sorrisi di una notte d'estate regia di Ingmar Bergman Svezia 1955
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sorrisi di una notte d'estate (1955)

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locandina del film SORRISI DI UNA NOTTE D'ESTATE

Titolo Originale: SOMMARNATTENS LEENDE

RegiaIngmar Bergman

InterpretiUlla Jacobsson, Eva Dahlbeck, Harriet Andersson, Gunnar Bjornstrand

Durata: h 1.50
NazionalitàSvezia 1955
Generecommedia
Al cinema nel Giugno 1955

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Trama del film Sorrisi di una notte d'estate

Fredrik Egerman, un noto avvocato, ha sposato una donna giovanissima, Anne cui fa un po' di corte il nipote di Fredrik, Henrik. Fredrik ne è un po' geloso e si consola con Désirée un'attrice sua ex-amante (dalla quale ha avuto un figlio). L'attrice è attualmente l'amante del conte Malcolm la cui moglie, la contessa Charlotte, si allea con Anne per la riconquista dei rispettivi mariti. Durante una cena, e la successiva nottata, grazie ad una magica atmosfera, tutto andrà a posto.

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Voto Visitatori:   7,57 / 10 (14 voti)7,57Grafico
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Voti e commenti su Sorrisi di una notte d'estate, 14 opinioni inserite

