Due gemelli scoprono la bambola maledetta del padre, scatenando atroci morti. Dopo essersene sbarazzati, si allontanano negli anni, tormentati da quella sinistra reliquia.
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Visto perché incuriosito dalla pubblicità martellante di qualche mese fa. Tutto un già visto, dall'inizio alla fine è un rimescolare teen horror anni '80, struttura della storia
cliché della bambola/giocattolo maledetto, i toni tra il surreale e lo humor nero ... and so on. Regge la prima mezz'ora, poi si va avanti giusto per vedere come sarà la prossima morte.
Premesso che devo ancora recuperare "Gretel & Hansel", ho visto tutti gli altri film di questo regista. Paradossalmente ritengo "The Monkey" il suo miglior lavoro perché trattasi di un prodotto di puro intrattenimento, ignorante e senza pretese. Quando invece tenta d'inoltrarsi nel cinema d'autore, ecco che vengono fuori tutti i suoi limiti che portano ai pessimi February e Longlegs, film senza capo né coda, privi d'ogni forma d'originalità sempre col medesimo soggetto e infarciti di un tecnicismo fine a sé stesso. Anche qui ovviamente abbiamo il pupazzo demoniaco che è tipo l'incarnazione del diavolo (ma essendo questo un adattamento di un racconto di King...), però ecco, già è più apprezzabile quando Perkins non fa il passo più lungo della longleg. Questa è la sua dimensione, a mio avviso. Quanto a "The Monkey", di riuscito c'è sicuramente la scimmia che è un'idea inquietante, però bisogna evitare di parlare della sceneggiatura e dei personaggi, altrimenti è un massacro e finirei per bocciare pesantamente anche quel poco di buono che c'ho visto. L'involucro da commedia nera invece non è male anche se a me in genere non fa impazzire. Può piacere o meno, ma ci può stare.
Perkins continua la buona strada dopo Longlegs che mi è piaciuto e conscio del fatto che come regista è abbastanza divisivo non posso affermare che The Monkey è su quei livelli. Ci sono più aspetti positivi che negativi e rispetto a quest'ultimo elemento il ritmo del film latita un po' quando si cerca di approfondire il rapporto padre/figlio. La scimmia, se non sbaglio, era un piccolo racconto all'interno della raccolta Scheletri, ma non me lo ricordo affatto. Bisogna dire che comunque riesce a creare una buona tensione, le morti piuttosto creative e cattive al punto giusto, aggiungendo un umorismo macabro a volte piuttosto straniante. Come Longlegs Perkins sa fondere bene diversi generi e leggendo una sua intervista riguardo questo film, si può notare, per quanto possa essere assurdo, che abbia qualche elemento autobiografico alla storia.
Difficile rendere a parole quanto sia insensato e narrativamente insulso questo film. Con questo Perkins ormai è una sfida, non riesco a farmi piacere nessuno dei suoi lavori, per quanto mi sforzi. Si reinventa il racconto di King inserendo episodi e personaggi a casaccio e senza senso, come quello di Ricky che è scritto malissimo e non ha alcuna ragione di esistere nell'economia della storia. Le morti sono anche interessanti, ma è tutta la storia a non reggere. Forse il peggiore di Perkins che io abbia mai visto, e già gli altri non brillavano per niente.
SPOILER A livello di trama sembra un aggiornamento fuori tempo massimo di quei tipici horror anni '50/60 nei quali imperversavano gli oggetti maledetti delle più disparate tipologie (specchi, piante, teschi, posaceneri, pelapatate, ecc), dotati di poteri maligni ed imperscrutabili (anche qui non si capisce bene non solo l'origine di questa scimmiaccia ma neanche lo scopo e a voler ben vedere nemmeno il funzionamento, dato che all'inizio sembra prendersela solo con persone legate alla famiglia dei gemelli, poi sparisce per 25 anni (??) e quando torna uccide random). Il divertimento, una volta capito il meccanismo (quindi dopo circa 5 minuti), consiste solamente nel vedere le varie morti, alcune effettivamente spassose nella loro demenzialità. Oz Perkins non imbrocca un film neanche per sbaglio, ma gode di un credito sembrerebbe illimitato dovuto non so a cosa se non all'illustre cognome. Qui almeno si salva buttandola in burla, perché un horror serio nel 2025 con un soggetto del genere poteva passare alla storia, non in senso positivo. La morte della zia però mi ha fatto scompisciare.
