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''Si deve essere sé stessi, fare le proprie scelte morali... anche quando richiedono vero coraggio. Altrimenti si è come robot, o lucertole.'' Uno dei capolavori di Allen. ''Zelig'' è un film che lascia da parte la comicità esplicita e si concede ad un umorismo più sottile e sofisticato, una satira graffiante. ''Zelig'' raggiunge picchi di originalità desueti per il cinema, infatti idearlo e girarlo (quindi crearlo) sotto forma di documentario è stata assolutamente geniale. Il film non è pensato per far ridere ma per far riflettere, Leonard Zelig ha la comprensibile ''paura'' di diventare solo, di essere solo, ed infatti cerca di assomigliare ad altre persone, altre masse, per essere accettato. Forse è il film migliore di Allen sotto l'aspetto tecnico, la fotografia è impeccabile. Il personaggio/protagonista del film non è mai esistito realmente ma tutt'ora esiste in senso figurato, noi infondo siamo degli Zelig, la società dell'epoca e anche quella odierna si può riconoscere nel personaggio creato da Woody. Allen è riuscito a stupirmi nuovamente. ''Zelig ha venduto la storia della sua vita a Hollywood per una grossa somma di denaro. Quando scoppia lo scandalo i produttori chiedono indietro i soldi. Zelig può restituirne solo la metà, il resto è già stato speso. Offesissimi, gli ridanno indietro solo metà della sua vita. Si tengono i momenti migliori e a lui rimangono solo le ore dei pasti e del sonno.''
''Mio fratello mi picchiava, mia sorella picchiava mio fratello che mi picchiava, mio padre picchiava mia sorella che picchiava mio fratello che mi picchiava, mia madre picchiava mio padre che picchiava mia sorella che picchiava mio fratello che mi picchiava, i vicini di casa picchiavano la mia famiglia che mi picchiava, l'altro isolato picchiava i vicini di casa che picchiavano la mia famiglia che mi picchiava... ''