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Filman  @  15/10/2020 13:53:49
   6½ / 10
Viene un po' meno la qualità del turbine emotivo/passionale/erotico che porta una relazione d'amore ad essere qualcosa di realmente complicato ma viene, d'altro canto, inserito un numero di triangoli amorosi, incastrati tra loro, talmente ampio da rischiare l'intasamento. SOMMARNATTENS LEENDE è un film ironico e graffiante, che si rifiuta di essere aggraziato nonostante il contesto messo in scena da Ingmar Bergman, il quale fa un film anche originale ma non di certo necessario.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  31/07/2013 17:56:13
   6 / 10
Commedia "leggera" di Bergman, ma non così tanto come sembra perché questa storia d'amore mostra soprattutto i lati deboli umani, e comunque "quella" scena verso la fine è decisamente un gioiellino della carriera di questo regista. Poi se devo valutare il film, dico che spesso mi ha annoiato un po': concordo con amterme quando descrive la manierosità e prolissità del racconto. Poi alcune battute teoricamente dovrebbero far ridere, e me hanno lasciato solo perplesso, sinceramente.
Insomma, metto la sufficienza e non se ne parla più.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  25/06/2011 23:49:34
   7½ / 10
Sviluppo inconfondibile del motivo di UNA L'EZIONE D'AMORE, questa pellicola si basa sulla sconvolgente intuizione che ci si può amare anche se non si può vivere insieme. Questo film, vincitore del Gran Premio a Cannes, é un dramma formato commedia, la commedia più grande che I. Bergman avesse mai fatto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/11/2010 20:18:34
   8 / 10
Il termine commedia perfetta calza a pennello per questo bellissimo film,quello che ha consacrato il talento di Bergman per la prima volta in tutta Europa. Perfetta perché ha un meccanismo intelligente e colto,perché mischia senza mezzi termini dramma amorosi e leggerezza. Si ride e si pensa,quale cosa migliore?
Ammaliante la bravura di Bergman come regista e sceneggiatore,sempre a scandagliare le passioni umane tracciando profili umani vari e perfetti. Non tragga infatti in inganno la dicitura nel genere "commedia",qui si parla di un film perfettamente bilanciato per quanto leggero.
C'è una storia che va avanti leggiadra e deliziosa fino al crescendo finale della cena in cui tutte le passioni vengono svelate,con una maestria tecnica superba. Altra nota di merito sta nel disvelamento dei tanti intrecci amorosi complessi da capire solo sulla carta ma che il regista tratteggia e ci fa scoprire con chiarezza e con una naturalezza magnifica.
Assurde invece le macchie lasciate dalla censura italiana anche in fase di doppiaggio (Henrik è figlio di Frederik e non suo nipote,e di conseguenza figliastro di Anne).
Semplicemente ammaliante.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  10/10/2010 23:28:40
   6½ / 10
Con questo film Bergman si fa conoscere in tutto il mondo, grazie alla conquista di un premio al festival di Cannes. Si tratta quindi di un film importante, che permetterà al grande regista di acquistare fama, considerazione e fiducia finanziaria presso i produttori cinematografici. Grazie al successo di "Sorrisi di una notte d'estate", Bergman da ora in poi potrà usufruire di maggiore libertà nella scelta dei soggetti e nella sua realizzazione. La via è aperta al "Settimo sigillo".
Eppure, secondo me, questo film rappresenta piuttosto un passo indietro qualitativo rispetto ai film precedenti. Non tanto per la ripetitività del soggetto (la solita storia di coppie che affrontano crisi, tradimenti, confessioni, riconciliazioni), quanto per il modo manierato e stilizzato con cui viene trattato.
Fino a "Lezione di amore", dietro a tutte le storie, i personaggi e le varianti stilistiche, c'era sempre sentimento e passione, espresso con molta forza e umanità. Le storie coinvolgevano e facevano calare lo spettatore in situazioni che avevano vissuto o avrebbero potuto vivere. Si creava complicità e partecipazione. Regnava incontratato lo spirito di Strindberg e dei grandi scandinavi, attenti soprattutto all'aspetto emotivo e passionale che vivifica ogni aspetto della vita sociale.
In "Sorrisi di una notte d'estate" invece Bergman sceglie di mettere l'accento sulla forma con cui vestire i contrasti umani, piuttosto che sull'impatto emotivo. Dalla prima all'ultima inquadratura è un susseguirsi di battute ironiche, argute e puntute. In pratica è il trionfo del teatro di Marivaux, con la sua leggerezza, ironia, levità e il distacco bonario.
Del resto in tutto il film si respira un'aria settecentesca. Era tipico del XVIII secolo infatti dividere la storia e i personaggi in due livelli: quello dei personaggi altolocati con militari bellimbusti, borghesi, giovani idealisti romantici, oppure giovani donne nullafacenti annoiate, mature sciantose, amazzoni; il livello "basso" con cameriere spiritose e procaci e personale di servizio dalla mano facile. Le storie si intrecciano fra di loro e si creano alleanze e piani a sorpresa.
Come tutte le commedie che si rispettano anche questo film finisce ovviamente con il lieto fine e con l'accomodamento generale.
Tra l'altro questo è forse il film più teatrale di Bergman che ho visto fino ad ora. E' un teatro ampiamente vivificato dalle qualità cinematografiche delle inquadrature, delle disposizioni in scena e della recitazione espressiva e genuina degli attori.
In ogni caso a farla da padrone è il gioco delle battute e delle situazioni ironico-comiche veramente carino, divertente e di buon gusto..
Per il resto I personaggi sono troppo tipici e la storia troppo artefatta per poter lasciare qualcosa nell'animo di chi guarda.
Insomma si tratta più che altro di un divertissement alla moda anni '50, ben congeniale al gusto dei francesi di Cannes. Oggi mostra decisamente molte rughe.
Da notare la censura bacchettona e ipocrita che c'era allora in Italia. Sono state tagliate due scene: in una la padroncina e la sua cameriera ridono allegre e complici, buttandosi sul letto, abbracciandosi e dandosi un bacio. Una cosa naturalissima e spontanea fra chi sente simpatia reciproca. I morbosi censori ci hanno visto invece qualcosa di saffico! Perversi, davvero. Poi hanno tagliato una scena in cui il romantico virtuoso che assiste ai giochi amorosi dei camerieri, si raccomanda a Dio che gli faccia provare anche a lui un po' di sani peccati. Era troppo per i bacchettoni italiani di allora, l'incitamento al peccato sessuale !!

