stardust memories regia di Woody Allen USA 1980
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stardust memories (1980)

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locandina del film STARDUST MEMORIES

Titolo Originale: STARDUST MEMORIES

RegiaWoody Allen

InterpretiWoody Allen, Charlotte Rampling, Jessica Harper, Marie-Christine Barrault

Durata: h 1.25
NazionalitàUSA 1980
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 1980

•  Altri film di Woody Allen

Trama del film Stardust memories

Sandy Bates, regista-attore di film comici, è ospite per un weekend nel vecchio Stardust Hotel, nel New Jersey. Qui partecipa a un dibattito col pubblico che ha visto uno dei suoi film, ma questa è anche l'occasione per un confronto sentimentale con tre donne, una del suo passato, quella del presente e quella di un possibile futuro. Bates si porrà domande sulla vita e sul valore di questa.

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Voto Visitatori:   7,07 / 10 (30 voti)7,07Grafico
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Voti e commenti su Stardust memories, 30 opinioni inserite

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Filman  @  22/04/2022 11:13:31
   7½ / 10
Con STARDUST MEMORIES siamo all'ennesimo citazionismo spinto e stavolta Woody Allen si rispecchia nel neorealismo magico italiano, fatto di suoni, atmosfere e facce. In questa doccia di nostalgia, ricordi e frammenti le emozioni palpitano ma, come accade molto spesso per i sogni, è difficile ricordarsene. Rimane il coraggio di rifarsi ad uno dei capolavori dell'arte tutta di neanche vent'anni prima, senza negarsi il piacere di provare a portare avanti quella narrazione immateriale.

pak7  @  01/03/2018 18:46:47
   5 / 10
Non mi è piaciuto per nulla. Allen nella sua immensa filmografia ha fatto decisamente di meglio. L'ho trovato parecchio sottotono con lo stesso Allen spento.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  26/06/2017 17:19:23
   6½ / 10
Allen si finge in crisi per dirigere la sua crisi. Il risultato è un omaggio al cinema di Fellini (e, in parte, Bergman). Un film senz'altro autobiografico in cui Allen si sfoga con l'ironia che lo contraddistingue. Non è certo il suo miglior film, ma nemmeno un passo falso.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/03/2015 21:22:32
   6½ / 10
Non è uno dei film di Allen che prediligo ma gli elementi positivi non mancano. I rimandi ad 8 e mezzo di Fellini sono evidenti, però costituiscono solo l'involucro delle ossessioni personali del regista americano, il suo dover essere sempre e comunque accomodante con il pubblico senza stuzzicarlo più di tanto, la paura di essere imprigionato nel clichè della comicità e condannato a fare film comici. Allen sicuramente si sente un artista a 360 gradi, ma viene percepito da pubblico, critica e industria del cinema come i personaggi dei suoi film. Stardust memories è un grido soffocato per far comprendere che non c'è solo il comico, ma anche il tragico della vita come già nel bistrattato all'epoca Interiors, solo che probabilmente Allen non si sente accettato quando vuole far vedere questo lato tragico. Ho trovato un po' difficoltoso seguirlo perchè tra flashbacks e passaggi tra realtà immaginazione mi sono un po' perso, ma comunque è un discreto film, probabilmente uno dei suoi più personali.

Goldust  @  10/11/2014 11:34:50
   6 / 10
Il più insondabile ed inestricabile tra i film di Allen, si dice autobiografico, in perenne equilibrio tra realtà e finzione, tra commedia e dramma della vita.
Oltre ad essere molto caustico in alcune circostanze ed estremamente ficcante nel descrivere il microcosmo di strani personaggi - taluni grotteschi - che si agitano intorno alla figura del "regista ideale", il film è anche sinistramente profetico ( l'uccisione a brucia pelo del protagonista rimanda a quella di John Lennon; un dialogo del film imputa ad Allen una condotta disdicevole nei confronti di una minorenne, che ricorda alla lontana lo scandalo che in futuro coinvolgerà il regista e la sua figlia adottiva di origini koreane ) ed a tratti confuso, confuso - chissà, forse volutamente - come la vita del nostro Sandy Bates. Se il film è in un certo modo fumoso - ma attenzione tutt'altro che da buttare - la colpa è da ascrivere, oltre che alla sceneggiatura, ad un comparto femminile che per una volta non è riuscito ad imporsi, stritolato dalla personalità recitativa di Allen e da una costruzione a flashback che non aiuta la comprensione.
Anche se l'intento è chiaro il risultato d'insieme resta quindi sfocato, e la pellicola andrebbe catalogata come un insieme mal amalgamato di buoni momenti intervallati da altri meno riusciti. Tra i primi vanno di certo annoverati lo straordinario incipit in treno con il cammeo di una giovanissima Sharon Stone, il surreale dialogo con gli extraterrestri e le gag ricorrenti tra Sandy e quella pasticciona della sua agente.

