e Jason Voorhees (e tutti relativi cloni), si merita sicuramente un bel voto....

Gruppo COLLABORATORI SENIOR HollywoodUndead  @  27/10/2011 21:25:33
   9½ / 10
Nel 1974 un regista texano di nome Tobe Hooper, ha girato con soli 140.000 $, un horror che al botteghino, ne ha incassati in seguito 30.859.000 $, solo negli Stati Uniti. Non aprite quella porta, ha segnato una svolta nel campo del cinema horror indipendente, e questo incasso record, segnerà un vero e proprio traguardo nel cinema low budget. Per quanto mi riguarda, lo considero un film epico e, un cult della cinematografia dell'orrore. I personaggi di questo film sono diventati dei veri e propri idoli per i cultori dell'horror e il loro successo, ha ispirato numerose altre pellicole (come "La casa dei 1000 corpi") e generato numerosi sequel e remake. Al di là della qualità "sporca" delle immagini, dettate più che altro, dagli scarsi strumenti di cui Hooper ha dovuto servirsi per realizzare la pellicola, il tocco del regista si sente (e si vede), facendoci gustare la storia con le inquadrature giuste (e dal punto di vista giusto). L'impronta narrativa del film, si basa su toni quasi "da storia vera" e al di là della trovata che hanno avuto i produttori del ramake di scrivere sulla locandina "Tratto da una storia vera" (In realtà è solo ispirato alla figura di Ed Gein) , la storia "inventata" di Tobe Hooper, inizia con una sorta di comunicato stampa che ci introduce all'orrore. La storia narra le vicende vissute da Sally Hardesty (Marilyn Burns), una ragazza che, con i suoi amici, si reca in un piccolo paese del Texas per controllare che la tomba di suo nonno non fosse stata violata, come successo per altre tombe nel cimitero della cittadina, "oltraggiate" da degli ignoti violatori di tombe. Dopo aver controllato la tomba si reca alla vecchia casa di famiglia, ma ben presto si rende conto che, i vicini di casa sono degli assassini violatori di tombe cannibali (E che cacchio!!!). La trama è questa, e quello che non ho scritto (e lo scrivo adesso) è che, il principale protagonista assoluto del film è Leatherface, detto da noi italici "Faccia di cuoio" (e nel seguito siamo arrivati a chiamarlo "Faccia di pelle"). Leatherface (o Faccia di c...) dopo la sua prima apparizione nel mitico primo, originale ed inimitabile "Non aprite quella porta" diventerà uno dei più grandi "Movie maniacs" della storia del cinema. Ritornando alla pellicola e analizzando le varie recitazioni, possiamo dire che Marilyn Burns è stata fantastica, mettendo in scena una vera e propria interpretazione da "scream queen" da cineteca horror, altro attore degno di nota è Paul A. Partain che qui, interpreta Franklin, il fratello di Sara, in maniera molto discreta. Ma adesso, passiamo alla famiglia, gli interpreti sono 3 e sono tutti eccellenti. Edwin Neal e Jim Siedow sfornano un'interpretazione da oscar, ma gli applausi, con tanto di inchino, se li merita tutti Gunnar Hansen che interpreta il nostro "eroe" Leatherface. Per finire (altrimenti ci vorrebbero 4 pagine...) posso dire che Non aprite quella porta è un film che rimane impresso, ed è rimasto impresso, forte come un timbro, nella mente degli spettatori. Un vero e proprio cult del cinema horror, che è destinato a rimenere tra i primi posti nelle classifiche dei migliori film horror, ancora per molto tempo.

speXia  @  09/09/2011 02:13:41
   8 / 10
Uno dei primi horror che ho visto....mi ha sempre angosciato tantissimo! Veramente bello,nulla a che vedere con il remake!

Invia una mail all'autore del commento eddy93  @  19/07/2011 11:14:39
   7 / 10
Mi ha disturbato questo film,le urla erano fastidiose,non sapevo se ridere o rimanere serio visto che la storia sembra essere accaduta realmente!
Forse quando l'ho visto stavo male,perchè non mi ha fatto paura

Jack_Burton  @  06/07/2011 14:46:41
   2 / 10
Questo film non è un CULT ma una PRESA PER IL CULT !!! O forse intendete che è un cult dell'orrido, allora si che sono daccordo. Riconosco che è stato un film importante per il genere horror in quanto ha dato vita ad un sottogenere, ma i punti positivi finiscono qui. La tensione è totalmente assente, gli attori sono un branco di raccattati (la maggioranza di essi ha recitato SOLO in questo film ed in pochi altri sconosciuti), la trama è piatta e a tratti irritante. La cosa che questo film non vi farà assolutamente mancare sono le URLA, da metà film musica per le vostre orecchie, dato che non accade praticamente altro (un consiglio, non tenete il volume alto perchè vi potreste danneggiare seriamente i timpani oppure i vostri vicini potrebbero chiamare polizia e/o vigili del fuoco per controllare che vada tutto bene). C'è un proverbio che dice "non tutto è oro quel che luccica"...è proprio vero.

