Recensione fratelli regia di Abel Ferrara USA 1996
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione fratelli (1996)

Voto Visitatori:   8,07 / 10 (52 voti)8,07Grafico
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film FRATELLI

Immagine tratta dal film FRATELLI

Immagine tratta dal film FRATELLI

Immagine tratta dal film FRATELLI

Immagine tratta dal film FRATELLI
 

Sono stati molti i pareri discordi su questo film, ma il destino dei registi come A. Ferrara è quello di far discutere, nel bene o nel male o, in questo caso sarebbe meglio dire, al di la del bene o del male.
Alcuni lo ritengono l'ennesimo film sulla mafia, un'abile esercitazione manieristica, altri invece un'opera sincera, intensa ed innovativa.
D'altronde lo stesso Ferrara alla mostra di Venezia (dove questo film fu incredibilmente snobbato per assegnare il Leone d'Oro al discreto "Michael Collins" di N. Jordan) disse: "Il mio non è un film sulla mafia, il genere è usato come pretesto per parlare della vita, della morte, della religione e dei legami familiari".

La famiglia Tempio è composta da tre fratelli: il maggiore Ray (C. Walken), il secondo Chez (C. Penn) e il più giovane Johnny (V. Gallo); l'omicidio di quest'ultimo è l'evento dinamico che scatena la folle voglia di vendetta dei due fratelli maggiori.
Tutto in una notte e attorno ad un cadavere, durante la veglia funebre di una famiglia nell'America degli anni Trenta, tra le canzoni struggenti di Billie Holiday e gli idilli sublimi di Carlo Buti (realtà e idealità, tristezza e nostalgia).
Tutto in una famiglia, come gli Atridi (molti hanno infatti accostato giustamente questo film alle tragedie classiche greche), a farsi piaghe e a leccarsi ferite insanabili, tra flashback e degli altrove atroci più del momento presente.
Uomini implacabilmente prigionieri di un destino, di una condanna, di un'ossessione di peccato ed espiazione, di un'inquieta coscienza del male.
Il prete che visita la famiglia è a conoscenza della condanna e accenna alla possibilità di rompere il groviglio di morte non lavando il sangue col sangue, ma d'altra parte è convinto dell'impossibilità di questa azione, dentro a quel consolidato groviglio psicologico-morale di mafiosi immigrati, di delitto che porta follia che porta dentro altro delitto.
Per la prima volta inoltre in un film di mafia le donne fanno sentire la loro presenza, la loro voce, sono loro ad indicare la via della salvezza, ma restano inascoltate; per gli uomini della famiglia Tempio solo nella morte sembra esserci pace.
La misura tragica del film risiede tutta in questa condanna, in questa assenza di luce, in questo notturno dialogo con un Dio troppo lontano e con dei troppo ostili.

Questo film, pur riprendendo molte delle tematiche affrontate nel precedente "The Addiction", è molto più cupo e, se nel precedente film di Ferrara il finale lasciava intravedere un barlume di speranza, in questo invece non c'è redenzione, ma solo presa di coscienza che l'inferno esiste e che non rimane che abituarsi ad esso (e non basta certo tenere la mano sopra un fornello da cucina, come H. Keitel in Mean Streets...).
Il tormento qui è tutto interiore.
Allora non stupisce sapere che St. John abbia scritto la sceneggiatura poco dopo la morte di un figlio e che lo stesso Ferrara abbia diretto il film proprio nel periodo in cui stava separandosi dalla moglie.
La morte e la separazione diventano così nel film due componenti autobiografiche che, come scrisse Chiacchieri su Cineforum, "graffiano il film fino in fondo, immergendolo in un regno oscuro, confuso, nero."

Rispetto ai film di Scorsese non c'è alcuna simpatia nei confronti dei personaggi mafiosi, non si sviluppa quel senso di empatia verso i mafiosi di Ferrara, o sarebbe meglio dire i mafiosi magistralmente dipinti nella perfetta sceneggiatura di Nicholas St. John.
I personaggi descritti da St. John sono sospesi in un bipolarismo che è alla base di tutti i conflitti che affollano i film di Ferrara. Sospesi tra la Grazia e la dannazione del libero arbitrio, si dibattono tra pulsioni ed aspirazioni antitetiche.

La bellezza di questo film nasce dalla precisione del testo e del contesto, dalla mirabile direzione di un gruppo di attori straordinari (C. Penn vinse la coppa Volpi a Venezia come miglior attore), dai dialoghi, dalle confessioni, dalle interrogazioni di pochi personaggi sopraffatti, condannati ma angosciosamente messi a confronto con un mistero da capire, dalla vita e dalla morte, da un movimento che parte da un morto e a quel morto sempre ritorna.
Il film infatti segue una circolarità narrativa e temporale che toglie il fiato: qualsiasi percorso riconduce al punto di partenza, al centro di ogni male e al persistere della visione.
In questo senso l'uso che Ferrara fa del flashback è davvero straordinario.
In tutto il film ci sono sei flashback che ripercorrono la memoria di ciascun fratello, con una notazione speciale al flashback di Chez dentro un altro flashback, (cosa che solo i grandi maestri sanno fare) a riesumare la morte del padre. Sei flashback per tornare nei nuclei fondanti il corpo della famiglia, con tutto il peso che ciò comporta: la memoria serve solo per ribadire e tornare al dolore del presente, che si irradia su tutto e tutti. L'esercizio del ricordo in Fratelli è funzionale per ripercorrere quello che rende assoluto il presente perché il presente non può essere riscritto, dato che tutto (il destino) è già stato scritto.
Ciò è tragico e senza ritorno. D'altronde tutti i personaggi del film vengono messi davanti ad un bivio: Ray può decidere se uccidere o meno, Chez concede una possibilità di redenzione alla prostituta bambina, per poi sodomizzarla ricordandole che il diavolo offre una sola opportunità.
La loro è solo hybris (disubbidienza nel senso della tragedia greca) nichilista più che carità, salvare l'anima della ragazzina è in effetti una voluttà di essere Dio, è una sfrenata volontà di potenza. Come ha scritto Nino Fasullo: "I personaggi di Ferrara in effetti non temono Dio, ma lo imitano ponendosi al suo livello.".
Battute quali: "Devi rendere conto a me come a Dio", sono esemplari del discorso.
Ray ad un certo punto dice: "Se faccio qualcosa di sbagliato è perché Dio non mi ha fatto la grazia. [...] Io posso lavorare con quello che Dio mi ha dato."
Non c'è redenzione e non c'è scelta. Il bivio descritto sopra è in effetti solo fittizio; la strada è segnata e noi non possiamo fare nulla per cambiarla.
Questo modo di pensare viene ulteriormente amplificato dal sistema di immagini; ogni inquadratura è sempre finita, senza uscita, e il regista comprime i sentimenti e i suoi personaggi in interni non più grandi e luminosi di una bara (merito anche della stupenda fotografia nero-verde di K. Kelsch).
Quasi tutto il film è infatti girato in interni proprio per dare la claustrofobica idea di una mentalità troppo chiusa e di una vita senza via d'uscita.

Infine una menzione particolare per la scena finale, improvvisa quanto inevitabile, da antologia del cinema, C. Penn è da applausi e basterebbe per far gridare al capolavoro.

Commenta la recensione di FRATELLI sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di fidelio.78 - aggiornata al 11/10/2005

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net