Recensione il ladro regia di Alfred Hitchcock USA 1956
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione il ladro (1956)

Voto Visitatori:   7,80 / 10 (27 voti)7,80Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film IL LADRO

Immagine tratta dal film IL LADRO

Immagine tratta dal film IL LADRO

Immagine tratta dal film IL LADRO

Immagine tratta dal film IL LADRO

Immagine tratta dal film IL LADRO
 

Ispirato a un fatto realmente accaduto, "Il ladro" è uno dei più intensi e profondi film "imperfetti" di Hitchcock, e una delle più abili requisitorie contro la giustizia del regista inglese.
E' ancora difficile collocarlo tra i suoi massimi capolavori, eppure possiede una forza d'impatto, un pathos, un coraggio che forse superano il ricordo di opere tecnicamente inattaccabili e artisticamente più elevate, fors'anche più fredde e cerebrali.
Jodorowsky, regista di film-culto come "La montagna sacra" e scrittore di un certo successo, era un detrattore di Hitchcock: egli considerava (ma non era il solo) la suspance un espediente prefabbricato per attirare il pubblico, analizzando con superficialità un'aspetto non secondario del cinema di Hitch, la "finzione reale e artificiale" come prospettiva della realtà sociale.

"Il ladro" affronta uno dei temi prediletti del regista, la storia di un uomo che viene accusato ingiustamente sulla base di indizi e testimonianze, privato - attraverso un complotto - di tutte le sue difese.
L'uomo è Manny Balestrero, un onesto musicista marito fedele e padre di famiglia, che viene erroneamente indicato come l'autore di una rapina.
Messo in carcere e processato, passa attraverso una vera e propria via crucis, anche quando il vero colpevole viene arrestato e Manny rimesso in libertà: la prova d'innocenza che sembrava indimostrabile man mano che il tempo passava così come la morte di due potenziali testimoni avevano seriamente minato i nervi della moglie di Manny, tanto da richiederne il ricovero in una clinica per malattie nervose (fra l'altro alcuni errori procedurali resero necessario un secondo procedimento del processo).

Questa, in sintesi, è la storia di Manny, ed è la stessa storia del film di Hitchcock il quale - scegliendo il figlio putativo dell'America onesta e liberale (l'attore Henry Fonda) risalta la figura della vittima innocente già rievocata da Fonda in "Sono innocente" di Lang e, due anni dopo, in "Lasciateci vivere".
E' un incubo kafkiano che porta all'impotenza del protagonista, dando l'impressione che tutto quello che vediamo potrebbe succedere anche a noi. L'onestà del volto - o dell'estabilishment culturale e attoriale - di Fonda è perfetta: il suo Manny è il tipico uomo medio americano, ingenuo, simpatico, fedele alla moglie, comprensivo e affettuoso con i figli, ma anche ordinario, incolore, dotato di scarsa intelligenza.
La sua caratteristica è la "normalità", ed è la stessa che lo porta a trovare la sua disintegrazione sociale e morale: pensiamo alla sequenza in cui viene arrestato per la prima volta, e si volta a guardare la sua casa - simbolo di benessere e tranquillità domestica.
Non si può negare che il film, pur dolorosissimo, celi un'inquietante sarcasmo e una beffarda ironia davanti alla sorte di questo povero disgraziato: Manny è il simbolo dei valori borghesi messi improvvisamente a soqquadro, dell'istintuale prigione dorata nella quale vengono rinchiusi (contrariamente a quella, ben più concreta, degli istituti di pena dove Manny trova la sua espiazione).

L'ineffabile Hitch racconta, pur senza enfasi progressista (dobbiamo dargli atto di aver sempre voluto evitare le spirali dell'atto d'accusa ideologico) il Maelstrom, la caduta di quest'uomo, appunto, ordinario e non straordinario, ovvero l'ultimo dei fuorilegge che ti aspetti.
Fonda, con la sua andatura greve e lo sguardo spaesato e impotente (spesso ricorre a un modo tutto suo di guardarsi alle spalle, come se potesse agguantare utopisticamente uno spiraglio di verità) è indimenticabile, recando al personaggio una forma passiva e introspettiva di dolore nel quale lo stesso spettatore sprofonda fino alla fine: perchè non c'è vera liberazione davanti al dramma che si è consumato, ma soprattutto il retaggio di un incubo.

Il personaggio della moglie è il vero perno del film: un dramma che coinvolge altri aspetti, altre persone, ovvero l'amato nucleo familiare.
Una Vera Miles pre-"Psycho" davvero splendida: la donna che finisce in una clinica psichiatrica, mentre il marito assiste impotente alla degradazione morale e psichica della sua famiglia, a causa dell'accusa infamante che lo coinvolge.
Non riesce quasi mai a comunicare con lei, per quanto non cessi mai di provarci. E a questo punto il silenzio genera la follia: è emblematica la scena forse più potente e coinvolgente dell'intero film, quella in cui la donna rompe uno specchio, ferendo il marito al volto, in una sensazione di indomito sconcerto, un'impalpabile angoscia che lo spettatore sente (vede) generarsi con la sensazione che "sarà difficile tornare indietro".
E' un punto di non ritorno, appunto, che Hitch filma con un certo sadismo ma anche con una vera e sincera partecipazione umana: lo stesso Manny si è arreso al suo destino diventando vittima di se stesso, della propria mediocrità, piegato (un po' enfaticamente) alla passiva trascendenza della preghiera: un rituale fatalista che concede all'uomo la salvezza dalla morte per mezzo della fede.

In definitiva, ciò che colpisce di questo film è proprio la sua capacità di andare ben oltre i consueti territori classici, quelli della suspance - tanto ostracizzata da Jodorowsky - costringendoci ad empatizzare per quest'uomo imperfetto e la sua famiglia (soprattutto) la cui unica ragione è la volontà della propria imperturbabile, paradossale e (diciamolo) odiosamente neutrale onestà.
Quell'"altro mondo" che legge i fatti di cronaca sui quotidiani, provando la "giusta" indignazione, a cui Hitchcock sembra rivolgere le proprie e altrui paure, monitorando la sicurezza dagli eventi esterni.
L'enfatizzazione di una colpevolezza mai provata, e la mitigazione della forza (invero debole) della ragione.

Commenta la recensione di IL LADRO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di kowalsky - aggiornata al 08/07/2008

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net