3 risposte al commento
Ultima risposta 10/10/2014 10.46.00
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PignaSystem  @  25/06/2011 11:06:46
   8 / 10
Le mie notti sono ancora affollate dai ricordi di faccia di cuoio e la sua famiglia, soprattutto il nonno. Brividi!

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  17/06/2011 23:03:36
   7 / 10
Horror cult della storia del cinema, disturbante e folle, mantiene intatta a distanza di anni un'atmosfera appestata e lurida rimasta irripetibile. Hooper ci fa vivere l'orrore del focolare domestico e crea una delle maschere del terrore più brutali e allucinanti di sempre, Leatherface, denti storti e sguardo sbarrato ad animare una motosega sanguinaria. Come dimenticare l'arredamento della casa dei pazzi bifolchi? E il nonno mummificato e grinzoso che ciuccia il sangue dal dito della ragazza?
Tuttavia è una pietra miliare che non ho mai amato troppo, forse perché talmente estremo e sgradevole da riuscire quasi a nauseare. Gusti personali, il film merita la risonanza che ha avuto e continua ad avere.
Di Hooper preferirò sempre "Poltergeist".

éowyn_3  @  06/06/2011 15:40:26
   5 / 10
è il capostipite degli slasher: va bene.
una buona regia: va bene.
Per il resto, niente che sia particolarmente degno di nota. ritmo un po' lento con suspence quasi nulla, non mancano strane incongruenze, sequenza finale inutilmente ridondante, non viene messo in scena nulla di così sconvolgente o coinvolgente. il fatto che sia il primo, non vuol dire che sia il meglio.


PS: commento approvato da Harpo, bollo garanzia noia

giraldiro  @  15/03/2011 20:28:38
   4½ / 10
Voto Visitatori: 8,20

Voto Recensore: 10

Ma dico, ma ci siamo impazziti??? Sembra un film comico!!!

Non c'è un minimo di tensione e "Faccia di Cuoio" sembra più imbranato di Fantozzi. Il remake del 2003 è assolutamente superiore a questa ciofega, però chissà come ha una media molto più bassa... bah!

3 risposte al commento
Ultima risposta 16/03/2011 00.32.45
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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  25/02/2011 20:38:08
   8 / 10
Un'opera intensa, dal ritmo serrato e in stile quasi documentaristico, considerata uno dei film più spaventosi mai realizzati. L'appassionata opera di Hooper, che incassò 31 milioni di dollari solo negli US e ha avuto 3 seguiti e due remake, é stata per molto tempo la produzione indipendente più redditizia della storia del cinema.

Butterfly Knive  @  23/01/2011 21:52:28
   8½ / 10
Pilastro del filone horror..film angosciante, trucido, sporco, rozzo e cinico..per tutta la durata del film si respira aria fatiscente merito della straordinaria capacità di Tobe Hooper di filmare la pellicola..la parte finale, o l'inseguimento nel bosco, o la prima comparsa di Leatherface sono immagini che rimangono indelebili nella mente..e così Hooper ci dimostra che con un badget ridottissimo, senza uno score musicale ben definito ma con tante idee ben rappresentate può uscire fuori un gran bel film!..un plauso anche a Marilyn Burns che interpreta molto bene il suo personaggio che ne passa di tutti i colori...

Oskarsson88  @  20/01/2011 22:12:31
   7½ / 10
la tensione c'è, per quell'epoca un film valido

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  18/12/2010 12:32:02
   5½ / 10
Brutto, sporco e cattivo.

Soprattutto brutto, per me, o perlomeno molto meno bello di quanto me lo aspettavo. Brutto e a tratti pure un po’ cretino, in certe scene, ad esempio la caduta all’inizio del disabile con la sedia a rotelle - perché? Come un po’ troppo cretini mi sono parsi i protagonisti (non quelli cattivi, gli altri, quelli cretini) anche come carne da macellare.

Sporco. E’ la cosa migliore del film, la sporcizia e il disordine delirante degli ambienti dei bifolchi, l’atmosfera da macello, i gingilli di ossa, i ganci, gli arnesi da taglio, le gabbie dei polli, la porta frigorifera.

