the road regia di John Hillcoat USA 2009
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the road (2009)

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locandina del film THE ROAD

Titolo Originale: THE ROAD

RegiaJohn Hillcoat

InterpretiViggo Mortensen, Charlize Theron, Robert Duvall, Guy Pearce, Molly Parker, Garret Dillahunt, Michael K. Williams, Bob Jennings, Jack Erdie, Brenna Roth, Kodi Smit-McPhee

Durata: h 1.52
NazionalitàUSA 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2010

•  Altri film di John Hillcoat

Trama del film The road

Sulla strada un uomo e un bambino procedono dietro a un carrello e dentro "una notte più buia del buio e un giorno più grigio di quello passato". Una pioggia radioattiva ha spento i colori del mondo, una guerra o forse un'apocalisse nucleare ha terminato la natura e le sue creature: gli alberi cadono, gli uccelli hanno perso l'intenzione del volo, il mare ha esaurito il blu, gli uomini non sognano più e si nutrono di uomini e crudeltà. Dal passato verso un futuro che non si vede si muovono un padre e un figlio, resistendo alle intemperie e agli assalti dei disperati con due colpi in canna e il fuoco dell'amore. In viaggio verso sud, il genitore racconta al bambino la sua vita a colori, piena di musica e della dolcezza bionda di sua madre, inghiottita dalla notte e dalla paura di sopravvivere. Lungo la strada il ragazzo esplorerà la propria umanità, imparando la conoscenza del bene e del male.

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Voto Visitatori:   6,90 / 10 (263 voti)6,90Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
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Voti e commenti su The road, 263 opinioni inserite

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Betelgeuse  @  03/05/2010 21:11:22
   4½ / 10
Due ore di nulla.

Aragorn è diretto a sud, guidando il figlio per una landa post-apocalittica, dove animali e piante non crescono più e gli uomini si cannibalizzano, spaventati gli uni dagli altri.

Sul serio: non ho capito cos'altro ci sia di buono in questo film, se non la solita retorica della speranza che tanto piace agli americani...

"Tu porti il fuoco dentro di te?"
"what ??"

Capolavoro.

6 risposte al commento
Ultima risposta 30/05/2010 18.50.42
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Macs  @  19/04/2010 21:36:02
   6 / 10
Il film si lascia vedere, ma è davvero troppo, troppo lento. Tutto sa di già visto, pochi gli spunti originali su un tema ampiamente inflazionato dal cinema, molta retorica sparsa qua e là sulla "fine del mondo" e sul fatto che tutti i valori morali si spegneranno in quel frangente. Apprezzabile la fotografia che smorza i colori-non colori. Buona anche l'idea di non dare dei nomi ai personaggi, in modo da ottenere la massima spersonalizzazione anche sotto questo punto di vista, a rafforzare l'idea di un mondo in cui l'individuo ha perso completamente la propria identità e si confonde nel grigio che ha inghiottito ogni cosa. Ad ogni modo, ho fatto fatica ad arrivare in fondo, e non è un film che rivedrei una seconda volta.

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floyd80  @  18/04/2010 13:47:17
   8 / 10
Premessa: Il libro è un capolavoro, leggetelo.
La pellicola ricostruisce bene le atmosfere che echeggiano nel libro. Il film riproduce l'angoscia, la tristezza e la malinconia. Gli attori sono bravissimi e la regia non spettacolarizza sull'apocalisse, ma l'asseconda, prendendone parte.
The Road è cupo e non da alcuna speranza allo spettatore.
In Italia non è uscito perché troppo deprimente. Mi viene da ridere pensando alle porcate che ci sono in sala.