marcogiannelli  @  19/06/2014 19:15:53
   6 / 10
amo Woody ma questo film lo trovo appena sufficiente

FranBri  @  10/02/2014 18:17:11
   7 / 10
Film falsamente autobiografico ma che in realtà lo è davvero. Quello che secondo me Allen ha voluto mettere in scena è stata la fine della sua storia con la Keaton, la storia d'amore più importante che abbia avuto, a detta dello stesso regista. In bianco e nero vediamo un Allen/ Bates che tra mille impegni accetta di presenziare ad una retrospettiva a lui dedicata. Numerosissimi i flash-back che ci fanno incontrare un suo vecchio amore che fa fatica a dimenticare!

topsecret  @  13/12/2013 23:52:29
   6½ / 10
Intelligente, ironico e critico.
Allen si conferma, nonostante i pareri contrastanti nei confronti di questo suo film, un autore spigliato e attento che gioca con ferocia ma anche con sottile sagacia sugli stereotipi e le nevrosi umane, nel caso specifico artistiche-esistenziali, di un regista di successo stufo di essere etichettato ed identificato solo per la sua comicità.
Il film non ha grandi momenti comici, anche se Allen non rinuncia ad assestare delle battute ficcanti in alcuni passaggi, e da questo punto di vista forse non regala una visione abbastanza spiritosa e gradevole come altri lavori, ma personalmente trovo che lo stile del regista-attore americano sia comunque chiaro e netto.
Forse non eccezionalmente degno come altre pellicole del buon vecchio Woody ma comunque apprezzabile e più che sufficiente.

bm_91  @  26/08/2013 23:08:01
   6 / 10
Tanto fumo e poco arrosto...l'ho trovato un film piuttosto inconcludente, che ti porta a chiederti: "vabbé e quindi?"

Lory_noir  @  24/08/2013 01:18:55
   8 / 10
Uno dei film meno citati di Allen ma l'ho trovato ricchissimo della sua poetica.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  09/05/2013 20:17:10
   7 / 10
Dopo aver omaggiato Bergman quasi per inerzia Allen lo fa anche con Fellini.
Allora chi come me per l'opera del maestro italiano prova un orgoglioso campanilismo, a contatto con questo lavoro proverà un po di repulsione, è naturale benchè ammiri Woody, il suo cinema e l'evoluzione che questo ha avuto ispirandosi ai lavori dei suoi pigmalioni. Mettiamola così, vuole essere talmente felliniano da rendere chiara la fonte da cui ha attinto anche a chi di cinema non mastica poi tanta cellulosa.Che Allen negli anni precedenti con i suoi capolavori abbia vestito più volte le sembianze del protagonista attraverso il suo alter ego è innegabile, perciò la struttura alla 8 1/2 non è un pretesto per mettersi in scena identificandosi nel personaggio ma probabilmente la diegesi narrativa su cui scrivere il suo testamento (e il titolo sembra suggerirlo); Allen dopo aver raggiunto tutto, successo di pubblico, fama internazionale, conquistato la critica, aver portato un segno indelebile nella storia del cinema, ottenuto ogni riconoscimento possibile fa un primo bilancio e tira qualche stoccatina autocritica ma anche a ciò che gli ruota attorno: a quella parte di fan cerebrolesa che non ha saputo apprezzare il progresso sofisticato della sua commedia, agli oscar.. smitizzandoli "scambierei l'oscar per un secondo in più di vita", ai produttori che ficcano il naso storpiando il finale dei suoi film poichè non lasciano un epilogo consolatorio, e infine alle sue muse disadattate che si accavallano forse in cerca più di una figura paterna che di un amante.

Ps esordio premonitore per la Stone da donna fatale

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baskettaro00  @  20/11/2012 21:47:32
   7½ / 10
versione più comica di"8 e mezzo",non mancan le solite battute alla woody e la messa in scena delle sue fobie,nelle quali mi rispecchio abbastanza.