Cattivo. Lo deve essere per forza. Dopo qualche minuto però mi sono rotto di sentire strillare la ragazza e ronzare la motosega; per fortuna poi finisce, male però.

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/08/2011 21.35.07
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Tigrero91  @  14/12/2010 18:47:40
   6 / 10
Considerato un cult horror.. be, forse per il personaggio inventato, per la storia.. ma guardando il film, non mi è sembrato tutto questo capolavoro.. la regia è pessima.. ora, non voglio sentire commenti del tipo "guarda che è del 74"... perché ho visto film anche anni 60 che avevano una regia nettamente superiore. Oppure "è fatto con 4 soldi", be ho visto film che sono fatti con pochi soldi ma che hanno una regia, un montaggio modesto (La Casa per esempio), le interpretazioni sono normali, il montaggio è pessimo proprio,alcune scene potevano essere fatte in modo almeno un po decente, e altre scene solite. Peccato, mi ha proprio deluso, raggiunge la sufficenza per la trama e Leatherface.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Mothbat  @  18/11/2010 16:33:31
   8 / 10
Grandissimo Cult di Hooper, il suo vero e unico film decente.
Sporco, cattivo, macabro e malsano ai limiti.

MidnightMikko  @  25/10/2010 16:43:01
   9 / 10
Decisamente uno dei film horror più toccanti ed impressionanti della storia del Cinema.
Terrore puro basato sul vedo non vedo e su scene di violenza inaudita.
Feroce ed inesorabile come il celebre Leatherface.

Bloody Hansen  @  24/10/2010 23:13:24
   10 / 10
il più bell'horror che abbia visto in vita mia, l'horror che tutti dovrebbero vedere, almeno una volta, per innamorarsi di questo stupendo genere che non conosce limiti

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  13/10/2010 09:09:43
   8 / 10
E'veramente un capostipite del genere, imitato, saccheggiato e replicato all'infinito in una quantità ormai sterminata di pellicole (complice soprattutto il budget necessario a produrre un film del genere). Primitivo e grezzo, non perde nulla in efficacia. Imperfetto ma ugualmente da vedere.

Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  06/10/2010 16:15:40
   8½ / 10
Grande CULT, ha dato il via ad un filone che è ancora lungi dall'estinguersi, anche se nessuno dei film che ha ispirato gli si avvicina lontanamente per suspence, marciume e cattiveria....

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  02/10/2010 23:09:13
   7½ / 10
Un classico del genere "Horror".
Il film di Hooper ha rappresentato, per diversi motivi, un vero punto di riferimento per molti cineasti che si sono affacciati, negli anni successivi, al genere horror. La sensazione di assistere alla ricostruzione di fatti realmente accaduti, l'uso "sporco" della fotografia ed una tecnica di ripresa quasi "elementare", la creazione di ambienti "lontani" ed infine, la scelta dei protagonisti, sono tutti elementi che, diversamente sviluppati, hanno rappresentato fonte di ispirazione per numerossissime altre pellicole di questo filone cinematografico (vedi The Blair Wich Project, Saw, ecc.).
Prima parte decisamente in sordina (il film inizia in sostanza con l'ingresso di Leatherface e della sua motosega) con un crescendo che ha, nelle terribili sequenze conclusive, il suo apice.. atmosfere lugubri e malsane, tanta souspance (ottime le ambientazioni notturne), scorrevolezza narrativa sono gli aspetti che elevano il prodotto oltre quello che sono gli oggetivi limiti di sceneggiatura.. ..peccato che poco sia approfondito e tutto termini con eccessiva rapidità (una maggiore durata avrebbe forse garantito qualcosa in più) ma, l'abilità del produttore/regista stà anche nel trasformare alcuni limiti in pregi ..assolutamente consigliato a gli amanti del genere!

tnx_hitman  @  20/09/2010 22:13:03
   9 / 10
Io non ci credevo alla media di FilmScoop di questo film durante la prima ora..ma da quando iniziano le sequenze in notturna é un continuo mangiarsi le unghie e aggrapparsi alle poltrone.LeatherFace dopo averlo visto in un The Beginning spietato..neanche qui scherza e si riconferma il mio incubo personale.

Leggendaria l'uccisione di Franklin(da cac.arsi in mano sul serio)e la cena con i parenti di Faccia Di Cuoio,distrubante all'inverosimile.

É vero..é un'opera horror del 1974 che ancora adesso ha il suo fascino.Complimenti a Hooper per il suo Unico Grande Film.

Elisha  @  20/09/2010 21:27:13
   7½ / 10
Merita decisamente il successo che ha avuto.. Il nonno è il migliore!!!

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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