Valdak89  @  08/04/2010 09:30:47
   9 / 10
Clint Eastwood  @  01/04/2010 11:42:33
   7½ / 10
Spopolano alla grande i film apocalittici negli ultimi anni, c'è chi punta più sulla spettacolarità che sulla sostanza e viceversa. The Road di Hillcoat, tratto da un romanzo di McCarthy che lo conosco solo di nome, fa parte di quest'ultima categoria in cui di certo non mancano punti di tensione o di quella "spettacolarità" indispensabile. Il rapporto padre-figlio è come dire il movente dell'intera pellicola, la speranza, lo spirito di sopravvivenza e quant'altro lo descrivono per eccellenza. Il carattere mite e modesto gli permette di staccarsi dalla solita "routine" cinematografica del genere, senza eroi o vincitori dove appunto la speranza (ancora) è la punta di diamante (soprattutto lo si nota nel finale e "ante"finale). Temevo molto per una conclusione troppo filosofica o stupida, invece è apparsa molto convincente e in sintonia con il resto della trama. Da vedere.

Rand  @  27/03/2010 16:00:43
   10 / 10
L'ho visto in Spagna in lingua originale sottotitolato in castillano: premetto che non e' un film per tutti, una amica mia ha pianto dall'inizio alla fine, ma a me ha lasciato senza parole, per la durezza della storia, dimenticatevi "Book of Ely", qui stiamo parlando di pura realta' di sopravvivenza, mancanza di cibo, acqua contaminata, disperazione e un rapporto tra un padre un figlio e gli altri sopravvissuti in un mondo distrutto e senza speranze. Gli attori si sono rivelati superbi, il bambino e' un nuovo talento, la sceneggiatura non originale e' notevole, anche se non ho letto il libro, mi riprometto di farlo, la musica e' qualcosa di angosciante che si adatta perfettamente alla situazione "apocalittica" da fine del mondo, una regia asciutta ma veramente ben congeniata e efficace ci porta attraverso questa storia raccapricciante e ti viene da pensare se sopravviveresti in un mondo simile, dove spariti tutti i "tabu" sociali e le regole della gente "perbene" non resta che la brutale realta' del trovare cibo, proteggersi dalle intemperie, non impazzire e andare verso la speranza...
Montaggio eccellente di passato e presente e in definitiva un piccolo capolavoro che per me puo' indicare cosa e' il cinema.

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axel90  @  22/03/2010 09:56:52
   7½ / 10
Dimenticate film come "Io sono leggenda" o "Codice Genesi".
The Road è un film puro, semplice ed essenziale, basato su un'imprecisata catastrofe che ha colpito la terra ed ha costretto quei pochi uomini rimasti in vita a lottare per la sopravvivenza. Padre e Figlio quindi vagano in un'America rovinata, dove esistono solo macerie di case, campi incolti e fiumi senz'acqua. Detto questo il film è veramente molto bello: la scenografia è affascinante e la regia di Hillcoat è solida. L'intreccio narrativo è sviluppato in modo da approfondire il rapporto padre-figlio in un viaggio in cui non si conosce la metà precisa, in un virtuoso crescendo in cui il padre insegna al figlio il modo di continuare a sperare e a credere che possa esistere ancora la bontà in quel mondo. Niente scene d'azione al cardiopalma, niente eroi senza macchia, niente cattivi che lottano per la conquista del territorio... questo film non è un intrattenimento divertente: è un film pessimistico ma forte sotto il profilo emozionale, crudo, violento ma anche toccante e drammatico.

Nutless  @  10/03/2010 11:54:16
   8½ / 10
"Are you carrying the fire?"

Dal magnifico romanzo di McCarthy, Hillcoat realizza un grande film che riesce a raccontare la disperazione di chi non ha più nulla e non vuole farsi portare via quello che gli resta. Non era facile restituire su pellicola un rapporto padre-figlio così esclusivo e particolare, che apre il cuore a metà e che lascia scossi per quel mutuo scambio di dialoghi scarni come il paesaggio, bruciati dal vuoto, dalla crudeltà della situazione, in cui l'uomo insegna al figlio a sopravvivere e il bambino insegna al padre a vivere.
Solo il bambino, che non ha conosciuto altro che quel mondo coperto dalla cenere dell'umanità sconfitta, può mantenere una speranza, una fiducia che all'uomo è stata strappata via fino alla radice; solo il bambino può portare il fuoco...
Splendido il lavoro di Mortensen, ma notevolissimo anche quello del giovane Kodi Smit-McPhee, quasi irriconoscibili Duvall e Pearce.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  06/03/2010 17:26:57
   8½ / 10
Questo è un gran film.
Soprattutto per chi è a digiuno della versione cartacea.
Ed era ora che qualcuno tentasse senza mezzi termini la via dell'antispettacolarizzazione totale in un film apocalittico. Scordatevi Will Smith e Io Sono Leggenda: The Road è diverso, è deprimente, è senza speranza, è scuro e crudo nel senso stretto del termine.
Viggo Mortsen è un gigante - regge il film praticamente da solo - il rapporto padre figlio su cui la storia è incentrata è da bividi e ogni singolo personaggio inserito sotto forma di flashback o incotrato lungo il viaggio è perfetto - stupendi sia la Theron che Duvall -
Peccato solo per la sequenza finale - è identico anche nel libro? - altrimenti era un capolavoro.

