Recensione dersu uzala regia di Akira Kurosawa URSS, Giappone 1975
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione dersu uzala (1975)

Voto Visitatori:   8,88 / 10 (52 voti)8,88Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Migliore regista straniero (Akira Kurosawa)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore regista straniero (Akira Kurosawa)
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film DERSU UZALA

Immagine tratta dal film DERSU UZALA

Immagine tratta dal film DERSU UZALA

Immagine tratta dal film DERSU UZALA

Immagine tratta dal film DERSU UZALA

Immagine tratta dal film DERSU UZALA
 

Nell'immaginario collettivo la parola Siberia evoca l'immagine di una landa disabitata, ostile ed inospitale. Soprattutto è sinonimo di luogo dannato e terribile, dove finivano i perseguitati politici o i malviventi, senza più fare ritorno. Eppure per qualcuno la Siberia ha rappresentato la rinascita, il ritorno alla fiducia nell'attività umana e nel valore della vita. Quel qualcuno non è altri che il regista Akira Kurosawa.

Essere artisti onorati e famosi, autori di splendide opere d'arte, non significa poi più di tanto nell'ambiente cinematografico. Se per caso un regista famoso incappa in un insuccesso, allora tutto il mondo gli si rivolta contro, gli si crea il vuoto intorno, nessuno vuole più rischiare soldi per qualcuno considerato in decadenza o "perdente". Ed è quello che successe a Kurosawa nel 1970, all'indomani del grande insuccesso del film "Dodes'ka Den", su cui aveva investito in pratica tutti i suoi averi e le sue mire artistiche.

Ritrovarsi all'improvviso incompreso, fuori dal giro, quasi abbandonato e inutile, deve essere stato uno shock terribile per una persona così sensibile e che aveva fatto dell'arte cinematografica tutta la propria vita. Nel 1970 i giornali di mezzo mondo pubblicarono attoniti la notizia che il grande maestro giapponese aveva addirittura tentato il suicidio.

Fu lo smarrimento di un attimo. Come Kambei (l'anziano samurai disoccupato de "I sette samurai") non si perse d'animo se non poteva più operare in ambienti alti e nobili e accettò volentieri di donare i propri servigi anche a chi era considerato di scarso valore e tenuto da parte. L'offerta da parte del regista russo Gerassimov di girare un film in Unione Sovietica (considerata agli inizi degli anni '70 una provincia secondaria e arretrata della cinematografia mondiale) fu quindi accettata con entusiasmo.

Kurosawa è sempre stato legato alla cultura russa. Fu uno dei pochi che ebbe il coraggio di portare sullo schermo i romanzi di Dostojevskij. Non fu difficile per lui trovare il soggetto adatto per questa sua "avventura" fuori del Giappone. Si ricordò di avere letto con entusiasmo da piccolo i resoconti delle perlustrazioni dell'esploratore russo Arseniev nella selvaggia e sconosciuta taiga siberiana. Più che racconti freddi e asettici erano delle descrizioni ammirate e partecipi della maestosità e della bellezza inquietante di quelle terre vergini. Arseniev rimase colpito soprattutto dal rapporto positivo e rispettoso che avevano gli abitanti di quelle zone con la natura, così ostile e inospitale. Gli rimase impresso soprattutto un anziano e umile cacciatore, chiamato Dersu Uzala (pronunciato con l'accento sull'ultima sillaba); un indigeno che presto diventò per lui una guida insostituibile e soprattutto un maestro di etica umana e di rispetto per la natura. La loro divenne una stretta e profonda amicizia, al punto da salvarsi reciprocamente la vita.

Il film di Kurosawa mantiene intatto ed esalta lo spirito degli scritti di Arseniev. I veri protagonisti sono infatti la Natura e l'Amicizia. E' un film anche sul valore e sul dovere della Memoria, del tramandare ai posteri il ricordo e le esperienze di chi ha già provato la vita e il mondo e che può così insegnare qualcosa ai nuovi arrivati.
Ritorna quindi anche in questo film il tema fondamentale di molte opere di Kurosawa: il rapporto umano fra un giovane entusiasta ed energico e un maestro saggio ed esperto.

Dal punto di vista formale "Dersu Uzala" può essere assimilato al genere western. Descrive infatti le avventure di un gruppo di persone "civilizzate" in un ambiente naturale ostile. E' grosso modo strutturato in episodi contenuti all'interno del flashback di Arseniev, in visita a quel resta della tomba del suo amico. La voce narrante di Arseniev fa da introduzione ai vari episodi del racconto.

