Una giovane coppia fa la terrificante scoperta che il corpo del loro figlioletto in coma è diventato una calamita per le entità maligne, mentre la sua coscienza è intrappolata in un regno oscuro conosciuto col nome di The Further.
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In sala mi son fatto i miei bei balzoni sulla sedia e anche le mie crasse risate - perché il film non ha vergogna di sfiorare il ridicolo e non rinuncia a niente pur di mettere non certo paura, ma una tensione epidermica fottu.ta sì. Il film è stato un divertimento: se fossi stato qui a giudicare l'efficacia della casa dei fantasmi di un nuovo parco dei divertimenti avrei messo 9. Però come film Insidious vale pochino. E' un mix spudorato di cliché, a partire dall'Esorcista passando per Shining e (mi dicono) Poltergeist, mettendoci in mezzo Ghostbusters. Nella prima parte, anche se non c'è mai inquietudine e la cura per lo spessore dei personaggi è minima, è costruito con una certa eleganza. Poi prende 2 direzioni: una tesa alla messa in scena del paranormale sempre meno preoccupata di tralasciare ogni elemento pacchiano in più (risultando davvero ridondante), e un'altra rivolta a stemperare gli eccessi con l'ironia (si vedano i siparietti dei ghostbusters), quest'ultima però non convinta (e poco convincente), e soprattutto lontana dalla finezza con cui Sam Raimi aveva diretto per esempio il delizioso "Drag me to hell". Sembra proprio il capriccio di un talentaccio che parla di horror a un pubblico che mastica horror, e ha poco interesse per l'originalità, a parte l'originalità dalle nuove "trovate". Una baracconata, irresistibile finché si vuole: ma il cinema non è semplicemente un luna park.