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Irlanda XVIII secolo. Dopo la morte del padre in un duello il giovane Redmond Barry rimane solo con la madre. Innamoratosi della cugina Nora Brady sfida a duello il suo pretendente, il capitano Quin, un ufficiale inglese. Convinto di averlo ucciso Barry fugge a Dublino con 20 ghinee dategli dalla madre, ma sulla strada incontra dei ladri che gli rubano tutto. Barry allora è costretto ad arruolarsi nell'esercito inglese. Prende parte così alla guerra dei sette anni e viene a sapere da un suo vecchio amico, il capitano Grogan, che Quin non è morto e ha sposato Nora. Barry diserta e incontra nel suo viaggio un alleato prussiano il capitano Potzdorf, che lo smaschera costringendolo ad arruolarsi nel suo esercito. Barry si comporta valorosamente in battaglia salvando la vita del suo capitano il quale, riconoscente, lo elegge a suo attendente. Viene quindi incaricato di spiare il cavaliere di Balibari, un baro, irlandese come Barry. Quest'ultimo alla presenza di un compatriota si commuove e gli rivela lo scopo della sua missione. Il cavaliere lo porta con sé in giro per l'Europa dove i due si mantengono giocando d'azzardo. Ad un tavolo da gioco Barry incontra Lady Lyndon, un'aristocratica sposata ad un marito anziano ed invalido. Barry diventa il suo amante e, alla morte del marito, la sposa, acquisendo così il titolo nobiliare. I due hanno un bambino ma la vita familiare si rivela molto difficile per Barry il quale è odiato da Lord Bullingdon, il primogenito di Lady Lyndon e non è ben accetto in società per via delle sue origini plebee. Durante un alterco in pubblico con il figliastro Barry perde ogni possibilità di accedere ad un proprio titolo nobiliare. Dopo la morte accidentale (una caduta da cavallo) dell'amatissimo figlio Bryan Lady Lyndon tenta il suicidio. Barry sconvolto passa le sue giornate a bere e giocare fino a quando non viene sfidato a duello da Lord Bullingdon. Barry viene ferito gravemente e perde una gamba. Lord Bullingdon lo costringe a lasciare l'Inghilterra in cambio di un vitalizio. Il film si conclude sul viso affranto di Lady Lyndon che firma il solito assegno annuale per il marito.
William Makepeace Thackeray aveva scritto The luck of Barry Lyndon nel 1843. Nel 1856, Thackeray effettuò delle modifiche e ripubblicò il libro in una miscellanea di sue opere con il titolo Memoirs of Barry Lyndon (in Italia, Le memorie di Barry Lyndon). La storia di Barry Lyndon si inserisce alla perfezione nella visione desolata, ironica e oscura che Kubrick aveva dell'uomo. Redmond Barry è un vagabondo irlandese che insegue uno status sociale elevato e lo raggiunge sposandosi con l'aristocratica Lady Lyndon, salvo poi tornare alle sue umili origini. Se nel precedente film Arancia Meccanica il regista aveva creato un antieroe cinematografico, Alex, che doveva rappresentare il XX secolo, Barry Lyndon appartiene di diritto alla sempre più cupa visione del mondo di Kubrick e della società del passato. La struttura narrativa del film è molto simile a quella di Arancia Meccanica. Il critico francese Michel Ciment parla, a ragione, di struttura geometrica che si ripete reiteratamente in tutte le opere di Kubrick. Così mentre in Arancia Meccanica il percorso umano di Alex è dapprima negativo e successivamente positivo, in Barry Lyndon il protagonista segue un percorso inverso. All'inizio lo vediamo giovane e sprovveduto, ma dotato di un sentimentalismo e una passione che lo metteranno nei guai. In seguito Barry acquista sicurezza in se stesso fino a diventare un giocatore d'azzardo cinico e baro che seduce l'aristocratica Lady Lyndon. Una volta raggiunto lo status sociale Barry pensa di avere raggiunto il suo obiettivo e di avere allontanato da sé i conflitti quotidiani a cui era stato sottoposto ma scopre che la sua casa è un teatro di guerra altrettanto duro.
Se in 2001 Odissea nello spazio Kubrick costruiva un possibile futuro su basi razionali e assolutamente innovative qui l'operazione consiste nel ricostruire il passato su fonti documentali estremamente accurate.
