Trama del film Indiana jones e il regno del teschio di cristallo
Siamo nel 1957. Sia Indiana che i Sovietici sono alla ricerca di un oggetto potentissimo: uno dei 13 Teschi di Cristallo della leggenda Maya. I Sovietici rapiscono Marion Ravenwood e ricattano Indy, il quale tra le altre cose dovrà scontrarsi con un archeologo suo rivale e con l'agente russo Spaiko, spalleggiato fortunatamente dal figlio.
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mi dispiace dare un voto così basso ma non posso fare altrimenti..va bene,gli effetti speciali sono buoni,molto meglio a mio avviso di altre pellicole dello stesso genere e qualche risata me la sono fatta,ma a parte questi particolari sono rimasto parzialmente deluso..le interpretazioni dei vari attori non sono all'altezza,nemmeno il buon vecchio ford mi ha convinto,alcune scene,come altri hanno gia detto,sono scopiazzate da altri films,la trama come al solito è piuttosto originale ma poi va a concludersi con un finale poco convincente..da vedere se avete già guardato i precedenti tre episodi della saga,anche se personalmente ritengo che con essi abbia poco a che fare in quanto sono decisamente migliori..
Non mi è piaciuto. Sarà che da George Lucas e Steven Spielberg uno si aspetta di più, soprattutto in quanto a idee e sceneggiatura. Mi è sembrato che i due soci abbiano detto "Vogliono per forza un quarto episodio: diamoglielo brutto così non ci scasserano per un quinto!".
Dopo aver guardato il film la domanda obbligata è: ma non era meglio ricordate il mito di un personaggio, entrato nella storia del cinema, finalmente ricongiunto con il padre, dopo aver avrei intrapreso la sua impresa più ardua riuscendo a trovare uno di quegli oggetti mitologici che è, probabilmente, al primo posto nel desiderio di scoperta di un archeologo? Probabilmente Spielberg ha detto no, o non si è nemmeno posto la domanda, e ha ricontattato Harrison Ford per una bella rimpatriata e lo ha convinto a rimettersi il cappello e riallarcirsi la frusta alla cintura. Il risultato è una storia tutto pepe dove il protagonista tira fiato solo per 10-15 minuti in tutto il film, tra azione, ricerche e scoperte, rivelazioni, salvataggi e chi più ne ha più ne metta.
Spie del KGB su suolo americano, matti assassini nascosti nei cimiteri (neanche più nei campi santi si trova più un pò di pace), inseguimenti nella foresta, indios selvaggi e formiche rosse giganti, che a me hanno ricordato tanto gli scarabei egizi de "La Mummia", simpatici e schifidi animaletti che ti fanno fare sempre la più orribile delle fini...
D'altronde sembra che il motto della produzione sià: facciamogli fare tutto l'impossibile.
Anche se sopravvivere ad un'esposione atomica grazie a un frigorifero piombato mi sembra assolutamente troppo...
Insomma, facciamo fare all'eroe la sua impresa più indimenticabile e complicata, facciamolo terminare in bellezza, un bel finale col botto (ma perchè? Indiana Jones è già una leggenda, che bisogno c'è?).
E fu così che saltarono fuori gli alieni... Io non capisco perchè gli americani quando vogliono stupire la gente tirano fuori gli alieni. E meno ancora capisco il perchè quando l'uomo arriva a scoprirli, a raggiungere finalmente i loro presunti portatori di conoscenza, i loro antichi maestri, li riescono a beccare proprio per l'ultimo saluto: "Oh, che bello! Finalmente sei arrivato, ce ne hai messo di tempo. Ah, ma guarda che ore sono... si è proprio fatto tardi... mi sa che devo proprio andare, ciò già il disco volante con il motore acceso... se arrivavi 10 minuti più tardi mi sà che non ci si vedeva neanche... Beh, ciao, ci si vede, magari torno tra qualche millennio" e via, nell'oscurità dello spazio... O meglio nello "SPAZIO TRA GLI SPAZI"... Una battuta che quando la senti ti aspetti un "Ohhhh! Niente popo di meno che", ma che nella realtà il tizio nella fila davanti a te salta fuori con la frase "Miii, che *******ta!". E poi ci si stupisce che Sean Connery abbia rifiutato una parte nel film dopo aver letto il copione...
