Recensione nobody knows regia di Hirokazu Koreeda Giappone 2004
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione nobody knows (2004)

Voto Visitatori:   8,74 / 10 (17 voti)8,74Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film NOBODY KNOWS

Immagine tratta dal film NOBODY KNOWS

Immagine tratta dal film NOBODY KNOWS

Immagine tratta dal film NOBODY KNOWS

Immagine tratta dal film NOBODY KNOWS

Immagine tratta dal film NOBODY KNOWS
 

In un piccolo appartamento di periferia traslocano una donna e suo figlio. Nessuno sa però che la loro famiglia è composta da altri tre bambini, due dei quali sono arrivati nella nuova casa dentro le valigie. A parte Akira, il figlio maggiore, che deve occuparsi della spese familiari, la madre non permette ai figli di uscire di casa per nessun motivo.
L'originalità della trama non deve ingannare. Benché assurda, la vicenda infatti fonda la sua origine nella realtà. Infatti nel 1988 i giapponesi rimasero sconvolti da un fatto di cronaca che raccontava l'abbandono in un appartamento di Tokyo di quattro bambini, diventati poi tre per la triste fatalità di una vita già sfortunata.
"Nobody Knows" parte da questo insolito e sconcertante episodio reale per confezionare una piccola storia, semplice e amara, ma tenera e innocente come i suoi protagonisti.
Il regista Hirokazu Koreeda romanza una storia addolcita nei suoi punti più brutali, senza perderne però la drammaticità.

E' la storia di un abbandono e della graduale ma completa rassegnazione di quattro bambini che si adeguano alla crudeltà e all'incoscienza di una madre ben più infantile di loro stessi. Avuti da quattro uomini diversi, amano la loro progenitrice con completa devozione, accettando le sue assenze e le sue mancanze totalmente esplicite e gratuite, senza dolersi di quel divieto, talmente assurdo da apparire irreale, che li relega perennemente tra le pareti di casa.
In primis stride, in questa visione così empaticamente inaccettabile, la dolcezza e il savoir faire materno della donna. La voce rassicurante e l'atteggiamento conciliante nei confronti dei suoi figli, che lei tratta con estrema cura nei primi momenti, sembrano rassicurare. Eppure, con la stessa semplicità con cui la donna tenta di amare i suoi bambini, risulta capace di recluderli dalla loro nascita e poi di dimenticarli, gradualmente ma per sempre. In uno degli ultimi momenti che trascorre con il figlio maggiore Akira sarà capace di ammettere di voler andare via e giustificherà la sua volontà dicendo: "Non ho diritto anche io ad essere felice?"
E' questo un mondo che riempie gli ingenui di sogni e miraggi, e questa madre appare vittima della sua stessa sventatezza. Concepisce e alleva quattro figli con un qualche progetto per se stessa che mai arriva e, invece di cambiare rotta verso la sua realtà, si crogiola nell'illusione di un nuovo, lontano e vago futuro.
L'attrice, You, si rivela particolarmente brava a rendere incisivamente l'immaturità della donna, che si cruccia e brontola come un'infante a cui non si presta la dovuta attenzione. E anche quella che sembrava inizialmente dolcezza, si rivela essere inconsistenza caratteriale e distanza dalla realtà. Sembra quasi essere una variante di Medea offuscata dalla sua follia e dal suo bisogno d'amore, la quale si rende rea dell'eliminazione sociale dei suoi figli, vendicandosi nella sua prospettiva non solo dei suoi quattro (o più) Giasone che l'hanno abbandonata, ma anche della società che la fa sentire limitata e intrappolata perché madre

I quattro fratellini si ritrovano soli. Spaesati, perché completamente indifesi di fronte a un mondo che non hanno mai vissuto né conosciuto, e incompleti, perché privi di una figura d'accudimento. Sopravvivono sotto la guida del primogenito Akira, dodicenne taciturno e serio, che si carica di tutta la serietà e la maturità necessaria a mandare avanti la baracca. E' sensibile e premuroso, attento all'economia domestica in ogni suo punto. La sua responsabilità, forse non voluta ma accettata con dedita rassegnazione, lo rende molto perspicace e realista, tanto da permettergli di intuire subito la definitiva scomparsa della madre dalla loro vita, nonostante tenti di nasconderlo ai fratelli minori con piccole illusioni consolatorie. Il suo diviene quasi subito il ruolo di un padre che mantiene unito quel che rimane della loro famiglia e che provvede alla sua sopravvivenza.
Kyoko è la figlia femmina maggiore. Afflitta e inconsolabile per la perdita di una madre che adora e che rimpiange ogni giorno, si convince della sua totale responsabilità per la fuga della madre, pensando che arrivi ad odiarla. Rappresenta, con la sua malinconia e con la sua depressione, l'espressione di tutto quel dolore che i suoi tre fratelli non sono in grado di esternare.
Shigeru e la piccola Yuki vivono con la naturalezza e la positività dei bambini ciò che gli si presenta davanti, senza smettere mai di credere che la madre un giorno tornerà, e senza smettere di essere curiosi verso il mondo, nonostante questo gli sia inizialmente precluso.

