pat garrett e billy the kid regia di Sam Peckinpah USA 1973
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pat garrett e billy the kid (1973)

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locandina del film PAT GARRETT E BILLY THE KID

Titolo Originale: PAT GARRETT AND BILLY THE KID

RegiaSam Peckinpah

InterpretiJames Coburn, Kris Kristofferson, Bob Dylan

Durata: h 2.02
NazionalitàUSA 1973
Generewestern
Al cinema nel Marzo 1973

•  Altri film di Sam Peckinpah

Trama del film Pat garrett e billy the kid

Pat Garrett e Billy Kid sono stati a lungo compagni di scorrerie. A un certo punto Garrett ha scelto però di passare dall'altra parte della barricata ("Il paese invecchia e io voglio invecchiare con lui", dice), e accetta il mandato di sceriffo offertogli dai coloni vessati dalla scorribande di Billy. Pur di non scontrarsi con l'amico, Pat offre a Billy la possibilità di salvarsi andandosene in Messico, ma l'invito cade nel vuoto.

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Voto Visitatori:   8,08 / 10 (48 voti)8,08Grafico
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Voti e commenti su Pat garrett e billy the kid, 48 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  30/08/2024 12:35:22
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Con questa opera Peckinpah sembra concludere la sua filmografia prettamente western, con una sorta di sipario che cala sull'epopea di un genere che ha caratterizzato enormemente il cinema americano, il film opera sul duplice livello, quello narrativo e quello metaforico, infatti la fine dell'amicizia tra Pat Garrett e Billy The Kid, ammesso che sia mai finita davvero, o comunque il passaggio del primo dalla parte della legge, non è altro che la metafora della fine del selvaggio west, Pat Garrett nonostante sia più attempato del suo amico ha deciso di farla finita con la vita da fuorilegge e per istinto di conservazione passerà al polo opposto, arrivando ad essere nominato sceriffo e dover dare la caccia al suo vecchio e storico amico, e lui stesso rappresenta quella parte della società americana che ha rinunciato allo stile di vita del selvaggio west a favore di una vita dentro le regole, con l'inevitabile adattamento, Pat Garrett è il passaggio dei tempi, è il capitalismo, la modernità che si abbatte sulle lande che prima erano terra di nessuno e permettevano a personaggi come era lui stesso in passato di imporre quella che era la legge del più forte, o nel caso del west, del più veloce, allo stesso tempo Billy rappresenta la parte degli irriducibili, con la sua nostalgia intrinseca, il suo non mollare quello stile di vita nonostante tutto impregna l'opera di un forte idealismo che va a cozzare con quello che diventa il pragmatismo di uno come Pat, questo contrasto, crea una forte componente emozionale che pervade la pellicola, opera che non ritengo perfetta, un po' diluita e probabilmente ha qualche momento evitabile nella parte centrale con personaggi che nonostante il minutaggio sembrano mero contorno, però quando Peckinpah vuole fare esplodere i sentimenti lo fa benissimo, con una messa in scena sublime, con la fotografia considerabile "ideale" per il western crepuscolare, con quel giallino sbiadito e l'arancione saturo che regala sequenze splendide, basta vedere alcuni campi larghi al tramonto, come quello di Pat Garrett che porta ad bere il cavallo col riflesso che si specchia, il tutto è condito dalla colonna sonora di Dylan in uno dei suoi dischi storici che accompagna la narrazione, dalle schitarrate folk fino alla ormai famosissima "Knocking on the Heaven's Door", Dylan che compare anche come personaggio in un ruolo abbastanza ambiguo, sembra un pesce fuor d'acqua all'interno della pellicola, col suo essere introverso e taciturno, risulta in incognita anche per lo spettatore per buona parte della durata.

E poi il finale, con la sua malinconia si trascina gli ultimi istanti di un mondo che ha ceduto inevitabilmente il passo alla modernità, ma la stessa modernità, ovvero Pat, ha una forte forma di rispetto nei confronti del proprio passato, ovvero Billy, è uno sguardo consapevole, i tempi sono cambiati, ma l'esperienza non viene rinnegata, anzi ha contribuito a creare quello che c'è ora.

L'ultimo western di Peckinpah nel suo essere imperfetto è un film splendido.

topsecret  @  06/03/2020 14:18:35
   6½ / 10
Un western tra i meno avvincenti ma anche tra i più crudi diretti da Peckinpah.
Un lungo inseguimento tra Pat Garrett e Billy the Kid che lascia una corposa scia di sangue sul terreno e massicce dosi di t3tte sui letti.
Da segnalare la presenza di Bob Dylan in un piccolo ma ben evidenziato ruolo.