Vabbè dai, storia a parte abbiamo un Indiana Jones che ce la mette tutta per non deludere tutti i suoi fans e una Cate Blanchett che tira fuori sicuramente l'antagonista più ardio con cui il protagonista abbia mai dovuto scontrarsi, un cattivo crudele quanto intelligente, che, a differenza di quelli già incontrati rischia in prima persona non riducendosi a far fare il lavoro sporco ai suoi uomini. Poi ce sta il ragazzino... ma lasciamo stare che è meglio.
Preferisco illudermi che quella scena finale dove il cappello finisce ai piedi del figlio, e che prima di indossarlo gli viene tolto dalle mani dal padre significhi che di Indiana Jones ne esisterà uno solo, invece di pensare che sia una specie di passaggio di consegne.
In ogni caso, sempre che uno apprezzi la storia (ben inteso), il film risulta anche piacevole, nonostante sia nettamente inferiore ai precedenti.
Un Personaggio è un Personaggio. A volte entra nel mito, e ci resta. Cappellaccio, frusta, giubbotto, colt, barba sfatta. Ecco l’Icona. La materializzazione dei sogni dei bambini che ancora vivono in noi, e che ogni tanto fanno capolino e ci portano lontano: mondi perduti, tesori sepolti, pericoli, nemici, maledizioni… Mito, sogno, fantasia. Indiana Jones, in due parole. Ma i miti si possono anche demolire, svilire, sprecare, involgarire. C’è un signore, che si chiama George Lucas, che ha contribuito anni fa a crearne tanti, di miti moderni, compreso questo, e che ormai è malato. Seriamente malato. Ha un’industria di effetti speciali che si chiama ILM, Industrial Light and Magic, dal nome suggestivo e fantastico, che negli anni è diventata talmente potente e sofisticata nel fare il suo lavoro - riuscire a rendere il falso più vero del vero - da aver dato assuefazione al suo creatore, proprietario e leader. A volte, vedendo i risultati, viene da chiedersi se lo stesso Lucas non sia egli medesimo una creatura in digitale, un ologramma prodotto dalla sua ILM per arrivare a conquistare il mondo (della fantasia). Forse, in un sotterraneo dello Skywalker Ranch, in una vasca illuminata da un neon violastro, pieno di sonde, sensori, cavi e tubi che gli entrano in ogni orifizio, giace in sospensione il George Lucas che noi tutti ricordiamo per aver costruito mondi e creato miti e mitologie, Star Wars in testa. Ridotto a un vegetale, un monitor che ne traccia l’andamento vitale emettendo regolari bip, il corpo molle che sembra librarsi in volo immerso in un liquido amniotico livido e innaturale. Come si spiega altrimenti che colui che partì addirittura dal Paradigma dei Paradigmi della narrazione per costruire la sceneggiatura del primo Star Wars (1977), tanto da farne a sua volta un paradigma usato nei corsi di scrittura, si sia ridotto a credere che la storia di un film si riduca allo schema di un platform neanche troppo divertente e che ogni buco e progressione narrativa possa essere risolta con lunghi, estenuanti, inseguimenti con duelli in corsa? Sarebbe bello leggere – e rimpiangere – la sceneggiatura di Derebont, rifituata da Lucas, per questo quarto capitolo delle avventure di Henry Jones Junior. Derebont, che avrà pure tanti difetti, è uno dei pochi sceneggiatori ad essere riuscito a migliorare un già bellissimo racconto di King (cfr. "Le ali della libertà" e il racconto da cui è tratto, "Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank"), cosa avrà mai potuto scrivere per essere cacciato da Lucas? Troppe poche incongruenze? Poche sequenze estenuanti di inseguimento fine a se stesso? Troppa suspense ben costruita? Troppa ironia? Personaggi troppo credibili e di spessore? Intreccio narrativo troppo accativante e coinvolgente? Se questi erano i difetti riscontrati nel rescindere il contratto, il risultato l’abbiamo visto. C’era un bellissimo episodio di South Park, in cui si cercava di salvare i film dai propri registi, (guarda caso proprio Spielberg e Lucas), episodio che reagiva ai troppi ritocchi digitali applicati a vecchi film mitici, uno per tutti: le pistole degli agenti della CIA trasformate in walky-talky nella versione di E.T. rieditata da poco. Ecco: salviamo la nostra fantasia da chi ci ha aiutato a svilupparla, salviamo i personaggi dai loro autori ormai non più all’altezza, salviamo il cinema dai videogiochi, salviamo il bambino che c’è in noi dalla playstationizzazione dell’immaginario.