In Barry Lyndon la sfida è ricostruire un intero secolo, rappresentare la storia attraverso le immagini e la musica. Alla ricerca della verità assoluta Kubrick si immerge in un lavoro di ricerca maniacale che lo porta ad archiviare migliaia di documenti, libri e dischi sul XVIII secolo (la fase di preparazione del film durò oltre un anno e le riprese altrettanto). L'obiettivo è quello di condensare l'età dei lumi in un film di tre ore. Una sfida appassionante in cui Kubrick si immerge con l'ausilio di alcuni collaboratori fidati, in prima fila il direttore della fotografia John Alcott e lo scenografo Ken Adam che hanno il compito di ricreare visivamente il settecento. Dal punto di vista formale il film è un capolavoro. La fotografia è ispirata ai paesaggi di Gainsborough e Constable, ai ritratti di Hogarth, Reynolds, Gainsborough, e ancora Joseph Wright, Chardin, Chodowiecki, La Tour, Longhi, nella ferma convinzione che solo l'arte sia l'unico repertorio fedele per chi desideri ricreare in immagini vicende proiettate in un passato lontano. Così Il colonnello John Hayes St Leger e Lord Heathfield, entrambi di Joshua Reynolds, hanno ispirato le figure del capitano Grogan e di Raymond Barry; e la Lady Sheffield di Gainsborough è stato uno dei modelli usati per dare vita a Lady Lyndon. Un metodo quello di ispirarsi all'arte per le proprie inquadrature usuale nel cinema di Kubrick. Le visioni paesaggistiche di 2001 hanno un referente illustre nella pittura di Mondrian, gli ambienti futuribili di Arancia Meccanica, nascono sull'onda della pop art e l'Overlook Hotel di Shining richiama molte opere dell'architettura attuale (in particolare i bagni dell'albergo e il salone sono ispirati a lavori di Frank Lloyd Wright).
Barry Lyndon è interamente girato a lume di candela e con la luce naturale utilizzando una macchina da presa con obiettivi speciali e una pellicola ad alta risoluzione entrambi fornite dalla NASA.
Kubrick ascolta tutti i dischi in commercio di musica del settecento e alla fine sceglie alcuni temi che scandiscono ipnoticamente i momenti più importanti del film. In primo luogo la ormai celebre Sarabanda di Haendel, rioerchestrata da Leonard Rosenmann, poi il trio di Schubert che, pur essendo datato 1824, ben si presta ad un commento romantico non eccessivo, infine i pezzi etnici del gruppo irlandese dei Chieftains.
Il film è in qualche modo la summa di tutte le ossessioni kubrickiane, riversate in un secolo che sembra essere quello che più si addice al regista americano, il secolo dell'illuminismo e della ragione. Ecco perché Barry Lyndon è un film essenziale nella filmografia kubrickiana, un'opera che raccoglie tutti i temi cari al regista, in primo luogo il gioco, qui rappresentato non solo dalla professione del conte di Balibari e dello stesso Barry, ma anche dai numerosi duelli (nel film ne sono presenti ben cinque, quattro dei quali vedono come protagonista Barry e uno, quello d'apertura, il padre) in cui Barry eccelle; la guerra, presente ancora una volta come un meccanismo di distruzione perfetto e logico nella sua illogicità; la famiglia come teatro di scontri e di conflitti destinata a generare sofferenza. Barry, come tutti gli antieroi di Kubrick (Il colonnello Dax, Alex, Jack Torrance) è un solitario, affiancato nel corso della storia da amicizie fugaci, quella del capitano Grogan, destinato a perire in battaglia, quella del capitano Potzdorf ,che Barry tradisce per il conte di Balibari, altra figura "paterna" destinata a scomparire dopo il matrimonio di Barry con Lady Lyndon.
La scelta stilistica è quella di riavvicinarsi al cinema muto attraverso inquadrature lucide, algide nel loro rigore, eliminando qualsiasi dialogo superfluo. Il commento oggettivo del narratore (che sostituisce quello soggettivo di Barry nel libro) serve egregiamente allo scopo. La scena in cui Barry seduce Lady Lyndon al tavolo da gioco è un capolavoro di messa in scena, cinque minuti senza alcuna battuta, il cult del cult.
Come tutti i film di Kubrik, ma forse anche di più è un film che ha svariati livelli di lettura. Dalla semplice narrazione della vita e delle avventure di uno sf**ato irlandese (lettura + semplice) alla riproduzione in chiave freddissima e clinica dei rapporti umani che sono il frutto di processi mentali che dal pleistocene ad oggi non si sono mai modificati veramente.
Kubrik sembra volerci dire che la psicologia e i rapporti umani non sono poi troppo influenzati dal contesto sociale, perchè le ns azioni e reazioni sono sempre le stesse dall'alba dell'uomo. Tutte le interpretazioni sono semplicemente da Nobel del cinema, ma quella di Ryan O'Neal è super-superlativa. Come riesce a trasformarsi dal semplice giovanotto irlandese di campagna al baro e cinico signore di Lyndon dal punto di vista espressivo non si era mai visto prima nella storia del cinema e stiamo parlando di un attore il cui film + famoso era stato Love Story (altro merito di Kubrik). E la pietà umana che suscita quando perde di nuovo tutto è sincera e sentita. Questo film ti insegna la vita e le sue amarezze.
B.L. è senza esagerazione Il Don Quijote o meglio ancora la Divina Commedia del cinema di ogni tempo.
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Recensione a cura di agentediviaggi - aggiornata al 12/01/2004
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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