Sestri Potente  @  17/02/2020 13:30:32
   7½ / 10
Bel western di Peckinpah, anche se uno o due gradini sotto a "Il Mucchio Selvaggio".
Personaggi ben strutturati, bei dialoghi e la classica storia crepuscolare dove però l'onore ed il rispetto la fanno da padrona.
Bella la colonna sonora di Bob Dylan, che possiamo apprezzare in un personaggio taciturno (anche un po' ambiguo a dire il vero) ma carismatico.

bitlis69  @  02/11/2019 01:20:12
   8½ / 10
siamo ad altissime vette,peckinpah in stato di grazia,film sublime condito da una colonna sonora da leggenda di sua maestà bob dylan,james coburn come sempre monumentale,kris kristofferson bravissimo nel ruolo di billy the kid.
magnifico!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/09/2019 07:15:40
   8½ / 10
Nei film di Peckinpah la morte ha qualcosa di epico, di struggente, persino di esorcizzante e non fa eccezione in questo film, dove si racconta in più occasioni il "passaggio a miglior vita" con Toni elegiachi e con un'esenplare dignità. Il film è meraviglioso, per la fotografia, i dialoghi, la regia, gli interpreti e un paio di illustri comprimari del genere. Certamente rozzo, misogino come tutto il cinema di Sam, ma arricchito da una cupa poesia che lo rende magnetico e affascinante. Colpisce nella sua modernità (sne ricorderà uno degli ultimi Tarantino) ma senza inficiare le regole del western classico. Nichilista e cinico come un'altro grande film di un anno prima, "L'uomo dai sette capestri" di Huston. Interpretato fra l'altro da un musicista diventato più celebre come attore (Kristofferson) e da un musicista che in rari casi ha recitato come attore.

andrea90  @  29/09/2018 00:04:26
   9 / 10
Maestoso e malinconico western con scene tra le più belle e toccanti della storia del cinema ( su tutte la morte del vecchio sceriffo al calare del tramonto sulle note di "Knocking on Heaven's Door").
La celeberrima canzone che oggi e' stata orribilmente rimaneggiata e manipolata infinite volte fu scritta per questo film 45 anni fa.
Peckinpah al suo ultimo western descrive con commossa partecipazione la fine di una amicizia e cerca di catturare continuamente e dolorosamente il momento della morte : non vi e' un solo scontro a fuoco che avvenga secondo i canoni della tradizione ( sono finiti i tempi di Sergio Leone), ma solo con colpi a tradimento come molto probabilmente era nella realtà a quel tempo.
Il duello tra il Kid e Alamosa Bill poi non si dimentica :

" Non erano 10 Alamosa"

" Non ho mai saputo contare, la gente almeno mi ricorderà"

VincVega  @  06/06/2018 18:08:56
   7 / 10
Adoro Peckinpah e "Pat Garrett & Billy Kid" è un western importante, ma non lo metto nell'olimpo del grande Sam. Sarà che la storia è arcinota e prevedibile. Probabilmente ho visto la versione tagliuzzata e per questo mi dispiace, forse l'avrei valutato meglio. Infatti diverse sequenze mi sono sembrate incomplete e alcuni personaggi introdotti e fatti fuori troppo presto. "Pat Garrett & Billy Kid" rimane comunque un buon post-western.
Molto bella la colonna sonora di Bob Dylan (qui anche co-protagonista), in cui spicca l'uso azzaccato di "Knockin' on Heavens Door" in un paio di sequenze che non si dimenticano facilmente.

Goldust  @  21/11/2015 10:19:50
   7½ / 10
Ultimo western di Peckinpah, meno di pancia e gratuitamente violento del Mucchio Selvaggio e quindi forse più ragionato, in cui l'autore celebra la fine di un'epoca e dei suoi valori con toni disincantati e quasi epici. Alla riuscita finale contribuisce in modo decisivo la bella colonna sonora di Bob Dylan - sorprendentemente efficace anche come attore in una piccola e silenziosa parte - onnipresente nelle circa due ore del film. Qualche rallentamento nella parte centrale, dove c'è la sensazione di un racconto che procede quasi per forza d'inerzia, eppure un indiscutibile pezzo di storia del genere.

dagon  @  24/05/2015 09:07:58
   8 / 10
Western elegiaco, dominato da una violenza che aleggia come normale sulle vite di tutti: uomini, donne e bambini (che fanno l'altalena su un cappio per impiccagione). La morte, improvvisa, può ghermire chiunque in ogni istante, non annunciata, per un motivo qualsiasi, senza la minima enfasi. Rivedendo questo film, ci si rende conto che forse Eastwood si è ispirato per "Gli spietati"più a questo che non a Leone e Siegel (a cui lo dedicò). 2 figure iconiche e leggendarie del vecchio West, ne incarnano 2 momenti in contrapposizione inevitabile, anche se non accettata e non del tutto compresa. Fotografia bellissima.

daniele64  @  17/09/2014 09:30:45
   8½ / 10
L'hanno già detto in tanti : ultimo struggente western crepuscolare di Peckinpah , con il grande Coburn che , nonostante l'età diversa da quella del vero Garrett , rende una perfetta interpretazione delle angosce dello sceriffo , e con un bravo Kristoffersson a tenergli testa . Un cast di contorno formato da vecchie glorie del western completa un film notevole , che non si dimentica facilmente , soprattutto per alcune scene . Famosa la colonna sonora di Dylan , con la sontuosa "Knocking on heaven's door" a sottolineare le scene più commoventi . Ottima pure la fotografia .
"Questo paese sta invecchiando ed io voglio invecchiare con lui ! "