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marco86  @  07/01/2012 14:31:57
   10 / 10
questo **cazzotto m'ha rovinato la vita: avrei dovuto girare io i suoi film, ma lui è arrivato prima. ed ora io che faccio? non posso neanche buttarmi sulla poesia, dato che c'è già stato Leopardi...

vabbè, a parte lo sfogo, Stardust Memories mi è piaciuto moltissimo: so che è bistrattato dalla critica e anche dal pubblico, ma l'ho trovato una sorta di summa del pensiero alleniano.
c'è la concezione cinica e nichilista della vita, con la costante ricerca di un significato.
c'è la concezione disillusa delle relazioni umane, con la costante ricerca di quel qualcosa che non si trova mai.
c'è la concezione rassegnata sulla felicità umana, illusione per eccellenza, raggiungibile solo nell'arte. emblematica la scena finale in cui woody propone alla donna di finire con un lungo bacio: questo in un film lo puoi fare... il finale puoi scegliertelo tu. nella realtà, però, le cose non vanno sempre così.
nella realtà, avviene che la felicità la si ritrova in un qualche momento del passato, quando eravamo troppo distratti per viverla, ma oggi siamo troppo infelici per non rimpiangerla. e nel film questo lo si vede alla fine, quando woody ricorda quel giorno di primavera, in cui era intento a fissare la sua Lei sdraiata sul pavimento.

elegantissimo il bianco e nero. esilaranti alcune scene e battute.
inevitabili, ovviamente, i rimandi a Fellini.

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Ultima risposta 07/01/2012 14.33.00
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kako  @  01/01/2012 21:07:45
   8 / 10
film molto dibattuto sopratutto tra i fan di Allen. A me ha convinto pienamente ed è piaciuto veramente molto. Una storia coinvolgente e intelligente, con molte gag ben riuscite e varie battute esilaranti e geniali, oltre che buone riflessioni.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  16/03/2011 23:27:42
   6½ / 10
Non lo so....troppo autocompiacente, l'intrufolarsi nell'estetica Felliniana rende questo film decisamente ibrido e poco personale, non ce n'era bisogno a mio parere.... non mi ha lasciato niente di particolare.....
Se penso a Interiors o Hannah e le sue sorelle dello stesso periodo, Stardust scompare.....

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  23/12/2010 11:01:40
   7½ / 10
Difficilissimo dare un giudizio complessivo su Stardust Memories. La critica lo demolì all'uscita e c'è chi invece lo giudica il vero capolavoro di Allen.
In realtà sarei bugiardo a scrivere di non aver apprezzato infinitamente il film perché è tanto simile a Otto e mezzo da riciclarne lo stile registico e la trama,ed io adoro Fellini. Ma Allen tenta un progetto troppo ambizioso,quello di fare un film suo col linguaggio felliniano e non mi sembra molto spontanea come cosa. A volte si ha la sensazione di un voluto plagio a Otto e mezzo,a volte non sembra nemmeno un film di Allen: insomma è un ibrido tra due stili che non sembrano andare molto d'accordo insieme. Il fatto è che però il risultato metacinematografico finale è comunque da brividi,così come le riflessioni di Allen sull'arte e su di sé. Ma quanto c'è di autentico in questo film? La domanda mi assilla e non credo di poter dare una risposta esauriente.
Otto e Mezzo era la masturbazione di un genio (Buzzati) e il tentativo di Allen di voler fare un ulteriore masturbazione è quantomeno ammirevole ma non riuscita del tutto. Si salvano molte cose ma Charlotte Rampling e i suoi primi piani intensissimi su tutte. Ma per il resto richiedo una sospensione di giudizio sull'intero film e sul suo valore,giudizio che non credo sarò mai in grado di dare perché ho questa fortissima sensazione: con Stardust Memories più che mai ci troviamo di fronte o ad un capolavoro come lo fu quello di Fellini,o ad una pagliacciata onanista. Può anche darsi che le due cose si equivalgano.

Il titolo del film è uno dei più belli a mio parere.

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Ultima risposta 22/10/2011 23.54.55
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cris_k  @  27/08/2010 14:27:00
   9½ / 10
E' probabilmente il miglior film di woody allen. L'intreccio è piuttosto complicato e quindi deve essere guardato con attenzione. E' una sorta di tributo a Fellini, cui Allen imprime il suo stile migliore. Alcune battute sono esilaranti, così come la situazione complessiva volutamente grottesca. Il film non manca di aspetti più umani, mettendo in luce i rapporti di coppia, sia nella vita di Sandy Bates (W.A.) che nei sui film (nel film!). E' presente una vena di forte pessimismo, sdrammatizzata dall'ironia delle battute.
E' un film complicato, il bianco e nero non aiuta, ma è anche un progetto ambizioso. Da vedere.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  17/07/2010 22:43:23
   6 / 10
Non il migliore Allen,poco personale, pare disorientato; se doveva essere un omaggio a Fellini, non sembra riuscito neanche quello.
Tuttavia immancabil le battute metafisiche cui Allen ci ha abituati.

