Recensione black book - il libro nero regia di Paul Verhoeven Olanda, Germania, Gran Bretagna 2006
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione black book - il libro nero (2006)

Voto Visitatori:   7,20 / 10 (101 voti)7,20Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film BLACK BOOK - IL LIBRO NERO

Immagine tratta dal film BLACK BOOK - IL LIBRO NERO

Immagine tratta dal film BLACK BOOK - IL LIBRO NERO

Immagine tratta dal film BLACK BOOK - IL LIBRO NERO

Immagine tratta dal film BLACK BOOK - IL LIBRO NERO
 

Il ritorno in Europa di Paul Verhoeven, dopo circa vent'anni di esperienza hollywoodiana, sancisce soprattutto una rivalsa e un rifiuto alle regole dello star-system americano, cosa di per sè abbastanza atipica e paradossale per chi ha sempre ritenuto il cineasta olandese perfettamente integrato in un cinema di consumo, di alta spettacolarità, esteticamente e formalmente idoneo al grande pubblico.
Per quanto tutto ciò non sia completamente vero, Verhoeven rimarrà per anni autore sottovalutato e tacciato, con inguaribile snobismo, di bieca superficialità. Tutto a causa del successo internazionale di film come "Basic instict" o alla cronica incapacità dei critici di comprendere il potenziale creativo di film di genere come "Robocob", "Atto di forza" e "Starship troopers".
Resta francamente incomprensibile aprire un dibattito tra cinema commerciale e non, visto che dell'esperienza americana di Verhoeven restano anche film che non hanno ottenuto lo stesso successo delle pellicole sopracitate, come "Showgirls".

Visto all'ultima edizione della Mostra di Venezia, "Zwartboek" (o "Black book", secondo i canoni della distribuzione internazionale, se preferite) mantiene le sue promesse e probabilmente è il suo film più emblematico: da una parte il regista mostra la sua indubbia capacità visiva, dall'altra esplora i territori piu' consueti che gli hanno procurato fama ricchezza ma anche diversi detrattori.
Per inciso, "Black book" è un film difficile da amare/odiare, va amato alla follia o rifiutato in toto, a seconda delle modulazioni. Anche descriverlo diventa un'operazione ben ardua, e questo fa comprendere quanto davanti a un'opera di disarmante (o apparente?) facilità lo spettatore si trovi in difficoltà, empaticamente avverso alla propria coscienza, oppure costretto suo malgrado a godere la spettacolarizzazione romanzesca della storia.

Tratto dal libro "Grjis Verleden" ("Passato grigio") di Chris Van Der Heyden, il fim racconta la storia di una cantante e soubrette ebrea olandese, Rachel Stern che, nel settembre 1944, tenta assieme alla famiglia una disperata fuga dai territori occupati dai nazisti. Purtroppo Rachel e la sua famiglia subiscono un'imboscata e lei diventa la sola sopravvissuta allo sterminio guidato dal feroce comandante nazista Franken.
La donna si allea alla Resistenza capeggiata da Kelpels che la introduce come Ellis De Vries nei salotti delle SS, per sedurre e ingannare l'ufficiale nazista Muntze, di cui però si innamora perdutamente. Nonostante questo improvviso sentimento per un nemico e con l'aiuto dell'amica Ronnie (eccellente l'attrice belga Halina Rijit) persevera nella sua doppia identità fino a diventare, attraverso tortuosi malintesi (l'uccisione di parecchi compagni da parte dei nazisti) una traditrice della causa che ella stessa ha portato avanti con cinismo e determinazione.

"Black book", frutto di una lunghissima gestazione (si dice che la sceneggiatura sia stata scritta nell'arco di quasi vent'anni), è un film irritante, ma anche coraggiosamente politically uncorrect, mettendo in rilievo una decontestualizzazione storica e sociale capace di scatenare ancor oggi orde di oppositori e integralismi comprensibili, ma fuorvianti. Non a caso anche la proiezione alla Mostra del Cinema di Venezia ha trovato, incontestabilmente, sia lodi che critiche da parte della stampa europea ed internazionale.
Non si tratta però, tacciano i dissenzienti, di mera operazione reducista, nè di atipico biopic condotto sul filo della memoria, e (non solo) di realtà storica riprodotta nello stile romanzesco e nella ridondanza di un format di derivazione hollywoodiana (il "polpettone velleitario") o nello spirito dei crismi letterari europei (il feuilleton d'autore). Sarebbe ingiusto tributare una derivazione stilistica che pure è evidente, limitandosi alla collocazione cinematografica dell'opera, senza tentare di esplorare tangibilmente i vari aspetti della storia, il significato profondo dell'operazione di Verhoeven.