5 risposte al commento
Ultima risposta 07/04/2010 14.45.59
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dils  @  03/03/2010 15:37:51
   9 / 10
The Road film tratto dallo splendido e toccante romanzo di Cormac McCarthy premio pultzer 2009, è uno dei libri più interessanti degli ultimi anni. L'adattamento cinematografico risulta perfetto, come uno specchio la trama è strutturalmente identica a quella del libro. A mio parere The Road è unn prodotto magnifico, la straordinaria interpretazione Viggo Mortensen, meriterebbe degli importanti riconoscimenti. Avvilente che purtroppo non avremmo mai occasione di vederlo nelle sale italiane causa un'eccessivo pessimismo, che in questi anni di crisi economica destabilizzerebbe gli spettatori...parere assolutamente opinabile...
Il film descrive un mondo in via di estinzione dove i protagonisti sono immersi in un buio desolante dove la legge vigente è Homo omini Lupi nel senso letterale del termine. I due protagonisti sono un padre coraggioso alla disperata ricerca di sopravvivere accompagnato dal suo bambino figlio di quella dissoluzione e oscurità. Ed è proprio in questo completo decadimento dell'umanità che una mano, una carezza, una casa calda e accogliente, un suono di un pianoforte, un sorriso rappresentano le porte del paradiso. Una vera e propria poesia a mio modesto parere e la voglia di apprezzare enormemente le piccole gioie della vita, che forse un giorno potremmo perdere.

Invia una mail all'autore del commento franx  @  25/02/2010 19:38:59
   7 / 10
Credevo di vedere un film a cui avrei dato 1.
E invece.
Sì, certo il solito film catastrofico, stavolta senza catastrofe identificabile, il che poteva non bastare per guadagnare originalità.
Strano a dirsi non ho trovato nulla di forzato o irreale, addirittura, in alcuni punti, mi ha sorpreso.
L'argomento principale del film, dopo la ricerca del cibo ed il rapporto padre figlio, che non voglio rivelare per chi non ha visto il film, non l'avevo mai visto, portato sullo schermo in una maniera così mirabile.
Altri pregi, non ci sono eroi americani, non c'è il bene che trionfa sul male, c'è solo la normalità di una situazione infernale, ma del tutto possibile.
Sono tutti, buoni e cattivi, logori, magri, sporchi fino alle midolla e sfiancati, con i segni di vistose carenze alimentari, dai denti marci.
Basta una corsetta per farli crollare a terra (senza energia, verissimo).
Solo una tenue luce mattutina filtra, alla fine del film, nel panorama grigio e deserto di quello che sembra un inverno nucleare o meteorico e un coleottero vola via, in segno di speranza.
Avrei levato sia la luce che il coleottero, la fine sarebbe stata ancora più realistica, ma non priva di speranza.

benzo24  @  22/02/2010 12:52:46
   6 / 10
film catastrofico e apocalittico. affascinante ma irrisolto, monotematico e lungo, come la colonna sonora di cave e ellis.