E' questa la cronaca di un adattamento. Dopo lo sbigottimento per la constatazione della prigionia di questi bambini, che vivono come fantasmi, ci si rende conto che il dramma vero e proprio è l'accettazione dell'abbandono da loro subito.
I protagonisti, perfettamente organizzati inizialmente, finiscono per trascinarsi verso la sopravvivenza con l'accoglimento silenzioso della loro condizione, che peggiora di giorno in giorno. La sobrietà e la dignità con cui questo destino di abbandono viene accettato e descritto è assordante. A tratti commovente, a tratti quasi fastidioso per la fatalità implacabile che investe i protagonisti. Si assiste, con un realismo minimale e asciutto molto in linea con la cultura giapponese, alla passività della società, che guarda con occhio distante e incredulo a questa famiglia smembrata dalle sue fondamenta.
Quando verrà chiesto ad Akira perché non avverte la polizia della loro circostanza, lui risponderà che, se la cosa venisse a galla, loro verrebbero separati e il suo rifiuto chiude ogni discussione. I quattro fratelli sono prigionieri di una casa e di una madre che non sa amarli, ma sono anche prigionieri di una società che li ignora e che arriva a considerarli un peso inutile, una seccatura burocratica da sbrigare. La loro giovane età non li rende "produttivi" economicamente, non possono lavorare, sono completamente dipendenti all'apparenza dalle azioni degli adulti. Akira se ne rende conto e prova a reagire coi mezzi che ha a disposizione; preferisce l'oblio e il menefreghismo della sua società piuttosto che vivere senza i suoi fratelli. La madre stessa è comunque figlia di un cultura fredda ed egoista che illude e corrode l'individualità fino a deformarla e portarla lontano dalla realtà. In questo mondo non c'è quindi spazio per quattro bambini che, in fondo, avrebbero solo bisogno della loro madre.

La cadenza, o per meglio dire la decadenza, degli avvenimenti è scandita da un climax ascendente di normalità inquietante, intervallata solo dall'entrata in scena di due amici adolescenti di Akira che poi egualmente spariscono, dalla presenza della solitaria Saki che si rifugia nella bisognosa amicizia dei quattro fratelli, ed infine dalla morte di Yuki che i fratelli non riescono ad elaborare perfettamente per via della loro condizione e della loro giovane età. Questi eventi, benché elementi di variazione, sembrano amalgamarsi perfettamente alla trama di base, non distogliendo dall'effetto di monotonia che è dato dall'assenza di un punto di riferimento adulto.

Il dolore traspare costantemente dalle azioni dei protagonisti ma accompagnato da un senso di misura che può spiazzare lo spettatore poco conoscitore della cultura giapponese. Questa compostezza dona un'intensità che sarebbe impossibile ricreare esplicitamente, poiché il raggio d'effetto ne risulterebbe drasticamente ridotto. In tal maniera è invece percepibile il continuo riecheggiare di una sofferenza che i protagonisti non osano pronunciare ma che investe completamente la loro esistenza. Il loro dolore si rivela dolce e limitante come la loro innocenza.

La mancanza di una sceneggiatura solida diventa in questo caso un pregio. Il realismo delle giornate dei protagonisti non è montato ad arte con picchi d'attenzione per un qualche evento, bensì lo spettatore è portato a seguire l'abitudinarietà degradante entro cui scivolano piano piano i protagonisti. Questa condizione è generata dalla staticità delle loro giornate, nonostante Akira si prodighi per la riuscita migliore.
Ciò che Hirokazu Koreeda ci offre è uno spaccato di anonima e triste vita, della quale le vittime sono dei bambini più o meno ignari del loro destino. Si scorge la necessità di una resa realistica che vuole essere asfissiante e devastante. L'effetto è quello di una silenziosa discesa agli inferi senza il consolante e improbabile happy ending quasi dogmatico nel cinema occidentale.

Colpisce indubbiamente la bravura dei giovani attori, tra i quali spicca immancabilmente Yuya Yagira, interprete di Akira, al quale viene conferito infatti il premio di miglior attore al Festival di Cannes del 2004. Lo spessore del personaggio, risoluto e maturo ma fragile, è supportato dal pathos impresso dal volto di Yagira, intenso e concentrato.