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  25/05/2014 15:31:58
   8½ / 10
Delle innumerevoli romanzature dell'epopea di Billy the Kid e Pat Garrett si ricorda volentieri l'esordio di Arthur Penn con un Newman che non ebbe difficoltà ad immedesimarne il lato ribelle e sfrontato del giovane, poi non si può dimenticare il 2° degli unici 2 film girati da Howard Hughes, carico di erotismo, quel fascino che una Jane Russell all'esordio seppe rendere magnetico, si cimentarono un'altra decina di registi con risulti altalenanti ma l'opera che più si distinse (grazie anche ad una colonna sonora che in Peckinpah raramente è stata così ferrata), nonostante le intemperie con Wurlitzer, è proprio la trasposizione con tanto di fine rilettura crepuscolare di Peckinpah, una regia poetica scandita e resa riconoscibile dalle armonie dylaniane, un Kris Kristofferson nel massimo della sua bellezza, l'anno dopo avrebbe incontrato Scorsese, altro regista che seppe dirigerlo valorizzandolo pur non essendo mai stato un fenomeno della recitazione il più delle volte bastava quel bel viso scultoreo per soddisfare la platea. Anche Dylan la sua figura la fa eccome, personaggio introverso con un velo di mistero, Coburn naturalmente fa la voce grossa, resa del selvaggio West molto evocativa, romantica direi, Peckinpah nonostante convivesse in quel epriodo con gli incubi dell'alcool e della droga, e un'alimentazione completamente sbagliata, il suo cinema non ne ha risentito minimamente.

Manticora  @  14/08/2013 15:34:38
   7½ / 10
Film che agognavo da anni, in cui Peckinpah mostra la fine della frontiera e la fine dei fuorilegge, perchè la LEGGE DEL CAPITALISMO domina, ammazza, deruba e stupra. Un western crepuscolare, prevedibile più che altro per la storia del Kid, che sappiamo come andrà a finire. James Coburn è invece Pat Garrett, prima amico del Kid, poi nemico, spietato, ma tormentato dai rimorsi, che cerca di annegare tra violenza, whisky e donne: ma non basta. Il Kid, un giovane Kris Kristofferson, smargiasso, spietato, donnaiolo, affascinante e ingenuo. Poi c'è Bobo Dylan, Alias, personaggio misterioso, di poche parole, abile lanciatore di coltelli, testimone della storia, e la sua colonna sonora, portentosa, invadente e bellissima, un altra protagonista della pellicola. La violenza dei fuorilegge non è niente paragonata a quella della LEGGE. D'altronde, i fuorilegge possono diventare aiutosceriffi e vedersi assolti i peccati. L'inizio con il tiro al persagio con le galline è simbolico, ma tutti i film di Peckinpah sono infarciti di simbolismi.
"Tieni gli spiccioli Bob."

sheratan  @  09/08/2013 16:09:03
   5 / 10
Film piatto e noioso, finale scontato e banale, la colonna sonora di bob dylan in un western non c'entra proprio nulla, attori (a parte caburn) con facce "poco western" senza alcun carisma, l'unica cosa che salvo è la fotografia. Una vera delusione

Supercecco  @  16/07/2013 11:09:34
   6½ / 10
"Billy sei uno stro...." BANG! Morto. Metafora comunisti VS capitalisti nel far west. Billy è dipinto come una specie di Robin Hood sui generis che non esita ad uccidere, ma che in definitiva segue una morale tutta sua apprezzata dalla gente che gli sta intorno. Per 2 ore si assiste a carneficine inesorabili fra cowboys presunti amici che non non esitano a uccidersi per uno sguardo di sbieco o per uno spintone. Mi sembra un pò estremo... Non si ha il tempo di affezionarsi ad un personaggio che nel giro di 3 minuti lo si vede con la mano sulla pancia a dire "...per me è finita billy...". Molto pulp. A tratti un pò lento, ho assistito alla versione "semi-director's cut" in cui ogni tanto si vedono un paio di tette e salta l'audio in italiano. La presenza di Bob Dylan è puramente commerciale dato che per tutto il film vaga con la faccia di uno che la sa lunga senza mai dire bau.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  04/04/2013 15:14:42
   8 / 10
La musica di Dylan punge per avvertirci, nel caso fossimo distratti, che per quanto la morte semplicemente e frequentemente accada, la sveltezza imponderata di un colpo di pistola può produrre falle inarginabili, abissali dilatazioni di una vita malinconica. Mentre gli uomini marziali si ammazzano l' un l' altro, le donne condiscendenti, nate per metà vedove, partecipano alla lotta da una posizione di consapevole attesa, materna impotenza, passività commossa.
Questo è quanto ho trattenuto nel corso di una visione in verità molto sofferta. La versione del film che sono riuscita a reperire deve essere una via di mezzo fra quella voluta dal regista e quella maciullata dai produttori. Ho fatto una gran fatica a star dietro ai fili troppo scarmigliati della storia, ma infine il cinema di Sam P. ripaga, e la tristezza zuppa di whiskey dei suoi personaggi inquina la mente per giorni.