Xavier666  @  24/03/2010 11:01:36
   8½ / 10
Che bello questo film! L'ho visto in una saletta magica nel cuore di un quartiere storico di Roma, di sicuro è uno dei più leggeri che abbia mai visto di Bergman, molto bello tutto i dialoghi , gli attori, l'amore cantato in questo modo... Guardatelo!

"L'onestà è fondamentale solo quando si gioca al solitario"

Neu!  @  24/09/2009 21:07:34
   9 / 10
se "Una Vampata D'amore" e "Un'Estate D'Amore" sono i primi Bergman a mostrare realmente le capacità di questo regista, "Sorrisi di una Notte D'estate" è il primo capolavoro. capolavoro non al livello dei due film successivi (ma queale film è a quel livello?), ma comunque un film rarissimo. lode a Bergman

dave89  @  12/06/2009 10:43:09
   8 / 10
bello...grande bergman

Invia una mail all'autore del commento wega  @  16/06/2008 19:57:04
   9 / 10
Ma no ma no, questa non è una semplice commedia, è una supercommedia dalla meccanica perfetta. L'universo femminile e l'universo maschile, contrapposti in un apparente eterno conflitto, ma che confrontandosi sapranno giungere al traguardo insieme, allungandosi la mano.
E' decisamente un Bergman maturo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/08/2007 16:20:23
   6½ / 10
film semplicemente simpatico ma in cui non ho riconosciuto la mano del maestro...
del resto sappiamo che questo è uno dei suoi primi lavori e non era ancora arrivato alla maturazione che ci mostrera in seguito...
prendo questo film come viene...una commedia e nulla piu,senza troppi giochi psicologici!

5 risposte al commento
Ultima risposta 16/06/2008 19.58.29
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ds1hm  @  27/06/2007 15:57:02
   6½ / 10
non sono in grado di apprezzare fino e in fondo la produzione bergmaniana che va dagli inizi sino al 1956. ancora il settimo sigillo lo sento vincolato ad uno schema artistico troppo studiato, non libero ed armonico nelle problematiche che si intendono affrontare. ancor più critica si fa per me la situazione nel giudicare le commedie di Bergman. sicuramente questo è l'esperienza più riuscita, la commedia più completa e raffinata, ma nel complesso sono film che non mi entusiasmano, che li tengo lì ma che raramente tornerò a guardarli.

chiara_80  @  27/02/2006 14:23:46
   8 / 10
il primo film di Bergman che ho visto, che contribuì però a rendermi un'idea sbagliata di colui che poi è diventato uno dei miei autori preferiti: leggevo ovunque dei suoi film e rimasi delusa dalla visione di sorrisi di una notte d'estate: poi l'ho rivalutato considerandolo come il punto di arrivo dei suoi primi dieci anni di produzione cinematografica: come si usa dire? dopo sorrisi di una notte... Bergman è diventato un maestro, e fa una certa impressione nel sapere che è ancora vivo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/08/2007 16.17.46
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Mpo1  @  24/06/2005 23:54:16
   8 / 10
Bergman ha girato poche commedie, e questa sembra essere l'unica ad aver incontrato il favore della critica e del pubbllico. Non è certo il classico Bergman: il film sembra ispirato in parte al cinema di Max Ophuls, in parte a Shakespeare e al teatro settecentesco. Un complicato intreccio amoroso, più interessante per la forma che per la storia stessa. Ben fatto ma non tra i miei preferiti, forse è un po' troppo "leggero" per essere un film di Bergman, almeno per i miei gusti. Grazie al successo di questo film, premiato al festival di Cannes, Bergman riuscì a realizzare 'Il Settimo Sigillo'.

Crimson  @  08/06/2005 15:32:14
   8 / 10
Molto più di una semplice commedia con intrighi amorosi vari: Bergman sembra trarre spunto da episodi grotteschi per coinvolgere chi guarda il film in una riflessione che si fà man mano sempre più profonda (non è la prima volta che mi capita di avvertire un climax crescente in un film di Bergman) fino alla cena coi vari colpi di scena. Gran bel film!

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