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Ultima risposta 22/02/2010 13.03.01
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Lele87  @  18/02/2010 21:59:12
   9 / 10
Non capisco perchè un bellissimo film come questo non sia nemmeno uscito in italiano, scenografia spettacolare, interpretazioni superbe, dovrò senza dubbio leggere il libro

Sestri Potente  @  17/02/2010 09:32:06
   7½ / 10
"L'essenza della sopravvivenza", definirei così questo The Road di John Hillcoat (già apprezzato ne "La Proposta").
Si tratta di un film crudo ed essenziale: non c'è una vera e propria trama da seguire, ma, come già detto precedentemente, è la storia di un padre e di un figlio che devono "solamente" sopravvivere.
Non mancano le scene dure, soprattutto nella prima parte, ma i cosiddetti banditi sono appena abbozzati e le scene d'azione si contano sulla punta delle dita.
Poco male, anche perché questo limite risalta al massimo la bellissima scenografia post-apocalittica.
Rimane comunque, un film impegnativo e pesante, non adatto ad un pubblico "casual".

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Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  10/02/2010 21:31:33
   8 / 10
Gran bel film. Crudo e spietato (brividi e pelle d'oca ogni volta che il padre punta la pistola in testa al bambino) e splendidamente intimo nel mostrare il rapporto padre-figlio. Viggo Mortensen da Oscar, è lui che regge tutto il film, e da applausi le comparsate della Theron e Duvall. Non ho letto il libro quindi il paragone non lo posso fare, ma sticaxxi, è uno dei pochi film post-apocalittici che riesce ad emozionare grazie ai contenuti senza ricorrere ai tipici clichès hollywoodiani.

anthony  @  30/01/2010 12:53:26
   9 / 10
Allucinante viaggio agli inferi di un padre e un figlio rimasti soli (o quasi..) al di fuori di loro stessi in un mondo morto e senza memoria; la linea attraverso cui scorre la storia narrata è un corridoio di immagini e di evocazioni passate da parte dell'adulto nei confronti del bambino: un modo per interagire al meglio e di sostenersi a vicenda contro le avversità della fine di tutto.
Da un lato un padre dai modi commoventemente dolci ed emotivi, dall'altra un figlio che apprende e riesce a fare propri gli insegnamenti della figura paterna..diventando, alla fine, quasi un riparo e un attracco sicuro per il padre stesso.

La devastazione del mondo rimane quasi ai margini del tutto, non se ne conosce la causa e i responsabili..gli unci accenni vengono forniti dai ricordi stessi dei due protagonisti.

Film splendido e spietato, duro come non pochi..ma impareggiabilmente coinvolgente ed emotivo.
Mortensen è una vera e propria Montagna di attore! Stessa cosa vale per il piccolo attore che interpreta il figlio.

L'ultima scena è pura estasi.

andre-o  @  25/01/2010 10:16:36
   8½ / 10
Il romanzo di McCarthy mi aveva letteralmente strappato il cuore, mai mi era capitato di leggere un romanzo che, in pochissime pagine, riuscisse a farmi provare una gamma di sensazioni così ampia. Per questo, forse, sono partito un po' scettico verso la visione del film. Devo invece ringraziare Hillcoat, per la sua bravura, non nel reinterpretare il romanzo, ma nell'esssersi calato nel più semplice ruolo di narratore, quasi ossequioso, nella sua fedeltà al racconto originale.
In effetti la desolazione, la disperazione e la "bruttezza" del mondo che ci passa davanti agli occhi durante la visione è la stessa che usciva dalle pagine del libro e Viggo Mortensen è la perfetta incarnazione dell' uomo, magrissimo e sofferente.
Un film da vedere, ma (consiglio personalissimo) solo dopo aver letto il magnifico libro, per gustarsi (se così si puo dire) ancora di più la maestosità e la potenza narrativa di quest'opera, sia su carta che su pellicola.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  23/01/2010 12:51:13
   8 / 10
Io mi sento di premiare questo film soprattutto per il coraggio e la determinazione di non stravolgere un libro anticinematografico come quello di McCarthy. Lo strazio trasmesso durante la pellicola è incredibile, un sofferenza quasi fisica.
Lo scenario post apocalittico è reso molto bene e Mortensen è una maschera di dolore e sofferenza.
Un film che mi ha sorpreso in positivo poiché molto scettico sul risultato finale di tale trasposizione. Bravo Hillcoat.