fabri70  @  09/03/2013 14:24:50
   6 / 10
buono...un po lento ma ottima storia farcito con una gran bella colonna sonora di bob dylan

Manu90  @  03/09/2012 16:23:17
   6½ / 10
Eccomi qui, pronto a commentare un altra opera di Peckinpah. Che dire, un buon western che, come ormai noto del regista, tende in più di alcuni punti ad essere un pò troppo lento. Una qualità che molti apprezzeranno, ma che io non riesco proprio a digerire, motivo per cui non posso dargli un voto alto. La colonna sonora di Dylan mi fa alzare di mezzo voto in più il punteggio finale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/06/2012 14:45:42
   8 / 10
Ottimo western di Peckinpah che realizza un film molto vicino al "Mucchio selvaggio" per potenza visiva e violenza, rispetto a precedenti western un po' piu' edulcorati!
Di questo film rimarra' per sempre impressa una colonna sonora straordinaria con pezzi inediti di Bob Dylan che entreranno nella storia...
D'altro canto poteva anche rispermiare a Bob Dylan un ruolo piuttosto inutile davanti alla macchina da presa!
Gran film

DarkRareMirko  @  17/03/2012 23:33:59
   9 / 10
La Turner version del 1988, più lunga della versione del 2005 di circa 7 minuti (ma ad essa comunque molto simile), è più vicina all'originale visione di Peckinpah rispetto alla versione cinematografica del 1973 stravolta dai potenti della MGM (e tra i produttori del film c'è anche Gordon Carroll, uno tra i vari coproduttori della quadrilogia di Alien scomparso nel 2005).

Memorabili attori (c'è anche Harry Dean Stanton), musiche strabilianti (stupenda Knockin' on heaven's door di Bob Dylan, rifatta poi da altri artisti, come la Lavign e i Gun'n roses), interessanti caratterizzazioni (nessuno pare buono per davvero, e tutti sono un pò ambigui, prima cattivi e poi buoni e via dicendo) grande regia per uno dei migliori film del famoso regista (e l'ultimo, tra l'altro).

Seppur il ritmo non sia dei più veloci (anzi, a tratti si avvertono monotonia e tempi morti - sembra però dovuti a continui litigi e violenze che accaddero nel corso della lavorazione, e del resto si sa che temperamento avesse il mitico Sam...-), l'opera è uno dei migliori western di sempre, anche grazie all'inimitabile stile di Peckinpah (leggasi ultraviolenza ben dosata e resa in modo celebrativo e compiaciuto, suo vero marchio di fabbrica - e poverini i galli all'inizio -).

Un memorabile mix tra dramma e western (che inizialmente stava dirigendo il grande Monte Hellman, quello de Le colline blu) e un film eccellente.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  16/01/2012 11:51:25
   8 / 10
Un film sul fatalismo, la rassegnazione, la fine di un epoca e di un mondo (un po'come C'Era una Volta il West). Ogni singolo personaggio è memorabile, eppure nessuno è minimamente un eroe. La grandiosità sta invece nelle immagini e nella colonna sonora, come a far scomparire ulteriormente gli uomini semplici che, tutti, si arrendono al loro destino. Magari lento e a tratti ridondante, ma nell'insieme davvero bellissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  03/08/2011 01:22:42
   8 / 10
Ennesimo gioiello western firmato Peckinpah, che in stile malinconico, racconta la fine di un'amicizia storica di due leggende del mito della frontiera. Il film ti lascia una malinconia assurda, ma non cade nel moralismo e nel patetico, lasciando comunque ampi spazzi alla violenza classica del genere.
Si capisce chiaramente che la fine dell'amicizia tra Billy e Garrent coincide con il tramonto del western e dei suoi valori, tutto questo poi viene perfezionato con le note artistiche di Dylan, che danno quel tocco in più ad una atmosfera già ricca di malinconia e di ricordi per il vecchio West.
Pellicola senza dubbio eccelsa, non risulta scontata banale stancante e con una composizione artistica notevole, ennesimo capolavoro del genere western arrivato chiaramente alla fine della sua grande epoca.

clint 85  @  09/04/2011 02:13:02
   6½ / 10
Intrattiene e si lascia tranquillamente guardare, la colonna sonora con le canzoni di Dylan lo aiuta sicuramente, ma se si tiranno le somme non ha nulla di straordinario. Più che sufficiente

