Fisico atletico, sorriso aperto e luminoso, di una bellezza sfolgorante, gli occhi straordinariamente azzurri, i più straodinariamente azzurri di Hollywood, fama da sex-symbol che non accenna a diminuire nonostante l'età avanzata, Paul Newman è nato a Shaker Heights, un sobborgo elegante di Cleveland, nell'Ohio, nel 1925, da genitori americani ma di origine ebreo-tedesca il padre, e ungherese la madre.
Nel 1943 si arruola in marina, ma a causa del daltonismo di cui soffrono i suoi magnifici occhi cerulei, viene scartato dal servizio attivo, ed asseganto ai servizi a terra, come addetto ai collegamenti radio della marina stessa.
Finita la guerra torna all'università frequentando il Kenyon College, e nel 1949 si laurea in Scienze.
Lo stesso anno, però, muore il padre, e Newman si trova costretto a prendersi la responsabilità del negozio paterno di articoli sportivi.
Intanto si sposa la prima volta con Jackie Witte, che gli darà 3 figli, un maschio e due femmine, dalla quale divorzierà sette anni più tardi.
Dopo due anni di lavoro nel negozio ereditato dal padre, lascia al fratello la gestione dell'attività e si iscrive alla prestigiosa Yale Drama School.
I suoi insegnanti lo incoraggiano ad andare a New York, per tentare la fortuna come attore, e così, dopo un anno lascia la scuola e si trsferisce nella 'Grande Mela', dove frequenta, tra gli altri, l'Actor Studio.
Ne assorbe talmente il 'metodo', tanto che caratterizzerà i numerosi e vari personaggi interepretati, a tal punto che diventeranno parte di sè stesso, ed espressione della sua arte e della sua professionalità.
Impossibile non identificarlo con il Brick Pollitt di "LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA", o con l'Eddie Felson di "LO SPACCONE", oppure con il BUTCH CASSIDY del film omonimo, o ancora con l'Henry Gondorff de "LA STANGATA", o infine con l'Eddy Felson di "IL COLORE DEI SOLDI".
Eppure l'esordio non era stato tra i più felici, quando, nel 1954 interpreta il ruolo dello scultore greco Basil, incaricato di relizzare il calice in cui custodire il 'sangue di Cristo', nell'inverecondo "IL CALICE D'ARGENTO", talmente orribile che Newman se ne vergognò per tutta la vita.
Ma si riscatta subito dopo, nel 56, con il ruolo, molto interiorizzato del campione di pugilato Rocky Marciano, nel biografico "LASSU' QUALCUNO MI AMA", che lo consacra star di prima grandezza, aprendogli la strada verso una luminosa carriera, una della più prestigiose e longeve della storia del cinema hollywoodiano.
Carriera che prosegue però, con una serie di film, tutto sommato, poco felici, come, "QUATTRO DONNE ASPETTANO"; "QUANDO L'AMORE E' ROMANZO"; "MISSILI IN GIARDINO", ricordato solo perchè è la prima volta di Newman in versione comica.
Del 58 sono: il citato "LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA", nel ruolo del marito, fragile e insicuro, di ELIZABETH TAYLOR, da una pièce di Tennessee Williams; "LA LUNGA ESTATE CALDA", (primo film con Joanne Woodward che sposerà il 29 gennaio 1958) di Martin Ritt, con cui girerà ben sei film, divenendo così, il suo regista di riferimento; "FURIA SELVAGGIA", di Arthur Penn, rilettura psicologica del mito del
rabbioso Bill the Kid e della sua drammatica fisicità vendicativa.
Seguono, nel 59 "I SEGRETI DI PHILADELPHIA", dramma socio-psicologico di un avvocato di successo, che rischia la carriera e le protezioni, per difendere un amico accusato di omicidio; nel 60 il drammatico "EXODUS", di Otto Preminger, sulla nascita dello Stato di Israele; poi il moralleggiante e piuttosto convenzionale, "DALLA TERRAZZA", ancora con la Woodward.