Elemento di calcolata importanza nell'economia generale del film è la fotografia. Quella di "Nobody Knows" è incentrata sul dettaglio e sul richiamo a un'intimità fatta di fiori e giochi o di angoli di pelle che parlano del movimento di un bambino. La fotografia suggerisce un mondo semplice, fatto di piccole soddisfazioni, la natura circostante o gli oggetti familiari, piccole mani che scoprono il mondo o piedini incerti che si muovono sopra una sedia. La poesia e l'attenzione con cui vengono studiate le inquadrature, dona al lungometraggio la delicatezza tipica del mondo infantile che qui viene catturato nonostante si colga smarrimento, sofferenza e abbandono.

Le musiche, curate dal duo di chitarristi giapponesi Gontiti, sono efficaci e decisive in alcuni momenti per sdrammatizzare la situazione, sfumando l'atmosfera grave in qualcosa di più simile alla spensieratezza infantile, resistente nonostante tutto.

"Nobody Knows" è un buon prodotto di cinema "umanista", lontano dagli stereotipi sia per soggetto che per resa, capace di convincere con una miscela ben dosata di tenerezza e tragicità. Sicuramente poco adatto al grande pubblico per i tempi lenti e per i lunghi silenzi tipici della scuola orientale, ma decisamente meritevole di attenzione per la qualità tecnica quanto per l'originalità tematica. Una poesia che timidamente impone se stessa alla sensibilità del pubblico.

Commenta la recensione di NOBODY KNOWS sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di ele*noir - aggiornata al 29/11/2010 15.50.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoi100 di questi annia complete unknowna different mana real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbastion 36berlino, estate '42better manbiancaneve (2025)black dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocome se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicognedreamsduse, the greatest
 NEW
e poi si vedeelfkins - missione gadgetemilia perezeyes everywherefamiglia imbarazzi - la maledizione dello zoccolofatti vederefiume o morte!follemente
 NEW
gen_gioco pericolosoglobal harmonyhello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretichokage - ombra di fuocoi am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
il bambino di cristalloil caso belle steineril mestiere di vivereil migliore dei maliil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondo
 NEW
io ti conoscoitaca - il ritornola citta' proibita (2025)la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliol'albero (2025)
 NEW
le assaggiatricile donne al balcone - the balconetteslee millerl'erede (2025)lilianal'orto americanolove (2024)luce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in aria
 NEW
mr. morfinamuori di leinella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 NEW
nonostante
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimenti
 NEW
opus - venera la tua stellapaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presenceprophecy
 NEW
puan - il professorericardito lo squalo?scissione - stagione 2
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il film
 NEW
sons (2025)strange darlingthe alto knights - i due volti del criminethe bayouthe breaking icethe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe monkeythe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substance
 NEW
the woman in the yardtornando a esttoys - giocattoli alla riscossau.s. palmeseun posto sicuro (2025)una barca in giardinouna viaggiatrice a seoulvoci di poterewolf man

1059987 commenti su 51854 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

AGO - PRIMA DI TUTTII SIMPSON - STAGIONE 1I SIMPSON - STAGIONE 10I SIMPSON - STAGIONE 11I SIMPSON - STAGIONE 12I SIMPSON - STAGIONE 13I SIMPSON - STAGIONE 14I SIMPSON - STAGIONE 15I SIMPSON - STAGIONE 16I SIMPSON - STAGIONE 17I SIMPSON - STAGIONE 18I SIMPSON - STAGIONE 19I SIMPSON - STAGIONE 2I SIMPSON - STAGIONE 20I SIMPSON - STAGIONE 21I SIMPSON - STAGIONE 22I SIMPSON - STAGIONE 23I SIMPSON - STAGIONE 24I SIMPSON - STAGIONE 25I SIMPSON - STAGIONE 26I SIMPSON - STAGIONE 27I SIMPSON - STAGIONE 28I SIMPSON - STAGIONE 29I SIMPSON - STAGIONE 3I SIMPSON - STAGIONE 30I SIMPSON - STAGIONE 31I SIMPSON - STAGIONE 32I SIMPSON - STAGIONE 33I SIMPSON - STAGIONE 34I SIMPSON - STAGIONE 35I SIMPSON - STAGIONE 4I SIMPSON - STAGIONE 5I SIMPSON - STAGIONE 6I SIMPSON - STAGIONE 7I SIMPSON - STAGIONE 8I SIMPSON - STAGIONE 9

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net