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  28/11/2010 23:01:13
   8½ / 10
Purtroppo Pat Garrett E Billy the Kid è un film in qualche modo non completo,o comunque non perfettamente riuscito: ci sono sequenze monumentali alternate a molte altre in cui non c'è un minimo stralcio di emozione. Forse,anzi sicuramente,questo è dovuto alle condizioni in cui Peckinpah versava quando lo girò tra alcol e litigate assassine con i produttori e lo studio,i tre nemici di una vita. Litigate che dipesero dalla piega che il film stava prendendo,quello di una ballata lirica,ma i produttori evidentemente volevano un altro Mucchio selvaggio. Non capirono come Peckinpah fosse oramai lontano da quel tipo di concezione artistica e volesse fare un suo testamento artistico sul western,genere con cui è stato consacrato.
Si può dire tutto di Pat Garrett e Billy the Kid,ma di certo con gli anni passati è rimasta inalterata la sua potenza evocativa a tratti spaventosa. Alla fine Peckinpah è riuscito ad ottenere quello che certamente cercava,cioé raccontare la Fine con la F maiuscola. Tutto si muove in questo senso nella pellicola. Il titolo evoca due dei personaggi mitici del vecchio West,ognuno sa già quindi come si concluderà la caccia di Garrett al suo vecchio e eternamente giovane amico; però Peckinpah è originale nello svolgimento lentissimo,visivamente spettacolare e barocco ma che raramente si lascia trasportare dalla violenza.
I toni sono poetici e grava su questo western un aria poetica ed evocativa enorme. Se ci sono scene poco azzeccate o comunque sottotono rispetto al resto,altre sono da annoverarsi tra le più belle della storia del cinema. Si potrebbe citare quella più famosa con Knockin on Heaven's door in sottofondo e sarebbe giusto ma anche l'inizio e il finale non sono da meno.
E poi le musiche di Dylan sono magnifiche,tra le più belle sentite in un film; il suo personaggio invece è strano forte ma non sembra stonare all'interno di questa elegia di un genere al tramonto che raccoglie cantanti (lo stesso Kristofferson) e vecchie glorie del Western (come il protagonista Coburn).
A farmi innamorare perdutamente di quest'opera è stata la poetica che riesce a prenderti dall'inizio: un uomo che insegue un suo vecchio amico per dovere della legge; inseguendo Billy,Garret insegue se stesso e la fine lo fa capire chiaramente (lo sparo allo specchio). Non a caso l'incipit mostra la morte dello stesso Garret legando indissolubilmente la sua morte a quella di Billy.
Un amicizia tradita che si conclude (nella director's cut) con una cavalcata lenta verso un crepuscolo,con Pat Garrett che sa di aver dovuto sbagliare,pentito per aver compiuto il suo dovere e che si porterà nella tomba l'ultimo sorriso fiducioso del suo più caro amico prima del tradimento annunciato sin dall'inizio.

edmond90  @  16/04/2010 18:54:22
   9½ / 10
Non un semplice film western,ma una vera opera d'arte.Grazie Sam & Bob.

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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  26/01/2010 00:11:58
   7½ / 10
“E ora che finalmente hai trovato Billy The Kid, falla finita”.

Non so se questa frase nel finale del film sia stata prevista dalla sceneggiatura o se è stata aggiunta da Peckinpah di getto durante le riprese. Tant’è che riflette benissimo lo stato d’animo dello spettatore un po’ spazientito visto che dopo un inizio folgorante, il film si siede su stesso e non procede in nessuna direzione.
La sceneggiatura è certamente il punto debole del film, ma anche l’arte di Peckinpah risente di un certo logorio e tende a cristallizzarsi in schemi.
Il tema del film è quello classico di tante sue pellicole, cioè il conflitto fra il dovere sociale (l’ordine economico, la legalità ufficiale) e il dovere etico (la sacralità dell’amicizia e la solidarietà di gruppo). Intervengono poi altri suoi temi tipici come quello del rimpianto dei tempi passati, il senso di decadenza sia sociale che individuale, il generale dominio del proprio tornaconto e della violenza, l’impossibilità di un sentimento duraturo fra uomini e donne.
Se si vuole, questo è il film più duro e nichilista di Peckinpah (almeno fra quelli che ho visto fino ad adesso). Nel “Mucchio Selvaggio” il senso dell’amicizia dominava su qualsiasi altra considerazione al punto da sacrificare anche la propria vita. Qui invece l’amicizia non ha più questa grande forza, cedendo all’opportunismo, alla propria personale sopravvivenza (anche se con grande dolore e rassegnazione). In “Sfida nell’Alta Sierra”, il protagonista resta fedele al proprio dovere in maniera integerrima e ciò rappresenta un punto fermo all’interno di una società caotica e anarchica. Anche in PGEBTK il protagonista decide di agire per la “legalità” e per l’ordine costituito, solo che stavolta dietro questi principi cardini della vita sociale, c’è altrettanto caos e altrettanta anarchia, se non addirittura peggio. Il marcio ha davvero conquistato tutto; il modello della città di straccioni e miserabili ritratta sempre in SNAS adesso è diventato il modello dominante di tutta la società.
Tra l’altro la scelta di Pat Garrett di seguire la “legge” e di tradire il proprio amico lo porta a diventare un arido opportunista e fa sì che anche lui finisca stritolato da questo sistema dove non c’è riguardo per nessuno. Lo si capisce benissimo nella scena iniziale, scena stranamente tagliata nell’edizione italiana, la quale lascia così il film zoppo, senza “smontare” la figura di Pat Garrett, come fa il film originale.
Una cosa che mi è saltata all’occhio in questo film è la scarsa importanza che ha la vita umana. Nel “Mucchio Selvaggio” ogni personaggio anche secondario veniva sviluppato, veniva ritratto a livello umano, cosicché la sua morte assumeva un certo significato anche emotivo. Qui invece s’incontra tutta una serie infinita di comprimari, giovani, ma spesso di una certa età, carichi di esperienze, di vita potenziale non rivelata, i quali attoniti accettano incarichi ben sapendo che si tratta della fine della propria vita, come puntualmente avviene. “Mio figlio era veramente un bravo ragazzo, solo che non sapeva sparare”, racconta un vecchio padre della morte del proprio figlio, chiacchierando quasi con distacco ad un pranzo. Certamente questo è il film più “leoniano” di Peckinpah.
C’è però una splendida eccezione:

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Bob Dylan ha regalato una splendida colonna sonora a questo film, ma se lo poteva risparmiare di apparire come “attore” (sembra un alieno piovuto sulla terra), in una parte riempitiva che stona con il contesto del film.
E’ un’opera non all’altezza dei capolavori, anche se rimane sempre grande dal punto di vista tecnico e con alcune scene indimenticabili.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  21/01/2010 14:15:55
   8½ / 10
Tra vecchie glorie del genere che richiamano il western e cantanti(cantautori) folk che lo pervadono di malinconia, Peckimpah scrive e dirige un western crepuscolare bellissimo. Le musiche di Bob Dylan sono perfette e Kris Kristofferson è palesemente e splendidamente a suo agio nei panni di Billy the Kid, che è un po' il Kris Kristofferson artista, senza troppi freni o regole e con un rapporto intimo con l'alcol (come ammette lui stesso nel documentario su Van Zandt). Ripeto, bellissimo.

camifilm  @  03/01/2010 18:05:42
   7½ / 10
Da vedere. Non un western con indiani, non un classico western, anche se ancora leggermente influenzato dallo stile j.waine nello presentare i pistoleri. Appassiona, musica ottima, e mi sono acquistato la colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  15/11/2009 23:00:19
   6½ / 10
Non è niente male questo western. La regia di Peckinpah mi piace perché è sobria, senza compiacimenti, con una fotografia veramente bellissima dai colori più freddi che caldi, e i fotogrammi sembrano dei quadri impressionisti. Inoltre le musiche di Bob Dylan danno veramente quel qualcosa in più, musiche veramente affascinanti e commoventi che si addicono in una maniera straordinaria alle immagini. Purtroppo però non riesco a dare più di 6,5, proprio perché è la trama che non mi è sembrata nulla di eccezionale… non mi ha dato delle vere motivazioni per andare avanti con la visione, e poi è abbastanza noioso. Le sparatorie vengono messe solo per ricordare che il film è western e il finale (non so se definirlo un difetto o meno) è senza fronzoli.
Bravi tutti gli attori, Coburn è fantastico. C’è anche un cammeo di Dylan.

Tony Ciccione90  @  31/08/2009 14:22:45
   9 / 10
Rilassante quanto drammatico western. Meraviglioso. Le musiche di Bob Dylan (che recita anche) contribuiscono a rendere indimenticabile questo fantastico film.

dobel  @  27/08/2009 15:13:49
   10 / 10
Capolavoro assoluto. Uno dei dieci più bei western di tutti i tempi! Una ballata crepuscolare sulle musiche di Bob Dylan. L'addio di Peckinpah al western con una sfilata di grandi glorie del passato in parti a dir poco struggenti. Tutto è crepuscolo, tutto ormai è stanchezza; solo l'energia di Billy the Kid esiste ancora: eterna giovinezza di una terra ormai in mano agli opportunisti e ai disillusi. Billy è il doppio di Pat, il lato idealista e libero che un tempo caratterizzava anche Garreth. Uccidendo Billy, Pat uccide la parte migliore di sé. Uccidendo Billy, Pat uccide la giovinezza che non potrà mai più essere ritrovata, il senso di giustizia, l'idealismo, la libertà, l'ossigeno. Non si poteva avere finale più cupo e pessimista di questo. E' stato detto che questo è un film più sul 1973 che non sul 1873. In parte è vero. Le tensioni di un'epoca dilaniata quant'altre mai si sentono in ogni piega del film. Billy the Kid è il lato migliore dell'America e di tutti noi. Lo abbiamo ucciso.

bulldog  @  16/07/2009 16:31:09
   7½ / 10
Musiche stupende,non tra le cose migliori di Peckinpah a mio avviso.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  19/11/2008 12:40:59
   9½ / 10
Elegia Metafisica sull' amicizia

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, western d' assoluta crepuscolarità fotografato ripetutamente al tramonto. Crepuscolare nei contenuti, crepuscolare perchè l' ultimo western di Peckinpah, crepuscolare perchè coincide anche con il tramonto di questo genere, iniziato con "Il mucchio selvaggio". Un' altra stupenda fotografia ed una colonna sonora mai più azzeccata. James Coburn è decisamente tutt' altra cosa qui("..giù la testa, cogl.ione!" ma va' a ******). Questi sono i western.