Il nuovo film di Oz Perkins è un simpatico horror con una consistente ironia che accompagna tutta la vicenda, dai tratti postmoderni e una buona dose di gore che tuttavia fa più ridere di gusto che spaventare o impressionare, personalmente lo ritengo un film scritto abbastanza male, con svariati difetti proprio sul punto di vista narrativo - parliamoci chiaro, il movente del fratello è molto buttato lì, sterminando mezza città per via di un sospetto in realtà mai confermato - che tuttavia passano in secondo piano data la natura del film, e in fin dei conti devo ammettere che mi sono divertito, anche parecchio.
Perkins parte col botto, con quella scena iniziale in cui un tizio prova a vendere la scimmia in questo negozio e il successivo sbudellamento, niente male, con questo arpione che porta in giro per il negozio l'intestino del proprietario, continuando mostrando il controverso rapporto tra questi due fratelli, mai davvero legati e il risentimento reciproco che provano, ma in realtà tutta questa linea narrativa sembra non essere altro che il pretesto per divertirsi a mostrare un bel po' di scene con un gore molto sopra le righe, palesemente esagerato, con uno stile che può ricordare quello del Peter Jackson di "Bad taste" o "Splatters", tra corpi che esplodono - l'omicidio della ragazza in piscina con la scarica elettrica che arriva nel momento in cui si tuffa - e episodi tragicomici, tipo la morte dello zio, travolto da una mandria di cavalli mentre dormiva nel sacco a pelo o quello della zia che prende fuoco e finisce con un cartello conficcato in testa, il tutto nel complesso risulta molto divertente, con un ritmo alto e una serie di scene del genere che strappano tante risate, ricordando in qualche momento la saga di "Final destination" ma prendendosi meno sul serio, con anche qualche citazione sparsa qua e la - mi è sembrato di intravedere un omaggio al sogno di "Rosemary's baby", quando Hal ha gli incubi riguardanti la scimmia - e il sorriso malefico della scimmia che è parecchio creepy.
Leggendo sommariamente qualche notizia su questo THE MONKEY sono saltati fuori i nomi di Stephen King (il film è tratto da un suo racconto) e James Wang (che ben conosciamo), perciò le aspettative erano piuttosto alte, nonostante il nome di Perkins mi lasciava un po' dubbioso, dato che l'unico suo film che ho apprezzato veramente è stato LONGLEGS. E invece le mie aspettative sono state disilluse, in parte, poichè THE MONKEY sembra più una commedia nera infarcita di splatter invece di un horror con tutti i crismi. Non ci si annoia e la visione scivola via abbastanza liscia, anche se non totalmente fluida, ma chi si aspetta un horror avrà qualcosa da ridire. Sufficiente ma niente più, anche perchè le dinamiche affrontate hanno poca originalità di base.
Spiazzerà un po' questo "The Monkey" chi si aspettava un vero e proprio horror (aspettative legittime dato che si parte da un racconto di King e che il regista, Oz Perkins, è diventato noto al grande pubblico soprattutto con il recente thriller-horror "Longlegs") e invece si ritrova di fronte a quella che è più una horror-comedy che mischia momenti grotteschi, black humor e morti à la "Final Destination". Addirittura la prima parte, con il protagonista in giovane età, è quasi un teen-horror. La tensione è poca, il che non sarebbe un difetto di poco conto per un horror tout court, ma che si può accettare nel momento in cui si comprende di essere dalle parti della commedia nera, tanto più che l'humor macabro è sufficientemente riuscito e il film nel complesso intrattiene il giusto.
Sicuramente uno dei migliori film tratti in questo caso da un racconto di Stephen King, funziona tutto, la scimmia è inquietante, così come il suo "potere". Perkins dimostra di saper padroneggiare la commedia nera horror senza manierismi ma facendo scappare più di una risata, soprattutto nelle morti paradossali che accompagnano il battere del tamburo. In tutto questo il regista ha delineato perfettamente i due protagonisti del film , i due fratelli gemelli, uno l'opposto dell'altro. Va detto che Theo James attore poco noto a parte per the gentleman la serie si dimostra versatile, sicuro ed efficace. La voce narrante ha senso, e in generale la storia con i dovuti aggiustamenti va verso un finale sorprendente e devastante considerando che
Proprio identico a come me lo aspettavo dopo aver visto il trailer! Quindi ne meglio e ne peggio . Filmettino che ti fa passare un'ora e mezza,o poco più,in maniera abbastanza spensierata . Non mette paura (zero proprio), ma c'è il giusto splatter, ed anche una dose di comicità che non guasta affatto . La sufficienza ci sta!
Horror comedy che non fa paura ma che intrattiene discretamente. Molte scene di splatter anche se un po' forzate. Tutto sommato guardabile ma mi aspettavo qualcosa di meglio.