Erika Stern non è un personaggio simpatico: per certi versi non lo era nemmeno il protagonista del Pianista polanskiano, per quanto io stia citando un film che è antitetico a "Black book" in quanto perfettamente coerente con la storia e le aspettative emotive del grande pubblico o della critica tradizionale.
Dice l'esimio Mereghetti commentando negativamente il film "non siamo convinti che si possa giustificare ogni cosa nel nome del proprio ideale". Beh, francamente nessuno è convinto di questo. Forse dovremmo ristabilire un contatto con l'epopea della Storia (con la S maiuscola sì) e pensare che, in fondo, sia davvero strumentale credere che dovremmo sentirci in pace con noi stessi assistendo alle fughe tormentate della protagonista e, quindi, all'ombra retriva (empatica) che proietta su di noi. Forse dovremmo giustificare l'esistenza di questo film pensando che in fondo non è detto che dobbiamo ad ogni costo partigianeggiare con lei, perchè ci piacerebbe vederla vittima e non esclusivamente protesa a difendere la sua esistenza e quella degli altri.

Il problema è un'altro: nel descrivere abilmente e con grande stile (perchè questo film ha, nel bene e nel male, stile da vendere) la doppia identità della protagonista, divisa tra un recente passato che sembra precluso, e un presente di duplice inganno/ragione/(in)coscienza (Ellis De Vries, spregiudicata femme fatale alla corte del nazismo e amante di un'ufficiale), l'autore racconta, come pochi sono riusciti a fare, la radicalità dell'esperienza della guerra, dove non esistono solo eroi o persecutori, ma anche e soprattutto personaggi che si muovono oligarchicamente all'interno del proprio habitat, a seconda della loro esperienza.

Tutto questo è molto rischioso, certamente: anche perchè Verhoeven sfiora spesso il kitsch, gira spesso con enfasi producendo iconografie superflue della sua vanità (l'uso della violenza retriva e istintuale, l'eros come imponente e convenzionale porno-soft sulla decadenza dei corpi, etc.). E oltretutto NON ci insegna semplicemente, come dicono i detrattori, che la Resistenza Europea sia stata capace anche di tradire i propri ideali di giustizia e democrazia, ma che è attraverso i parametri del Conflitto e della Ragione che si creano quelle dinamiche che portano l'uomo ad arrestare e confondere nella crudeltà (emblematica la sequenza in cui Erika viene letteralmente coperta di escrementi dai suo compagni e ivi accusata di tradimento) il proprio idealismo.

In un certo senso noi spettatori riconosciamo a questo film, che è ben lungi dall'essere un capolavoro, un'audacia che sarebbe improbabile trovare nel cinema tradizionale. Ma, come spettatori e come esseri umani, la nostra incapacità di appoggiare la causa e il doppiogiochismo della protagonista ci rende perfettamente consci che anche davanti a un'epilogo drammatico e frutto di un'ingiustizia "casuale", noi avremmo sostenuto la tragica sorte di Erika.
E tutto questo perchè è insopportabile convincerci della bontà delle sue scelte, del sentimento "amorale" che essa vive, dell'inflessibilità soggettiva della sua nuova identità come eroina di un universo che ha distrutto tutte le sue radici precedenti (a tratti sembra una tragica via di mezzo tra Natalia Ginzburg e Leni Riefenstahl).

La stessa Rappresentazione del nazismo, che Verhoeven descrive con ineffabile glamour come una semplice egemonia di interessi economici e lussuria (ma era, purtroppo, ben altro) diventa teatro di intollerabili contraddizioni, che mettono a nudo il monolitismo dei ruoli prescelti: lo stesso ufficiale Muntze, amante e nazista tradito, sembra vivere spesso nel miraggio asettico e disciplinare della sua appartenenza. Ed è la stessa protagonista, impersonata da un'attrice sensibile come C. Van Houten, a rivelarci quanto il miraggio dell'appartenenza possa essere doloroso almeno quanto la definitiva separazione.

Fin dalle prime immagini Verhoeven tenta di coniugare la sua forse sincera invettiva pacifista (Erika nello Stato di Israele nel 1956, creato dalle Nazioni Unite otto anni prima per raccogliere l'esodo degli ebrei dall'Europa del dopoguerra) con il respiro antiideologico (per qualcuno indubbiamente reazionario) della vicenda.
Il libro nero è dunque, fin dal titolo, un film che scatenerà dibattiti e che ha già provocato polemiche, opera di un'autore imperfetto ma piu' intellettualmente vitale di quanto si creda (v. il sorprendente finale) e, malgrado tutto, legittimato dalla protervia con cui si passa questo film esclusivamente per un mega-prodotto di consumo: l'uso degli steroidi -che qualcuno continua a voler vedere- non legittima di certo il bisogno omertoso di boicottare o sottovalutare un'opera come questa, malgrado i suoi evidenti difetti formali.

Commenta la recensione di BLACK BOOK - IL LIBRO NERO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di kowalsky - aggiornata al 06/02/2007

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net