Un'adolescente sovrappeso è vittima di bullismo da una cricca di ragazze fighe a bordo in piscina mentre è in vacanza nel suo villaggio. La lunga passeggiata verso casa cambierà il resto della sua vita.
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Concordo con la media voto e con la maggior parte dei commenti letti qui..... Film secondo me un po' troppo buonista,il finale poteva essere migliore e finire con qualcosa di più vendicativo,invece qui esce la parte buona della protagonista e finisce tutto a baci e abbracci! Ok quello che vuole trasmettere,ok il lieto fine ...ma mi sarei aspettato qualcosa di più coinvolgente e cattivo ,invece nulla .... Alcune scene sono buttate lì un po' a casaccio ,senza spiegare molto ....il che rende tutto un po' frettoloso e il film sa di già visto.... La morale è un punto a favore ok... Però avrei apprezzato qualche azzardo ,invece tutto va come deve andare .... Film sufficiente,ma nulla più Voto 6 ,mi sarei aspettato qualcosa di più ......
Il ragazzo assassino ,nn si sa chi sia e perché faccia tutto ciò.... I genitori di Sara ,sono vivi? Sono morti? Il finale è un po' buttato a casaccio secondo me Addirittura una delle tre sfigate ,la chiama ancora piggy.....e lei la salva bah .. molto banale il tutto Sufficienza stiracchiata purtroppo
Ottimo thriller con sottotesto di bullismo, senza Jump scare, senza cose a caso, o colpi di scena poco credibili. Va dritto al punto, e contestualizza tutto.
Sara detta Piggy, una ragazza vittima di bullismo, affronta un bel dilemma quando le sue bulle vengono rapite da un pericoloso energumeno a cui però lei chiaramente piace molto.
Non tutti gli attori sono in parte ma Sara e sua madre, sono chiaramente ottime attrici.
Regia asciutta e senza scene buttate, solo un pò confusionaria nelle parti d'azione. Scelta tipica di chi non c'ha i mezzi.
Buon thriller psicologico che affronta il tema sempre attuale del bullismo e della umiliazione discriminatoria nei confronti di una persona per il suo aspetto fisico. Bravissima la protagonista Laura Galàn nel ruolo di "Sara" l'adolescente che coadiuva con i genitori nel gestire una squallida macelleria in un piccola cittadina spagnola. Le derisioni e gli insulti da parte dei coetanei di persona e nei social fanno sprofondare la giovane in una realtà di disagi ed umiliazioni trovando supporto solamente da un serial killer che le mostra a suo modo affetto rivelandosi il suo unico "salvatore" in una vita degradante. Bene anche Carmen Machi nel ruolo della madre della protagonista, poco incisivo Richard Holmes nella parte dell'assassino. La violenza si vede poco a parte nel finale ed è soprattutto concettuale. Maggiore ferocia avrebbe sicuramente giovato in positivo al film della Pereda.
Intrattenimento altissimo, non mi sono annoiato un attimo in questo thriller/horror, che ha però di base un'importante tematica molto attuale ma pochissimo trattata in ambito cinematografico di body shaming e bullismo. Complimenti alla regista e sceneggiatrice per aver portato sullo schermo qualcosa di nuovo, che fa riflettere e che allo stesso tempo accontenta gli amanti di generi più violenti e di entertainment.
Discreto B movie interpretato da ragazzi ben diretti, regia asciutta e elementi slasher non malvagi, di questi tempi un teen horror da non buttare via...
La Carlota Martinez Pereda stava vedendo "Carrie-Lo sguardo di satana" di Brian De Palma e ha pensato "ma sai che ti dico.che posso farne la versione Spagnola".Cosi' ha preso un'obesa ,perche' nel suo immaginario era piu' normale che ad essere bullizzata fosse una con evidenti problemi di peso e non una come Sissy Spacek che era una rastrelliera per le stecche da biliardo e non si spiegava perche' la bullizzassero.L'ha fatta bullizzare dalle str0nze della scuola e anche dall'unica ragazza che credeva fosse sua amica cosi' da farla sbroccare male e scatenare la sua voglia di vendetta.Solo che la Martinez,essendo una donna e anche un po' emancipata,ha detto "non ci servono i poteri telecinetici come Carrie,per vendicarsi,noi donne sappiamo farlo perche' siamo fiere,indipendenti ed emancipate e poi le scene con i poteri telecinetici costerebbero anche un sacco di soldi per gli effetti speciali e non e' il caso" cosi' l'ha fatta vendicare a modo suo.Anche la madre e' diversa da quella di Carrie che era un'invasata religiosa fanatica che se fosse stata musulmana si sarebbe fatta esplodere in qualche mercato rionale,invece la madre dell'obesa e' solamente una grandissima rompic0glooni.Dopo questo inizio il film diventa lento,lentoooo,lentoooooo per quaranta minuti buoni dove non succede un c@zz0,cosi' a un certo punto sento che comincia a venirmi caldo perche' comincia a sudarmi il sottopalla,cosi' vado a prendermi una birra,tanto non mi perdo niente,ma in frigo c'e' solo una Warsteiner,le birre bianche mi fanno c@gare,nel vero senso della parola,ma non essendoci altro mi sono accontentato,ma al primo sorso mi si e' scatenato l'inferno nell'intestino e son dovuto correre al cess0.Ho fatto una c@gata rigenerante che mi ha rimesso al mondo e mi son rimesso a vedere il film che c'era ancora la madre isterica di una delle ragazze che se la prendeva con l'obesa e l'accusava di aver fatto qualcosa a sua figlia. Una bella solfa.Poi finalmente succede qualcosa e la situazione migliora,non per le tre tr0ie bulle che si trovano nei casini ,ma per il film migliora. Un po' di pulp,un po' di sangue e merd@ alla Tarantino e il film si invola verso un bel 7 pieno,peccato che arriva il finale ...