Prima di tutto viene presentato l'ambiente in cui si svolge il film, cioè la taiga. Ciò che salta agli occhi è l'onnipresenza inconstrata della natura in ogni immagine. In tutto il film i primi piani si contano sulle dita di una mano. Dominano i piani lunghi o medi. Tutto è incorniciato o inframezzato dalla natura (alberi, acqua, neve, gelo, fuoco, buio, ecc.). La natura non è mai inquadrata in maniera spettacolare o panoramica (come nei film di Ford) ma sempre nei suoi aspetti umili o generici; nondimeno è resa misteriosa, inquietante e quasi animata dall'arte di Kurosawa.

In quest'atmosfera suggestiva avviene l'incontro casuale con Dersu Uzala, e veramente non c'è presentazione di "eroe" più prosaica e anticonvenzionale di quella fatta per questo piccolo indigeno cacciatore. Vediamo infatti avanzare dalle tenebre un ometto minuto che cammina dinoccolato con le sue gambette arcuate. Sembra più uno gnomo che un essere umano. Bisogna dare atto a Maksim Munzuk (tra l'altro una persona colta e istruita, era un musicologo) di avere reso Dersu Uzala in maniera assolutamente convincente e caratteristica.

In maniera umile e modesta dimostra ai "civilizzati" e istruiti russi che lui, indigeno e ignorante, ne sa infinitamente più di loro su come vivere e sopravvivere nella taiga. La prima cosa che insegna loro è la considerazione e il rispetto. Per Dersu ogni oggetto è come se fosse animato, come se fosse un essere umano e come tale deve essere trattato. Poi trasmette il valore dell'altruismo e dell'aiuto reciproco. Nessuno è estraneo in questo mondo e occorre preoccuparsi anche di chi non conosciamo o di chi verrà dopo di noi.

L'intelligenza e il valore umano di Dersu vengono mostrati soprattutto nello splendido episodio del lago ghiacciato, un episodio molto bello e formalmente perfetto su cui vale la pena soffermarsi.
Dersu e Arseniev decidono di avventurarsi da soli nell'esplorazione di un grande lago ghiacciato. Presto però si ritrovano sperduti, per giunta in mezzo ad una tempesta di vento mentre sta per fare buio. Il rischio imminente è quello di morire assiderati.
L'episodio inizia con splendidi campi lunghi e panoramiche sulla distesa immensa e infinita di ghiacchi e canne secche, illuminata da una luce tersa e cristallina, quasi irreale. Le inquadrature si susseguono varie ma uguali, a ritmo lento e monotono, rendendo perfettamente l'idea della dilatazione del tempo, come pure l'inquietudine crescente e la sensazione di piccolezza e minaccia incombente.
Una volta realizzato il grave pericolo, il ritmo della scena diventa frenetico, trasmettendo l'idea di urgenza e contrazione del tempo. La tensione sale alle stelle mentre assistiamo allo sforzo immane e sfinente di Dersu e Arseniev per salvarsi la vita.
L'idea ingegnosa di Dersu di costruire un riparo con le canne secche ha così successo. Arseniev lo ringrazia di cuore e Dersu risponde così: "Insieme si va, insieme si lavora, non serve grazie".

Dopo questo episodio molto drammatico, il film perde un po' di ritmo nella parte centrale.
Arseniev e Dersu si separano con molto calore e si ritrovano di nuovo casualmente nella taiga 5 anni dopo, ripartendo insieme per nuove esplorazioni. Il primo episodio della seconda parte è quello che riguarda le razzie della popolazione dei Kunkhusi e serve per dimostrare che anche in natura non tutto è rose e fiori ed esiste la cattiveria e lo sfruttamento. Questo episodio è stato completamente tagliato nella versione italiana.
Segue poi l'episodio avventuroso e drammatico della zattera in cui Arseniev ricambia il favore, salvando la vita a Dersu.

Tutta l'ultima parte del film descrive la decadenza di Dersu. Depresso per avere ucciso una tigre (per lui rappresenterebbe "Amba", la personificazione dello spirito della taiga che come un demone perseguita chi la uccide), riceve il colpo finale dalla constatazione che fisicamente non è più in grado di sopravvivere nell'ambiente difficilissimo della taiga.
Accetta perciò di vivere nella casa cittadina di Arseniev, ma per lui è come essere un pesce fuori dell'acqua: non può accendere fuochi, non può tagliare alberi, non può costruire capanne, non può sparare. L'episodio della vita in città serve a farci capire quanto il vivere civilizzato sia innaturale, coercitivo e quasi oppressivo.
Non resta a Dersu che tornarsene nella propria taiga, dove guarda caso perde la vita non per cause naturali ma per essersi portato dietro un oggetto dalla "civiltà" (un prezioso fucile di precisione).

