Una restauratrice d'arte in erba si reca in un piccolo villaggio italiano per riportare un dipinto medievale al suo antico splendore. Ciò che non sa è che sta mettendo la sua vita in pericolo a causa di una maledizione e di un mostro .
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Una pellicola che procede su due segmenti paralleli ( inevitabilmente destinati ad incrociarsi),da una parte abbiamo una restauratrice che si ritrova a dover lavorare su un dipinto a casa di una contessa e della strana figlia, dall' altra seguiamo ciò che accade ai prigionieri di un brutale e feroce omone che si diverte a massacrare la gente in modi fantasiosi per poi gettarli in un pozzo. Siamo davanti ad un lavoro molto citazionista,che non lesina su sangue e frattaglie ( con trucchi di ottima qualità per di più) e nel quale emerge tutto l'amore di Zampaglione per il genere horror ( in particolare per quello più sanguinario). Purtroppo però questi elementi non bastano a rendere l'opera all' altezza dei precedenti lavori del musicista/regista,colpa di una sceneggiatura priva di consistenza,piena di dialoghi mediocri per non parlare di un cast non all' altezza del compito ( esclusa LaVera e la Gerini). Ad affossare il tutto ci pensa poi un finale ad alto rischio comicità involontaria,pieno di effetti digitali che perdono a mani basse il confronto con quelli old school visti fino a quel momento. Mi ha abbastanza deluso,aspettavo il ritorno di Zampaglione ma a questo giro non ha soddisfatto le mie aspettative.