Recensione la stella che non c'e' regia di Gianni Amelio Italia, Francia, Svizzera 2006
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione la stella che non c'e' (2006)

Voto Visitatori:   6,50 / 10 (41 voti)6,50Grafico
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film LA STELLA CHE NON C'E'

Immagine tratta dal film LA STELLA CHE NON C'E'

Immagine tratta dal film LA STELLA CHE NON C'E'

Immagine tratta dal film LA STELLA CHE NON C'E'

Immagine tratta dal film LA STELLA CHE NON C'E'

Immagine tratta dal film LA STELLA CHE NON C'E'
 

La Cina non è più soltanto vicina: è già qui, tra noi. E quanto sia vicina lo dimostra la stessa attuale spedizione governativa e industriale italiana in quel paese, segno che un confronto socio-economico-culturale non è più procrastinabile.
Amelio, cinematograficamente avvezzo a viaggi e scoperte geografico-umane, ritaglia un personaggio italiano contemporaneo per inserirlo nel contesto del confronto tra la nostra cultura e quella dell'impero cinese. Con coraggio - bisogna riconoscerlo - Amelio affronta questo delicato discorso ponendolo sul piano dell'economia e del lavoro, che per forza di cose è necessariamente anche culturale.

Vincenzo Buonavolontà, il protagonista interpretato dal solido Castellitto, è un uomo della classe media operaia italiana, un manutentore dell'altoforno di un'acciaieria in dismissione. La crisi dell'acciaio, e più in generale della grande industria italiana, lo priva non solo del lavoro di sempre, ma anche dell'impianto a cui quel suo lavoro era dedicato. La dirigenza italiana trova conveniente vendere agli acquirenti cinesi l'altoforno di cui Vincenzo si occupava. E' una parte di sé che se ne va. Un altoforno di 30 anni da smantellare e trasportare dall'altra parte del mondo, un'esperienza lavorativa della medesima durata che finisce con quell'atto.
Per Vincenzo l'altoforno non è solo il cuore dell'acciaieria, ma il centro di tutta la sua esistenza, parte della sua anima. L'Italia, la vecchia Europa decadono, arrancano tra le maglie di un'economia in cambiamento, che ha allargato gli orizzonti, e dismettono il meglio delle loro creazioni a favore di nuovi antichissimi mondi/acquirenti in rapida disattenta espansione.

Vincenzo è un operaio di vecchio stampo, di quelli legati al proprio lavoro, al macchinario che hanno in gestione, da un attaccamento che va oltre le proprie mansioni, secondo una concezione del lavoro che univa per una vita l'uomo alla "sua" fabbrica. Per cui la cura dell'impianto, considerato quasi come materialmente - e, per estensione, affettivamente - proprio, nonché come unico e irripetibile, porta per l'operaio (in barba all'alienazione...) a trovare anche i rimedi agli eventuali difetti. Nessuno conosce l'impianto meglio dell'operaio che vi lavora, e il suo funzionamento - e la sua usura - va di pari passo con la vita di quell'uomo.
La dismissione in atto, la dislocazione e la frammentazione industriale hanno sgretolato anche questo concetto di sacralità del lavoro. Vincenzo, appresa con rassegnazione la destinazione del "suo" altoforno, bypassando la dirigenza della fabbrica, tenta di assolvere all'ultimo suo dovere di manutentore, quello di trovare il difetto dell'altoforno e di porvi rimedio. Il suo invito alla cura dell'impianto pare non interessare molto ai cinesi. La loro economia viaggia troppo velocemente per potersi soffermare su questi dettagli tecnico-"sentimentali" trascurabili.

E' il primo vero confronto tra culture che Amelio tratta già nell'incipit: un contrasto drammatico ed evidente tra due mondi e due concezioni diametralmente opposti che si scambiano i ruoli senza intendersi, senza trasmettersi le conquiste umane e di civiltà arrivate con lo sviluppo e il progresso (occidentale) ora in affanno.
Vincenzo parte per la Cina alla ricerca del suo altoforno a cui applicare la nuova centralina da lui stesso realizzata al fine di risolvere il difetto rilevato. E' la sua missione finale, la ricerca della propria anima, del senso stesso di tutta la sua esistenza di operaio legata alla macchina.
Amelio imposta questo road movie - fatto di treni, autobus, battelli, ascensori, scale, camion, mezzi di fortuna - come un viaggio nel "Cuore di tenebra" del grande impero d'Oriente. Ma qui non c'è un agente della compagnia coloniale a osservare e scoprire - con fascino e orrore - il mondo selvaggio e crudele del paese lontano colonizzato dal proprio, ma un uomo semplice del vecchio mondo colonialista alla scoperta dell'immenso paese che, in un mare di contraddizioni, ne sta soppiantando il ruolo di conquistatore.