Nel 61, in "LO SPACCONE", dà vita al famoso giocatore di biliardo Eddie Felson, che sacrifica tutto, persino la donna che lo ama, alla sua massima aspirazione, battere il campione Minnesota Fats; mentre con "PARIS BLUES", gira il suo secondo film con Ritt.
Ormai è lanciatissimo, il suo stile recitativo si è fatto più maturo, anche perchè, da sempre, è scrupolossissimo nel preparare i suoi personaggi.
L'anno successivo, una nuova, superba prova d'attore, il drammatico "LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA", di Richard Brooks, ancora da una pièce di Williams, a cui segue, però, un poco esaltante "LE AVVENTURE DI UN GIOVANE", sempre di Ritt.
Nel 63 sono ben tre le pellicole interpretate: la prima è una commediola di non molte pretese, "IL MIO AMORE CON SAMANTHA", in cui è un giornalista sportivo e donnaiolo a Parigi; nella seconda torna a farsi dirigere da Ritt, nel western melodrammatico, "HUD IL SELVAGGIO", nel ruolo del figlio ribelle, cinico e amorale, di un vecchio allevatore, in perenne, veemente contrasto con l'anziano padre; nella terza, "INTRIGO A STOCCOLMA", è uno scrittore americano, premio Nobel, giunto nella capitale svedese per ritirare il premio, coinvolto, suo malgrado, in un intrigato caso di spionaggio internazionale.
Due invece le pellicole nel 64: "L'OLTRAGGIO" e "LA SIGNORA E I SUOI MARITI"; nella prima, quinta collaborazione con Ritt, è un bandito messicano accusato dello stupro e dell'uccisione del marito di una donna; nella seconda, un film umoristico, il marito pittore di una signora che porta al successo gli uomini con cui si sposa, salvo rimanere ben presto vedova.
Il successo prosegue con "LADY L.", del 65; "DETECTIVE'S STORY", del 66; e "IL SIPARIO STRAPPATO" di Hitchcoch, in cui interpreta uno scienziato americano che finge di voler passare la cortina di ferro per impossessarsi di una formula segreta.
Sesta collaborazione con Ritt nel 66, con l'ottimo western psicologico e libertario, "HOMBRE", nel ruolo di un indiano bianco allevato dai pellerossa, che non sa adattarsi a vivere coi bianchi, e torna a combattere e morire coi suoi fratelli. La perfetta interpretazione di Newman, ha contribuito al successo del film, scritto da Elmore Leonard.
Segue il puntuale ritratto di un coraggioso ergastolano in "NICK MANO FREDDA", riconosciuto con la nomination agli Oscar come miglior attore protagonista.
Altre due interpretazioni tra il 68 e il 69, poi il film, divenuto cult, "BUTCH CASSIDY", con il suo amico-rivale di sempre, ROBERT REDFORD, con cui lavorerà ancora nel 73 in "LA STANGATA".
Prima, però, era stato un giornalista radiofonico in "UN UOMO OGGI"; un boscaiolo dell'Oregon in "SFIDA SENZA PAURA", suo esordio dietro la macchina da presa; e uno scampato alla forca, autonominatosi giudice in Texas, che amministra la giustizia in modo assai arbitrario, in "L'UOMO DAI SETTE CAPESTRI", di John Huston.
Seguono ancora: "L'AGENTE SPECIALE MACKINTOSH", ancora di John Huston; lo spettacolare "L'INFERNO DI CRISTALLO", dal cast stellare, in cui spiccano STEVE MCQUEEN, WILLIAM HOLDEN, Fred Astaire e Jennifer Jones; il poliziesco "DETECTIVE HARPER: ACQUA ALLA GOLA", in cui riprende il personaggio del detective privato, cinico e scalcinato, di 'DETECTIVE'S STORY'; il rutilante "BUFFALO BILL E GLI INDIANI", di Robert Altman, in cui incarna la figura del leggendario cow boy del Far West, massacratore di indiani, trasformatosi, sul viale del tramonto, in impresario circense; il cameo in "L'ULTIMA FOLLIA DI MEL BROOKS"; la commedia sportiva "COLPO SECCO", in cui fa l'allenatore senza scrupoli di una squadra di hockey su ghiaccio.