Dopo quasi vent'anni ritorna Indiana Jones e se Ford si ripresenta in buona forma, Spielberg e Lucas è meglio che si domandino se non hanno perso l'ispirazione. Ma come si fa a confezionare una seneggiatura così sciatta? Per non parlare della regia su cui è meglio stendere un velo pietoso, fatta salva la sequenza dell'inseguimento nella giungla che nel complesso diverte. La commistione di avventura, soprannaturale ed ironia, vincente nella prima trilogia (soprattutto nel primo film) diventa un pasticcio inguardabile, senza ritmo, con situazioni scollegate, assurde e ridicole, personaggi mal disegnati (ma come si fa a dare quella parlata alla Blanchett?). Perfino Karen Allen, la migliore Indy - girl non lascia il segno. Il finale
Sono d'accordo con "Lacrima Amara" film "schifoso" non andatelo a vedere sono solo soldi sprecati, e poi devo ancora capire come fa ad avere una media così alta. Neanche gli amanti di indiana dovrebbero dare un voto maggiore di 6 a questo film!!!! Steven Spielberg mi ha deluso molto con questo film, non è da lui.
Dopo 19 anni di attesa mi sarei aspettato qualcosa di piu' di un sontuoso intrattenimento per famiglie.....la baracconata messa in piedi dalla "Lucas&Spielberg" pare voglia far breccia nei soli adolescenti.....il disordinato mix fra Tomb Rider/Star Trek e X-File non lascia spazio alla magia di un tempo. Troppo di tutto, tranne che dell'essenziale. L'avete notata l'Arca nell'Area 51 ?....Be', sara' un caso ma e' l'unica cosa che ricordo di questo film. Un grosso spreco....
Benvenuti a Mirabilandia in miniatura. Essì, là armeno sei attore e non spettatore dei vari giochetti de paura.. e se te voi vedè li marziani c'hanno pure l'Imax, c'hanno.
Mezzo voto in più solo per la colonna sonora e perchè indiana jones è pur sempre indiana jones.... Cmq delusione totale! Il film è noioso e poco coinvolgemte... Per non parlare del finale.... pessimo davvero!
Peccato perchè lo aspettavo da molto e ci contavo...
Riapre il baracc... lunapark LucaSpielberg con la sua attrazione principale, il quarto cavaliere della prostatite, alias Indiana Jones. Ho trovato azzeccato il parallelo letto con Episode1, infatti la mano da videogame operazione nostalgia di Lucas si vede bene (purtroppo), con l'ovvia conseguenza di scaturirne un guazzabuglio ipertrofico e completamente privo dello spirito della prima trilogia. Si assiste svogliati e senza coinvolgimento emotivo ad un bourne o ad un cage qualsiasi, che saltabecca da una morte certa all'altra, senza ironia e per di più con il sacchetto del catetere. I cattivi non esistono, i segreti millenari vengono risolti in 10 secondi con danbrowniana facilità, senza permettere a chi guarda di partecipare, men che meno di appassionarsi (e lo sbadiglio è mortale per un film del genere). Allo spettatore piace essere un po' preso in giro e portato al limite della sospensione d'incredulità ma quando si sconfina spesso e volentieri nel ridicolo si rischia grosso, Spielberg forse lo sa, Lucas decisamente no. Sorvolando sulla trama che avrebbe lasciato perplesso anche Giacobbo, per quanto l'ambientazione anni '50 facilitava le cose, si passa attraverso quadri scorrelati come i livelli di un videogame fino ad un finale di completo delirio nonsense in cui il digitale appiattisce definitivamente tutto. Mi ha fatto piacere rivedere Karen Allen e devo dire che Ford regge bene per tutto il film ma il brivido, l'onestà e la passione de 'I predatori' sono lontani anni luce.