Un film formalmente semplice, appassionante, visivamente sublime, dal messaggio così coinvolgente e attuale, non poteva non entusiasmare le platee di mezzo mondo. Così per fortuna è stato. Ha anche vinto nel 1976 l'Oscar come miglior film straniero, rilanciando in pieno le quotazioni commerciali di Kurosawa, il quale trovò così negli Stati Uniti i fondi per continuare a girare i capolavori della vecchiaia.

La singolarità di "Dersu Uzala" è il fatto che è l'unica opera in tutta la filmografia di Kurosawa che non si svolge in Giappone e che non ha attori giapponesi. Inoltre il fatto che sia considerato quasi unanimemente un capolavoro dimostra l'universalità dell'arte di Kurosawa, il valore assoluto, senza luogo e senza tempo, dei temi dei suoi film.
Questo in particolare dovrebbe fare parte delle opere d'arte da conservare di fronte ad una eventuale distruzione dell'attuale civiltà umana, per poter idealmente trasmettere i valori su cui ricostruire un nuovo futuro modo di vivere.

Commenta la recensione di DERSU UZALA sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di amterme63 - aggiornata al 25/08/2010 18.01.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoi100 di questi annia complete unknowna different mana real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbastion 36berlino, estate '42better manbiancaneve (2025)black dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocome se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicognedreamsduse, the greatest
 NEW
e poi si vedeelfkins - missione gadgetemilia perezeyes everywherefamiglia imbarazzi - la maledizione dello zoccolofatti vederefiume o morte!follemente
 NEW
gen_gioco pericolosoglobal harmonyhello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretichokage - ombra di fuocoi am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
il bambino di cristalloil caso belle steineril mestiere di vivereil migliore dei maliil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondo
 NEW
io ti conoscoitaca - il ritornola citta' proibita (2025)la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliol'albero (2025)
 NEW
le assaggiatricile donne al balcone - the balconetteslee millerl'erede (2025)lilianal'orto americanolove (2024)luce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in aria
 NEW
mr. morfinamuori di leinella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 NEW
nonostante
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimenti
 NEW
opus - venera la tua stellapaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presenceprophecy
 NEW
puan - il professorericardito lo squalo?scissione - stagione 2
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il film
 NEW
sons (2025)strange darlingthe alto knights - i due volti del criminethe bayouthe breaking icethe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe monkeythe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substance
 NEW
the woman in the yardtornando a esttoys - giocattoli alla riscossau.s. palmeseun posto sicuro (2025)una barca in giardinouna viaggiatrice a seoulvoci di poterewolf man

1059939 commenti su 51854 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

AGO - PRIMA DI TUTTII SIMPSON - STAGIONE 1I SIMPSON - STAGIONE 10I SIMPSON - STAGIONE 11I SIMPSON - STAGIONE 12I SIMPSON - STAGIONE 13I SIMPSON - STAGIONE 14I SIMPSON - STAGIONE 15I SIMPSON - STAGIONE 16I SIMPSON - STAGIONE 17I SIMPSON - STAGIONE 18I SIMPSON - STAGIONE 19I SIMPSON - STAGIONE 2I SIMPSON - STAGIONE 20I SIMPSON - STAGIONE 21I SIMPSON - STAGIONE 22I SIMPSON - STAGIONE 23I SIMPSON - STAGIONE 24I SIMPSON - STAGIONE 25I SIMPSON - STAGIONE 26I SIMPSON - STAGIONE 27I SIMPSON - STAGIONE 28I SIMPSON - STAGIONE 29I SIMPSON - STAGIONE 3I SIMPSON - STAGIONE 30I SIMPSON - STAGIONE 31I SIMPSON - STAGIONE 32I SIMPSON - STAGIONE 33I SIMPSON - STAGIONE 34I SIMPSON - STAGIONE 35I SIMPSON - STAGIONE 4I SIMPSON - STAGIONE 5I SIMPSON - STAGIONE 6I SIMPSON - STAGIONE 7I SIMPSON - STAGIONE 8I SIMPSON - STAGIONE 9

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net