Recensione io sono. storie di schiavitu' regia di Barbara Cupisti Italia 2011
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione io sono. storie di schiavitu' (2011)

Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film IO SONO. STORIE DI SCHIAVITU'

Immagine tratta dal film IO SONO. STORIE DI SCHIAVITU'

Immagine tratta dal film IO SONO. STORIE DI SCHIAVITU'

Immagine tratta dal film IO SONO. STORIE DI SCHIAVITU'

Immagine tratta dal film IO SONO. STORIE DI SCHIAVITU'

Immagine tratta dal film IO SONO. STORIE DI SCHIAVITU'
 

Profezia
Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli,
scenderà da Algeri, su navi
a vela e a remi. Saranno
con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri
sulle barche varate nei Regni della Fame.
Porteranno con sé i bambini,
e il pane e il formaggio
....
Essi sempre umili
Essi sempre deboli
essi sempre timidi
essi sempre infimi
essi sempre colpevoli
essi sempre sudditi
essi sempre piccoli,
essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare,
essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi
in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo,
essi che si costruirono
leggi fuori dalla legge,
essi che si adattarono
a un mondo sotto il mondo.

P.P. Pasolini, da "Alì dagli occhi azzurri"

Circa quaranta anni fa Pier Paolo Pasolini profetizzava che molto presto ondate di profughi africani, sulle ali di un sogno di libertà e di riscatto, avrebbero intrapreso un lungo viaggio e sarebbero arrivati qui da noi nella speranza di raggiungere l'Europa: la loro "terra promessa".
La profezia si è avverata, è sotto gli occhi di tutti. Sono i figli di quell'Alì dagli occhi azzurri, sono i figli dei poveri del nostro tempo e vengono dalle guerre che non finiscono mai.
A loro, ai loro indicibili viaggi, al loro arrivo nel nostro paese, alle loro difficili condizioni in cui sono costretti a vivere, è dedicato il film-documentario "Io sono - Storie di schiavitù", che la regista Barbara Cupisti ha presentato all'ultimo festival di Venezia nella sezione Controcampo Italiano.

Si tratta di un'ora di storie di uomini e donne giunti in Italia spinti dalla fame, dalle torture e dalle guerre con la speranza di migliorare il loro futuro. Sono uomini e donne vittime del più grosso crimine, ma anche del più redditizio, della criminalità organizzata: il traffico di esseri umani.
Sono storie di uomini e donne "invisibili", senza nome e senza identità, storie di schiavitù contemporanea, perché di schiavitù si tratta. Perché uno schiavo non è, almeno in quanto persona, uno di noi, non è la nostra razza, non è la nostra cultura, non è la nostra religione, non è la nostra lingua. Non pensa come noi e spesso non ha neppure lo stesso colore della nostra pelle. E' soltanto un immigrato, un essere umano alla deriva a cui la vita, il bisogno, le persecuzioni, le guerre, la fame, hanno negato tutto, persino il diritto di essere uomo, e verso il quale solitamente, quando va bene, abbiamo un atteggiamento di compassione generica, ma mai di rispetto o di comprensione.
Molto più spesso invece, vediamo emergere in noi sentimenti di preoccupazione e di paura, in quanto possibile minaccia alla nostra cultura e alla nostra identità, ma anche ai posti di lavoro, alla sicurezza e all'ordine costituito.
Si tratta quindi di un fenomeno sociale molto diffuso e molto spesso ignorato o tenuto nascosto.

Barbara Cupisti, attrice e documentarista viareggina, ispirata dagli scioccanti versi della poesia di Pasolini, dopo aver girato "Vietato Sognare" (il documentario incentrato sulla vita e sulle emozioni dei bambini israeliani e palestinesi, rappresentando una sorta di seguito rispetto alla sua opera precedente "Madri", che invece faceva luce sulle attese, le speranze e i dolori delle donne di Israele e Palestina), torna dietro la macchina da presa per raccontarci nuovi capitoli di storia di umana sofferenza: quella di tanta gente giunta in Italia - per lo più clandestinamente - sull'onda di un sogno di una vita migliore e finita nell'inferno dei centri di accoglienza o a prostituirsi sulle strade, per restituire l'esorbitante debito contratto con le organizzazioni criminali che governano questi traffici.