Caro Indy..stavolta hai toppato! Non c'è più nulla o quasi del "vecchio" Indiana Jones in questo film...che assomiglia di brutto alla versione Spielberghiana del "Mistero dei Templari" con Cage. Forse pretendevo troppo...o forse sarebbe stato meglio che la saga si interrompesse anni fa....lasciando perdere questo terribile sequel. Gli attori...bhè Ford e LaBeouf davvero bravi... in parte contribuiscono a dare un voto maggiore al film insieme a quell'atmosfera che un po' si respira dei vecchi Jones e dal ricordo incancellabile che mi hanno lasciato dentro ma tutto è cambiato... Ora con tristezza posso dire...addio Indy!
Si poteva evitare la scena dell'atomica.....si potevano evitare gli alieni a fine film...come si potevano evitare molte altre cose...si è raggiunto il fondo!
Al di là di ogni sovrastruttura da fan della saga, questo quarto capitolo di Indiana Jones va considerato per quel che è: un film vergognoso. Spielberg si traveste da Emmerich e sbatacchia il povero archeologo su e giù per l'america latina, tra crop circles, alieni, misteriose quanto inutili popolazioni di selvaggi ostili, astronavi e balle varie; tutte situazioni completamente campate per aria, decontestualizzate e fini a se stesse. Ma l'andazzo balza subito agli occhi sin dall'inizio, quando vediamo il prode Jones
sopravvivere ad un'esplosione atomica all'interno di un frigorifero.
Harrison Ford è sempre calato nel personaggio, ma predica nel deserto: il solitamente bravo Shia LaBeuf è ridicolo quando scimmiotta Marlon Brando e fa il duro, Karen Allen è messa là non si sa perchè ed è francamente patetica nei suoi siparietti sentimentali con Indiana Jones, John Hurt vecchio mentecatto fa tenerezza e perfino la Blanchett versione spia russa è poco credibile. Non c'è cosa peggiore di un prodotto ad uso e consumo dei fan, quando ne tradisce ogni minima aspettativa; in definitiva, dopo la prima apparizione dell'ombra di Indy che si mette il cappello, sottolineata dal'immortale tema musicale, il film perde completamente di interesse.
Prima era toccato a John McLane, poi a John Rambo ed ora al povero Indiana! Infatti dopo il ritorno del pelatone in canotta e del vecchietto iperpompato, torna pure il professore con frusta e cappello! Mentre i primi due mi son divertito a guardarli di nuovo in azione, qui rimango deluso! L'atmosfera iniziale che si respira è quella dei primi tre capitoli (che non mi sono mai comunque piaciuti in modo particolare) ma poi con il passare dei minuti inizia a diventare molto triste, con un LaBeuf e Ford che cercano di rendersi simpatici nei loro siparietti insieme alla Allen! Anche questo capitolo, come Die Hard e Rambo, deve fare i conti con la nuova tecnologia digitale e gli effetti speciali, proponendoci sequenze di azione a volte spettacolari, a volte deludenti, che sembrano aiutare ultresessantenni in difficoltà! Una Cate Blanchet decisamente fuori ruolo e mal utilizzata, una trama che non ha nulla di avvincente e un finale agghiacciante (non credevo ai miei occhi - eppure 'incontri ravvicinati del terzo tipo' era un bel film)! Dunque, un film per ragazzini e per adulti che ancora si credono tali: ma Indy è sempre Indy e non mi sento di stroncarlo in toto!