ste 10  @  18/01/2010 01:45:57
   7 / 10
Un film di Woody Allen che ho trovato molto personale però brillante di altri, ci sono alcune perle degne del grande regista ma il tutto non risulta particolarmente riuscito, comunque buono

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  26/10/2009 15:30:43
   6½ / 10
Un Allen molto Felliniano realizza uno dei film piu' personali dove parla di un regista in crisi con il proprio lavoro!
Come sempre il protagonista e' pieno di problemi di cuore attorniato da belle donne!
Un film particolare ma meno brillante del solito perche menca di un vero e proprio messaggio...
Forse è troppo per Allen...

dobel  @  03/09/2009 13:40:21
   4½ / 10
L' '8 1/2' di W.A.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/09/2009 14.41.42
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BlackNight90  @  26/04/2009 02:07:22
   6 / 10
Chi ha visto 8 1/2 difficilmente potrà esaltarsi per questo film citazionista di Allen, chi non l'ha visto rischia di non capire né il perché né il percome del film.
Woody non si limita ad omaggiare il capolavoro di Fellini con un nostalgico B/N, ma copia senza troppi problemi sia il protagonista, un regista in crisi, diviso tra donne, scelte di vita e di carriera (e francamente la differenza tra Mastro.ianni e Allen si vede tutta), sia addirittura certe scene tali e quali.
Senza dubbio è un film che parte da una sincera esigenza personale, ma è il modo in cui si pone degli interrogativi che lascia perplessi: non ha nulla dello spessore dell'analisi psicologica, del fascino visionario felliniani, più che altro è un insieme inarticolato di gag, e non delle migliori della lunga carriera del regista.
Aldilà dei paragoni che giustamente si fanno, il film merita la sufficienza per qualche ottima battuta qua e là, e per il buon finale metacinematografico (e per il lungo e intenso primo piano sulla sensuale Charlotte Rampling).
Forse per timore reverenziale, forse per un momento di appannamento dopo il capolavoro Manhattan, il risultato non è dei migliori.

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Ultima risposta 26/04/2009 14.16.18
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DarkRareMirko  @  28/01/2009 02:44:40
   9 / 10
A me questo ipermegabistrattato film di Allen mi è davvero strapiaciuto.

Paradossalmente la critica appioppa ottimi giudizi ad un (ovviamente a mio avviso) solo discreto Anything else, mentre a questo davvero davvero ottimo Stardust memories si dà solamente un sempliciotto e liquidante giudizio medio.

Plagio ad 8 e mezzo?
Oserei dire invece "un forte prestito di trama e sequenze (scena del treno, dei critici logorroici e forbiti, della crisi del regista, ecc.)", un pò come per Le iene di Tarantino (ma in questo caso, chissà perchè, nessun tira in ballo plagi, copiature, ecc.).

Geniale l'incontro con gli alieni, geniale il finale metacinematografico, sublime la fotografia, ottimo il cast [oltre agli Allen e Rampling - magnifica poi la scena dove lei continua a fissare Allen stesa sul pavimento - ci son poi anche una stupenda Sharon Stone non accreditata e un buon Daniel Stern (sì, proprio lui, il ladro assieme a Joe Pesci nei primi 2 Mamma ho perso l'aereo!)], molto indicata anche la scena iniziale.

Tra tanti capolavori scopiazzati ed omaggiati, in una scena si cita pure l'indimenticabile Ladri di biciclette di De Sica.

Allen ha fatto e farà pure di meglio nella sua carriera, ma non mi sento comunque di considerare questo Stardust memories come un suo film minore, anzi.

Da vedere, riscoprire e, soprattutto, rivalutare.