4 risposte al commento
Ultima risposta 20/11/2008 20.47.10
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Dan of the KOB  @  22/08/2008 22:43:40
   9 / 10
Fantastico, amo lo zio Sam come pochi altri registi!
La storia della fine dell'amicizia tra Pat Garrett e Billy the kid come metafora per la fine del western intero!
Un film carico di emotività, con scene da antologia accompagnate da una colonna sonora trascinante!
Un Coburn che vuole invecchiare con il mondo che lo circonda e un Kristofferson che non ci sta e vuole continuare per la sua strada, ma inevitabilmente le due strade devono incrociarsi e i due saranno costretti allo scontro!
Finale bellissimo e tristissimo allo stesso tempo!
Grazie a Peckinpah per l'ennesimo capolavoro regalatoci!

Peckinpah_Jr  @  29/05/2008 18:48:00
   10 / 10
Peckinpah parla dell'amicizia tra Pat Garrett e Billy Kid per mostrare la fine del west ancora una volta e ne trae un capolavoro sotto tutti i punti di vista.
Bravura registica e virtuosisismo tecnico che non deludono le aspettative e una colonna sonora stupenda lo rendono il miglior film di Peckinpah dopo il mucchio selvaggio
molte scene da antologia,su tutte il magnifico finale,l'inizio e il duello con alamosa.
grandi interpretazioni di Kristofferson e Coburn.
un Vero capolavoro del genere western e non solo.

7HateHeaven  @  20/05/2008 23:49:23
   7 / 10
Un bel western ma non solo.. avendo letto più di qualcosa sull'argomento do un giudizio positivo sulla caratterizzazione del personaggio Pat Garrett ma non altrettanto per Billy la cui versione cinematografica non rende completamente il personaggio, a mio parere troppo frivolo e poco pazzo rispetto a quello che aspettavo. Il contributo di Bob Dylan è positivo anche come attore.
Di sicuro un bel film ma personalmente non riesco a dare l'eccelenza poichè niente di questo film mi ha veramente colpito o impressionato.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  22/03/2008 12:31:31
   8 / 10
Un grande film, crepuscolare e malinconco. La fine di un'amicizia è accostata alla fine di un epoca. Un bellissimo film furiosamente devastato dalle major americane.

The Monia 84  @  26/02/2008 12:57:17
   8½ / 10
Siamo alla fine del West, della vita , di un'amicizia. C'è solo desolazione e nessuna speranza per il futuro. Il tutto è sostituito dalla logica del capitale e dalla legge (il paese invecchia e io voglio invecchiare con lui) di cui Garrett rimane servo. Non c'è più posto per i giovani e per ciò che rappresenta Billy The Kid: la parte nascosta in ognuno di noi perennemente alla ricerca di avventura e presunte libertà. In una terra dura e al tramonto sulla quale si odono le noti di un'elegia malinconia, quieta e struggente: knock-knock-knocking on heaven's door. Bravissimo il cast.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  04/11/2007 10:02:02
   10 / 10
Basta guardare la scena di Knockin' on heaven's Door per capire che questo film va oltre il comune concetto di film.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  26/09/2007 18:26:04
   9 / 10
La fine dell'amicizia tra Pat Garrett e Billy Kid viene impiegata da Peckinpah come metafora della fine del vecchio West. E ancora una volta, Sam, realizza un capolavoro. Indimenticabile la colonna sonora.

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  20/08/2007 10:34:41
   10 / 10
un film di classe..non è per tutti...
ogni inquadratura è studiata per creare emozioni...
è qualcosa di particolare..
qualcosa di serio...
non voglio sprecare parole per la colonna sonora...
immortale...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  14/07/2007 16:25:53
   8½ / 10
Film cult degli anni '70.

Riuscita colonna sonora di Bob Dylan, tuttora rimsta in memoria nelle generazioni del '68.

Splendida fotografia, particolarmente nel finale (il tramonto).

Western che si riferisce a dei fati veri, liberamente interpretati. Fatti del resto rari in quel periodo. La violenza diffusa presente nei film western in generale non rispecchia la vera storia del far west e degli Stati uniti.

Secondo illustri storici infatti in quel periodo gli uomini erano particolarmente buoni e solidali tra di loro, rari erano gli episodi di sopraffazione e violenza, le persone avevano altro da fare che coltivare gesti criminosi...dovevano realizzare i loro progetti economici più convenienti, nell'ambito di una società liberale che li stava sostenendo.

Il film mostra di Billy Kid i lati anche umani e sottolinea come tra la giustizia e il crimine a volte il confine è labile, infatti Billy Kid una volta era sceriffo e chi lo insegue per ucciderlo in nome della giustizia (Pat Garrettt) era un tempo un criminale.