Bruttissimo,improponibile,indifendibile,mediocre sotto ogni punto di vista,la distruzione di un mito. Difficile (almeno per il sottoscritto) immaginare un prodotto del genere:tutto scivola via in perfetta controtendenza con gli altri tre capitoli della saga...digitale sparato a mille e personaggi poco credibili completano l'opera. La componente fantastica e soprannaturale non funziona assolutamente,parecchie sequenze crollano nel ridicolo e il ricordo vola più di una volta ad altri blockbuster hollywoodiani modello "Il Mistero Dei Templari"...di Indiana Jones nessuna traccia. Harrison Ford da parte sua regge benissimo la schermo,ma la sceneggiatura di Koepp è quanto di meno brillante ogni fan si possa aspettare:poche le scene coinvolgenti,inutile il personaggio di Keren Allen,fuori ruolo il piccolo Shia LeBeouf,fumettistica,priva di spessore e caricaturale la Blanchett.Peccato davvero.
E' da parecchio tempo che visito questo sito per farmi un'opinione dei film e devo dire che mi son sempre ritrovato nei commenti presenti, ieri sera però sono andato a vedere Indiana Jones e alla fine del film avevo la grande curiosità di scoprire che voto aveva dato la gente a questo film, aspettandomelo pesantemente sotto la sufficenza ...... sorpresa .... è addirittura sopra il sette, a questo punto ho sentito la necessità di iscrivermi a questo sito per sfogare tutta la mia frustazione.
Questo film di Indiana Jones ha veramente solo Ford il cappello e la frusta ... perchè per tutto il resto NON E' INDIANA JONES : - situazioni a dir poco ridicole che si potrebbero risparmiare - non sono presenti indovinelli o trabocchetti che erano il cuore dei film precedenti - ..... e che dire della trama .... ASSURDA ( non dico che nn ci sia o sia fatta male ... solo che non è da Indiana Jones ) sarebbe come fare un film horror con protagonista HULC .... che cxxxo ne vien fuori !!!!!!!
Devo dire che il mio voto sarebbe potuto essere anche 8... se invece di essere Indiana Jones.... sarebbe stata la PARODIA di Indiana Jones.... perchè indubbiamente fa ridere, ci sono un sacco di situazioni comiche, e molte scene ricordano molto i vari scary movie. .... al limite dell'assurdo.
Ho espresso un mio parere personale che però discorda con la linea generale... vorrei dare un consiglio a chi ancora deve andare a vedere questo film : se vi basta ford il cappello e la frusta come garanzia .... che poi sia ambientato sulle astronavi di star wars , o nella giungla di rambo ..... andatelo a vedere, se invece volete rivivere i vecchi Indiana Jones evitate la visione.
Mi sapete dire che bisogno c'era di mettere l'esplosione nucleare... mi sembra giusto che un uomo dentro un frigo si sia salvato... poveretti quelli di hiroshima ( nn so come si scrive ) nn ci abbiano pensato, mi sembra anche giusto che un uomo che è sopravvissuto a un'esplosione nucleare nn possa morire cadendo da delle cascate ... e poi ci sono una serie di scene al limite dell'assurdo : vedi quella delle liane... l'ex moglie di indie che gentra il tronco ( sapendo in precedenza che l'effetto sarebbe stato quello ) ... e per finire l'apoteosi della schifezza si conclude con il disco volante... perfettamente in linea con i vecchi indaina jones.. fatti di freccie e trabocchetti. Basta che mi son sfogato.
