Robin Hood racconterà la storia del celebre personaggio, le sue origini e la sua storia d’amore con Marian, donna forte e indipendente in grado di far superare a Robin durezze e diffidenze figlie del suo travagliato passato.
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Dopo diverse versioni già viste sul leggendario personaggio è legittimo chiedersi a cosa serva un ulteriore film sull'argomento, ma anche facile ammettere che è difficile resistere al fascino di un personaggio così iconico e trasversale che sa ancora richiamare le masse al cinema(vedi i risultati dell'incasso), e anch'io, in un primo momento scettico e poco interessato, mi sono fatto prendere dal richiamo sempreverde del cinema popolare d'avventura. In un periodo cinematografico dove diversi eroi cinematografici hanno avuto il proprio re-styling( 007, Batman...) anche il principe dei ladri ha avuto il suo, con una sorta di Robin Hood Begins, che funge quasi da prequel per un'eventuale saga. La chiave interpretativa scelta è quella della ricostruzione (pseudo)storica, che lascia inizialmente un pochino estraniati lasciando da parte le credenziali più romantiche proprie(e più significative) del personaggio, ma trova così una sua via per coinvolgere e dare un senso "innovativo"( ma fino a un certo punto...) all'operazione e senza snaturare l'eroe come lo ricordiamo. In questo senso è film molto più riuscito del King Arthur,film dai stessi propositi, di qualche anno fa. è un film gradevole, discretamente divertente e coinvolgente, con una bella ricostruzione degli ambienti in primo luogo che sanno calare nell'atmosfera, è quella che si può dire senz'altro una buona produzione in tutte le sue componenti tecniche. Russel Crowe è un pò imbolsito, funzionale ma non viscerale quanto il Gladiatore, va comunque dato atto al film,almeno a mio avviso, di non far pensare continuamente a un confronto di quel film con questo, mi è sembrato un film che si regge sulle sue gambe. Il film si guarda,giustamente, più con un senso di filologia nel interesse del personaggio e del background dei miti che lo caratterizzano qui reinterpretati, senza dare quindi l'impressione di assistere a un "Gladiatore 2".Non era scontato. Cate Blanchett è invece ottima, la sua Marion convince ed è una co-protagonista a tutto tondo non solo "una damigella in pericolo", insieme a Max Von Sydow, i migliori del cast. Ridley Scott è certamente ormai più un bravo mestierante che non l'autore che fu, e con questo film imbastisce uno spettacolo solido che non delude, e manda a casa contenti gli spettatori( anche se sinceramente l'estetica patinata delle battaglie non la trovo delle migliori,terribile in questo senso un certo ralenty con Russel Crowe protagonista in uno scontro finale). Aspettando il sequel, speranzosi di vederlo poi veramente in azione a rubare ai ricchi per i poveri per regalarci quella soddisfazione morale che solo certi eroi mitici romantici possono dare.