Vi ricordate in Arancia Meccanica come alcuni componenti della banda di violenti entrino nella polizia perchè ritenuti particolarmente idonei, e menino successivamente gli exviolenti? Umoristico no? E paradossale, come le società fin qui evolutesi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/05/2007 19:16:34
   7½ / 10
Western lirico e crepuscolare quello di Peckinpah. Sia pure con toni diversi descrive la fine di un mondo come aveva già fatto Leone con C'era una volta il West attraverso questi due personaggi un tempo amici, ma ora su fronti diversi: l'uno eternamente ribelle incapace di accettare le nuove regole, l'altro che ha trovato un doloroso compromesso per sopravvivere al "nuovo" mondo. Commovente la sottolinatura musicale di Knocking... di Dylan nella morte di Jack Elam e Slim Pickens, due vecchie glorie del western hollywoodiano.

simone706  @  30/03/2007 15:08:56
   4 / 10
E' un film che all'epoca in cui è uscito nelle sale ha avuto un grandissimo successo. In realtà, rivisto oggi, è un film pesante, basato prevalentemente sui dialoghi. E' più teatrale che cinematografico. Esageratamente introspettivo. Se non fosse stato per la colonna di Bob Dylan (e di Tom Petty, che nessuno mai ricorda) sarebbe un film molto noioso. Inoltre anche la presenza di Bob Dylan come attore (simpatico ma di secondo piano) attira la curiosità dello spettatore, ed è forse anche per questa ragione che il film ha avuto il successo all'epoca.
Irritante è anche il fatto che si dia per scontato che lo spettatore conosca già la storia di Billy the Kid e dello sceriffo Pat Garret (che un tempo era compagno di scorribande di Billy). Film dove nessun personaggio vuole credere in qualcosa, film "anti-eroico" , film post-sessantottino dove si ostenta l'indifferenza pèr gli altri, per gli ideali, per qualunque etica. Insomma, irritante e noioso, a parte il grande Bob Dylan........

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/01/2012 11.45.05
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quaker  @  29/06/2006 00:16:42
   8½ / 10
Film tipico di Peckinpah (con i suoi temi prediletti: l'eroe solo, l'ex amico fattosi sceriffo, non venale ma in cerca di sistemazione, la vigliaccheria dei detentori del potere, l'individualismo), non sempre ben condotto; western comunque di buon livello, con personaggi classici di questo genere; rivisto dopo tantissimi anni (non mi era mai capitato di guardarlo per intero una seconda volta) purtroppo su VHS piuttosto vecchio, mi è piaciuto, soprattutto per le splendide musiche di Bob Dylan, mentre non mi ha entusiasmato, se non in un paio di scene: l'inizio è da manuale, la fine ben "giocata" ma in mezzo sembra perdersi: anche perchè è scontato che i due protagonisti debbano incontrarsi nuovamente, per la partita decisiva ed i troppi episodi di contorno sono slegati e senza vero significato.

Tony Montana  @  10/01/2006 18:26:56
   9½ / 10
Bellissimo western.
Per me dopo ''Il mucchio selvaggio'' e' il miglior film di Peckinpah.
Bellissima la regia, bravissimi i due protagonisti, eterna la canzone.

marcel  @  20/11/2005 18:41:33
   10 / 10
Sulle immortali note di Dylan un western "vero" , crepuscolare, di rara bellezza. Grandi interpreti e grande regia. Da preferire la versione integrale in lingua originale.

benzo24  @  27/05/2005 18:52:27
   10 / 10
Ho rivisto da poco questo film e devo dire che è veramente commovente, la musica di Dylan, le struggenti interpretazioni di Kristofferson e Coburn, la sofferta regia di Peckinpah sono un tutt'uno, si fondono insieme e creano qualcosa d'insolito e sfuggente.

massimo_carini  @  02/05/2005 17:02:25
   8 / 10
Bello, leggendario...eppure con un piccolo sforzo si sarebbe potuto arrivare al 10, in alcune (poche) scene James Coburn manca di quell'intensità recitativa che mi sarei aspettato per una storia antologica, mitologica come quella del ragazzo selvaggio William Bonney detto Billy "The Kid" e dell'amico (perchè sempre tale fu) Pat Garrett. Ma mi ha convinto perchè temevo di assistere ad un documentario, e questo succede spesso quando c'è molto da raccontare. Due personaggi che hanno ispirato ballate, canzoni (Bob Dylan) romanzi e libri di storia. William Bonney morì all'età di soli 19 anni, correva l'anno 1881, ucciso in duello, vittima di un agguato o addirittura suicida, se ne sono dette di tutti i colori, ciò che rimane è la storia del ragazzo finito male, dell'alone di leggenda creatasi attorno paragonabile solo ad un eroe della mitologia greca, dell'incarnazione del fuorilegge per eccellenza e di un pezzo di storia del vecchio west che scrive con The Kid una delle sue pagine più memorabili ed importanti

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