Nell'ignoto, alla fine del viaggio, non si cela la figura inquietante e ambiguamente affascinante di un Kurtz sfuggito alle regole del proprio mondo, risvolto oscuro dell'anima dell'uomo occidentale, ma il senso ultimo dell'esistenza di quell'uomo, l'attaccamento viscerale al suo ruolo, ai suoi valori (e alla loro sopravvivenza). Come Conrad semmai si pone Amelio, mostrando un mondo sconosciuto che si apre a noi, come a Vincenzo, nel momento stesso del viaggio.
La Cina che appare agli occhi di Vincenzo è un paese che cambia repentinamente, dalla sera alla mattina successiva; la scavatrice non può nemmeno più permettersi di piangere, neanche di notte, mentre centinaia di gru si arrampicano per costruire grattacieli sempre più alti; fiumi, città, villaggi, paesaggi millenari scompaiono in brevissimo tempo sotto la spinta di un fagocitante "progresso", come dice Vincenzo navigando sul Fiume Azzurro destinato a diventare un immenso lago artificiale con la costruzione della più grande diga del mondo. Ma è più che altro uno sviluppo senza progresso, quello che persegue la Cina, per usare le parole di Pasolini.

A Vincenzo si sono sostituiti milioni di operai senza diritti e senza alcun legame (affettivo) con la macchina, formiche che producono in serie e in fretta ogni cosa, in grado di risolvere ogni problema, anche quello più difficile, secondo il parere di Vincenzo.
Ciò che per lui era frutto del suo personale ingegno e impegno nel connubio con l'impianto, di fronte alla veloce, indifferente produttività cinese è solo un pezzo inutile in quanto già realizzato in molteplice copia (di quale efficacia non è dato saperlo...). La missione di Vincenzo è a questo punto terminata, come un padre che ha donato gli organi di suo figlio morto ad un altro e finisce per conoscerne il destinatario: appresa la sorte della sua creatura, la sua storia di manutentore può dirsi davvero conclusa.
Non gli resta che il deserto, il nulla, e la piena, dolorosa consapevolezza che quella parte fondamentale della sua vita non gli appartiene ormai più. Non può più neanche aggiustare il giocattolo di plastica regalato al bambino, perché quei meccanismi sono di un'epoca da cui è stato tagliato definitivamente fuori.

Come nel più classico dei viaggi (letterari), il protagonista è affiancato da una guida, tanto fisica e "secolare" quanto spirituale. E nel film di Amelio essa assume il volto dolce di una ragazza cinese, interprete e studiosa di lingue "minori" (l'italiano), figlia e simbolo rivelatore del mondo arcaico e povero, sofferente della campagna schiacciata dalla burocrazia del sistema e dal rapidissimo e inarrestabile sviluppo del quale, però, non si colgono tangibili benefici sulla popolazione.
Anche in questa cineincursione cinese Amelio attribuisce un ruolo di speranza e di fiducia per il futuro ai bambini. Il figlio non dichiarato di Liu hua che gioca con la centralina dell'altoforno realizzata da Vincenzo ne ha afferrato i segreti, ne ha catturato l'anima: forse un giorno questo bimbo potrà dare il suo contributo alla causa del progresso umano dei cinesi, alla loro completa emancipazione sociale e civile.

La stella che non c'è: nella bandiera della Cina ci sono 5 stelle; Liu Hua ne nomina 4, che simboleggiano l'onestà, la pazienza, la solidarietà, la giustizia. Ne manca una, la più grande forse...*
Nonostante l'importanza data a tutti questi elementi e l'intelligenza con la quale vengono trattati, il film non ha la forza di imporsi come opera definitiva sulla questione, per quella tendenza a ripiegare verso l'intimismo del finale e alla scelta registica di non soffermarsi maggiormente sull'impatto emotivo, estetico e culturale che l'osservazione del paesaggio geografico e umano della Cina produrrebbe a un occidentale che l'attraversa.

* La stella più grande nella bandiera cinese simboleggia il Partito Comunista.

Commenta la recensione di LA STELLA CHE NON C'E' sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di gerardo - aggiornata al 18/09/2006

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net