Nel 79 torna con Altman, come cacciatore di foche, nell'allegoria ecologica "QUINTET" dove recita anche il nostro Vittorio Gassmann.
Segue il catastrofico "ORMAI NON C'E' PIU' SCAMPO", e, nell'81, il poliziesco "BRONX - 41° DISTRETTO DI POLIZIA", una delle sue migliori performance, nel ruolo di un sergente retrocesso a poliziotto semplice a causa della sua onestà.
Lo stesso anno è Sydney Pollack a dirigerlo in "DIRITTO DI CRONACA", poi, nell'82, gira con Sidney Lumet il dramma giudiziario "IL VERDETTO", in cui è un ispirato ex avvocato di successo, ora alcolizzato, coinvolto in una causa 'sporca'.
Nell'84, dirige se stesso nel drammatico "HARRY & SON", nel ruolo di un padre di mezza età angosciato per la morte della moglie, la perdita del lavoro, in contrasto col giovane figlio.
Nell'86 finalmente l'Accademy si accorge della sua arte assegnandogli l'unico Oscar della sua carriera, quando ritorna il mitico Eddie Felton, per insegnare a giocare a biliardo, a TOM CRUISE, in "IL COLORE DEI SOLDI", di Scorsese.
Segue, tre anni dopo, "L'OMBRA DI MILLE SOLI"; sulla costruzione della bomba atomica; e "SCANDALO BLAZE", un ritratto dell'America, al contempo, puritana e viziosa.
Nel 90, per James Ivory, è accanto alla moglie in "MR. & MRS. BRIDGE"; mentre nel 94 ha come partner Tim Robbins in "MISTER HULA HOOP" di Joel Coen; poi ne "LA VITA A MODO MIO", di Benton, sono Melanie Griffth e BRUCE WILLIS ad affiancarlo.
Seguono, nel 98 "TWLIGHT", ancora di Benton; nel 99 "LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO", di Mandoki; e "PER AMORE... DEI SOLDI" di Kaniewska, dove, settantacinquenne, buca ancora lo schermo nel ruolo di un vecchio abile ladro, che si finge paralitico per sfuggire alla prigione, ma l'avida infermiera Linda Fiorentino lo spinge a rispolverare l'antica abilità, per permettere a lei e a suo marito, Dermott Mulroney, di cambiare vita.
La sua pellicola più recente, "ERA MIO PADRE", di Sam Mendes, risale al 2002, e vi interpreta il padrino di una gang di irlandesi.
Oltre ai tre figli avuti dal primo matrimonio, Newman ha avuto altre tre figlie da Joanne Woodward.
Nel 1978, il suo unico figlio maschio, Scott, è morto di overdose.
E' proprietario di un marchio di prodotti alimentari, il 'Paul Newman's Own', di cui devolve in beneficienza tutto il fatturato.
E' un grande appassionato di corse automobilistiche, tanto che, nel 1979, è arrivato secondo alla '24 ore di Le Mans', a bordo di una Porshe 935.
Nel 1978 il 'Newsweek' lo indica come l'attore più pagato di Hollywood, insieme a ROBERT REDFORD e Steve McQeen.
Nel 1986, un sondaggio in Italia, lo indica come l'attore preferito da uomini e donne; mentre nel 90 il magazine 'People' lo include ancora fra le 50 star più affascinanti del mondo.
Il 31 luglio del 2008 è stata data ufficialmente la notizia della malattia di Paul Newman, dopo la diagnosi di cancro ai polmoni effettuata dallo Sloan-Kettering Cancer Center di New York, uno dei maggiori centri per la cura del cancro degli Stati Uniti.
Dopo l'ultimo ciclo di chemioterapia presso il Weill Cornell Medical Center di New York, l'attore ha deciso di interrompere la cura e di ritirarsi nella sua casa in Westport in Connecticut, per passare gli ultimi giorni con la sua famiglia.
L'attore si è spento il 26 settembre 2008, aveva 83 anni.
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Biografia a cura di Mimmot - ultimo aggiornamento 17/10/2008
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