3 risposte al commento
Ultima risposta 17/02/2010 12.15.14
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  23/01/2010 12:19:42
   8 / 10
Straziante. Non lo consiglierei nemmeno al mio peggior nemico.

Un film che non si può chiamare catastrofico, essenziale, con una fotografia magnifica ma deprimente, una sceneggiatura che segue passo per passo il bellissimo romanzo di McCarthy e due protagonisti perfetti.

Non piangevo così da tempo. Non fatevi ingannare dal trailer quando sarà il momento della sua uscita in Italia.

8 risposte al commento
Ultima risposta 01/06/2010 10.38.42
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Xavier666  @  18/01/2010 01:02:59
   8 / 10
Volendo rimanere in tema di film apocalittici , questo film è quell'ideale allungamento delle prime scene di 28 giorni dopo prima che sopraggiungessero gli infetti. Quella prima mezz'ora di una Londra devastata è antologia di cinema, questo the Road si mantiene su quel livello. Desolazione e tristezza, niente azione, morti che corrono, cannibali che inseguono vittime (...) niente.
Solo la normalità spazzata da un cataclisma che ha rovinato tutto, paesaggio, specie animali, cibo, civiltà... Tutto scomparso.
E la ricerca di sopravvivenza di un padre e un figlio.
mmm a proposito, Viggo Mortensen è fenomenale in questo film.
Viaggio on the road. E un cielo grigio tetro da sottofondo.
Uno dei film più belli di questo inizio d'anno.

kampai  @  19/11/2009 17:50:14
   7½ / 10
bel film anche se molto lento.la fotografia è fredda, gelida come il mondo morente che attornia i 2 protagonisti.qualche scena è abbastanza aghiacciante.come sempre bravo viggo mortensen,dimagrito in modo impressionante.qualche speranza nel finale c'è anche se ti lascia molti dubbi.consigliato

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/09/2009 11:29:11
   7½ / 10
Non ho letto il libro di McCarthy, ma vedendo il film sono proprio curioso di leggerlo. Un mondo totalmente sconvolto da una catastrofe planetaria non meglio precisata e un padre con suo figlio in una lotta perenne per sopravvivere. E' proprio la sopravvivenza il punto focale del film: in un contesto cupo che non vedevo dai tempi di Quintet di Altman e reso in maniera magnifica da una fotografia dai toni grigi e molto realistici, si muovono i due personaggi principali in questa storia di formazione per mantenere viva la speranza in un mondo che in apparenza non offre più nulla se non un lento oblio verso la morte. Ottimo il rapporto padre-figlio grazie alle interpretazioni di Mortensen e del giovanissimo interprete.
E' un film diretto in maniera molto diretta e scarna che poco concede allo spettatore dal punto di vista spettacolare e a tal proposito, il trailer disponibile su youtube è estremamente fuorviante: se vi aspettate qualcosa di epico e di azione, perderete il vostro tempo e i vostri soldi.

6 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2010 14.57.24
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/09/2009 17:38:57
   6 / 10
Buon adattamento del magnifico romanzo di McCarthy. Può destare qualche perplessità nello svolgimento, ma al regista interessa soffermarsi sullo spirito anche pioneristico della storia (un'omaggio indiretto di McCarthy ai classici di Jack London, suppongo).
Il film ha l'indubbio merito di essere antispettacolare ed essenziale, privo dei clichè che hanno caratterizzato molti film catastrofici di questi ultimi anni (su tutti Io sono Leggenda con Will Smith).
Lo spazio nudo, metafisico, ricorda per certi versi l'Altman di Quintet: anche una vaga incursione horror si dimostra ben diversa dai canoni del genere, non è effettistica, o gratuìta.
Tra i vaghi incontri del film, quello con un irriconoscibile Duvall.
Di grande intensità la performance di mortensten (con una lunga barba e i suoi celebri occhi ricorda da vicino il primo Kristofferson) e interessante l'idea di soffermarsi sul rapporto uomo-bambino, tanto ben descritta da McCarthy, in quella sorta di illusione laica (ma non neutrale) davanti alle macerie di un mondo sepolto nel mistero più grande della sua (in)esistenza

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Ultima risposta 06/03/2015 10.26.32
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