Un ottimo film molto derivativo ma molto riuscito (e anche molto autobiografico relativamente ad Allen direi), non da tutti compreso purtroppo.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  28/09/2008 12:33:17
   7 / 10
E' vero, si tratta di un autentico e colossale plagio. Ma non credo Allen volesse farlo passare per altra cosa. "...ma sarebbe un omaggio a Vincent Price ed il film La maschera di cera? -Omaggio?? E' una fregatura dell' idea in blocco!!". Del Capolavoro "8 1/2" il film ha tanto, non si tratta di un film nel film che a un certo punto diventa il film che stiamo vedendo, ma anche qui una situazione diventa un pretesto che rimanda la memoria del regista nel passato, anche questa è la storia di un regista in crisi professionale e sentimentale. Di suo, inteso a modo suo, Allen nella pellicola si interroga nel senso della vita che culmina nell' incontro con gli "alieni". "Vuoi essere utile per l' umanità? Hai il dono di essere un comico, di far ridere la gente". In fondo, allora perchè cambiar mestiere. Tanto basta.
Bella la fotografia di Gordon Willis, che però non rispecchia assolutamente il lavoro italiano, ma è più vicino al B/N di Bergman anni '60/'70.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/09/2008 09:47:30
   6½ / 10
Fin troppo palesi i riferimenti al capolavoro felliniano. Quest'opera di Allen è forse una delle meno riuscite o comunque delle meno apprezzabili. Nonostante questo ci sono alcune battute che colpiscono nel segno ed alcune scene davvero riuscite come quella degli alieni. Nel complesso credo meriti una sufficienza abbondante.

Marenco  @  22/11/2007 15:49:02
   8 / 10
Non è casuale che prima de "La rosa purpurea del Cairo", questo era il film più amato da Woody Allen. Molti non lo capirono e tirarono in ballo i suoi presunti plagi a certo cinema felliniano. Ebbene: la critica equivocò sul fatto che in questa storia di un regista in crisi di identità ci fosse molto di biografico. Allen stesso smentì le sue intenzioni dicendo: "non è che Jerry Lewis sia picchiatello anche nella vita o John Wayne fosse violento e manesco. Lo stesso Cary Grant era nella vita privata un uomo molto dolce, in "S.M." non parlo di me ma mi riferisco ad una categoria generica".

Bellissimo, fotografato in un bianco e nero straordinario è forse, a dispetto del clima serioso e surreale, uno dei film di Allen più ricco di battute e gags esilaranti (gli Alieni che gli chiedono del suo cinema; la trafila di appassionati, fanatici che affollano il cineclub), è il primo film in cui appare (nella sequenza iniziale) una sensuale Sharon Stone...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  28/08/2007 01:34:53
   6½ / 10
Davvero difficile commentare questo film di Woody Allen.
Formalmente parlando, "Stardust memories" vale assai poco: tutto quanto appare come una sorta di storpiatura del capolavoro felliniano "8 1/2". Come dice il buon Kow alcune sequenze sono al limite del plagio e, in particolar modo, le atmosfere evocate risultano davvero imitate dal film di Federico. E poi, vedere Woody Allen che fa il Mas*****nni della situazione non è che sia un gran spettacolo. Insomma, da un punto di vista critico questa pellicola non ha troppi meriti.
Però, per quanto difficile possa essere, cerchiamo di non pensare a "8 1/2" e tentiamo di riflettere su quello che stiamo vedendo: ci si ritrova a guardare un film con battute strepitose ("Per te sono ateo, ma per Dio sono una seria minaccia), nevrosi assolutamente alleniane e qualche gag indimenticabile (l'incontro con gli alieni, francamente, mi ha assolutamente divertito). L'ottimo finale metacinematografico, poi, è assolutamente perfetto.
In definitiva: i critici si incaz.zino pure finché vogliano, ma il film -nonostante i suoi evidentissimi difetti- non è assolutamente da buttare.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2008 12.35.59
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/02/2007 13:56:52
   6 / 10
Distrutto dalla critica internazionale, è il primo film di Allen a non godere di stima incondizionata, un (personale o presuntuoso?) viaggio nelle spirali Felliniane di "Otto e mezzo" (a volte sembra un vero e proprio plagio del capolavoro di Fellini), ma senza la profondità e il distacco necessari per realizzare qualcosa di realmente esempliare, e analitico.
Si lascia indubbiamente vedere, soprattutto se confrontato con certe opere "leggere" imbarazzanti degli ultimi anni del regista, ma resta un film non riuscito, il classico fuoco di paglia naufragato in un'oceano di buone intenzioni

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  17/01/2007 18:46:44
   8 / 10
un film molto personale per wody allen questo stardust memories ed è uno dei suoi preferiti.
in un bianco e nero senza tempo cita i suoi grandi punti di riferimento, sia a livello creativo che umano con fantasia e realismo al tempo stesso.
allen vira per un film più drammatico ma sembra che non riesca a far a meno di alcune battute geniali e che in fondo lo rappresentano.

l'otto e mezzo di allen

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DonVitoCorleone  @  19/01/2006 18:10:54
   10 / 10
un po' fellini un po' bergman e soprattutto molto woody allen...

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2008 12.36.34
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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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