La regista raccoglie testimonianze, visita luoghi e città, da Crotone a Napoli, a Roma, per raccontarci di barconi che affondano e di sopravvissuti che arrivano in Italia con negli occhi ancora le immagini della tragedia, ad acuire i problemi di un paese già in crisi. Ascoltiamo così le testimonianze di donne e uomini impauriti e privati della libertà, che difendono una dignità mai persa fino in fondo, come difendono il loro diritto a vivere una vita più giusta di quella che hanno vissuto fino ad ora.
Uomini e donne di etnie diverse che, per uno strano disegno del destino, sono costrette a condividere una realtà fatta di emarginazione, razzismo, disagio sociale e sfruttamento, quasi non avessero dignità umana. Uomini e donne di culture diverse che per uno strano disegno del destino sono costretti ad esprimersi, per capirsi, in un linguaggio che non è il loro e che conoscono malamente.
"Io sono" ci restituisce così storie di speranze e delusioni, di sogni e frustrazioni, raccontate con grande emotività e grande pudore, ma anche con grande indignazione.

Impariamo così a conoscere Mohammed, scappato dalla povertà a 14 anni e ora in Italia dove studia e lavora per restituire alla sua famiglia i soldi necessari per il suo viaggio.
E Salomon, bambino soldato fuggito dalla guerra in Somalia, ed Elizabeth che appena arrivata è stata costretta a scendere in strada a prostituirsi e che ora tenta di ricostruirsi una vita dopo aver denunciato i propri sfruttatori. E poi Dadir e Kabir e Jennifer e Julia e tanti altri. Tutti con storie tragiche alle spalle. Come le ragazze nigeriane, tutte giovanissime, spesso minorenni, richiamate in Italia con il miraggio di un lavoro regolare e invece, appena giunte, mandate a battere i marciapiedi in attesa di vendere il proprio corpo a clienti interessati unicamente al loro soddisfacimento sessuale; o come i trans brasiliani che raccontano le loro peregrinazioni in attesa di racimolare i soldi per sottoporsi all'operazione, o come gli afghani che dopo aver vagato dalla Turchia alla Grecia si ritrovano costretti a vivere di espedienti e a dormire nel sudiciume di una nave abbandonata nel porto di Crotone.

Tutte vicende drammatiche da dimenticare.
Ma come? Quando si è costretti a dormire per terra negli atri delle stazioni o in una sorta di comune ricreata sotto una tenda. Come si può dimenticare un viaggio allucinante, in cui si è rimasti chiusi per tre giorni nella cella frigorifere di un camion, o ammassati in 40 - 50 su di un barcone che al massimo ne può contenere meno della metà.
Come può definirsi accoglienza quella di uno Stato che ha prolungato fino a diciotto mesi la "reclusione" nelle baraccopoli di quelli che eufemisticamente vengono chiamati "Centri di prima accoglienza" e che in realtà sono centri di identificazione e di espulsione.
Come può definirsi democratico uno Stato che costringe a rinnovare il permesso di soggiorno nella stessa città che l'ha rilasciato anche se hai trovato lavoro a mille chilometri di distanza, e la procedura può durare mesi e non concludersi mai.
Come può definirsi moderno uno Stato che finge di ignorare la realtà di una nave fatiscente ancorata in un porto e diventata rifugio di disperati, che fanno a turno per dormire, nel sudiciume e nell'immondizia, sullo stesso lurido materasso.

"Siamo di fronte ad un nuovo olocausto", come afferma il regista Emanuele Crialese, che a Venezia aveva fatto conoscere il dramma dell'immigrazione con il suo "Terraferma", "chiamiamo clandestinità una fuga e fuorilegge i migranti reclusi nei centri di accoglienza come criminali, quando non ci spingiamo a far morire in mezzo al mare la gente che respingiamo".
Noi che fino a non molti anni addietro, con le valige di cartone e le toppe nei pantaloni, lasciavamo la Sicilia e la Puglia, il Veneto e la Calabria per raggiungere l'America e l'Australia, nella speranza di un mondo migliore.

Commenta la recensione di IO SONO. STORIE DI SCHIAVITU' sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Mimmot - aggiornata al 22/02/2012 17.32.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net