prima di entrare al cinema dicevo ai miei compagni: indy è stato grande perchè ha saputo cogliere il meglio degli anni 80 e degli anni 90 e ha esaltato generazioni di spettatori. la colpa della mia delusione e del mio rifiuto non credo sia di Ford, ne di Lucas, ne di Spielberg. Credo sia di questi anni zero, drammatici e involuti nella loro sudditanza ad idee vecchie, nella loro incapacità di rinnovarsi, nella loro svolta reazionaria, unica risorsa rimasta nell'imptenza di leggere il presente con categorie nuove. una noia profonda, una sceneggiatura sciatta, una regia insignificante. non ho pretese di oggettività, non pretendo di dire che questo è un brutto film. Questo commento è una sorta di confessione: se questa è l'espressione di questi anni, io non mi ci riconosco, non li accetto, non mi diverto. spero di avere la possibilità si poter lavorare in un luogo dove il tempo è più indietro; spero di avere la possibilità di associare il progresso allo sviluppo. questa è un opera manierista, stanca, orrenda. mi dispiace, ma io la rifiuto. buonanotte, e scusatemi. UP
Mi dispiace ma io stronco. Uscendo dalla sala, parlando col mio gruppo, ero indeciso se collocarlo poco più in alto del "Tempio Maledetto" (film che personalmente non sono mai riuscito ad apprezzare) o poco più in basso. Ripensandoci, questo Teschio di Cristallo è riuscito a farmi rivalutare la qualità del 2o episodio di Indy, e non è impresa da poco...rispetto agli altri 2, scompare senza pietà e si autodistrugge come ic cattivissimo Belloq alla fine de "I predatori dell'arca perduta" (personaggio che cito non a caso, vedrete poi). Posto che non ho nulla contro i film d'azione esagerati, anche se qui di esagerazioni se ne vedono fin troppe, non posso che scagliarmi contro quella che definirei una sceneggiatura che scimmiotta la serie dei Templari di Cage (la struttura della trama di questo film e "il mistero delle pagine perdute, appartenente all'altra saga, è molto simili, fateci caso), la quale scimmiotta a sua volta la saga originaria di Indy, creando come potete immaginare un film che si prende praticamente in giro da solo, tant'è che se avesse preso la direzione della parodia ne avrebbe sicuramente giovato: il figlio è poco più che una macchietta, 0 emozioni, impalpabile, e mi dispiace perchè ritengo che Shia abbia AMPI margini di miglioramento, anche sullo stesso stile avventuroso. Il "ritorno" di Karen Allen non è così terribile, ma non lascia comunque il segno. I nemici sono i peggiori: Winstone è inutile, fuori tema, fuori fase, confuso, non sai se odiarlo, compatirlo o semplicemente chiederti che cosa stia cercando di fare; la Blanchett, alla fin fine, si salva, ma da vita ad un personaggio completamente pazzo che dista anni luce dai cattivi "raffinati ed odiosi" della saga originaria di Indy, Belloq e la Dott. Elsa su tutti, antagonisti carismatici e problematici che non si limitavano a dare ordini a caso alla loro squadra di cattivoni rin********ti. Ma Harrison è la vera delusione: monoespressivo, lento, parodia di se stesso, non lascia trasparire un'emozione e ti viene da chiederti dove sia finito l'avventuriero che ci fece innamorare dei film d'azione qualche decennio fa. La storia fa acqua da tutte le parti, ma tant'è, nel nulla che ci è stato proposto non è neanche il difetto peggiore. Qualche scena memorabile naturalmente c'è (esplosione nucleare, formiche...), ma il miglior motore grafico del mondo con me non raggiungerà mai la sufficienza se non è supportato dalla sostanza. A questo punto è d'obbligo il 5o film: fare peggio è molto dura. E non ditemi che Spielberg ha diretto questa...cosa, perchè non-ci-cre-do: abbiamo cominciato a firmare i lavori degli altri, eh, Steven? Ovviamente è una provocazione (ma fino ad un certo punto)
premessa: "Guerre stellari" e "I predatori" sono stati i film che hanno segnato di più la mia vita da spettatore. Ricordo come se fosse oggi il senso di genuina meraviglia ed emozione provato vedendoli. Purtroppo, questo IJ4 sta alla trilogia originale come "la minaccia fantasma" stava a quella di Star wars. Purtroppo Lucas si è ormai convinto di avere un senso dell'umorismo irresisitibile e riempie il film di slapstick e stupidate infantili. il film in un certo senso è più sul registro de "L'ultima crociata", esaperandolo, che non de "i perdatori" o "tempio". L'inzio è promettente, anzi sembra davvero ritrovare per un po' lo spirito degli originali. Poi via via si perde tra situazioni imperdonabili (una fra tutte: la tarzanata di Shia) ed un incremento di effetti digitali spesso sorprendentemente 'fake' per una compagnia di solito perfetta come la ILM. Anche la fotografia di Kaminski sembra spesso "inopportuna" per questo film. Così come credo che ci siano persone propense ad esser generose nel giudizio perchè è indiana Jones, io invece, al contrario, mi sento particolarmente severo proprio perchè da indiana jones mi aspetto ben altro, e non una brucewillissata....