....dove l'obesa sembra aver sparato in faccia alle due bulle e invece si scopre che e' un cecchino perche' come Clint Eastwood nella scena finale de "Il Buono,il Brutto e il Cattivo" invece di sparare in faccia alle due str0nz3 ha sparato nella corda alla quale erano appese,facendo centro al primo colpo, e le ha salvate
spiaZe perche' era piu' logico che le avesse fatto saltare la testa e non il solito finale buonista che tra l'altro quella str0nza che la bullizzava l'ha chiamata ancora "Piggy" quando l'ha salvata e allora dovevi spararle in faccia come ha fatto Kurt Cobain.La morale del film qual'e' ? Semplice e lineare,il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici sono putt@nate che ci vogliono far credere per potercelo buttare nel cul0 con la transizione ecologica e farci spendere dei soldi per mettere a norma le case e le auto euro5,cosi' come e' stata una putt@ta la pandemia,la guerra in Ucraina,il politcally correct e la cancel culture che adesso fanno Biancaneve nera e senza i nani e il principe.Questo messaggio arriva forte e chiaro da questo film che si merita un bel 6,5 pieno
Visto che in questo periodo si parla della donna perfetta per antonomasia, Barbie, in questo caso vado controcorrente e ho guardato Piggy. Film di cui si parla da mesi, ma che da noi ha avuto una diffusione nei cinema in netto ritardo rispetto ad altri paesi europei. Parliamo di un'opera slasher a basso budget, co finanziata anche dalle banche spagnole, ma che mette al centro del tavolo una tematica fin troppo attuale: il bodyshaming Il personaggio di Sara, deriso da quelle che crede siano sue amiche, umiliata, bullizzata, ma ancor peggio non capita dai suoi genitori, e da un padre che pensa solo a mandare avanti il suo tornaconto con il negozio di macelleria. Un film che parla di cambiamenti, ma non nel corpo ma nello spirito, di come poter passare dalla parte di vittima a quella di essere un carnefice della propria esistenza. La regia di Carlota Martínez Pereda rimane molto solida, con fotografia che traspare piu un epoca anni 80 che quella attuale, forse anche per far capire che il bodyshaming era gia presente e ancorato prima come lo è allora, ma esploso di attenzione tramite i social. Secondo me il film in alcuni momenti appare troppo forzato, cosi come tutta l'azione che da il la alla vicenda, sembra automatico pensarlo, dove il vero splatter e gore lo si nota solo negli ultimi 20 minuti.
Un thriller drammatico che parte bene, e in maniera lineare, mostrandoci una protagonista ben definita nella sua caratterizzazione e delle dinamiche interessanti che dal triste, e sempre attuale, tema del bullismo si espande per diventare un racconto psicologico di due bullizzati che si incontrano e che reagiscono in modo diverso. La cosa che mi ha convinto meno è il finale, un po' confuso negli atteggiamenti della protagonista e nei dialoghi che non sempre vanno di pari passo con le situazioni ricreate. La regia e il cast appaiono convincenti, la sceneggiatura invece non mi ha colpito in modo particolare, forse perchè mi aspettavo qualcosa di più cattivo.
Partendo da una tematica sempre attuale come quella del bullismo, Piggy si addentra in un racconto di formazione dove la protagonista viene continuamente vessata per il suo aspetto, tanto dagli abitanti del piccolo paese (specialmente le coetanee) quanto in famiglia dove è il bersaglio preferito di sua madre. Lo strano rapporto che si origina con il serial killer che ha in qualche modo reso vendetta all'ennesimo episodio di bullismo in piscina, la pone di fronte ad un bivio. Coprire i crimini dell'assassino, quasi una proiezione inconscia del suo desiderio di rivalsa contro gli altri oppure l'accettazione di se stessa. Un buon esordio con una buona protagonista che non si fa scrupoli di far vedere il proprio corpo obeso, oggetto di dileggio.